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Autore: fennec    22/07/2012    5 recensioni
La felicità, la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi... basta solo ricordarsi di accendere la luce.
Per Remus, Dora e il piccolo Teddy è giunto il momento di scoprirlo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Teddy Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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il colore della felicità
A fri rapace, per ringraziarla delle sue bellissime fanfiction su Remus e Dora,
e a Moony3, che mi ha dato l'ispirazione per questa storia.


L'altro Specchio delle Brame





Nella primavera del 1998 sembrava che anche il tempo fosse in guerra. Le giornate di sole che si era degnato di concedere erano state pochissime.
A pensarci bene, lo stesso giorno in cui Teddy era nato, infuriava un vento gelido e forte, che strappava le vesti dai corpi e staccava dagli alberi le prime foglie che avevano avuto il coraggio di aprirsi alla vita.
Allo stesso modo, anche quella notte di fine aprile, il cielo era in guerra. I lampi scoppiavano, illuminando per un attimo le tenebre, come fiamme di incantesimi mortali e i tuoni che seguivano rimbombavano nel cielo, facendolo risuonare come un campo di battaglia. La pioggia scrosciava assordante sui tetti di coloro che si credevano al riparo e l'aria stessa che si respirava era pesante, opprimente e ti rimaneva appiccicata alla pelle, viscida e putrida come il respiro di un Dissennatore.
La tempesta infuriava. Sia fuori che dentro.
I battiti mortali della guerra picchiavano sempre più forti alle porte.
Nessuno era al sicuro.
Soprattutto non era al sicuro Casa Tonks, dove Remus e Dora si erano rifugiati insieme ad Andromeda, da quando la morte di Ted aveva segnato ancora più profondamente le loro vite. Fare parte dell'Ordine della Fenice esigeva un prezzo molto alto e i due giovani sposi forse si stavano rendendo pienamente conto solo in quel momento di quanto caro fosse questo prezzo... o almeno avevano iniziato ad esserne più consapevoli nel momento in cui una nuova vita era sbocciata dal loro amore.

Ma in quella notte d'aprile che aveva il sapore della guerra e della distruzione, nessun tuono, nessuna ombra sembrava scalfire l'amore che legava Remus e Dora. Nessuna paura avrebbe mai potuto sciogliere le loro mani teneramente intrecciate sotto le lenzuola.
All'improvviso, si alzò il pianto di un neonato.
- Vado io -
I due si guardarono con un sorriso.
- No, Remus - fece Tonks - Questa volta vado io, tu ti sei già alzato la notte scorsa -
- Oh no, mia cara - rispose fermo lui - Non sono certo io che mi devo riprendere da nove mesi di gravidanza -
- E smettila di trattarmi come se fossi un'invalida! - ribatté la Metamorfomaga, lanciandogli contro un cuscino.
Un lampo illuminò per un attimo la stanza, mostrando i capelli della donna, diventati improvvisamente rossi - Del resto... - continuò lei - Non sarebbe nemmeno tecnicamente possibile che tu aspettassi un bambino al posto mio -
- Questo non cambia nulla - fece secco Remus, già fuori dalle coperte - Dovrò pure ripagarti in qualche modo dello splendido capolavoro che hai portato alla luce -
- Ti ricordo - ribatté Tonks, ancora più piccata - che siamo stati in due ad iniziare questo capolav... - il bacio dell'uomo la interruppe.
- Sogni d'oro, Ninfadora -
Mentre lui si allontanava, la giovane sorrise e ritornò sotto le coperte. - Per le mutande di Merlino! - borbottò - Perché tutte le volte che mi bacia e mi chiama Ninfadora, succede sempre che l'ha vinta lui?! -
E con lo stesso sorriso soddisfatto sulle labbra chiuse gli occhi.

Quando si svegliò, allungò la mano per cercare Remus.
Non trovò nulla.
Con gli occhi ancora chiusi ma le sopracciglia corrucciate, si spostò ancora di più dall'altra parte del letto. Niente. Strinse solo delle lenzuola fresche.
Aprì gli occhi. Dalle imposte filtrava ora una luce sottile, a indicare che la tempesta si era placata e che anche la notte, ormai, stava per finire.
Doveva essere passata almeno qualche ora da quando Remus si era alzato. Le sopracciglia  della Metamorfomaga ora erano ancora più corrucciate di prima.
" Tranquilla " si disse " Magari è solo andato in bagno... "
Ripreso il controllo, mormorò - Accio... Ahi! - la bacchetta le era volata dritta in fronte.
Dopo aver maledetto Merlino e un'altra lunga serie di maghi innocenti, riuscì a illuminare la stanza.
Il cuscino che aveva tirato addosso a suo marito giaceva ancora per terra. I capelli di Tonks virarono al blu.
Scese subito dal letto.
Sbam!
Questa volta Ninfadora non ebbe nemmeno il tempo di imprecare. In un attimo si ritrovò avviluppata e prigioniera delle sue stesse coperte.
Dopo essere riuscita faticosamente a liberarsi, si alzò in piedi e senza altri incidenti di percorso - se si vuole escludere il doloroso scontro tra il suo piede e la gamba del letto - riuscì a raggiungere e ad aprire la porta, che naturalmente cigolò.
" Se mia mamma dorme ancora, è un miracolo " pensò la giovane Auror.
Inaspettatamente, il lieve russare di Andromeda la raggiunse dalla camera attigua.
Eh sì. Andromeda russava. E forse già questo avrebbe dovuto far presagire alla sua famiglia che non sarebbe mai diventata una vera Black.
Rassicurata dal sonoro respiro della madre, Tonks iniziò a scendere le scale che portavano al soggiorno e si stupì di se stessa quando riuscì ad arrivare incolume fino all'ultimo gradino.
Si guardò intorno.
Non le servì molto per trovare Remus e, appena lo vide, spense subito la bacchetta, per paura di svegliarlo... o meglio svegliarli.
Dopo tutto, le tende delle finestre del salotto non erano tirate e la fioca luce che lasciavano entrare permetteva benissimo di ammirare quello spettacolo.

Ninfadora non aveva mai visto niente di più bello.
Suo marito dormiva sereno sul divano, mentre suo figlio, il loro figlio, riposava al sicuro sul petto del papà. I loro respiri seguivano perfettamente sincronizzati lo stesso unico rassicurante ritmo.
La giovane non poté resistere. Baciò Remus sulla fronte e accarezzò con delicatezza i capelli di Teddy.
Solo allora se ne accorse.
" I capelli di Teddy... "
Che strano. Non erano più di qualche improbabile e stravagante colore, come quelli della mamma.
Per la prima volta, il timido ciuffo che spiccava sulla fronte del neonato era color castano chiaro.
" Come i capelli di Remus "
- I tuoi capelli sono biondi, Ninfadora -
- Ah, sì? - fece stizzita la Metamorfomaga, sorvolando sul fatto che sua madre l'aveva chiamata ancora con quell'orribile nome - E tu come fai ad esserne così sicura? -
- Perché quando dormivi nel lettone insieme a noi, cosa che succedeva soltanto quando Ted mi supplicava fino all'esasperazione, i tuoi capelli diventavano biondi... e tu sai bene che un Metamorfomago non riesce a controllare il suo aspetto, quando sta dormendo. I tuoi capelli sono biondi, Ninfadora... - ripeté ancora Andromeda, l'espressione fiera e sicura improvvisamente dolce - proprio come quelli di tuo padre -.
Tonks sorrise.
I capelli di Teddy erano castani... proprio come quelli di Remus.
" Alla fine avevo ragione io... " pensò con soddisfazione Dora " Nostro figlio non assomiglia me, ma al suo papà! "
Non vedeva l'ora di dirlo al marito, non appena questi si fosse svegliato. Per il momento, però, si accucciò accanto al divano, unendo il suo respiro a quello delle due persone che avevano reso la sua vita meravigliosa.
Non avrebbe mai pensato di potersi sentire così felice, così completa. Tutto era semplicemente perfetto.
Poter trasformare quell'attimo in eternità, rimanere così per sempre, abbracciata alle persone che amava di più al mondo.
La giovane non avrebbe mai saputo chiedere niente di più bello.
Ma cosa aveva fatto per meritarsi un dono così grande?
 
La guerra infuriava fuori.
Ma dentro le mura di quella casa regnava una serenità che nulla avrebbe mai potuto turbare. Una serenità che aveva il sapore del sonno di un neonato, il ritmo rassicurante del respiro di un padre e il calore dell'abbraccio di una madre.

" Ha senso vivere la vita " si disse Tonks " per poter gustare anche solo un attimo di completa felicità ".
Se la Metamorfomaga avesse potuto cogliere di sfuggita il riflesso che le rimandava lo specchio appeso al muro, allora avrebbe scoperto che la teoria di sua madre non era completamente corretta.
Ninfadora Tonks non stava dormendo, anzi, non era mai stata così consapevole e cosciente di sé come in quel momento.
Tuttavia, sulla superficie dello specchio, una donna dai capelli biondi come il grano sorrideva raggiante.

La persona più felice della terra vedrebbe se stessa così com'è.




























Angolo dell'autrice
Vi dirò la verità... questa fanfiction non mi convince molto, ma sfortunatamente è tutto quello che sono riuscita a produrre =(
Spero solo di non avervi disgustato troppo e, soprattutto, di non aver deluso all'inverosimile fri rapace e Moony3, a cui questa storia è dedicata.
Non so perché, ma l'immagine di Remus che,
serenamente addormentato sul divano, stringe a sé il suo bambino, ce l'ho in testa da una vita... ma è stato solo grazie alla teoria di Moony3 sull'aspetto naturale di Teddy (a questo proposito, vi consiglio di leggere 'La Chiave del tempo', è davvero meravigliosa!), che ho avuto abbastanza materiale per poter scrivere una fanfiction. 
Non vi nascondo che sono stata molto combattuta per quanto riguarda il titolo di questa one-shot: inizialmente volevo chiamarla 'Il colore della felicità', però poi ho pensato che, così facendo, avrei svelato buona parte della trama e ho quindi optato per il titolo attuale. Voi che dite? Ho fatto bene?
Per quanto invece riguarda l'aspetto naturale della Metamorfomaga, sinceramente non ce la vedo una Tonks bionda, piuttosto me la immagino mora... ma mi piaceva l'idea che avesse preso il colore dei capelli dal padre, dichiarando così una netta cesura tra lei e la stirpe dei Black... E dato che Ted è biondo - la Rowling è stata molto esplicita al riguardo - non ho avuto altra scelta.
Un ultimo chiarimento e poi smetto di annoiarvi. Immagino che qualcuno di voi si sarà chiesto: "Com'è possibile che Tonks non sappia qual è il suo aspetto naturale?" Giusta osservazione.
Anch'io credo che sia abbastanza improbabile, se non impossibile... però, mi sono detta, magari è plausibile che la Metamorfomaga, cambiando continuamente il suo aspetto e mostrando prevalentemente quello da lei preferito, piuttosto che quello naturale, si sia dimenticata - o almeno sia insicura - riguardo alla genuinità di alcune sue caratteristiche fisiche. Ipotesi accettata?
Bene, ora ho davvero finito.
Ringrazio tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggere fin qui e ancor di più chi sarà così gentile da commentare... vi prego soltanto di andarci piano con gli insulti! xD
Un bacio e alla prossima,
fennec



  
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