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Autore: Meramadia94    23/07/2012    3 recensioni
D'Artagnan partecipa a una gara indetta dal re. Uno dei moschettieri contro una guardia cardinalizia.
Ma quella che sembrava una tranquilla competizione equestre si trasforma in una probabile tragedia.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho molti difetti. Quando mi viene un'improvvisa ispirazione non posso fare a meno di lasciare tutto quello che stavo facendo prima e condividere con altri la mia idea. So che devo ancora finire ''Ritorno dal passato'', e non temete conto di pubblicare il prossimo cappy tra oggi e domani.
Intanto godetevi questa, e mi scuso fin da ora con tutte le fan di D'Artagnan, ultimamente ci ho preso gusto a tormentare questo povero ragazzo.
Ad ogni modo spero di farvi cosa gradita.
 
 
 
 
 
''Una gara ad ostacoli?''- chiese D'Artagnan ai suoi amici vedendo come alcuni servi stavano sistemando il percorso di allenamento.
''Si,''- rispose Athos all'amico più giovane-:'' è una competizione equestre che viene organizzata ogni anno per ricordare il matrimonio tra il re e la regina.''
''E' una sfida tra le guardie cardinalizie e i moschettieri, vince chi supera tutto il percorso  commettendo il minor numero di errori.''- spiegò Porthos.
''E' aperta a tutti?''- chiese il guascone,
Aramis dissentì-:'' No, il capitano de Treville e Richelieu sceglieranno uno dei loro uomini migliori  per far rappresentare il corpo militare che comandano. L'anno scorso tra i   moschettieri, è stato Athos  a gareggiare, contro Rochefort.''
Porthos sogghingò al ricordo-:''Si, e quel pallone gonfiato aveva scommesso che se Athos lo avesse battuto ci avrebbe offerto la cena per una settimana... avresti dovuto vedere la sua faccia!!!''
''E il nostro Porthos se n'è approfittato alla grande.''- rise Aramis-:'' quello che ha mangiato in una settimana non riuscirà a mangiarlo in tutta la vita.''
''Simpatico...''- fece Porthos fingendosi offeso.
''Chi lo sa ,magari,  il capitano ti sceglierà anche quest'anno a ricordo dell'anno scorso.''- ipotizzò  D'Artagnan.
''Non credo proprio, e comunque non ci tengo.''- rispose il moschettiere bruno-:'' avrei voluto vedere voi al mio posto, con tutte quelle ammiratrici assatanate che si accampavano sotto casa e mi seguivano ovunque... altro che Maschera di Ferro e compagnia bella!!!''
La battuta scatenò un attacco di risate generali.
''E poi non possiamo mandare sempre lo stesso cavaliere a competere, altrimenti risultiamo troppo prevedibili... Aramis, potresti partecipare tu alla gara quest'anno.''- propose poi il bruno.
''Sono onorato della fiducia che riponete in me, ma no grazie.''- rispose la moschettiera.
''Perchè no, a cavallo te la cavi molto bene.''- chiese D'Artagnan.
''Per correre e viaggiarci, poco ma sicuro... ma non chiedetemi di vincere una gara, perchè sono tagliato fuori.''- fu la risposta.
''E quella povera bestia del mio cavallo fa gia abbastanza  nel portarmi a cavallo, figuriamoci a saltare con me sopra.''- concluse Porthos.
''Non dobbiamo preoccuparci, monseiur de Treville farà la scelta giusta come ha sempre fatto.''- li rassicurò Athos.
 
 
Poco dopo, nel suo ufficio, il capitano aveva convocato i quattro migliori elementi del suo corpo dei moschettieri per esprimere la sua decisione.
''Cosa?''- fece D'Artagnan incredulo-:'' ma è sicuro che...''
Il guascone non riusciva a credere alle sue orecchie: il capitano aveva espressamente chiesto che fosse D'artagnan a rappresentare i  moschettieri alla competizione equestre.
''Certo, e a dire il vero questa è una richiesta esplicita di sua maestà il re. Di certo non ha dimenticato il tuo ruolo durante l'affaire Maschera di Ferro, ed è sicuro al cento per cento che sarai più che capace di rappresentare degnamente il suo reggimento contro le guardie di Richelieu.''- fu la risposta.
Evidentemente, anche se adesso le due autorità dello stato andavano d'accordo, non perdevano comunque l'occasione per sfidarsi su ogni cosa.
Non lo ammetterebbero mai, pensava spesso D'Artagnan, ma secondo me si divertono un mondo.
''Allora, cosa ne pensi? Sia chiaro che la scelta spetta te, puoi anche rifiutare se non te la senti.''- lo avvertì il capitano.
''Non ci sono problemi''- rispose D'Artagnan con una cortese riverenza-:'' le assicuro che farò del mio meglio per rappresentare degnamente il corpo dei moschettieri.''
 
Pochi minuti dopo, nello studio i quattro amici decisero di brindare allegramente per augurare buona fortuna all'amico guascone.
D'Artagnan era davvero onoratissimo, non tanto perchè il re e il capitano avevano scelto come loro rappresentante proprio lui, ma per la fiducia che i suoi amici riponevano in lui.
''Sei davvero sicuro di farcela?''- chiese Athos.
''Non dovete preoccuparvi, fin da quando ero piccolo ho sempre saltato gli ostacoli insieme a Ronzinante nei prati della Guascogna.''- lo rassicurò D'Artagnan.
''Si, non lo metto in dubbio... ma le sbarre da saltare sono molto più alte di cespugli, rami troppo bassi e ogni tanto qualche masso.''- lo mise in guardia Athos.
''Dai, adesso non spaventarlo...''- fece Aramis-:'' io sono sicuro che riuscirà nell'impresa. E poi ha affrontato imprese più pericolose di questa.''
''Ad ogni modo, bisogna festeggiare: stasera offro a tutti la cena.''- fece Porthos.
Aramis commentò-:'' Ogni scusa è buona, vero Porthos? Te lo dico da amico, mettiti a dieta  o le riserve mondiali  di stoffa finiranno solo per te.''
Ridendo in quel modo, uscirono dalla caserma.
''Attenzione, bella ragazza a ore dodici.''- avvertì Athos vedendo arrivare Costance.
D'Artagnan andò incontro alla fidanzata che lo abbracciò felice.
''La regina mi ha detto che sarai tu a rappresentare le guardie reali alla competizione della prossima settimana, è vero?''
Il guascone annuì.
''Beh... congratulazioni e buona fortuna. Io e la regina faremo il tifo per te.''- ma a D'Artagnan che la regina tifasse per lui o meno, non gliene importava niente. L'unica donna che voleva fosse li per lui, era proprio Costance. Tutte le altre, duchesse, regine o principesse che fossero per lui non contavano quanto la bellissima e coraggiosa dama di compagnia della regina Anna.
''Senti, Costance... ti volevo chiedere...''- fece il guascone imbarazzato-:''A-ehm, ragazzi voi andate, vi raggiungo subito.''
I tre se ne andarono ridacchiando, anche se Aramis li invidiava un po': D'Artagnan e Costance le ricordavano molto lei e François quando anche loro erano giovani, felici ed innamorati, convinti che nessuno mai avrebbe potuto distruggere il loro legame e che avrebbero avuto tutta una vita per amarsi.
Invece a distruggere quella felicità ci pensò Manson. Per sei anni si era logorata l'anima e sacrificato tutto per trovare quell'assassino e ora che lo sapeva morto, che giaceva in fondo al mare, si sentiva molto più serena.
François non sarebbe tornato comunque, ma adesso poteva riposare in pace.
Rimasti soli, il guascone e la ragazza poterono parlare tranquillamente.
''Cosa volevi chiedermi?''- chiese la ragazza.
D'Artagnan prese coraggio e disse-:'' Nel caso, vincessi la competizione... usciresti con me?''- la ragazza per tutta risposta lo baciò sulle labbra facendo arrossire il giovane moschettiere fino alla punta dei capelli.
'' Immagino di doverlo prendere come un sì...''- pensò il guascone cingendole la vita. Dopo tre minuti buoni si separarono e mentre Costance tornava verso casa sua, D'Artagnan si diresse verso la solita locanda dove  lo aspettavano i suoi amici.
 
 
Il tempo passò davvero velocemente, e giorno dopo giorno era arrivato il giorno della competizione.
Erano intervenuti tutti: il re con la sua consorte accompagnata da Costance, il principe Philippe, la nobiltà più in vista e il popolo, e per finire il cardinale Richelieu.
La competizione si sarebbe aperta con una sfilata della fanteria di entrambi  i corpi scelti come overture, poi il re avrebbe tenuto un discorso augurando buona fortuna seguito a ruota dal cardinale.
Per decidere chi avrebbe iniziato si sarebbe effettutata un estrazione a sorte: Rochefort, l'uomo scelto dal cardinale, avrebbe iniziato la sfida e saltò ogni ostacolo con la stessa naturelezza con cui si respira.
D'Artagnan aveva guardato il rivale con la massima attenzione e si sentiva inadeguato per quella sfida, anche se non era da lui, sempre determinato e spavaldo.
''Accidenti, è andato alla grande.''- disse D'Artagnan sospirando.
''Si, ma tu andrai ancora meglio''- lo tranquillizzò Athos-:'' non mi dirai che hai paura di farti mettere i piedi in testa da quello la.''
No, D'Artagnan non era spaventato di perdere per se, aveva imparato che a volte non sempre le cose vanno come uno si aspetta e che le sconfitte servono a fortificare il carattere, ma in quel caso se perdeva o avesse commesso un errore, il disonore non sarebbe ricaduto solo su di se ma su tutto il corpo dei moschettieri e questo non poteva sopportarlo.
''Tu cavalca come sai e non preoccuparti di niente, nessuno potrà rimproverarti nulla se fai del tuo meglio.''- le parole di Aramis lo rincuorano e iniziò a credere di potercel davvero fare.
Gli avevano proposto uno dei migliori purosangue della scuderia ma D'Artagnan insistette affinchè fosse Ronzinante.
Lui lo aveva accompagnato in tutte le sue cavalcate fin da piccolo, quel giorno era importante per lui e doveva essere Ronzinante a portarlo.
Nei giorni scorsi si era allenato molto su quel percorso sotto l'occhio vigile dei suoi amici, doveva stare calmo, sarebbe andata bene e nel caso avesse fallito... se davvero Athos, Aramis e Porthos erano suoi amici non lo avrebbero criticato.
La gara si svolse senza intoppi: Ronzinante e il suo padrone se la cavarono alla grande, superarono il percorso disseminato di pali senza farne cadere uno e saltarono diverse barricate.
''Se la sta cavando egregiamente.''- notò il Re.
''E' vero, basta che salti l'ultima barriera ed è fatta.''- fu costretto ad ammettere Richeluieu, nonostante la cosa lo seccasse.
Costance non udì una parola della loro conversazione, era troppo occupata a fissare il suo amato.
D'Artagnan dal canto suo, era concentratissimo, doveva solo saltare l'ultimo ostacolo e stare ben attento a non sbagliare.
Ma a pochi centimetri dal bersaglio stabilito accadde qualcosa che non fece in tempo a domandarsi.
Ronzinante s'inquietò tutto ad un tratto e lo disarcionò facendolo cadere al di là della sbarra.
Rotolò per due o tre giri dopo aver battuto la testa ed ora era in mezzo al percorso  steso a pancia in giu.
  
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