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Autore: Jen Side    22/07/2012    1 recensioni
le andai vicino e la baciai, dopodichè iniziai a levarmi i vestiti sporchi di sangue ormai secco...
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le due emmezza passate quando tornai a casa con il mio sudicio sacco di plastica nero in spalla. Ero stanco e volevo soltanto buttarmi sul letto, chiudere gli occhi e riposare un pò ; appoggiai delicatamente il mio bottino sul pavimento ed entrai in camera. Jenny era ancora sveglia, le andai vicino la baciai, dopodichè iniziai a levarmi i vestiti sporchi di sangue ormai secco.
-"com'è andata sta sera Walt?"
-"il ragazzino mi ha visto e ha iniziato ad urlare come un pazzo ma niente di nuovo, il solito"
-"ti sei fatto vedere dal bambino Walt ? potevi fare attenzione cristo! è solo un bambino !"
-"lo avrebbe saputo comunque, lo sai, calmati ora tesoro..sei riuscita a prendere qualcosa oggi?"
-"soltanto dieci dollari, non dureranno e io non posso continuare ancora per molto"
-"mi troverò un lavoro, andrà meglio"
-"si..andrà meglio..."
Si addormentò senza dire nient'altro, bella come non mai avvolta solamente da un velo leggero di lenzuola, io al contrario non riuscivo a prendere sonno, pensavo al piccolo bastardo e ai suoi occhi grandi che mi fissavano nella penombra e al grido soffocato che svegliò la madre. In fondo che mi importa , anche io ero solo un bambino.
La mattina seguente mi svegliarono dei rumori fastidiosi che provenivano dalla cucina, imbranata com'era quella donna stava cercando di preparare qualcosa da mangiare, mi alzai e nudo come un verme andai in bagno; cosa diavolo ci troverà in me? più mi osservavo allo specchio e più mi sentivo brutto e inutile, Jenny era troppo in gamba, troppo sensuale e viva per stare con una mummia che giorno dopo giorno perdeva pezzi .
Andai in cucina dove la trovai seduta sulla sedia verde a mordicchiare nervosamente il tappo di una penna blu.
-"perchè continui a pitturarti la faccia in quel modo? sai che non mi piace"
"la faccia è mia" mi disse con il solito sorriso malizioso stampato in volto.
Era bella, bella per davvero.
-"vado di sotto, che fai vieni?"
-"mescolo il sugo e arrivo caro"
Presi il sacco e mi diressi verso le scale che portavano in cantina, più scendevo e più l'odore di muffa si faceva sempre più forte, io lo adoravo, mi rilassava come una droga, il resto conta qualcosa?
Lo svuotai nel solito baule vintage in fondo alla stanza, alcune delle mani caddero al suolo provocando un rumore sordo e il sangue ancora impresso vicino ai polsi schizzò ovunque.
-"merda! cristo!" Jenny sentendomi gridare corse in mio aiuto.
-"che macello Walt! questa volta hai esagerato! dio ma quante sono?" era inorridita ma per niente sorpresa e spaventata, daltronde era abituata ad assistere a quello spettacolo agghiacciante ma tanto meraviglioso a parer mio.
-"non sono molte, non dovresti essere tanto turbata, calmati, stai calma tesoro"
-"Walt tu sei pazzo"
-"lo so, lo siamo tutti non credi?"
Insieme prendemmo quelle stupende mani lisce e delicate di donna e le mettemmo dentro il vecchio baule.
-"sai penso di essere maturato"
-"tutto ciò che è maturato qui dentro è il vino"
-"cosa intendi dire?"
-"dico che ormai quelle bottiglie avranno una ventina di anni, possiamo aprirle tesoro"
-"no intendevo, cosa vorresti dire col fatto che non sono maturato?"
-"credi di esserlo davvero? sei malato Walt, non puoi continuare così, mi farai del male"
-"non lo farei mai" le presi il viso e lo baciai ripetutamente
-"chi lo dice Walt! ho paura a volte e non voglio aver paura di te..io ti amo ma devi smetterla"
Sapevo che era sincera, così giovane e sveglia, non potevo ferirla e non l'avrei mai toccata per farle del male, le altre persone non capivano, tutti quelli che mi stavano attorno
mi consideravano uno spostato , Jenny invece era affascinata da me per qualche strano motivo.
Eppure sapevo di essere un uomo insulso fatto apposta per essere lasciato marcire in un dimenticatoio.
-"Jenny, io sono una gran caos, che ci fai con me?"
-"mi piace tanto il caos" mi abbracciò dolcemente, riuscivo a sentire il suo respiro e il suo profumo così buono, così persuadente.
Aveva capelli neri come la pece e occhi penetranti capaci di comprare l'amore di un essere umano con il solo battere di ciglia.
-"andiamo a bere un bicchiere di vino, prendi la bottiglia che ti pare" ella prese una bottiglia e sorridendomi salì le scale, io chiusi il baule e lo fissai per un pò..cosa sono? un tagliamani.
un pazzo tagliamani. Erano così bianche e belle, mi ricordavano tanto quelle di mia madre prima che gliele tagliassero.. perchè lo faccio? quel maledetto baule era il mio piccolo portagioie.
Forse sono matto davvero, si..e non avrei smesso.
  
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