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Autore: Alys93    22/07/2012    2 recensioni
Il destino... Non si mai cosa ci riserva. E' qualcosa di oscuro, insondabile, eppure c'è gente che non smette mai di provare a prevedere cos'ha in serbo per noi. Non sappiamo mai come andrà la nostra vita, se riusciremo a realizzare i nostri sogni. E lo sa bene Richard, che, a diciassette anni, non sa ancora cosa fare, se troverà qualcuno disposto ad andare oltre le apparenze.
Se vi ho incuriosito, spero che leggerete la storia. Ve ne prego, siate clementi. E' la prima storia "decente" ke ho mai scritto. [Dopo molto tempo ed alcuni cambiamenti, più o meno lievi, ho deciso di continuare a postare questa storia. Spero che apprezzerete i miei sforzi]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti, ragazzi!! ^.^ eh, sì.. sono di nuovo qui, con un nuovo capitolo di questa storia ancora bella lunga. avrete la pazienza di arrivare fino all'ultimo capitolo? mi auguro di sì... Comunque, volevo ringrazirvi di cuore per la grande pazienza che avete dimostrato fin'ora e sopratutto, grazie a te Blue Cherry98. questo capitolo è tutto per te! ^-^ 



21-Auguri Megan!   

Quel sabato pomeriggio, Grecia ebbe il suo bel da fare per tenere la figlia al piano di sopra ed impedirle di scendere nel salotto.
Doveva seguire il piano di Miguel: Megan non doveva scendere prima delle 21.00!
"Avanti, tesoro! Devo sistemarti il vestito! Dovresti rimanere un po' più ferma" la rimproverò, cercando di sistemare l'orlo della gonna.
"Mamma, dovrei aiutare José e Marica a sistemare le ghirlande fuori la veranda" borbottò la ragazza "Infondo, la festa è la mia".
"Se il tuo vestito non è pronto, non vai da nessuna parte, cara" ribatté decisa Grecia.
Lei sbuffò e la sua immagine riflessa nello specchio le rimandò un viso un po' scocciato, ma al tempo stesso felice per l'imminente festa che l'attendeva.
La ragazza nello specchio indossava un abito bianco come la spuma, con sottili strisce di stoffa verdemare sull'orlo della scollatura, delle maniche lievemente a sbuffo, e della gonna, che si allargava come la corolla di un fiore attorno alla vita.
L'ampio scollo a "V" metteva in risalto la sua pelle dorata, mentre il resto dell'abito le cingeva il corpo come un velo.
Inoltre, era lievemente stretto in vita da un'altra striscia verdemare, che faceva risaltare le sue forme aggraziate.
Da lì, scendeva in un'ampia gonna che non le sfiorava le ginocchia, abbellita da un piccolo orlo decorato.
Ed era quello il punto che sua madre le stava sistemando.
Da almeno un'ora!
Guardandosi allo specchio, però, Megan dovette riconoscere che sarebbe valsa la pena di aspettare un po', quando poi il risultato era così strabiliante!
Inoltre, sua madre le aveva fatto indossare un bellissimo fermaglio color acquamarina.
"Per abbinarlo ai tuoi occhi" le aveva spiegato con un sorriso "Così risalteranno ancora di più e sarai assolutamente perfetta".
In più, prima di occuparsi del giardino, Marica e Jasmine si erano divertite a truccarla.
Sotto la sua insistenza, si erano limitate al minimo indispensabile, ma il risultato era davvero stupefacente e la giovane ne era rimasta meravigliata.
La lieve scia di ombretto le illuminava lo sguardo, reso più profondo da una sottile linea di eye-liner.
Il lucidalabbra invece brillava alla luce del lampadario e la ragazza si ritrovò a sognare ad occhi aperti.
Chissà se Richard l'avrebbe trovata carina…
Il cuore iniziò a batterle più forte al solo pensiero e ringraziò il cielo del fatto che sua madre era troppo impegnata con l'orlo del vestito per guardarla in faccia.
La festa si sarebbe tenuta in giardino e suo padre, aiutato dagli zii e dai nonni, stava montando non solo il gazebo, ma anche i tavoli e le sedie che avrebbero ospitato gli invitati.
Marica e Carmencita stavano sistemando lo stereo e gli amplificatori, per diffondere la musica in ogni angolo del giardino, ma non facevano che discutere, dato che Carmencita non s'intendeva certo di tecnologia.
"Mamma, il filo bianco va qui!" ripeté la figlia sconsolata "Accanto al pulsante verde".
Lasciò andare un sospiro di sollievo, quando sua madre capì il punto esatto e si preparava con un altro spinotto.
Nel sentirle, José mollò la sistemazione delle ghirlande "Mamma, puoi aiutare tu Miguel? Ci penso io qui".
"Penso sia meglio che ti ceda il posto" rise la donna, avviandosi verso il nipote.
"Grazie!" sussurrò la sorella "Mamma è una vera frana con gli impianti tecnologici".
"Dalle invece ago e filo e ti farà meraviglie di stoffa!" ridacchiò lui, guardando la finestra di Megan.
La cugina non doveva neanche affacciarsi dalla propria camera, altrimenti sarebbe andato tutto a monte!
Rise al pensiero di Megan bloccata sotto il controllo inflessibile di Grecia, mentre quest'ultima le sistemava il vestito per la festa.
Il modello l'avevano scelto la zia e sua madre il pomeriggio precedente, ma era stata Megan a decidere il colore della stoffa.
Il lilla era sempre stato il suo colore preferito, fin da bambina, ma, per l'occasione, aveva puntato sul verdemare…

"Allora?" chiese Alan, montando l'ultimo tavolo "Come va, laggiù?", "Alla grande, figliolo!" gli rispose Joe.
"Questa sera ci divertiremo davvero" aggiunse Alejandro, sistemando l'ultima sedia accanto al tavolo montato dal cognato.
"Stasera Megan sarà una vera stella" sospirò Milli, mentre portava le tovaglie e le sistemava sui tavoli, "Com'è cresciuta la nostra nipotina!".
La piccola Ines si era messa in testa di aiutarla,  così afferrò i due lembi volanti della tovaglia, tirandoli verso l'altra parte del tavolo.
Si era ostinata a dare una mano tutti per la festa della sorella ed iniziò aiutando la nonna a stendere per bene le tovaglie candide sui tavoli.
"Ma che brava, Ines" si congratulò la nonna, guardandola con affetto "Diventerai una brava donna di casa. Chi inizia da piccolo, è sempre più bravo!".
"Gazie!" rise la bambina compiaciuta, poi corse a prendere un'altra tovaglia.
Una volta sistemate tutte le ghirlande, Carmencita si voltò verso i ragazzi "Miguel, vai ad aiutare José con l'impianto acustico".
"E, per favore, di' a Marica di venire ad aiutarci in cucina. Abbiamo bisogno anche di lei" aggiunse, dirigendosi verso la porta sul retro.
Il ragazzo riferì immediatamente il messaggio ai cugini e Marica entrò in cucina, sistemandosi accanto al grande tavolo, mentre indossava un grembiule sui jeans e si lavava le mani.
La madre la raggiunse un attimo dopo ed aiutò Sarah a sistemare diverse padelle e vassoi sul piano cottura.
"Fortuna che la cucina è grande!" sospirò Lisa, mentre prendeva la farina da un armadietto.
"Altrimenti non ci potremmo stare in sei o più" le fece eco la figlia. Iniziarono ad impastare diverse pietanze, aiutandosi l'una con l'altra ed unendo specialità culinarie messicane ad altre tipicamente statunitensi.
Quando la porta che dava sul giardino si aprì, Milli ed Ines entrarono, attirando tutte con le loro risate.
"Ines, sei ancora troppo piccola per cucinare!" rise la nonna, guardando la nipotina più giovane.
"Io voglio aiutare!" ribatté decisa la piccola "Voglio aiutare tutti!", "D'accordo" rispose Marica.
Sapeva che la cuginetta sapeva essere tremendamente testarda ed era meglio accontentarla.
Prese uno sgabello ed aiutò la bambina a salire, per poi passarle un po' di pasta frolla "Puoi aiutarmi ad impastare questa. Quando sentirai le mani troppo appiccicose, dimmelo, che ti verso un po' di farina, ok?".
"Sì!" esultò Ines, ridendo forte ed affondando le mani nell'impasto "Aiuto tutti!".
Marica scosse la testa ridendo, e continuò ad impastare il suo pezzo di pasta frolla.
Intanto, Alejandro stava sistemando alcune luci accanto al viale che portava alla casa, in modo che i sassolini di ghiaia rilucessero come perle alla luce delle lampade.
Il vialetto brillava in modo stupefacente, donando al tutto un aspetto quasi magico.
Tony controllò che tutte le lucine intermittenti, sistemate attorno alla veranda, funzionassero a dovere.
Poi aiutò il padre a montare un grosso ombrellone bianco, sotto il quale avrebbero sistemato i regali di Megan.
Fatto questo, aiutò la sorella a sistemare i vasi, pieni di fresie e rose di un delicato rosa chiaro, accanto all'entrata e attorno all'arco del cancello.
Improvvisamente, scorse la testa della cugina provare ad affacciarsi dalla finestra e trattenne il fiato, ma lo liberò con un sospiro di sollievo quando sparì nuovamente dentro.
Ringraziò il cielo quando sua zia la tirò indietro, dicendo "Megan! L'orlo è ancora mezzo sfilacciato! Non muoverti".
Jasmine rise appena "Chissà per quanto riuscirà a trattenerla", "Speriamo abbastanza a lungo da non rovinare la sorpresa che le stiamo preparando".
Lisa si affacciò improvvisamente dalla cucina, dicendo "Ragazzi, perché non andate a comprare un po' di quelle schifezze che mangiate sempre alle feste?".
"Mamma, non sono schifezze. Si chiamano patatine e pop corn!" ribatté la figlia con un'espressione seccata.
"Comunque si chiamino, andate a prenderne un po' e, per favore, portate Ines con voi" disse la madre.
"Sta ancora cucinando?" chiese Miguel, spuntando dal giardino posteriore con l'ultimo vaso.
"Sì, ed è anche piuttosto brava ad impastare, ma adesso abbiamo bisogno di spazio" spiegò Marica.
"D'accordo. La portiamo con noi" disse Tony, poi la chiamò "Ines! Vieni ad aiutarci a fare la spesa?".
Ecco le parole magiche!
La piccola si fiondò fuori dalla cucina, ridendo "Sì. Io aiuto tutti!".
Aveva ancora le dita bianche di farina e la cugina dovette fermarla per pulirgliele nel grembiule.
"Bene, allora andiamo" disse Jasmine, prendendola per mano e guidandola fuori dal giardino.
I tre si diressero verso il vicino supermercato e andarono direttamente verso il bancone degli sfizi.
Tony, essendo il più alto, afferrò un grosso pacco di patatine da uno degli scaffali in alto.
La sorella si occupò dei pop corn, mentre Ines prendeva altri stuzzichini vari dai ripiani più bassi.
Quando si ritennero soddisfatti del bottino, andarono alla cassa e pagarono, poi Ines iniziò a correre, impaziente di tornare a lavoro in cucina.
"Ines! Fermati, non abbiamo fretta" disse Tony, prendendola per mano.
"Devo aiutare tutti!" ripeté la bambina con decisione, facendo ondeggiare i riccioli scuri.
"Allora perché non vai ad aiutare la tua mamma a tenere Megan di sopra?" suggerì Jasmine, mentre attraversavano il cancello.
"Ricordati: Megan non deve scendere prima che noi abbiamo finito" le spiegò il cugino, "Ok" rispose la piccola, correndo verso le scale.
Le salì il più velocemente possibile date le sue piccole gambe, e si fiondò nella camera della sorella, passando sotto uno dei letti.
Passare sopra per lei sarebbe stato come scalare una montagna.
Si rialzò in piedi e chiese allegramente "Mamma, posso aiutarti?".
"Oh sì, tesoro! Prova a raccontare qualcosa a tua sorella, mentre le sistemo il vestito" rispose la madre, che ancora cercava di sistemare l'abito della figlia.
La piccola non se lo fece ripetere due volte e, sedutasi sul tappeto, si mise a raccontare una delle sue fiabe preferite, mentre la sorella l'ascoltava ridendo.
 
Alle 20.00 arrivarono i primi invitati e Miguel si precipitò ad accoglierli "Mi raccomando, non fate rumore. Megan non sa niente della sorpresa!".
"Tranquillo" rispose Susan, tenendo la mano a Karl "Saremo silenziosi come topolini!".
"I regali dove dobbiamo metterli?" chiese Crystal, "Date pure a me. Li porto sotto l'ombrellone, in giardino" rispose Miguel, facendoli accomodare nel salotto.
Richard arrivò pochi minuti dopo, mormorando "Bene, vedo che c'è già qualcuno", "Ehi, Ric! Come sei elegante, stasera!" esclamò Jonathan sorpreso.
"Ma se ho indossato un semplice smoking!" ribatté l'amico, chiedendosi cos'avesse di diverso dal solito.
"Sì, ma il fiore all'occhiello non l'avevi mai messo" precisò Robert, osservando il piccolo bocciolo rosa che spuntava dalla giacca.
Il ragazzo non rispose e si voltò verso la porta, per non far vedere agli amici di essere arrossito.
Era stato parecchio tempo davanti allo specchio, nel tentativo di sistemare quel bocciolo, ma alla fine era dovuta intervenire sua madre.
Gli aveva rivolto uno sguardo indagatore, ma lui l'aveva evitato a tutti i costi; sua madre era bravissima nel capire cosa provava, semplicemente guardandolo in faccia.
E lui non si sentiva ancora pronto a condividere quello che sentiva dentro.
Dopo neanche un'ora, tutti gli invitati erano stipati nel salotto, pronti per la grande sorpresa.
Mancava solo Jennifer, che aveva inventato una scusa banalissima pur di non venire.
"Beh, Megan sarà più tranquilla senza quella strega in giro" sussurrò Nicky a Dalia.
"Per fortuna! Anche se la scusa dello zio che è venuto dalla California e che rimane solo oggi è una cavolata bella e buona!" ribatté l'amica.
"Lasciamola perdere e concentriamoci sulla sorpresa" disse Wendy, sistemando le pieghe dell'abito color malva.
"Dobbiamo uscire in giardino. Qui non ci entriamo tutti" aggiunse Miriam, aprendo la porta "Ma facciamo piano!".
I ragazzi si radunarono tutti davanti alla porta d'ingresso, seguiti dai cugini di Megan e da suo fratello, che già sfoggiavano i loro abiti scuri.
Anche gli adulti erano già tutti pronti; mancavano solo Megan e sua madre, oltre le cugine che tentavano di tenere buona Ines.
"Avanti, fiorellino! Sta' un po' ferma" le disse Jasmine, tenendola per un braccio; "Ma io voglio Meg!" piagnucolò la piccola.
"Adesso arriva, ma tu devi stare zitta. Altrimenti le roviniamo la sorpresa" le spiegò Marica, accarezzandole la testa.
La portò in giardino, insieme agli altri invitati e le indicò la finestra della ragazza, dicendole di stare calma, perché la sorella sarebbe scesa presto.
Tra le compagne di Megan si levarono mormorii deliziati, quando Ines alzò lo sguardo verso la camera della sorella.
"Ma hai visto com'è carina?" sussurrò Susan, mentre guardava la bambina.
"Assolutamente splendida. Quel vestitino le sta d'incanto" le rispose Crystal, osservando l'abito color panna della piccola.
"Neanche i cugini e Miguel sono poi così male!" sussurrò Nicky maliziosa.
"Hai ragione! Secondo te, mi concederanno un ballo?" le chiese Dalia, "Speriamo di sì".
Le loro congetture furono interrotte da Richard, che, vedendo Grecia affacciarsi alla finestra e fare loro il segnale convenuto, bisbigliò "Sta per scendere!".
Si mordicchiò nervosamente il labbro inferiore e fissò la finestra, impaziente di vederla arrivare.
Non vedeva l'ora di poter ballare con lei, anche per un solo istante, e sentì il cuore battergli con forza al pensiero di tenerla tra le braccia.

"Tesoro, mi sembra che stiano iniziando ad arrivare i tuoi amici" disse la madre, guardando la figlia, ormai impaziente di scendere.
"Bene" disse Megan con un sospiro di sollievo "Allora scendo ad accoglierli".
Grecia la precedette e si mosse velocemente per le scale, uscendo e richiudendosi la porta alle spalle senza far rumore.
Sorrise compiaciuta ed andò verso il marito, mentre la figlia scendeva le scale che portavano all'ingresso.
Megan si fermò per un attimo, emozionata come una qualunque altra adolescente nel giorno del suo diciottesimo compleanno.
Deglutì, per mandar via la tensione, ed aprì la porta.
 
Alcuni riflettori l'abbagliarono per un attimo e ci fu una vera e propria pioggia di coriandoli che le caddero sulla testa.
"Sorpresa! Buon compleanno, Megan!" gridarono tutti, lanciando stelle filanti multicolori e battendo le mani per la festeggiata.
La ragazza rimase come pietrificata sulla soglia di casa, colta di sorpresa.
Non riusciva a muovere le gambe, ma il volto mostrava tutta la sorpresa e la gioia che quell'accoglienza inaspettata le aveva procurato.
Dopo qualche secondo, recuperò l'uso della parola e riuscì a sussurrare un "Grazie" commosso a tutti, amici o parenti che fossero.
Poi fu sommersa da una valanga di "Auguri" e di strette di mano, mentre il fratello le faceva l'occhiolino da un lato della porta.
Abbracciò tutti, senza riuscire a parlare per la gioia che provava in quel momento, ma gli amici capirono quello che voleva dire dal suo sguardo scintillante.
Ci furono altri abbracci e strette di mano, mentre Megan cercava di recuperare nuovamente la parola.
"Ma… Come avete fatto ad organizzare tutto questo?" chiese, non appena ebbe un attimo di respiro.
"Semplice, ti abbiamo tenuta impegnata" rise Miguel, dandole una lieve pacca sulle spalle.
La ragazza rimase a bocca aperta quando vide come era stato decorato il giardino.
"Ma è meraviglioso!" sussurrò alla cugina "Jasmine, dovreste mettere su un'impresa per organizzare feste a sorpresa!".
Osservò estasiata tutte le ghirlande appese sotto la veranda e i vasi pieni di fiori che adornavano il vialetto.
"E non hai ancora visto niente" rise Tony, giudandola verso la tavola imbandita con ogni ben di Dio.
"Oddio!" sussurrò lei "Ma è… Cielo, non trovo le parole!", "Allora non dire niente" ribadì Miguel, portandola verso l'ombrellone dove avevano posto i regali "Goditi solo la festa!".
Megan rimase incredula alla vista di tutti quei pacchi e pacchetti di ogni dimensione, ammucchiati ordinatamente sotto l'ombrellone, non riuscì a trattenere un sorriso e ringraziò tutti calorosamente.
Sollecitata dagli amici, iniziò ad aprire uno dei pacchetti e sorrise, quando ne uscì una borsa della Gucci.
"Questo è da parte nostra" rise Tony, abbracciando la sorella da dietro "E anche Mike si unisce a noi per farti gli auguri".
"È bellissima, grazie" sussurrò la cugina, mentre ringraziava anche gli zii per il bellissimo regalo.
La poggiò delicatamente su una sedia vuota e prese un altro pacco.
Sopra c'erano le firme di Nicky, Wendy e Miriam con un dolcissimo biglietto colorato.
Lo aprì e prese dall'involucro un portafoglio color crema della Sweet Years.
"Grazie, ragazze. Non dovevate!" mormorò commossa, "Ma dai! Piantala di fare la timida ed apri gli altri regali" disse Nicky arrossendo, mentre l'amica le sorrideva.
Poi toccò al regalo di Dalia, Crystal e Susan e risero tutti quando Megan prese una borsa, sempre della Sweet Years, dalla scatola.
"Hai visto? Ti hanno fatto anche un bell'abbinamento!" rise Miguel, poggiando la borsa accanto agli altri regali.
"È vero. Grazie mille, ragazze!" sorrise la sorella, rivolgendosi alle amiche.
Poi toccò a Jonathan, Karl e Philiph, che le porsero una scatolina contenente un bellissimo ciondolo con la sua iniziale, che luccicava ad ogni minimo movimento.
Walter, Oliver, Alex e Martin le regalarono una macchina fotografica digitale, mentre Eric, Robert e Peter le porsero una scatolina bianca, che conteneva un MP3 decorato con adesivi multicolore.
Calì e le sua amiche sorrisero appena, porgendole una scatola con dentro un braccialetto.
Era evidente che avevano accettato l'invito solo per cortesia, ma non ci diede peso; aveva altro a cui pensare.
José, Marica e gli zii messicani si fecero avanti, porgendole una videocamera.
"Così potrai immortalare tutti i momenti più belli della tua vita" sorrise Marica "È anche da parte di Pedro".
Quando William, Jack e Richard si avvicinarono con il loro regalo, la ragazza sentì il cuore balzarle in gola.
Era la prima volta che vedeva Richard dopo aver finalmente capito cosa provasse nei suoi confronti.
Un sorriso spontaneo le fiorì sulle labbra, quando i tre ragazzi le porsero una scatola colorata.
Sussurrò un "Grazie" gioioso e alzò il coperchio, lanciando un'occhiata sfuggente al fratello, che sogghignava divertito.
Dentro c'era una collana d'argento con un ciondolo turchese con un paio di orecchini coordinati.
"Sono meravigliosi!" sussurrò emozionata "Ragazzi, grazie!".
Will diede una pacca al fratello, dicendo "Meno male che Ric ci ha azzeccato con il regalo!".
"Richard?" chiese la giovane stupita, "Sì. Il regalo l'ha scelto lui" rispose il compagno.
"Per fortuna!" sospirò Jack "Altrimenti non avremmo mai saputo deciderci sul regalo giusto da farti".
Megan sorrise imbarazzata "Grazie. È davvero bellissimo".
Il suo sguardo si fermò su Richard, che se ne stava in silenzio in un angolo e sussurrò "Grazie mille, Richard".
Il ragazzo diventò rosso come un papavero e si sciolse anche lui in un sorriso.
Quando la guardò, non riuscì a trattenere un sorriso ammirato; quell'abito valorizzava il suo fisico sinuoso ed il trucco leggero le illuminava lo sguardo.
Era davvero bellissima, da togliere il fiato.
"Adesso viene il pezzo forte" disse Miguel, interrompendo il chiacchiericcio che si era formato "Vieni, Meg!".
Incuriosita, la sorella si avvicinò all'ombrellone, seguita dagli amici.
Miguel afferrò il lembo di un telone, mentre Tony si portò dalla parte opposta, prendendo un altro lembo.
Al tre, entrambi lo sollevarono di scatto, rivelando un motorino azzurro con un casco dello stesso colore.
Megan rimase senza parole quando suo padre le disse "Ecco. Questo è il nostro regalo".
"Ormai sei diventata grande e poi te l'avevamo promesso" continuò Grecia, sorridendo.
Susan scosse lievemente l'amica "Accidenti, Meg! È una bomba!".
"Sì" riuscì a sussurrare lei "È semplicemente stupendo!", poi sorrise ai genitori ed a Miguel "Non smetterò mai di ringraziarvi!".
"Il modello l'ha scelto tuo fratello, ma per il colore devi ringraziare Ines" rise Alan, abbracciandola "Noi, di motorini, non ne capiamo un granché".
La ragazza strinse con forza la sua famiglia ed esclamò "D'accordo, ragazzi. Diamo il via alle danze!", "Agli ordini!" esclamò Marica, dando il via alla musica.
Tutti scelsero un compagno ed il giardino si colorò di abiti multicolore che sfilavano sul'erba.
Megan danzò prima con il fratello e poi con il padre, ma tutti sorrisero ammirati, quando la videro volteggiare sul prato assieme a Joe.
"Chi l'avrebbe mai detto che tu fossi un ballerino provetto!" esclamò Josh McKallister, dopo aver salutato il padre del suo migliore amico.
I genitori di Richard e di tutti i suoi compagni di classe erano arrivati poco dopo i figli e si erano ritirati nel giardino anteriore, in modo da concedere più libertà ai ragazzi.
Chiacchieravano allegramente tra loro e Joe Marley riconobbe immediatamente Josh, anche se erano passati anni dal loro ultimo incontro.
"Ho conosciuto tuo figlio, oggi pomeriggio" disse l'anziano signore, "Davvero?".
"Non mi aspettavo che tu avessi un figlio così grande" mormorò l'anziano signore "L'ultima volta che ti ho visto, ti eri appena sposato!".
Josh rise di cuore "Sì, è arrivato giusto un anno dopo il nostro matrimonio", "Ti somiglia molto. Avete lo stesso sguardo" disse Joe.
Entrambi risero e si volsero a guardare i ragazzi che danzavano sul prato, cercando la festeggiata e Richard.

Megan si sentiva piacevolmente stordita, mentre danzava assieme a José.
Tutto sembrava una trottola impazzita, ma lei non l'avrebbe mai fermata.
Concesse un ballo a tutti i suoi amici e parenti, ma continuava ad adocchiare Richard, con chiunque fosse.
Rise intenerita, quando vide Ines volteggiare tra le sue braccia; la sorellina rideva come una matta in quell'abbraccio sicuro e delicato.
Poi la piccola la guardò e chiese al suo cavaliere di metterla a terra.
Lui ubbidì subito e si lasciò trascinare dalla bambina verso il centro del prato, con un sorriso sulle labbra.
Ines si avvicinò a José e gli fece cenno di abbassarsi, facendolo ridere quando gli bisbigliò qualcosa nell'orecchio.
Il ragazzo annuì un paio di volte e, complice, le fece l'occhiolino.
La prese tra le braccia, dicendo "Ovvio che ti concedo un ballo, Ines. Potrei mai rifiutare quest'offerta?".
Si rivolse alla festeggiata, mormorando "Non ti dispiace, vero?".
"Assolutamente no. Perché mai dovrebbe dispiacermi?" disse Megan, accarezzando la testa della sorellina "Divertitevi".
Ines rise e, presa la sua mano e quella di Richard, le mise l'una nell'altra, sorridendo compiaciuta.
I due ragazzi rimasero in quella posizione per qualche lungo secondo, arrossendo vistosamente.
Poi lui alzò lo sguardo dalle loro mani e chiese con un sorriso timido, eppure stupendo "Mi concederesti l'onore di questo ballo?".
La giovane sentì il proprio cuore partire in quarta davanti quel sorriso, che le aveva causato una potente scossa elettrica in tutto il corpo.
Si concesse un sorriso imbarazzato, sussurrando "Mi piacerebbe molto", poi poggiò l'altra mano sulla sua spalla e lasciò che quella di lui le avvolgesse la vita.
Lo guardò negli occhi e, insieme, iniziarono a volteggiare assieme a tutti gli altri, ma in un mondo totalmente diverso.
I loro sguardi erano come incatenati e sembravano non accorgersi che i loro amici li guardavano con un sorriso sulle labbra.

"Sono davvero perfetti" sospirò Nicky, tra le braccia di Robert, "Hai perfettamente ragione" sussurrò lui, ridendo.
"Si vede a un miglio di distanza che si piacciono. Proprio non capisco perché non riescano a dichiararsi" si chiese il giovane.
La ragazza scosse la testa e sorrise "Hai ragione, ma noi abbiamo fatto il possibile. E, comunque sia, preferisco il mio cavaliere", "Oh, grazie mille, Nicky".

Megan e Richard continuarono a ballare insieme, senza mai fermarsi. La ragazza non riusciva a stancarsi di tutto quello che provava in quel momento.
Avrebbe potuto ballare con lui per tutta la vita! Si sentiva così al sicuro tra le sue braccia, avvolta dal suo sguardo dolce e protettivo.
Continuarono a ballare a lungo, poi Richard la guidò verso la veranda, lontano da occhi indiscreti.
"Serata magnifica, non trovi?" le chiese, "Assolutamente perfetta" sussurrò lei, mentre osservava il cielo stellato.
"Quell'abito ti sta benissimo. Sei assolutamente splendida" le disse improvvisamente il ragazzo, facendola arrossire.
Poi respirò a fondo, mormorando "Questa è davvero una serata magnifica. Perfino le stelle sembrano brillare più del solito".
"Anche il giorno della tua festa brillavano così" ricordò Megan, "Davvero? Che strano, non me ne sono accorto".
"Forse eri un po' distratto" suggerì la giovane ridendo, "Probabile" ammise lui.
Ovvio che fosse distratto quella sera, soprattutto quando avevano ballato insieme.
Megan occupava totalmente i suoi pensieri, ogni giorno.
Difficile pensare a qualcos'altro.
Sorrisero al cielo punteggiato d'argento e ritornarono assieme agli altri nel prato, continuando a ballare come se non si fossero mai allontanati.
Le loro mani s'intrecciarono nuovamente in una danza lenta e romantica, mentre volteggiavano leggeri sul prato.
Più volte, Miguel fu sul punto di chiedere un secondo ballo alla sorella, ma, vedendo il suo sorriso mentre guardava Richard, si trattenne.
Non aveva mai visto Megan con un'aria così serena e felice.
Sorrise quando sua madre gli andò vicino e gli poggiò una mano sulla spalla "Posso chiederti un ballo, tesoro?", "Certo, mamma. Volentieri".
Seguendo la musica, iniziarono a danzare, mescolandosi agli altri ragazzi che ballavano allegri nel giardino.
A Grecia non sfuggì l'espressione beata della figlia mentre ballava con Richard.
Questo la fece sorridere, pensando che finalmente Megan aveva trovato qualcuno che provava per lei ben più di una semplice amicizia.
Il volto del ragazzo trasmetteva un'emozione profonda, che uno sguardo esperto poteva ben capire, ed i suoi occhi brillavano come due smeraldi.
Dopo altre due canzoni, Miguel andò a reclamare la sorella almeno per un ballo; "Tranquillo, tra poco la riporto indietro" sussurrò a Richard con aria complice.
Quando Jasmine e Marica staccarono momentaneamente la musica, per permettere a tutti di riposarsi un po', Megan fece cenno di sedersi a tavola e si diede inizio ad una meravigliosa cena.
Tutti fecero i complimenti alle cuoche che avevano preparato tutto quel ben di Dio e ben presto i piatti furono vuoti, mentre i loro proprietari avevano ormai la pancia piena di tutte quelle delizie.
Le danze ripresero presto e Megan si ritrovò davanti ad una fila di compagni che le chiedevano un ballo.
Nonostante avesse ballato volentieri con Richard per tutta la serata, concesse un ballo a ciascuno dei suoi amici, sorridendo e chiacchierando allegramente.
L'ultimo ballo l'avrebbe concesso a lui; voleva concludere quella serata perdendosi nei suoi occhi.
 
La festa finì verso le 2.00 e tutti si ritirarono, felici della bella serata passata insieme.
Il diciottesimo compleanno di Megan era stato davvero fantastico e sicuramente anche lei l'avrebbe ricordato per parecchio tempo.
La ragazza aiutò a rimettere tutto in ordine, poi salì in camera sua per cambiarsi.
Il vestito che aveva indossato quella sera era ancora in ordine, l'orlo perfetto.
Lasciò andare una piccola risata e lo ripose nell'armadio, per quello che le permetteva l'angusto spazio tra questo e il letto di Marica.
Quando si spostò verso il proprio, notò che c'era qualcosa sulla sua scrivania.
Per raggiungerla fu costretta a passare sopra il letto, e scendendo rischiò di cadere, ma riuscì ad afferrarsi appena in tempo al bordo della sedia.
Si rialzò in piedi e si lasciò sfuggire un'esclamazione sorpresa.
Sulla scrivania, c'era un mazzo di fiori d'ibisco; il rosso sgargiante dei fiori risaltava contro il marrone chiaro del legno.
Megan rimase incantata a guardarli, chiedendosi chi mai glieli avesse mandati, poi prese il bigliettino che spuntava tra i fiori e lo lesse.
Spero che questi fiori ti facciano pensare a me, ogni volta che i tuoi bellissimi occhi si poseranno su di loro.
Il biglietto era scritto al computer e questo le impediva di capire chi avesse mandato quei magnifici fiori che riempivano la stanza con il loro profumo, ma qualcosa attirò la sua attenzione.
A terra, accanto alla sedia, c'era un piccolo bocciolo rosa.

beh, che ne pensate? una bella festa, non c'è che dire... E la piccola Ines ha fatto nuovamentre la parte di Cupido! ^.^ quella piccoletta è terribile, quando si ci mette. vedrete cosa farà nei prossimi capitoli! nel prossimo incontro, assisteremo allo spettacolo teatrale, preparato con tanta cura dai nostri amici. chissà se ci saranno anche delle sorprese... ^-^ a presto, ragazzi!! bacioni a tutti!
vostra Alys93

   
 
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