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Autore: MissTostaPayne    22/07/2012    4 recensioni
Ma chi diavolo è che chiama all’una di notte?
Un pazzo maniaco.
Harry.
Ecco, infatti.
- Cosa vuoi, cretino? Ma hai idea di che ore sono?!
La mia voce esce roca e impastata, non infuriata come vorrei.
Sento una risata dal telefono.
- Ehi! Anche tu mi sei mancata, dolcezza.
- Dolcezza a tuo nonno!
- Fammi indovinare, litigato con i tuoi?
- Secondo te?
- Vieni fuori sul balcone.
***
- Allora, caro il mio disturbatore della quiete pubblica e del lieto vivere, cosa sei venuto a fare qui?
- Non lo vedi? Sono il tuo Romeo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ennesimo litigio con i miei. Alla fine ne esco sempre sconfitta. Perché sono la classica brava ragazza facile da trattare, ma ora sono stanca. Sto cambiando, sarà l’età.

Ma chi voglio prendere in giro?

Sono io quella chiusa in camera in punizione, mi pare. Si, i miei attuano punizioni all’antica.

Passi nel corridoio.

Mi rintano sotto le coperte e mi giro verso il muro, dando la schiena verso la porta.

Quando si apre, faccio finta di dormire (mamma mia che trasgressiva che sono!).

Si richiude, finalmente.

Alla fine rimango a torturarmi nel letto, senza riuscire ad addormentarmi.

Il cellulare vibra sul mio comodino.

Ma chi diavolo è che chiama all’una di notte?

Un pazzo maniaco.

Harry.

Ecco, infatti.

- Cosa vuoi, cretino? Ma hai idea di che ore sono?!

La mia voce esce roca e impastata, non infuriata come vorrei.

Sento una risata dal telefono.

- Ehi! Anche tu mi sei mancata, dolcezza.

- Dolcezza a tuo nonno!

- Fammi indovinare, litigato con i tuoi?

- Secondo te?

- Vieni fuori sul balcone.

- Eh?

- Ma sei ancora nel mondo dei sogni?

- Magari! Non ho chiuso occhio stanotte.

- Ti aspetto fuori- dalla voce sento che sorride.

Chiude la conversazione.

Rimango ferma un istante a fissare il telefono, poi mi alzo di scatto dal letto, attenta a non fare rumore.

Apro la porta-balcone ed esco così con la mia felpona blu notte che uso come pigiama.

Mi sento un po’ stupida a guardarmi intorno, senza capire cosa esattamente ci faccio qui.

Proprio quando penso di essermi sognata tutto, la voce di Harry mi chiama dalla strada – Ehi, Hope! sono qui.

Mi affaccio e lo vedo lì con il suo sorriso brillante e i riccioli spostati dal venticello che tira.

Non riesco a trattenere un sorriso.

- Allora, caro il mio disturbatore della quiete pubblica e del lieto vivere, cosa sei venuto a fare qui?

- Non lo vedi? Sono il tuo Romeo.

Lo dice come se fosse la cosa più scontata del mondo. Mi lascia a bocca aperta.

Potevo aspettarmi di tutto, sul serio, anche che volesse ballare la conga in mutande al chiaro di luna, ma non questo.

- Ma dai, non dirmi che non ti è venuto in mente il collegamento! I tuoi genitori sono i restrittivi e tradizionali Capuleti, una delle più grandi famiglie di Verona..

- Si, Sheffield sarebbe Verona quindi. – inizio a divertirmi.

- Ovviamente! – niente da fare, ormai era partito a razzo. Chissà quanto ci aveva pensato su per far arrivare il suo cervellino a tutte queste conclusioni.

- Ovviamente-  sospiro. Mi ritrovo a sorridere, quasi lo compatisco.

Continua imperterrito - Io, invece, appartengo alla fiera e valorosa famiglia dei Montecchi.

- Che ti sei mangiato le opere di Shakespeare? Così mi fai paura.

Non resisto alla tentazione di interromperlo, mia sorella me lo dice sempre: “il termine per descriverti meglio è guastafeste”.

Mi lancia un sorrisetto ironico e prosegue, come se non avesse sentito il mio commento.

- E tu, tu sei la meravigliosa Giulietta. La ragazza più bella di tutta la città, l’unica che è riuscita a conquistare il mio cuore.- gli occhi gli si illuminano mentre lo dice.

Mi si colorano le guance, mio malgrado, e sono quasi certa che si vedono a chilometri di distanza come fossi un semaforo.

- …ma il nostro amore è impossibile, le nostre famiglie sono acerrime nemiche!

“Il che non è troppo diverso dalla realtà” penso amaramente.

Gli Styles e i Montgomery non si sopportano e ovviamente Harry non era visto di buon grado dai miei.

Beh se credevano che questo potesse fermarmi, si sbagliavano di grosso.

Quello che provo per Harry va ben oltre ogni loro regola.

Anche se non avrò mai il coraggio di dirlo al diretto interessato. Al solo pensiero, vorrei che la terra si aprisse sotto i miei piedi.

- Mah, come attore sei anche abbastanza convincente, ma perché non sei vestito in calzamaglia, Harry?

- Romeo, io sono Romeo.

Sbuffo, alzando gli occhi al cielo sempre più divertita – Ma certo, Romeo!

- Beh pensavi che potessi scalare il muro in calzamaglia, mia diletta Giulietta? E se mi si strappavano i collant?!

- Scalare il muro?!

- Ovviamente. Ed è proprio quello che farò. Devo conquistare il bacio della mia amata, dopotutto.

- Ah-ah molto divertente.

Non lo farà mai. Non può farlo. Però sembra proprio convinto.

Occristo! Si sta arrampicando sul serio!

- FERMO COSA FAI CRETINO?! TI VUOI SPIATTELLARE AL SUOLO COME UNA FRITTATINA?!

Si, lo so, manco di espressioni minimamente intelligenti quando vado nel panico.

Lui per tutta risposta ridacchia.

Per tutto il tempo in cui è stato concentrato nell’arrampicata nella mia testa ripetevo una lista interminabile di “oddio-oddio-adesso-cade-e-ci-resta-secco” e mi torturavo le mani, sempre più fredde.

Quando spunta tra le colonne del balcone quasi gli salto addosso e rischio di farlo volare di sotto.

Quando siamo sicuri di essere vivi sul balcone, sono tra il menarlo per il mezzo infarto che mi ha fatto prendere e l’abbracciarlo forte e non lasciarlo più andare.

Anche se volessi, non riesco a muovere neppure un dito e rimango lì con la bocca aperta. Devo sembrare molto un pesce lesso.

Lui invece è divertito dalla mia espressione, evidentemente compiaciuto di avermi lasciato senza parole.

Mi risveglio dal comprensibile trauma e mormoro, ridendo:

- Penso che dovremmo cambiare l’allarme, se esistono così tanti Spiderman, siamo tutti in pericolo!

Anche lui ride. Chiudo gli occhi e ascolto il suono della sua risata, così pura.

Quando li riapro il suo sguardo è intrecciato al mio e da dietro la schiena spunta una rosa rossa, che mi porge.

Ok, ha deciso che stanotte vuole farmi morire.

- E questa dove l’avevi nascosta?- chiedo, mentre prendo la rosa.

- Segreto professionale.

- Mi va bene tutto, basta non nelle mutande.

Scoppia a ridere.

Lo guardo e ne ho la certezza per la milionesima volta. Lo amo. Lo amo con tutto il cuore.

Annuso il profumo inebriante del fiore e poi lo abbraccio.

- Grazie di essere rimasto qui, malgrado tutto.

- Grazie di esistere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Buonsalve a tutti!
E rieccomi a fracassare i marroni :D Questa è una OS di qualche mesetto fa e in un momento di noia assoluta barra dolce far niente ho deciso di pubblicarla ma non sono del tutto certa che sia una delle mie idee migliori..
Anywaaay spero vi piaccia comunque! :)
Un bacio, Chiara

  
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