Serie TV > RIS Delitti imperfetti
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Autore: Lisbeth17    23/07/2012    7 recensioni
Dal I capitolo:
“Mi dispiace molto Lucia, ma non è più una cosa discutibile, è una richiesta del Pubblico Ministero e visti i magri risultati ottenuti finora, non possiamo opporci. Non ti obbligo a collaborare in prima persona, ma devi mettere a disposizione uno dei tuoi uomini che farà da collegamento.”
“Mi sembra di capire che non ho molta scelta.”
“A questo punto no, posso capire la tua frustrazione ma non possiamo esimerci da una così chiara richiesta del magistrato.”
“Va bene generale metterò a disposizione uno dei miei uomini, quando dovremmo cominciare?”
“Questa sera passerà il Vice Questore aggiunto Andrea Manzi.”
“E per questa sera avrò delegato a qualcuno quest’operazione coordinata.”
E' passato un anno e molte cose sono cambiate, mentre altre invece purtroppo no.
I nostri Ris perderanno le redini dell'indagine.
Un commissario speciale.
Sempre Pugliese.
NB: Non è una L&O
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Between the laboratory and the police'
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It always be like this ?


«Buongiorno.» disse lui immergendo la faccia nei suoi capelli.
«Buongiorno.» disse lei voltandosi per guardarlo «Stiamo in casa oggi?» chiese con la voce speranzosa.
«No, si lavora, purtroppo, sei anche stata in ferie una settimana.» disse lui che non avrebbe certo voluto contraddirla.
«Uffa.» disse lei mettendo il broncio e infilando la testa sotto il suo collo. «E’ proprio vero, più stai in ferie più vorresti rimanerci.» disse sdraiandosi quasi su di lui.
«Dai, su, potremmo avere una giornata leggera.» disse lui accarezzandole le spalle. «Dubito, mi mandano pure la tua sostituta.» disse Andrea scuotendo la testa, non aveva la minima intenzione di alzarsi.
«E’ una bravissima ragazza.» ammise poi Orlando.
«Le conosci tutte?» disse lei allontanando una mano dal suo petto per spostarla sul sedere e dargli un pizzico. «Ahia! È una mia collega.» disse lui cominciando a massaggiarsi il sedere.
«La tua ex, la collega... poi?» lui, che aveva deciso di farla arrabbiare, continuò per lei «C’è la barista, mi fa il cuore sul cappuccino, la ragazza della mensa che mi tiene sempre da parte qualcosa di buono, la fioraia, l’infermiera di Carnacina, la mia ex-moglie...». Andrea si staccò da lui per cominciare a fargli il solletico, alternandolo a pizzichi vari ed eventuali in qualsiasi parte del corpo. «Andrea ti prego… basta... stavo scherzando.» disse lui mentre si contorceva. «Va bene.» disse lei fermandosi «Per stavolta ti credo.» disse schizzando fuori dal letto e dirigendosi in bagno. «Ed io?» disse Orlando triste. «Hai l’altro bagno!» disse Andrea seria. Fecero colazione insieme e si prepararono per uscire, si salutarono sotto casa per andare ciascuno al proprio lavoro.
 
Orlando arrivato al Ris, fu subito intercettato da Ghiro. «Buongiorno.» disse l’amico dandogli una pacca sulla spalla. «Buongiorno capitano.» disse lui sorridendogli di rimando. «Non sembra tu abbia dormito molto.» disse Ghiro malizioso. «Daniele!» disse Orlando con il tono di chi chiedeva un po’ di privacy. «Ok, la smetto, ho capito, ma verrete ogni tanto anche alla casa sulla spiaggia?» Orlando fece una faccia seria, doveva dire all’amico che si sarebbe trasferito da Andrea. «Io vi lascio tutta la privacy che vi serve, lo sai.» aggiunse il capitano. «Lo so, è che.»
Nessuno dei due si accorse che Lucia era dietro di loro. «Che c’è?» chiese ancora Daniele. «Mi trasferisco da Andrea.» disse solamente Orlando. «Wow! Colpito e affondato.» disse l’amico sorridente.
Lucia aveva appreso la notizia e ne era sconvolta, ancora attonita si nascose dietro una colonna per non farsi vedere dai due in quello stato, voleva/doveva riprendersi.
«Che ti devo dire, me l’ha chiesto e non vedevo l’ora di dirle di sì, te la porto a casa per farmi aiutare con il trasloco.» disse Orlando sereno, ed era vero tutto quello che aveva detto, moriva dalla voglia di vivere con lei.
«C’entra per caso l’ultima ricerca che mi hai chiesto con questa vostra decisione?» chiese ancora Daniela, che proprio pochi giorni prima, aveva trovato Tiia per Orlando.
«No, Tiia è un argomento che abbiamo toccato dopo, abbiamo deciso di provarci, anche se Andrea è scettica.» disse poi facendosi serio.
«Perché? Non vuole?» chiese Daniele non credendo alle sue stesse parole.
«O no, no! Non vede l’ora, ma teme che non siamo adatti.» disse Orlando apparendo comunque sereno, era vero che facevano un lavoro particolare.
«Perché?» chiese Daniele che non capiva sinceramente.
 «Per il nostro lavoro.» disse solo il tenente. «In effetti.» disse Ghiro scuotendo la testa.
«Lo so che è difficile, ma voglio provarci, ne gioiremmo tutti.» disse Orlando ritrovando nella mente l’immagine di Tiia, felice tra le braccia di Andrea.
«In bocca al lupo, anzi, dimmi se posso fare qualcosa.» disse allora Daniele, come se potesse leggergli nella mente.
«Grazie, ti farò sapere.» detto ciò si allontanarono, ciascuno diretto al proprio lavoro.
 
Lucia aveva ascoltato tutto, era rimasta sconvolta, ancora non credeva al fatto che sarebbero andati a vivere insieme, l’altro discorso fatto, invece, non l’aveva davvero capito. Fece un profondo respiro per cercare di calmarsi e andare a lavorare pure lei, convocò Bianca nel suo ufficio per comunicarle che avrebbe sostituito Orlando, nella collaborazione con la polizia e che alle quattordici era attesa dal vice questore nel suo ufficio; Andrea aveva chiamato Lucia appena arrivata nel suo ufficio dicendole di mandarle la ragazza nel primo pomeriggio.
 
Andrea era tornata a lavoro per modo di dire, aveva accumulato una mole di carte da firmare che il suo umore era nero, prima di dedicarsi alla burocrazia aveva pres accordi con la Brancato circa la sostituta di Orlando, che l’aveva chiamata a metà mattinata, lei gli aveva risposto grugnendo.
«Molte carte da firmare?» le chiese lui intuendo il suo malessere.
«Sì.» disse lei sbuffando.
«Non fare così.» la rimproverò lui.
«Stasera avrò una mano enorme e non potrò fare niente.» disse ancora lei capricciosa.
«Meglio, ci potremmo mangiare una pizza a casa mia così potresti conoscere meglio Ghiro.» disse allora Orlando, che voleva che i due si conoscessero meglio.
«Io non mangio da asporto.» disse storcendo il naso.
«Viziata! Si fa come dico io e basta.» disse lui irremovibile. «Va bene.» disse lei rassegnata
«Ci credi che non vedo l’ora che venga la tua sostituta così potrò smetterla con queste carte?!» ammise poi, agognando il momento in cui avrebbe avuto una scusa plausibile per posare quella penna. «Ci credo, davvero.» disse lui capendola bene.
«Quando potremmo andarci?» disse poi lei con un tono completamente diverso.
«Quando vuoi, quando possiamo, io direi di andare quando abbiamo più tempo da dedicarle, per fermarci un po’ e magari metterla a dormire.» disse Orlando tranquillo.
«E poi...» disse lei interrompendosi subito, lui la sentì esitare.
«Andrea, se la cosa ti fa male, però lasciamo stare, davvero, non voglio che questa cosa ti ferisca.» disse lui, temendo di farle male.
«Non mi ferisce.» disse lei con poca enfasi.
«Mi menti?» chiese allora lui che non aveva colto a pieno il suo tono.
«No, no. Hai ragione tu, andiamo quando possiamo dedicarle del tempo, vedo di non essere di turno questo fine settimana.» disse lei ritrovando il sorriso.
«Ci proverò anch’io.» disse lui sentendola più serena.
«A stasera.» disse lei felice, lui le faceva sempre venire il buonumore.
«Non vedo l’ora.» confessò lui. «Avvisa il tuo amico.» disse lei prima di riattaccare.
Orlando sorrise guardando il telefono e poi andò da Ghiro «Pizza a casa stasera?» chiese con il sorriso sulle labbra.
«Come no... Ma?» disse Daniele lasciando in sospeso la sua domanda. «Certo, certo, ci sarà anche Andrea. Non posso assicurarti nulla sul suo umore.» disse poi Orlando ancora.
«Cioè?» chiese Daniele curioso.
«Non è una grande amante della burocrazia e oggi è rimasta in ufficio a firmare carte.» disse Orlando scrollando le spalle.
«Dio, come la capisco.» disse il capitano, sbuffando al solo pensiero.
«Immaginavo... Io vado che Milo mi aspetta.» disse poi Orlando per uscire dalla stanza.
 
Lucia era nel suo ufficio con Bianca, stavano discutendo di un caso, poté notare Orlando guardare prima in direzione del suo ufficio e poi l’orologio, scuotere leggermente la testa e poi tornare in laboratorio, Lucia decise di non dargli peso, e lasciò andare Bianca, dopo oltre un’ora, entrò nell’ufficio di Ghiro.
«Ciao Capitano.» Disse lui.
«Ciao.» Disse lei solamente.
«Sei di cattivo umore?» Chiese poi Ghiro.
«Sì, in parte ma mi sono appena presa la mia rivincita.» Disse lei con uno strano ghigno sul volto, Daniele la guardava confuso e lei riprese a parlare.
«Sai che Orlando non collabora più con la polizia?»
«Sì, o almeno lo immaginavo.» Ammise allora Daniele, sapeva che Lucia non li avrebbe lasciati in pace tanto presto.
«Ho mandato al suo posto Bianca. La Manzi la aspettava per le quattordici.» Raccontò piano lei.
«Se sono le tre adesso e Bianca è appena uscita?!» Disse Ghiro un po’ confuso.
«Nessuno mi da ordini su come gestire o far muovere i miei uomini.» Dice Lucia secca, il suo telefono prese a squillare, vide che era Abrami e rispose immediatamente.
«Pronto.» disse il capitano con la voce calma «Lucia ma che succede?» chiese il generale con tono allarmato
«Perché?» Chiese lei non capendo a cosa si stesse riferendo.
«Sono stato chiamato dal magistrato che oggi aveva un briefing per fare il punto della situazione sul caso Pugliese dice che nessuno dei nostri si è presentato. Perché?» chiese ancora l’uomo molto infuriato.
«Noi non lo sapevamo.» Disse Lucia non sapendo che pesci prendere.
«Dubito Lucia, c’è una mail del vice questore Manzi che ti dice che attende qualcuno per le 14.» disse ancora il generale, che non capiva certi comportamenti della sua sottoposta
«Non spiegava certo il motivo.» disse ancora Lucia cercando di giustificarsi
«Non è importante. Per scrupolo fai preparare tutto il materiale su Pugliese in nostro possesso.» aggiunse secco il generale
«Perché?» chiese ancora il capitano allarmato «Il magistrato sta valutando la possibilità di toglierci definitivamente il caso.»
 
Andrea stava cercando di intrattenere il magistrato in attesa della collega di Orlando, Paolo questo il nome del magistrato, era furioso, si sentiva preso in giro, Andrea non sapeva più cosa dire, aveva ormai capito che la Brancato era nei guai perché Paolo aveva chiamato un generale, era fuori dal suo ufficio permettendogli così di chiamare in pace e vide una ragazza correre trafelata, si fermò davanti a lei, le mani sulle ginocchia
«Cerco Andrea Manzi.»
«Sono io.» La afferrò per il braccio e la portò dove nessuno potesse vederla.
«La tua scusa?» le chiese dura.
«Sono stata trattenuta in laboratorio.» Disse Bianca sincera, ancora con il fiatone.
«Ce ne serve una migliore.» Disse Andrea per mettersi una mano sul mento e pensare.
«Hai fermato un uomo che stava aggredendo una ragazza mentre venivi qua e hai aspettato i rinforzi perché lo portassero via, devo però spaccarti il labbro.» Disse Andrea molto velocemente.
«Cosa? » Chiese Bianca confusa, ma non ricevette alcuna risposta, solo un pugno che le spacco il labbro e la fece piegare. La donna di fronte a lei tirò fuori un fazzoletto per passarglielo.
«Non abbiamo tempo per parlare ora.» Andrea schioccò le dita diverse volte
«Come ti chiami?» chiese ancora
«Bianca.» rispose la ragazza tamponandosi il labbro «Io sono Andrea.» Disse lei porgendogli la mano.
«Te la ricordi la storia dell’aggressione Bianca?» le chiese senza darle tregua.
Bianca annuì si portò il fazzoletto al labbro «Per Pugliese ci penso io, andiamo.» seguì la donna dentro il commissariato.
 
Lucia era nel suo ufficio con Ghiro, sapeva che l’aveva combinata grossa non immaginava certo che il magistrato partecipasse all’incontro.
Quando arrivò la chiamata di Abrami che le disse solamente: «Potevi informarmi che il sottotenente Proietti era stata trattenuta durante un arresto, con il magistrato è tutto rientrato.» Poi riattaccò e Lucia guardò Ghiro confusa.
Bianca arrivò in laboratorio poco dopo quella telefonata, Orlando la vide aveva un labbro gonfio e la camicia leggermente sporca di sangue, la seguì, come fecero anche Bart e Milo nell’ufficio di Lucia che nel vederla in quelle condizioni strabuzzò gli occhi.
«Che cosa diavolo ti è successo?» Le chiese preoccupata.
«E’ stata Andrea.» Disse Bianca con il sorriso sulle labbra.
«Come diavolo si è permessa?» Disse Lucia arrabbiata.
«E’ che sono arrivata tardi, e pare che il magistrato fosse arrabbiatissimo con noi carabinieri, ho spiegato ad Andrea perché ero in ritardo e lei mi ha detto che ci serviva una scusa migliore mi ha detto che avevo aiutato una ragazza vittima di un’aggressione e atteso i colleghi per l’arresto, e poi mi ha dato un pugno e un fazzoletto per asciugarmi il sangue. È stata una grande il magistrato si è scusato per essersi tanto arrabbiato, dicendo che il nostro dovere è prima di tutto verso i cittadini, Andrea l’ha aggiornato su Pugliese e adesso sta arrivando qua.» disse Bianca sempre molto serena.
«Bianca vuoi ancora occuparti di questa collaborazione?» Chiese Lucia esitante.
«Certo capitano, anzi la prego, Andrea ha il cervello sempre acceso, ragiona velocemente e pensa a 360 gradi, credo di poter crescere molto standole accanto.» Lucia era basita, mentre Orlando riconosceva la sua donna dalle parole della collega.
 
In quel momento bussarono alla porta, si voltarono tutti per vedere chi fosse ed era Andrea, non sembrava di buon umore. Entrò nella stanza che nessuno effettivamente le avesse detto di farlo.
«Buonasera» Disse rivolgendosi a tutti «Capitano dobbiamo parlare.» Disse poi per rivolgersi solo a Lucia.
«Ha messo le mani addosso a un carabiniere.» Disse Lucia freddamente.
«Perfetto. Questa collaborazione per quanto mi riguarda finisce qui, informerò personalmente il magistrato.» Orlando fermò Andrea per il braccio e Ghiro andò di fronte a Lucia, gli altri uscirono tutti quanti molto velocemente dalla stanza.
Orlando parlò ad Andrea nell’orecchio. «Calmati, per favore.» Andrea dava ancora le spalle a Lucia ma sembrava che si stesse calmando.
Ghiro vicino a Lucia, le parlò sottovoce «I metodi sono discutibili, ma eravamo messi male, il magistrato era molto arrabbiato con noi.»
Lucia annuì cercando di calmarsi, mentre Andrea faceva lo stesso. «Possiamo parlare in privato?» Chiese Andrea voltandosi verso Lucia che le annuì.
Orlando era un po’ preoccupato, conosceva entrambe e sapeva che entrambe prendevano fuoco molto velocemente, ma Andrea lo fissò con una tale convinzione che lui capì che lei sarebbe stata calma, e capì anche che se aveva cercato un modo per difendere Lucia, lo aveva fatto soprattutto per difendere lui.
Le strizzò l’occhio per lasciare con Ghiro la stanza. Lucia le fece cenno di accomodarsi per poi prendere subito la parola
«Non mi aveva detto che ci sarebbe stato il magistrato.» riprese secca il capitano
«Non lo sapevo, mi ha chiamato dopo che ci siamo sentite, anzi poco prima delle due. E mi dispiace di aver colpito Bianca, non avevo molto tempo a disposizione e l’idea di un’aggressione mi è sembrata plausibile e verosimile.» disse Andrea come risposta, convinta certo di aver agito per il meglio
«Va  bene, posso capire.» ammise infine Lucia
«Vorrei continuare a lavorare con quella ragazza, domani mattina vorrei fare dei sopralluoghi, gredirei che lei venisse con me.» Le chiese ancora Andrea.
«Per me può andare.» Disse Lucia semplicemente, convinta che lei e quella donna avrebbero trovato molte difficoltà nel lavorare insieme.
«Io non devo dirle più nulla.» Disse Andrea alzandosi dalla sedia.
«Perché?» Le chiese Lucia mentre le faceva strada fino alla porta del suo ufficio.
«Conosce già la risposta.» Disse Andrea tendendole la mano, Lucia gliela strinse, per poi vederla uscire dal suo ufficio e avvicinarsi a Orlando che parlava con Ghiro.
Orlando la vide arrivare e si aprì in un sorriso, dalla sua espressione capì che le due erano riuscite ad avere una conversazione di lavoro decente, lei gli sorrise non appena incrociò il suo sguardo. «Pizza?» Disse sorridente rivolta verso Orlando.
Orlando si avvicinò a lei per posarle un bacio leggero sulle labbra, lei sorrise per rispondere a quel bacio e Ghiro tossicchiò perché i due si rendessero conto che c’era anche di lui.
«Scusa.» Disse Orlando separandosi da Andrea.
«Non è il mio miglior biglietto da visita.» Disse Andrea rivolta versa di lui.
«Possiamo darci del tu se vuoi, Andrea.» Daniele le strinse la mano e disse
«Daniele, molto piacere e credimi ti sei presentata benissimo... e che a me piace rompere le scatole.» I tre scoppiarono a ridere per poi decidere di uscire dal Ris, Andrea si fermò alla scrivania di Bianca per informarla che la mattina seguente avrebbero lavorato insieme, e poiché dovevano andare in giro Andrea, sarebbe andata a prenderla direttamente a casa.
 
Lucia aveva seguito Andrea con lo sguardo da quando aveva lasciato il suo ufficio, aveva visto lei e Orlando baciarsi come due ragazzini in un parco e poi aveva visto i due allontanarsi con Ghiro, immaginò che probabilmente i tre avrebbero passato la serata insieme, e probabilmente sarebbero stati alla casa sulla spiaggia, andò alla sua scrivania per terminare alcuni rapporti.
 
Andrea trovava Ghiro veramente strano e comunque molto divertante, era un personaggio sotto tantissimi aspetti fuori dalle righe e non capiva davvero come potesse fare il carabiniere.
Ghiro studiò Andrea non osservato, ed era colpito da quella ragazza, era forte decisa solare e sensibile, si capiva da piccole cose, piccoli gesti, prestava attenzione a qualsiasi cosa le succedesse intorno; e poi notò che era sinceramente innamorata di Orlando, i due non si comportavano come due fidanzatini molesti, che facevano sentire gli eventuali ospiti come persone scomode e, non volute, anzi sembravano più due amici che due fidanzati, si prendevano in giro e si stuzzicavano in continuazione ma ogni tanto si fissavano in una maniera strana, come se negli occhi dell’altro riuscissero a trovare le risposte a qualsiasi domanda,erano innamorati e si vedeva, ghiro pensò che avrebbe voluto innamorarsi di qualcuno anche lui, in quel modo.
Stavano parlando dei pregiudizi tra carabinieri e polizia quando Andrea disse «Mi camurria» Ghiro la fissò stupito, non aveva accenti o inflessioni particolari nella voce, in effetti non aveva un dialetto, non parlava neanche propriamente romano. «Di dove sei di preciso?» Chiese allora fissandola. «Sono siciliana, lo so che non si sente di solito, ma sono appena tornata e me la porto ancora un pochino dietro.» Disse Andrea sorridendo passandosi una mano tra i capelli.
I tre sorrisero allora a quella espressione così colorita quando suonarono alla porta. «Vado io» disse Ghiro «Vi lascio il tempo di fare un po’ i fidanzatini.» Sorrisero ancora e il capitano si alzò per andare a vedere chi fosse, ovviamente non aspettava nessuno.
 
Orlando si avvicinò ad Andrea per passarle una mano sul viso «Sei sexy con la parlata siciliana...» disse prima di avvicinarsi e cominciare a baciarla, con passione a voler confermare la sua affermazione precedente.
Ghiro andò ad aprire la porta e si trovò di fronte Lucia, con delle cartelle in una mano e una busta di gelato nell’altro.
«Lavoro» disse alzando i fogli
«Perdonami» disse poi alzando la busta di gelato
«Posso?» disse poi chiedendo il permesso di entrare.
 
Daniele le fece cenno di entrare e scosse impercettibilmente la testa, era abbastanza sicuro che quella di Lucia fosse una scusa e che lei probabilmente avesse intuito che lui avrebbe cenato con Orlando e Andrea.
 
Quando Andrea si allontanò da Orlando, aveva voglia di tornare a casa, quella che a breve avrebbero potuto definire la loro casa si voltò verso dove aveva visto sparire Daniele e vide il capitano Brancato di fronte a lei, non riuscì a impedirsi di perdere il sorriso, si voltò verso Orlando per vedere come anche lui non stesse più sorridendo.
«Buonasera.» Disse Lucia andando a sedersi in terrazza con loro, Daniele la seguiva, in mano il gelato e i documenti.
«Scusatemi non volevo disturbare, dovevo portare dei documenti a Daniele.» Disse con voce tranquilla falsamente tranquilla pensò Andrea.
Orlando vide Andrea che cominciava a innervosirsi e non era certo quello che voleva, va bene vedere Lucia per lavoro, ma quella era una serata tra amici, e per quanto fosse riservata Andrea, lui sapeva bene, che quelle intrusioni le cominciavano a pesare. «Dai però ha portato il gelato.» Disse Daniele posandolo in mezzo al tavolo «Il dolce non l’avevamo!»
Andrea provò a rilassarsi un po’, smettendo di parlare e cominciò a fissare il mare, Orlando la osservava silenzioso, mentre Daniele aveva aperto il gelato ed era rientrato per trovare delle ciotoline.  «Se non ricordo male questi, sono i tuoi gusti preferiti?!» Disse Lucia fissando Orlando provocatoriamente.
Orlando percepì immediatamente tutta la tensione che stava attraversando il corpo di Andrea poiché le teneva la mano sotto il tavolo. «Per noi è tardi» disse poi lui alzandosi in piedi, in quel momento Ghiro era appena tornato dai suoi numerosi ospiti «Mi dispiace Daniele» disse allora Orlando rivolto verso l’amico «Dobbiamo tornare a casa è tardi per noi.» Si alzò con Andrea, prendendola per mano. «Scusa, ma tu non vivi qui?!» Chiese Lucia scettica
«Mi sto trasferendo da Andrea.» Disse Orlando stringendole ancora di più la mano.
«Non sarà un po’ troppo prematuro??» Orlando si voltò per guardare negli occhi la donna cui stava stringendo la mano e nei suoi occhi trovò esattamente tutto quello che stava cercando, si voltò di nuovo verso Lucia per risponderle sinceramente e semplicemente  «No!»
E Andrea alzando lo sguardo su Lucia aggiunse «Non sono del tutto sicura che certi dettagli della nostra vita privata la riguardino capitano. Buonanotte. Ciao Daniele e grazie.» Seguì Orlando che salutò i due fuori da casa.
 
«Lei non ha alcuna intenzione di rinunciare a te!!» disse Andrea una volta fuori di casa, lui la attirò a se e le prese il viso tra le mani e cominciò a baciarla, con sempre più foga cercava le sue labbra, ma lui non era certo solo in quel bacio così coinvolgente, lei si strinse a lui tanto da far aderire perfettamente i loro corpi.
Daniele nel frattempo guardava l’amica evidentemente scossa da quanto appena ascoltato. «La smetti di fissarmi.» Disse Lucia stanca.
«Non mi sembra che tu stia in gran forma!!» ammise allora il riccio
«Che occhio capitano.» Disse allora lei con un amaro sorriso sulle labbra.
«Vuoi sfogarti per favore??» la invitò ancora lui
«Ma dai...» disse lei sbottando «Si frequentano da due giorni e vanno a vivere insieme?! Nemmeno si conoscono...» disse Lucia manifestando tutti i propri dubbi
«Forse si conoscono molto meglio di quanto tu credi.» Disse Ghiro cercando di calmarla.
«Li difendi??» gli chiese Lucia in tono provocatorio
«No, vorrei che tu cominciassi a fare pace con il fatto che tra te e lui è finita, tu lo hai allontanato, e lui si è innamorato di un'altra. E ora sta con lei.» Disse Daniele prendendole una mano e stringendogliela forte.
 
Intanto Andrea e Orlando senza mai staccarsi si erano appoggiati alla macchina, Andrea poteva sentire l’eccitazione di Orlando cercare il suo corpo, e lui sentiva le sue mani andare a cercare la pelle sotto la maglietta. «Andiamocene a casa.» disse Andrea staccandosi da lui. «Casa nostra?» chiese lui ancora tenendola stretta.
Andrea annuì senza mai staccarsi dalle sue labbra, era così stretta al suo corpo, che stava quasi dimenticando quanto appena successo, quando Orlando infilò le mani sotto la sua maglia. Si scostò da lui velocemente «Non qui, non adesso, c’è troppa gente in quella casa. » come se Lucia le tornasse di nuovo alla mente.
«Hai ragione!» disse lui posandole un bacio sulle labbra e sussurrandole all’orecchio «Ti voglio. Vieni..» prendendole la mano, la guidò verso la spiaggia allontanandosi dalla casa.
Andrea fu scossa da brividi lungo tutta la schiena e lo seguì come una ragazzina innamorata, pazza e folle per l’uomo che in quel momento la tirava per la mano guidandola verso la spiaggia.
Erano abbastanza lontani dalla casa quando Orlando si voltò verso di lei e lo attirò a sé, vicino a loro una piccola barca capovolta. «Spogliati...» disse Andrea cominciando a slacciare i pantaloni di Orlando, mentre lui le stava togliendo la giacca di pelle e la canottiera che indossava, erano caduti per terra e Andrea era sopra di lui «In acqua.» disse lei mentre gli toglieva la maglia che indossava.
Lui la guardò leggermente confuso, ma la voleva oltre ogni misura, la luce debole della luna permetteva loro di distinguere a malapena  i loro lineamenti, entrarono in acqua stretti l’uno all’altro; i loro corpi uniti si muovevano all’unisono alla ricerca del piacere, Andrea non smise di muoversi su di lui fin quando non lo vide buttare la testa nell’incavo del suo collo a soffocare quel grido dettato dal piacere che lei gli aveva donato e che li avrebbe di certo fatti scoprire, Orlando non aspettò molto per l’orgasmo di Andrea, anzi la sentì fremere quando ancora i brividi gli percorrevano la schiena.
Si rivestirono e, mano nella mano, tornarono verso la macchina.
«Sei tutta bagnata!!» costatò Orlando «In che senso?» chiese Andrea facendolo scoppiare a ridere. «In tutti i sensi.» Disse lui ammiccando. «Ti prenderai un colpo in moto.» aggiunse «Dai... se mi ammalo tu, mi curerai?» disse lei fermandosi per fissarlo e Orlando la afferrò per il braccio, per avvicinarla ancora a se, e baciarla ancora. «Lo prendo per un si» disse Andrea ricominciando a camminare verso la sua moto, dopo avergli posato un bacio sul naso.
Lucia stava uscendo da casa di Daniele quando vide la macchina di Orlando ancora parcheggiata lì fuori, sentì la sua risata accompagnata da un’altra risata che non conosceva; vide la sagoma dei due che venivano su dalla spiaggia, immediatamente rientrò in casa chiudendosi la porta alle spalle. «Che succede?» Le chiese Daniele che l’aveva appena salutata. «Shh» disse Lucia rivolta verso di lui. «Che succede?» Disse allora lui bisbigliando e avvicinandosi a lei. «Sono ancora qui fuori. Erano in spiaggia credo.» Disse lei sottovoce, poggiò la schiena alla porta rimanendo li ferma in silenzio, Daniele si sedette accanto a lei che appoggiò la testa sulla spalla dell’amico.
«Andrea non sto scherzando, non puoi andare in moto sei fradicia.» disse Orlando con fare lievemente preoccupato
«Va bene, mi arrendo, hai ragione ma non posso lasciarla qui.» convenne anche lei
«Io vado in moto tu mi segui con la mia macchina!» disse poi lui
«Sai guidarla?» Chiese Andrea con sguardo interrogativo e vagamente scettico. «Sì, certo.» Disse Orlando quasi offeso.
«E’ una Ducati?!» Disse lei. «Mi offendi!» Disse Orlando mettendo il broncio.
«Hai un sacco di talenti tenente.» disse Andrea avvicinandosi ancora a lui, poggiò le mani sul suo petto per posargli un bacio leggero sulle labbra.
«Ti prego, andiamo a casa.» Disse lui passandole una mano attorno alla vita e attirandola a se, Andrea si allontanò da lui.
«Va bene andiamo a casa, ma sei sicuro?» Disse indicando la moto.
«Sicuro, tu mi seguirai con la macchina, se non mi trovo accosto e la guidi tu.»
«Va bene, poi la prossima volta possiamo muoverci come una coppia normale e andare con una macchina sola?» disse Andrea serenamente
«Amore ti sei precipitata al Ris come una furia...» le rispose lui spontaneamente
«Come mi hai chiamata?» Chiese Andrea voltandosi verso di lui, che sostenne il suo sguardo
«Amore!» disse lui confermando quanto detto poco prima, non essendosi per niente pentito.
Andrea gli saltò letteralmente al collo «Mi piace! Puoi farlo.» Per poi baciarlo, lui la strinse a se. «Basta dai, andiamo a casa. Ho sabbia ovunque.» disse lui a malincuore
«Va bene, il sale comincia a tirarmi tutta la pelle.» disse lei staccandosi da lui controvoglia.
Lucia e Daniele non volevano origliare, ma non poterono farne a meno, da quella posizione. «Mi dispiace» Disse Daniele una volta che aveva sentito la macchina e la moto partire. «Non voglio tornare a casa, mi offri il tuo divano?» ammise ancora Lucia «Se vuoi puoi anche..?» disse Ghiro offrendole la camera di Orlando «Stai scherzando?!» Chiese Lucia infastidita, aveva fatto l’amore con lui in quella camera, e probabilmente adesso lui si stava divertendo con un altra. «Va bene ho capito, era una stronzata ma tu dormi in camera mia.» convenne ancora il riccio capitano.
Si alzò in piedi e tirò su anche l’amica.
Orlando e Andrea arrivarono a casa e si buttarono immediatamente sotto la doccia. «E’ una vita che non facevo una cosa del genere.» Disse Andrea mentre Orlando le stava insaponando i capelli. «Cosa?» Le chiese lui con il tono malizioso. «Ok effettivamente forse non l’ho mai fatto...» disse lei sincera«Cosa?» Chiese di nuovo lui questa volta interrompendosi. «Non sapere resistere, avere tanto il desiderio di qualcuno di volerlo subito e poi non ho mai fatto l’amore.» La invitò a voltarsi per guardarlo, mentre dolcemente le toglieva il sapone che le stava colando sugli occhi. «Che intendi?»
«Prima di incontrarti facevo sesso, senza ..» un brivido la percorse e lui potè notarlo «Quello che voglio dire è che ti desidero con qualsiasi parte del mio corpo, con il mio cuore con la mia testa, ho bisogno che tu stia con me, dentro di me.»
Quel discorso aveva avuto su di lui un effetto assolutamente piacevole e cominciò a spingersi su di lei, accarezzandola in ogni parte del corpo, la fece voltare e la strinse a se con un braccio, mentre con l’altra mano andava a esplorare il suo corpo, scoprì così di non essere il solo eccitato, la mise spalle al muro e fu di nuovo dentro di lei, tutto quello che voleva, era sentirla di nuovo perdersi nel piacere che lui voleva donarle, non dovette attendere molto ma si sorpresero insieme a raggiungere l’orgasmo cosa rara per una coppia che si conosceva da poco. Andarono a letto poco dopo.
Il telefono di Andrea cominciò a squillare alle cinque, lei evidentemente abituata si alzò di scatto per andare a rispondere, mentre Orlando si allungava verso di lei invadendo la sua metà di letto. «Scendo in cinque minuti.» Disse Andrea riattaccando il telefono. «Dove vai?» Disse Orlando con la voce ancora assonnata. «Lavoro, una rapina.» Disse Andrea vestendosi velocemente e legando i capelli nel migliore dei modi, prese l’arma che c’era sul comodino e verificò che fosse carica. «Mi alzo anch’io.» Disse lui mettendosi a sedere e stiracchiandosi. «Dormi.» Disse Andrea avvicinandosi a lui, gli posò un bacio sulle labbra «Sono le cinque del mattino.» disse ancora lei accarezzandogli il viso «Sento freddo nel letto senza di te.» ammise lui alzandosi in piedi. «Sei sicuro di voler vivere con me?» Chiese Andrea mentre lui s’infilava i boxer e lei stava allacciando le scarpe. «Certo, sempre di più.» Disse stringendola in un abbraccio «Ora vai.» Disse una volta sentito il clacson di una macchina, dandole una pacca sul sedere.
Si affacciò alla finestra per vederla salire in macchina, si fece una doccia, mangiò qualcosa al volo per poi andare al Ris, dove arrivò alle sei e mezzo.
Daniele non dormì per niente bene sul divano e Lucia si era svegliata alle sei quindi arrivò al Ris con lei molto molto presto quella mattina per trovare Orlando già seduto alla sua scrivania; Lucia passò oltre senza quasi salutarlo trattenendo l’impulso di fargli qualche battuta, mentre Ghiro si fermò da lui.
«Che diavolo ci fai qui a quest’ora?» gli chiese il capitano strofinandosi gli occhi
«Hanno chiamato Andrea alle cinque questa mattina per andare a lavoro.» rispose allora Orlando
«E non potevi restartene a dormire?» chiese ancora il capitano
«Che ti devo dire, ormai ero sveglio e non mi andava di starmene solo nel nostro letto.» disse lui scrollando le spalle
«Hai certe occhiaie.» Disse Ghiro fissandolo ancora.
«A parte la sveglia improvvisa direi che non abbiamo neanche dormito molto..» ammise Orlando con un sorriso stampato sul volto.
«Vi siete anche divertiti in spiaggia?» Disse Ghiro ancora.
«Cosa?» Chiese Orlando stupito, non pensando minimamente che lui o Lucia potessero averli sentiti.
«Lucia stava andando via quando vi ha sentito tornare dalla spiaggia.» Ammise il capitano
«Non era nostra intenzione farci scoprire.» disse Orlando rammaricato, ferire Lucia non gli piaceva ed era certo che non piacesse nemmeno ad Andrea
«Figurati, lo so.» disse Ghiro posandogli una mano sulla spalla
«Ti prego, non dirlo ad Andrea.» gli chiese ancora Orlando
«Non la sopporta?» chiese il capitano cercando di capira quella ragazza che al primo momento aveva trovato così simpatica.
«Non è una persona che prova antipatie. E’ semplicemente molto riservata sulla sua vita privata e Lucia sta interferendo non poco nella nostra.» disse Orlando scuotendo la testa
«Forse dovete avere pazienza.» disse ancora Daniele cercando di consolarlo, in effetti, pensò, non dev’essere molto piacevole.
«Quando Andrea è tornata da Catania, ce la siamo trovata sotto casa, questo lo sapevi?» Gli confidò ancora Orlando
«Dai vedrai che le passerà.» Disse Ghiro dandogli una pacca sulla spalla, forse Lucia stava esagerando. Detto ciò i due si salutarono per tornare ciascuno al proprio lavoro.
 
Orlando si diresse nell’ufficio di Lucia per chiederle la possibilità di avere un giorno libero nel weekend, ovviamente non aveva alcuna intenzione di parlare con lei di Tiia, perché ne sarebbe stata ferita e perché avrebbe potuto mettere loro i bastoni tra le ruote.
 
«Posso?» Chiese affacciandosi nel suo ufficio.
«Prego.» Disse lei senza comunque distrarsi da quello che stava facendo.
«Avrei bisogno di qualche giornata libera, o sabato o domenica.» disse lui una volta di fronte a lei, portando le mani dietro la schiena
«Perché?» Disse Lucia senza mai alzare lo sguardo su di lui.
«Faccende personali.» Disse Orlando rimanendo vago.
«Va bene, non credo che ci siano problemi, sappi che mi riservo la possibilità di richiamarti in servizio in caso di emergenza.» disse Lucia severa
«Grazie.» Disse Orlando salutandola e congedandosi da lei.


NDA

Eccoci di nuovo qui. Mi scuso per l'attesa, ma il modem si è messo di traverso questo fine settimana, quindi, pubblico con un pochino di ritardo...
Non voglio dirvi troppo su questo capitolo, credo che parli da solo; qualsiasi cosa che vi passa per la testa, sarei davvero curiosa di saperla, sia che vi piace sia che non sopportate.. Se avete dubbi o perplessità, sono qui per scioglierli..

Buona Lettura!!
Hasta al fuego..

A

 

Dal Prossimo Capitolo

«Buongiorno piccioncini.»
Era Ghiro ed era decisamente euforico.
«Ghiro.. Che succede?»
Chiese Orlando più rilassato.
«Ma oggi facciamo il trasloco o andate dalla piccola?» 


 

   
 
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