23/07/2012
1 recensioni
Primo capitolo.
Un fastidioso suono quella mattina risuonò insistentemente all’interno dell’ordinata camera color panna.La ragazza allungò un braccio ammutolendo il trillante suono proveniente dalla sveglia posata al suo fianco e provocando un leggero brivido al suo braccio causato dal contatto della sua pelle con la fredda temperatura londinese che da qualche giorno ricadeva sulla città.
Sentì la maniglia abbassarsi e la porta spalancarsi,segno che qualcuno era appena entrato all’interno della sua camera.
-Buogiorno tesoro!- la splendida e tranquillizzante voce di suo padre.
Quella notte aveva passato la notte senza chiudere occhio,poiché troppo impegnata a pesare al primo giorno di scuola che le aspettava quella mattina,quella voce rassicurante era tutto ciò che in quel momento avesse bisogno.
L’uomo le lasciò la colazione sul comodino situato al suo fianco,e le raccomandò di sbrigarsi dicendole che l’aspettava in macchina dopodiché uscì dalla camera.La ragazza consumò la sua colazione,attese qualche minuto nel letto quindi si alzò e andò a farsi una veloce doccia.
Non appena uscì,avvolta solo da un asciugamano,si diresse di fronte al suo armadio a muro e ci estrasse un paio di leggins neri,delle uggs e un maglioncino all’altezza del sedere grigio.
Mise del leggero blush e del mascara poiché molto fortunata ad avere una carnagione abbastanza scura e quindi a farne a meno di fard o cose simili.Raccolse la borsa dal pavimento e il cellulare dalla scrivania.Guardò il suo orologio e accortasi del leggero ritardo corse giù per le scale e raggiunse il padre in auto.
Giunta alla High School di Londra salutò il padre con un bacio sulla guancia e corse al fianco della sua migliore amica,con la quale aveva stretto amicizia poco tempo fa dal momento in cui si era trasferita a Londra.
Prima di arrivare in questa città lei e la sua famiglia avevano vissuto in Italia,ma a causa della morte di sua madre,per una grave malattia, lei,suo padre e suo fratello avevano deciso di trasferirsi nella città natale del padre per dimenticare i mille problemi e cercare di iniziare una nuova vita.
Suo padre Robert aveva deciso di trasferirsi,e quindi vivere in Italia per l’infinito amore che provava verso sua madre.
–Caroline! – la salutò l’amica saltandole praticamente addosso –agitata?- le chiese poi.La ragazza si ritrovò ad annuire e non appena la campanella suonò le due amiche si salutarono con un bacio sulla guancia dandosi appuntamento all’ora di pranzo alla mensa.
Caroline si fece spazio tra la folla cercando la direzione giusta in cui andare,ma grazie al suo buon senso dell’orientamento in pochi minuti trovò la classe ricercata,entrò cautamente,passò uno sguardo veloce tra i banchi e intravide un posto libero accanto alla finestra decidendo poi di accomodarsi lì.
Durante le due infinite e tremendamente noiose ore di algebra,la ragazza fu distratta da un gruppo di ragazzi intenti a giocare con la palla,uno in particolar modo ricevette l’intera attenzione da Caroline.
Un ragazzo moro,dagli occhi color miele e dalla pelle ambrata, molto simile alla sua.Fu estremamente affascinata dalla sua bellezza,ma dopo un richiamo da parte della sua insegnante fu costretta a seguire,ma non del tutto! Nella sua mente vagava ancora il ragazzo dagli occhi color oro.
Quel giorno il ragazzo a bordo della sua moto era diretto alla High School,non appena arrivato parcheggiò la sua moto e con tranquillità si fece spazio tra gli studenti,o meglio,gli studenti fecero spazio per lui, salutando a volte alcuni conoscenti con un lieve cenno della testa.
Zayn all’interno della scuola era il più popolare,il più conosciuto,il più desiderato dalle ragazze.
Avvolto dalla sua giacca di pelle si diresse verso gli armadietti,precisamente al punto di incontro con gli altri suoi migliori amici.Non appena giunto di fronte li salutò con un cenno della mano.-Hei Malik,prima due ragazze mi hanno dato questi!- disse il ricciolino porgendogli delle strisce di carta –tutti per te!- puntualizzò facendogli un occhiolino.
Il moro svogliatamente raccolse i tre fogli su cui c’erano scritti numeri di ragazze,Zayn oramai era abituato a cose del genere e nelle tasche dei suoi jeans ne conteneva a migliaia,così tanti da poterli collezionare. Sentì la campanella suonare,raccolse i suoi libri dall’armadietto e salutò i suoi amici dirigendosi versa l’aula di inglese.
Durante il tragitto alcune ragazze lo fermarono ma tutta la sua attenzione fu rivolta ad una ragazza dai capelli mori che correva spintonandosi tra i tanti ragazzi che affollavano i corridoi.
Cercò di seguirla con lo sguardo del tutto disinteressato alle ragazze che gli parlavano intorno,ma dopo un po’ vide sparire la sua chioma tra la mandria di studenti presenti in corridoio.
Con un finto sorriso salutò le ragazze che lo circondavano e si diresse dal lato opposto in direzione della sua aula di inglese.
Per tutto il tempo Zayn non fece altro che pensare al volto di quella ragazza misteriosa dai capelli mori.Ma orgoglioso, Zayn si disse di non aver bisogno di conoscere quella ragazza,aveva un’intera scuola ai suoi piedi,immense ragazze dai capelli mori, si riprese dai suoi pensieri e di malavoglia ritornò a seguire la lezione.
Esatto,lui era Zayn Malik non aveva affatto bisogno di lei. O forse si.
Salve,tutta per voi la mia prima FF!
Anzi no! Ne avevo già scritta una ma l'ho eliminata per la vergogna.
Spero vi piaccia! Fatemi sapere un vostro parere in una recensione!
Un bacio, Directioner___
Quasi dimenticavo,inizierò a scrivere il secondo capitolo a cinque recensioni!