Squillò il telefono ed Harry andò a rispondere. -Pronto?-
-Ehm… Buongiorno…-
-Scusi, con chi parlo?-
-Harry… Sono Dudley-
-Dudley? Merlino, non ti avevo riconosciuto! Non avrei mai pensato che tu mi chiamassi!-
-Beh, sì, cioè… Sì, ecco: come va?- disse Dudley imbarazzato, più che altro perché non sapeva cosa dire, cioè lo sapeva, ma non sapeva come dirlo.
-Eh? Oh, bene. Bene, grazie. E tu?- chiese Harry, altrettanto imbarazzato, perché mai al cugino era importato qualcosa di lui, a parte poco prima di trasferirsi da Privet Drive, ma era durato poco.
-Oh, bene anch’io. Senti, lo so che è da tanto che non ci sentiamo, saranno sette anni ormai, e io non ti ho neanche invitato al mio matrimonio, e tu non l’hai fatto al tuo, ed è giusto così, cioè no, scusami, ma non è affatto giusto, cioè, io mi sono sempre comportato male e tu hai fatto bene a non invitarmi, solo che temevo che se ti avessi invitato, a parte il fatto che zia Marge probabilmente non mi avrebbe regalato una casa, tu avresti potuto portare uno dei tuoi, ma comunque Harry, ti devo chiedere una cosa-.
Harry era rimasto attonito ad ascoltarlo, non credeva che Dudley Dursley gli avesse davvero fatto un discorso così lungo, senza insultarlo e scusandosi pure! E a quanto pareva non aveva ancora finito.
-Harry? Ci sei ancora?-
-Sì, sì, ci sono. Ma Dudley, sei davvero tu?-
-Cioè? Come davvero io? Certo che sono io! Conosci qualcun altro che sappia che sei… sì, insomma… un mago- sussurrò -e che sappia anche usare il telefono?-
Probabilmente, pensò Harry, Dudley si ricordava ancora della disastrosa telefonata che Ron aveva fatto un’estate e che era finita con una punizione per Harry. -No, probabilmente non conosco nessuno che conosca entrambe le cose- a parte Hermione, pensò, ma quello non era il genere di dettaglio che avrebbe fatto piacere a Dudley, conoscendolo.
-Appunto, sono io. Senti, ti devo chiedere una cosa, cioè un favore, ma non è un favore, sì insomma, io posso farlo lo stesso, anche senza la tua approvazione, eh, però se tu mi dicessi che a te va bene sarebbe meglio, ecco.-
Harry iniziò a chiedersi cosa fosse successo che avesse indotto suo cugino a parlargli così. -Spara. Che favore dovrei farti?-
-Non è un favore, è…- Harry lo interruppe -Ok, ho capito Dud, è mezz’ora ormai che siamo al telefono-
-Oh sì, scusa-
Scusa??? Suo cugino che si scusava? Allora era davvero cambiato! Lo chiamava, faceva discorsi lunghi e si scusava. Harry credeva di averle viste tutte, ma evidentemente si sbagliava.
-Ecco… io… aspetto un figlio! Cioè non io ma mia moglie…- -L’avevo capito sai? Però uao, congratulazioni Dudley! Davvero, ne sono felice!- Un figlio. Suo cugino padre. Davvero, non le aveva ancora viste tutte.
-Ecco.. io pensavo, ne ho già parlato con mia moglie e a lei piace, sì insomma, vorrei chiamarlo Harry- Dudley sentì solo il silenzio dall’altra parte della cornetta. -Harry? Ci sei ancora?-
-Dici sul serio? Dudley dici sul serio quando dici di voler chiamare tuo figlio come me?-
-Certo che dico sul serio, perché dovrei scherzare? È in ballo il futuro di mio figlio eh, il nome è importante! Ma perché, non sei d’accordo?-
-No, no, anzi! Penso che sia fantastico! Sul serio, grazie!- Aveva appena ringraziato suo cugino. Davvero non le aveva ancora viste tutte. Mai avrebbe pensato che un giorno Dudley avrebbe chiamato suo figlio come lui, e mai avrebbe pensato che ci sarebbe stato un giorno in cui avrebbe ringraziato Dudley. Davvero non le aveva ancora viste tutte. -Grazie Dudley!-
-Oh, beh, allora bene, è fatta, si chiamerà Harry! Oh Harry, è magnifico, grazie. Sai, pensavo che dopo tutto quello che ti ho fatto passare non saresti mai stato d’accordo, ma invece… Senti, è un’idea che mi è venuta adesso, in questo momento, ma senti: che ne diresti di fargli da padrino?-
Davvero non le aveva viste tutte.