Tu sei un
Lui.
Che cosa stupida.
Qualcuno ci crede davvero
nell’amore?
Ma sì, quell’ombra rosa che appanna gli occhi
come il cellophane che ricopre le carote al supermercato.
Quel bruciore così intenso da far male, anche
se freddo.
Ne parlano tutti bene
dell’amore.
Amore di qui, amore di là… in fondo cos’è
l’amore?
C’è chi lo chiama
emozioni.
C’è chi lo definisce
gioia.
Ma Amore è strazio, strappo al cuore e alle
sue fibre.
Amore è un bambino che tira le lenzuola appese
ad asciugare fino a lacerarle, eppure continua a tirare fino a quando quel panno
bianco non se lo ritrova addosso.
Amore è quel ragazzo che aspetta il treno alla
stazione e si guarda il polso ogni dieci minuti netti, sperando che
quell’ammasso di ferraglia si sbrighi e lo sottragga da quel gelido vento di
febbraio.
Amore è quella donna abbandonata sul divano
quando il marito è a lavoro, che si guarda in santa pace la televisione cercando
di dimenticare la pila di piatti sporchi sul lavello.
Amore è Dudley Dursley quando la madre lo
chiama Diduccio: quel suo storcere il naso arricciando le
labbra.
E’ la signora Figg quando uno dei suoi gatti
si infila tra i suoi passi e la lascia lì a vacillare aggrappata al corrimano
delle scale, imprecando con la voce secca.
Amore è Cornelius Caramell quando Percy
Weasley gli si presenta davanti con così tante carte da leggere e firmare che
nemmeno si intravede la sua testa.
E’ Ginny Weasley quando si guarda allo
specchio vestita solo di un paio di mutandine bianche e un reggiseno con gli
spallini troppo lunghi e si osserva la pancia, i fianchi, il
seno.
Amore è Ninfadora Tonks quando i suoi capelli
fucsia diventano neri pece, e un ciuffo ribelle scivola a dividere il suo viso a
cuore.
Amore è quella prostituta con una gonna così
sottile che potrebbe essere usata come una cravatta, che socchiude le gambe
sensuale, ma se non hai i soldi non te la dà.
Qualcuno ci crede davvero
nell’amore?
Sì?
Perché?
Vorrei capirlo, davvero.
Perché ci si ostina tanto a proteggere quel
putto presuntuoso che lancia frecce su frecce senza curarsi nemmeno di dove stia
mirando?
E trafigge.
Penso proprio sia la parola giusta
“trafigge”.
Ti attraversa da parte a parte e per quanto tu
possa tirare quella maledetta freccia non se ne va.
All’improvviso ti ritrovi a guardare lui, con
quel suo fottutissimo fascino da pornostar vergine, che si circonda di persone
che tu a malapena conosci di nome e di fama, e ti guarda, oh sì se ti guarda… ma
non come tu guardi lui.
Perché tu sei un lui e Lui è un
lui.
Perché tutti e due siete dei
lui.
E Lui non amerà mai te.
L’hai detto.
Amerà.
Tu lo ami, Merlino… lo ami come si ama la
vita.
E il bello è che spesso la vita si odia… e tu
lo odi.
Così profondamente che lo sogni di notte, su
di te, sul suo viso un’espressione di assoluta libidine, sul suo collo il
sudore.
E ti senti uno schifo quando la mattina trovi
una chiazza bagnata tra le lenzuola e i tuoi compagni di stanza ti chiedono
quale gentil donna tu abbia avuto il piacere di appagare quella
notte.
Nessuno si chiede se per caso non sia una
gentil donna.
Nessuno pensa che possa essere un uomo… per
niente gentile.
Nessuno è talmente pazzo da pensare che Harry
Potter faccia sogni erotici su Draco Malfoy.
E tu ti prendi a pugni mentalmente perché
nessuno potrà mai capirlo.
Amore soltanto lo sa.
Lo sa solo quello stronzo che invece di
lanciarti un’avada kedavra ben piazzato come desidera un quarto del mondo magico
ti ha piantato nello stomaco quell’odiosa freccia rosa.
Piangi Harry Potter sì… piangi.
Anche gli eroi piangono.
Anche coloro che eroi non
sono.
Piangono tutti per lui, per
Amore.
Piange l’uomo disperato di fronte alla
prostituta che sa non avrà mai.
Piange Petunia Dursley quando Dudley rifiuta
il suo abbraccio.
Piange Remus Lupin quando Tonks gli dice con
quel cuore spezzato dai capelli che tra di loro è finita.
Tu piangi quando lui, Draco, ad una lezione di
incantesimi dichiara con i compagni che piuttosto che baciare un uomo si
scoperebbe
Tu sei un lui.
Lui è un lui.
E Amore è uno stronzo.