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Autore: Rain Princess    23/07/2012    2 recensioni
A un anno dal suo ritorno sulla Terra, Hitomi non è ancora riuscita ad andare avanti. Sogna ancora di rivedere Gaea nel cielo della Luna dell'Illusione, e di ritornare da Van. Eppure..
Tratto dal primo capitolo:
“Van, perché mi hai abbandonata qui? Perché non mi porti via? Salvami, ti prego”. Il mio è nient’altro che un sussurro, una preghiera bisbigliata, il desiderio del condannato. Ormai ho capito che lui non verrà più.
E l’orologio del mio cuore si ferma qui.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoci al terzo e penultimo capitolo di questa breve avventura. :)
Vi lascio alla lettura, a più sotto!




For you – Per te
 

Hitomi – Luna dell’Illusione
 

La prima cosa che sento è l’aria. È tagliente e dolorosa nei polmoni. Brucia e ha un odore malinconico.

Un attimo dopo ritorna il tatto. Percepisco il freddo e il caldo in punti imprecisati del mio corpo, non so dire dove, ma ci sono.

Poi l’udito si risveglia, sento un rumore incalzante, ruvido, graffiato, è aria che entra ed esce da una bocca.

Infine, con uno sforzo che mi sembra sovraumano, apro di poco gli occhi. La luce mi stordisce. Li richiudo immediatamente.

Non capisco.

“Hitomi!”

Di nuovo quella voce. Mi sento scuotere.

Piano, fai piano, mi fai male. Per favore..

“Hitomi!, Hitomi apri gli occhi! Hitomi! Torna qua, non te ne andare!”

Quanto dolore c’è in quella voce.

No, non devi soffrire, non farlo. Non per me.

“Hitomi!”

Ancora una scossa.

Piano, te l’ho detto, mi fai male..

“Non mi lasciare!”

No, non ti lascio, non ti voglio lasciare. Non soffrire, aspettami.

Con un altro sforzo enorme riapro gli occhi, e so che bruceranno. Davanti a me è tutto sfocato.

“Hitomi!”

Ora nella voce c’è una punta di sollievo.

Sbatto ripetutamente le palpebre e sento caldo dove credo di avere la guancia. Mi beo di quel calore, di quella voce, quanto li ho attesi. Metto a fuoco la vista e il cuore riprende a battermi, o io sento un battito più forte.

Davanti a me il prato soffice di capelli neri come la notte, il velluto marrone e denso dei suoi occhi, il suo sorriso raro e indimenticabile, ma spezzato da una lacrima.

Ed è bellissimo.

Sei qui, davanti a me.

Forse sono morta, oppure no.

Se mi chiedessero come voglio morire, risponderei che è così che voglio andarmene, guardando te.


“Hitomi! Sei tornata, sei tornata da me!”

Le sue mani sul mio viso, e gioia in quegli occhi ancora cerchiati dalla paura. Vorrei dirgli che sì, sono tornata per lui, ma non riesco ad articolare alcun suono.

Stai tranquillo, sono qui. Non avere più paura.

Le parole ancora non escono, e allora riesco ad alzare una mano e, anche se con fatica, la poggio sul suo viso tanto amato. Lui immediatamente la afferra, la tiene stretta senza farmi male, sempre lì, sul suo viso. Sotto la sua mano muovo le dita, all’angolo del suo occhio destro.

In un attimo, senza capire come, mi ritrovo stretta tra le sue braccia, la testa sul suo petto, l’orecchio sul suo cuore che batte forte, così simile a quel battito primordiale che mi ha risvegliata.

“Sei viva, Hitomi! Sei.. sono.. Non ci credo! Sei tornata! Sei tornata..”

Van cantilena piano nel mio orecchio, mentre ci dondola leggermente. Annuisco, ancora incapace di emettere suono, e mi stringe più forte.

“Ho avuto paura, così tanta paura.. Il tuo grido, il tuo dolore..”

Non sto capendo, ma se ancora non ho detto una parola?

Mi allontano leggermente da lui per guardarlo in viso e mi fa male mettere distanza tra i nostri corpi, ce n’è stata già troppa e per fin troppo tempo, ma devo poterlo guardare.

“Ma sei tornata..”

L’incredulità chiara sul suo volto per ciò che è appena avvenuto e che ancora non ho ben capito. Poi dei flash.

Le nuvole.

Io che guardo il cielo.

Il mio grido.

Le lacrime.

Il lampo.

La potenza.

Il suo viso.

“Parlami Hitomi, ti prego, dì qualcosa.”

È spaventato adesso, lo vedo da come mi percorre il corpo con gli occhi che si muovono frenetici, come alla ricerca di qualcosa che mi faccia stare male, di un malessere.

Ora capisco che devo essere finita in una sorta di limbo, volevo lasciarmi morire ma lui mi ha riportata indietro.

Lo guardo anch’io, ora con occhi nuovi. Voglio accertarmi che sia vero, prima che l’illusione mi uccida di nuovo, stavolta sul serio.

Di nuovo, una mia mano sale avida al suo viso, ma stavolta lo tengo con forza, voglio che i sensi mi aiutino.

Lo guardo, ascolto il suo respiro, sento il calore della sua pelle sotto le mie mani e, più in profondità, il suo cuore che batte per me. Tutto è una manciata di secondi.

E capisco.

È vero, sei qui, posso crederci davvero, non sei un’altra illusione!

Lo guardo negli occhi e lo salvo dalla sua agonia.

“Sono tornata per te.”

Ed è luce sul suo viso, è gioia incommensurabile, è un sorriso indimenticabile.

“E io sono tornato per te, per sempre.”
mi giura quasi sulle labbra. Il suo viso si avvicina e si sfuoca, chiudo gli occhi e lo sento che marchia a fuoco su di noi la sua promessa con un bacio.




Bene, che ve ne pare? Spero sia stato di vostro gradimento. :)
Il prossimo, nonchè ultimo capitolo, sarà dal punto di vista di Van e sarà decisamente più lungo, probabilmente quanto i tre capitoli precedenti messi insieme.
Dovrei essere veloce nella pubblicazione, spero di farcela per domani. :)
A presto!
  
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