Can
you give me an hug?
Che
qualcuno mi spari o mi rapisca in modo che possa sparire per sempre
dalla
faccia della Terra!
Non
sono pronta! Non lo sono mai stata, come posso esserlo adesso?!
Si,
lo ammetto, c’è sempre stato qualcosa oltre
l’amicizia tra noi due, ma senza
accorgercene entrambi avevamo deciso di non fare il primo passo, ci
andava bene
così!
E
allora perché ieri la mia amica Claire aveva un sorriso
ebete da pesce lesso
stampato in faccia ogni volta che ci guardava (cioè sempre)?
Una
cosa è certa, da grande non intraprenderà una
carriera da spia.
Cioè,
come amica è la migliore che si possa immaginare, ma vi do
un consiglio: mai
confidarle un segreto. È un inguaribile chiacchierona!
Quindi,
conoscendola, sapeva qualcosa che io non sapevo. O che non dovevo
sapere. Poco
importa. L’avrei scoperto presto.
Eravamo
in mensa al nostro solito tavolo, Harry (il mio attuale problema) stava
cercando di rubarmi il succo alla pesca da sotto il naso. See, certo.
Solo
quando gli asini voleranno.
L’avevo
appena placcato con una presa da rugbista che non ero, quando ho notato
lo
sguardo smielato di Claire fisso su di noi. Molto anti-sgamo, devo dire.
Sembra
notarlo anche Harry, che le ha mollato un calcio da sotto il tavolo,
che non
deve essere andato a segno, dato che fa saltare il tavolo, rovesciando
tutto.
Bene,
avevano trovato un diversivo, ma non potevano scappare per sempre.
Al
pomeriggio, Claire doveva venire da me per fare trigonometria. Ma
trigonometria
poteva aspettare. Per convincere Claire a spifferarmi tutto ci ho
impiegato
meno di 10 secondi.
Mamma
mia, il segreto di Harry era proprio in una botte di ferro!
Sinceramente,
non lo volevo proprio sapere.
A
quanto afferma la mia amica, gli piaccio e le ha chiesto consiglio.
Gran bella
mossa davvero!
E
così eccomi qui!
Sono
stesa sul divano della mia amica quando mi arriva un suo messaggio.
-
“Ciao Rosie, domani ti va di fare un giro? Devo parlarti di
una cosa importante”.-
leggo a voce alta.
La
mia reazione e quella di Claire sono leggermente diverse: lei si mette
a
saltellare per la stanza, alternando urletti imbarazzanti e risate
isteriche,
io mi alzo di scatto dal divano, fissando il telefono terrorizzata, e
urlo: -
OCCRISTO!
Bene.
Anzi no, male! Mi sto torturando le mani da mezz’ora. Ma
proprio oggi doveva
essere in ritardo!
E
poi lo vedo.
Ok,
parliamoci chiaro, mi piace da morire. Mi è sempre piaciuto
dal primo momento
che l’ho visto tra gli scaffali di letteratura inglese in
biblioteca. Ricordo
tutto di lui, da come era vestito all’espressione attenta,
intanto che leggeva
i titoli dei libri.
Adesso
mi sembra ancora più bello, con i riccioli al vento e lo
sguardo un po’
preoccupato.
Ma
ho paura. Tanta.
Con
un sorriso e un gelato al cioccolato si scusa per il ritardo. Quale
ritardo?
Al
solo vederlo, ho dimenticato di aver passato 20 minuti su questa
panchina.
Si
siede accanto a me e mangiamo il gelato in un silenzio imbarazzato.
Cerco
disperatamente qualcosa, qualunque cosa da dire, ma la mia mente sembra
essere
in un black-out permanente.
Aspetto
che inizi lui, alla fine è pur sempre lui che ha tirato in
ballo la faccenda.
E
all’improvviso lo fa, dicendo: - Sai, ho parlato con Claire..
Le ho chiesto di
te..
Mi
guarda.
Alzo
gli occhi e dico: - Ah davvero?- faccio finta di non saperlo.
Il
suo sguardo è eloquente: sa che so tutto. E la cosa
è ancora più imbarazzante
per entrambi.
-
Sai, a volte credo di non conoscerti affatto.- continua con lo sguardo
fisso
davanti a sé.
-
A volte sei come un mistero affascinante, un enigma che mi attrae senza
via
d’uscita e a cui non posso fare a meno..
Oddio
che la terra si apra e mi inghiottisca adesso. Ora, proprio ora!
Oddio
si avvicina! Non vorrà mica..
E
poi succede. Mi bacia. Non è come l’avevo
immaginato.. è ancora meglio!
Allora
mi chiedo perché ho aspettato fino ad ora. Che stupida.
Ci
stacchiamo lentamente e le parole mi escono quasi involontariamente
dalla
bocca: - Mi dai un abbraccio?
Lui
ridacchia e risponde: - Anche due!
Cadiamo
in un lungo silenzio. Che strano, non è per niente
imbarazzato. Anzi, sembra
che racchiuda tutti i nostri sentimenti e le cose che non ci siamo mai
detti
fin’ora.
Dopo
una piacevole eternità riprendo: - Ehi, avevi detto che
erano due, vero?
E
lui: - Anche tre!
Ridiamo
insieme, senza staccarci.
Piano
piano scende il buio e Harry, probabilmente preoccupato della reazione
dei
miei, dice: - Ehi dobbiamo iniziare ad andare dai – e inizia
a fare il conto
alla rovescia: -5.. 4.. 3.. 2.. 1…. Uffa! – e
ricomincia.
Scoppio
a ridere e alla mia risata fa eco la sua. È una cosa
così semplice, ma riderei con
lui per sempre.
Purtroppo
non è possibile e ci incamminiamo verso la fermata
dell’autobus, mano nella
mano.
Durante
il viaggio appoggio la testa sulla sua spalla e lui appoggia la sua
guancia sui
miei capelli, delicatamente.
Improvvisamente
mi risveglio dai miei pensieri confusi ma sereni.
-
A cosa stai pensando?- sussurro.
-
A te. – risponde semplicemente.
-
Anch’io.
Buonsalve!
Anche questa è una vecchia OS che avevo scritto per una mia
amica. Gran parte
delle cose presenti qui sono tratte dalla sua storia e dato che le ho
trovate
incredibilmente romantiche ho deciso di scriverle qualcosina J
Spero vi piaccia!