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Autore: Altinn    22/07/2012    2 recensioni
Questa storia l'ho scritta dal cellulare, su quella minitastiera del blackberry.. Una pazzia! E' nato tutto da una fantasia, dopo aver visto le foto dell'evento di Lea a New York del 20 Luglio u.u
Spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2.

 
 
"Oggi è un giorno davvero felice... :)" scrisse con l'iphone mentre camminava verso il ristorante. Infatti lo era, ancora non poteva credere che Cory fosse tornato da lei a Los Angeles senza nemmeno avvertirla.
Ormai anche lui aveva capito che sorprese del genere non potevano altro che far piacere alla sua ragazza, soprattutto adesso negli ultimi giorni di vacanza prima delle riprese per la quarta stagione di glee.
 
Tutto iniziò quella mattina, una come tutte le altre. Si sarebbe alzata di buon umore e avrebbe iniziato l'attività fisica nella palestra della sua nuova casa, quella dove lei e Cory avevano deciso di trasferirsi da qualche mese, proprio nella campagna circostante LA.
Era pronta, pronta per tenersi in forma. Anche i fan lo sapevano bene, ogni tanto si ritrovavano a leggere qualche tweet su quanto la sua mattinata fosse stata intensa di esercizi e quanto si fosse divertita.
Adesso però non le andava o meglio, ad esser sincera non aveva la minima idea di dove avesse lasciato l'iphone così non twittò niente.
Scese in cucina e fece una sana colazione vegana bevendo del tè verde e mangiando un po' di yogurt con dei cereali naturali, sedendosi poi all'enorme tavolo rettangolare laccato di nero della cucina.. Cosa poteva desiderare di meglio?
Era passato circa un quarto d'ora dal suo risveglio e la sua amata micia, sentendo dei rumori, andò subito a darle il suo buongiorno, strusciandosi alle sue gambe e facendole un leggero solletico alla coscia con la coda.
"Buongiorno Sheila, adesso ti do un po' di latte..".
Detto ciò, si alzò e si diresse al frigorifero prendendo il cartoncino di latte che teneva solo per la gatta, visto che lei non lo beveva.
Prese la ciotola metallica pulita dalla lavastoviglie e vi versò dentro una giusta quantità di latte, poggiandola a terra per far bere la sua piccolina.
Sorrise. Quando era sola la sua gatta era l'unica a farle compagnia, sembravano in simbiosi: se Lea era triste, in un certo senso lo era anche Sheila.
Probabilmente però anche la gatta si era affezionata a Cory, quello che le dava sempre gli avanzi più buoni dai pranzi o dalle cene in casa come carne, bucce di formaggi o quant'altro contro il volere di Lea, che avrebbe voluto mantenerle una dieta sana a base dei giusti croccantini.. E la sua assenza bene o male la sentiva pure la micia.
Cory era via. Era andato a vedere il luogo dove avrebbe girato il film in Gran Bretagna e anche se lo sentiva regolarmente al telefono, le mancavano quelle enormi bracciona che l'avvolgevano quando ne aveva più bisogno. 
Sospirò lasciando cadere il cucchiaino nella ciotolina dove c'era lo yogurt e, una volta finito, si alzò e la lavò velocemente sotto l'acqua nell'acquaio. Nel tragitto dalla cucina verso la palestra prese l'ipod che lasciava sempre sulla mensola nell'ingresso e lo indossò.
Una volta in palestra salì sul tapis roulant ed iniziò a correre, cercando di ascoltare canzoni energiche.
Iniziò con gli LMFAO, gruppo che le aveva fatto piacere il suo Cory, erano proprio quello che ci voleva!
 
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Dall'altra parte del mondo, ma non troppo, se ne stava Cory.
Aveva preso il primo volo verso Los Angeles di notte appena seppe che lui e l'intero cast avrebbero avuto qualche giorno di pausa. Non riusciva a dormire seduto su quel seggiolino d'aereo, era troppo elettrizzato all'idea di poter stringere di nuovo Lea, anche se vista la sua magrezza e minutezza alla fine non "stringeva" niente.
Amava che fosse così piccola rispetto a lui, si sentiva come il suo protettore, il supereroe di ogni fumetto che salva la bella ragazza indifesa.
Di lì a poche ore sarebbe atterrato, aveva già prenotato il taxi che l'avrebbe portato finalmente a casa ed anche un fattorino con un mazzo di tulipani rossi.. Era tutto perfetto.
 
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Dopo una buona mezz'oretta di corsa, Lea decise che si sarebbe fatta una bella doccia rinfrescante e che dopo avrebbe fatto un giro per LA tanto per passare il tempo e non starsene rinchiusa in casa.
Arrivò in bagno e si lavò sotto la doccia facendo molta attenzione ai capelli ed applicandovi i mille prodotti che usava per mantenerli sempre perfetti ed invidiabili, era come una fissazione: infatti passava sempre minimo un'ora sotto l'acqua.
Cory, a conoscenza di questo, aveva organizzato tutto per farle una sorpresa e farsi trovare a casa prima della sua "uscita" dalla doccia.
Atterrò in orario, pagò i fiori al gentilissimo fattorino che era stato puntuale e salì sul taxi diretto all'abitazione "Monchele".
Quella mattina non le aveva nemmeno mandato il buongiorno, sicuramente avrebbe gradito di più la sua presenza ad uno scialbo sms.
Lea, finalmente uscita dalla cabina della doccia, si mise la biancheria intima ed avvolse un asciugamano attorno al busto ed uno sui capelli bagnati, non avendo il coraggio di asciugarli, visto il caldo che faceva quella mattina a Los Angeles. 
Scese al piano di sotto e quando fu davanti alla porta di vetro opaco che lasciava intravedere qualcosa al di fuori di essa, vide una forma umana.. Una forma riconoscibilissima.
Dietro, appunto, c'era Cory con i manici della sua inseparabile borsa nera di pelle tra i denti, i fiori nella mano destra e le chiavi nella sinistra, nell'atto di provare ad aprire la porta anche se era davvero impossibilitato.
Lea non ci pensò due volte e gli aprì la porta, sorridendo più con gli occhi che con la bocca.. Luccicavano per la contentezza.
Tolse la borsa dalla bocca di Cory e la lasciò cadere a terra, facendo toccare finalmente quelle labbra che tanto le erano mancate con le sue.
Non ci fu bisogno di parole, in quel momento erano insignificanti. Entrambi erano troppo presi dall'assaporarsi dopo così tanti giorni di "astinenza".
Quando entrambi furono soddisfatti Cory potette finalmente entrare in casa, richiudendo la porta dietro di sé.
-"Ti amo, mi eri mancata. Questi sono per te." disse Cory porgendole quel mazzo di tulipani che si era fatto preparare.
Lea li prese e ci affondò il viso, annusandone il profumo.
-"Li metto subito nell'acqua, sono meravigliosi!"
Detto fatto, in un minuto quei fiori recisi stavano rifocillandosi in una brocca di vetro.
Lea si rese conto di aver ancora l'asciugamano addosso così salì in camera e si vestì per poter uscire col suo fidanzato.
Pettinò i capelli ancora leggermente bagnati che si sarebbero asciugati al sole e con l'aria, indossò una camicetta sbracciata nera ed un paio di shorts, con scarpe nere col tacco e plateau alto.. Tanto per non sembrar troppo una nanerottola accanto a Cory.
-"Eccomi, adesso andiamo a prenderci un buon pranzetto e poi ci riposiamo.. Sarai stanchissimo per il viaggio, amore!" Esordì Lea, una volta tornata in cucina.
Cory si limitò ad annuire, in effetti era parecchio stanco ma un pranzetto delizioso ci voleva proprio.
-"Andiamo, dai." disse Cory prendendo le chiavi della sua macchinona grigia e prese Lea a braccetto, uscendo di casa e dirigendosi verso l"auto.
Una volta a bordo e partiti alla volta di LA, Cory chiese a Lea dove avrebbe voluto fermarsi a prendere il cibo.
La ragazza era indecisa, c'erano così tanti buoni ristoranti in città, non ne aveva proprio idea.. Alla fine decisero entrambi che Joan's On Third Cafe andava benissimo, vista la vicinanza.
Arrivati a destinazione Lea fece per scendere e aspettò Cory, ma lui data la stanchezza non se la sentì di fare quei pochi passi fino al locale, così le disse quello che avrebbe preso.. Ovvero mezzo negozio, come sempre.
Era anche capibile, per saziare un uomo di un metro e novantuno ce ne volevano di pietanze!
Lea sorrise e si avviò verso il ristorante, prendendo l'iphone e twittando "Questo è un giorno davvero felice... :)", infatti lo era. Sperava che i fans ci arrivassero da soli al motivo. Cory non voleva rivelare pubblicamente la loro storia, anche se alla fine era evidentissima. Lea, al contrario, amava lasciare piccoli indizi e far scervellare i suoi ammiratori dietro i suoi tweet.. Era dipendente dai tre punti, infatti: quelli che fanno sempre capire ma non fanno capire.
Entrata da Joan's, preso l'occorrente e pagato, uscì con due buste e si diresse nuovamente verso la macchina dove Cory l'attendeva.
Accortasi di alcuni paparazzi, scherzò con loro indicandoli con l'indice come per dire "vi ho beccati, malandrini!". Sfoderò alcuni dei suoi sorrisi migliori e risalì in macchina, raccontando a Cory l'accaduto e dei paparazzi.
Lui sorrise e guidò nuovamente verso casa, aveva un certo languorino e non vedeva l'ora di rilassarsi con Lea.
Si sistemarono al tavolo, mangiarono le buone cose che Lea aveva comprato ed andarono in camera da letto.
Non fecero niente, Cory era troppo stanco e a Lea bastava solo la sua presenza, poter dormire con lui e stare tra le sue braccia.
Accadde tutto questo, infatti. Rimasero tutto il pomeriggio abbracciati nel letto: Cory addormentato e distrutto dal jetlag mentre Lea era rimasta sveglia, volendosi godere ogni singolo secondo di quella "giornata felice.".
  
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