TakuRan~Girasoli.
 

Ammettilo, ci siamo persi. - enunciò un ragazzo dai lunghi capelli rosa legati in due codini, mentre osservava il suo compagno leggere una mappa della zona.

L' altro continuava interrottamente a fissare la cartina cercando la loro attuale posizione, non aveva nessuna intenzione di ammettere che effettivamente si erano persi e chi sa in quale luogo sperduto.

Kirino sospirò, si era sempre detto e ripetuto che Shindou era un ragazzo testardo ed orgoglioso anche se non dimostrava affatto di esserlo, inoltre questo suo carattere forte era in realtà una maschera per nascondere la sua personalità fragile e Takuto era anche uno che aveva le lacrime facili, ma forse la causa del suo innamoramento era dovuto proprio a questo aspetto.

Maledì il giorno in cui aveva accettato di andare a fare una gita a Mikuriga, un lago nei pressi di Toyama[1], con lui in piena estate, sotto il sole cocente e soprattutto senza nessun mezzo di trasporto su cui potevano muoversi. Il bello era che non sapeva nemmeno perché aveva voluto andarci, forse gli allettava l' idea di passare tre giorni da solo con il suo migliore amico, la persona che gli piaceva, anziché stare a casa a mangiare gelati senza il sole che gli batteva forte sulla tempia e un ventilatore a fagli compagnia.

- Sono sicuro che l' hotel sia qui da qualche parte. - esclamò il moro, senza togliere lo sguardo dalla mappa.

- Il problema sarebbe da quale parte.- ribattè il rosa guardandosi attorno per cercare qualcuno a cui chiedere indicazioni, peccato che un insigificante particolare lo ostacolasse, cioè che erano in mezzo ad un viale alberato circondato in entrambe le parti da alberi smisurati e nessuna abitazione o essere umani presente nel raggio di chilometri.

Kirino si rassegnò alla consistenza di passare una notte al coperto sopra un comodo letto o di dormire per terra su un futon[2], gli sarebbe bastato anche una semplice capanna di paglia purchè non dormisse all' aria aperta diventando la probabile cena di qualche animale selvatico della zona e si era pure scordato di portare un sacco a pelo.

Shindou, dopo aver controllato per un' ultima volta la mappa, alzò lo sguardo verso Kirino che arrossì subito quando i loro occhi si incrociarono - Dobbiamo andare sempre dritti percorrendo sempre questa via e dopo saremo arrivati al nostro alloggio. - enunciò sicuro incominciando a incamminarsi.

Il rosa lo seguì a ruota non potendo fare altro se non stagli vicino.

Il vialetto era molto lungo, ma si poteva intrevedere non molto lontano la fine di quella specie di tunnel erboso. Entrambi accellerarono il passo e quando uscirono dal viale, furono abbagliati dallo stupendo panorama presente davanti a loro.

Una massa di corolle gialle seguivano il sole captando tutta la sua luce, accompagnandolo per il suo quotidiano ciclo nel cielo, risaltavano nel verde delle folta vegetazione presente. Era come se ogni singolo fiore risplendesse di luce propria.

L' unica cosa che Takuto pronunciò fu un sonoro 'É bellissimo', mentre il suo amico annuiva abbagliato dal paesaggio.

- Sai, i girasoli sono considerati i fiori dell' orgoglio e dell' allegria. - enunciò Shindou con voce calda.

- Allora ti assomigliano molto, Shindou. - proferì il difensore, volgendogli un sorriso sincero.

Il capitano della Raimon lo guardò con un' espressione dubbiosa e sorpresa allo stesso tempo, non capendo cosa volesse intendere il suo compagno.

Comprendendo che il suo amato 'amico' non aveva inteso la sua affermazione abbasso gli occhi - I girasoli ti assomigliano molto perché anche tu sei orgoglioso, mio caro capitano, e poi con la tua allegria mi illumini le giornate. - ripeté nuovamente, questa volta semplificando il commento.

Shindou arrossì vistosamente sentendo la sua osservazione - M-ma che dici..- balbettò imbarazzato, sotto lo sguardo divertito di Kirino.

- Guarda, quella non é la nostra abitazione? - chiese il rosa attirando su di se l' attenzione dell' altro, indicando una vecchia casa molto grande poco distante da dove si trovavano con un' insegna 'Paradiso dei girasoli' appeso sopra la porta d' ingresso.

- Si, é il nostro alloggio. - esclamò contento Takuto iniziando a dirigersi verso l' abitazione.

"I miei genitori mi hanno sempre ripetuto una cosa, 'Segui sempre la luce' ed ora ho finalmente capito cosa intendevano. Per i girasoli la luce é il sole, per me lo sei tu, Shindou."

Ranmaru sorrise e iniziò a corrergli dietro, sapeva che una meravigliosa estate lo stava attendendo.

[1] Toyama é una piccola città poco distante da Tokyo, dove si trova un meraviglioso lago.

[2] I futon sono dei materassini sottili coperti da lenzuola e da trapunte dette kakebuton.

*Angolo di Lulua*

Ciao. ^u^

Che ne pensate del primo capitolo di questa raccolta, orribile né? c:

Ho provato a fare del mio meglio scrivendo nella maniera più chiara possibile, poi se notate errori contattamelo perché l' ho riletta solo tre volte. .u.
In fondo Takuto aveva ragione sul fatto che l' hotel era lì vicino.

Allora, questa meravigliosa (?) short la dedico a due persone altrettanto meravigliose.