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Autore: rub_    23/07/2012    25 recensioni
Kass e Harry si conoscono per caso, in un taxi, lo stesso taxi che poco dopo si schianterà provocando la morte di entrambi i ragazzi.
Ma a volte la vita offre una seconda possibilità.
Kass e Harry continueranno a rivivere quel giorno. Avranno la possibilità di fare cose che non avrebbero mai fatto prima senza badare alle conseguenze,di vivere la loro vita in pieno, di conscersi meglio.
E tu, cosa faresti se avresti la possibilità di rivivere lo stesso giorno all'infinito?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 “ And I'd give up forever to touch you                                   ( E ho rinunciato per sempre a toccarti
'Cause I know that you feel me somehow                               perchè so che tu mi senti in qualche modo
You're the closest to heaven that I'll ever be                     tu sei più vicina al paradiso di quel che io sia mai stato
And I don't want to go home right now”                                        e non voglio andare a casa ora)
                  (Iris - Goo Goo Dolls)

 

 
 

Sabato  24 dicembre

 
Ore sei di mattina. In  due case poco distanti alla periferia di Londra le sveglie di due ragazzi suonarono nello stesso medesimo istante.
 
 Kass guardò la sveglia e quando vide l’orario le si gelò il sangue. Non si era mai svegliata così presto neanche quando andava a scuola, figuriamoci durante le vacanze . E lo sapeva che  sarebbe stata una cosa abbastanza tragica quindi, la sera prima, aveva tolto la sveglia dal comodino e l’aveva messa sulla finestra, così si sarebbe dovuta  alzare per spegnerla.
Una canzone di Adele suonava da più di un minuto a volume assordante, ma lei non aveva  nessuna intenzione di alzarsi . “Dopotutto è pur sempre una bella canzone,perché non ascoltarla tutta?” aveva pensato. Se n’era rimasta immobile nel suo matrimoniale ,ignorando tutto quel rumore,e ignorando che la signora Sparks,quella vecchia sclerotica che abita  nell’appartamento in fianco,  le stesse urlando dietro di tutto e di più. La canzone finì,la sveglia tacque, Kass si girò di lato e ricominciò a dormire.
 
 
Harry guardò la sveglia, la spense e si alzò subito in piedi.
Davanti allo specchio del bagno si spostò i capelli con un movimento rapido della testa e sorrise. Aspettava con ansia quel giorno, e niente e nessuno glielo avrebbe rovinato!
Quando scese in cucina sua madre gli aveva preparato i pancake. Lui era sicuro che li avrebbe fatti. Li fceva tutte le volte che lui deve partire,era diventato una specie di rito.
A dir la verità non andava  matto per quei dolci, ma Anne è così convinta che lui li adori,e se prepararli la rendefelice perché non lasciarglielo credere?
 
 
La voce di Adele invase  di nuovo la stanza, per la terza volta in dieci minuti. La signora Sparks battè  sul muro urlando di spegnerla. Il limite di sopportazione di Kass era stato oltrepassato già da un po’. Si alzò,  prese la sveglia e la gettò fuori dalla finestra. “Vecchia del cazzo” sussurrò.  A volte le sembrava  che le pareti fosssero di carta velina,per cui dovevs  stare attenta a cosa dire  o l’orecchio bionico della vicina avrebbe captato ogni singola informazione e l’avrebbe usata contro di lei.
Una mattina la signora si era presentata alla porta di casa sua e aveva detto a suo padre “Marcus, sua figlia è una ragazza molto fine, ma penso che a volte usi un linguaggio un po’ troppo colorito”
“Rompicoglioni e pure spia!” aveva detto Kass. La signora la guardava stizzita dal basso nel suo solito vestito a fiori .I capelli biondo platino erano gonfi e cotonati alla perfezione. La signora Sparks diceva  sempre :“Bisogna sempre essere in ordine, non si sa mai chi potrebbe bussare alla tua porta!” ragion per  cui spendeva tutta la sua pensione dal parrucchiere, costringendosi ad  andarci almeno quattro volte a settimana.
“Kassandra,devi portare rispetto alla signora” aveva detto suo padre “Chiedile scusa!”
“E perché dovrei portarle rispetto se lei non ne porta a noi? Se ne sta tutto il giorno con l’orecchio attaccato al muro a origliare qualsiasi cosa noi facciamo!” Kass era fatta così, non riusciva a controllarsi, quando aveva qualcosa da dire la diceva,senza curarsi delle conseguenze.
E da quel giorno, la sparks aveva rincarato la dose. Tirava l’aspirapolvere negli orari meno opportuni, lasciava accesa la Tv fino a tarda la notte  e con un volume a dir poco assordante. A volte si divertiva a sbattere pentole e cucchiai contro il muro.
Ma a Kass ormai non importa  più niente di cosa faceva o no quella stupida vecchia, da  oggi non l’avrebbe più rivista per un bel po’ di tempo, e la cosa la fece sorridere.
 
 
Harry aprì la valigia e la mise sul letto. Iniziò a piegare i suoi vestiti ordinatamente e li posizionò in modo che la valigia si richiudesse alla perfezione. Gli piace fare  tutto per bene, con la massima calma.
Sorrise compiaciuto all’idea che finalmente avrebbe rivisto i suoi migliori amici. Per le vacanze di Natale era così: ognuno andava dalla rispettiva famiglia e  si riposava come meglio poteva dallo stress del lavoro e dei fan.  Ma a Harry piacevano le fan, soprattutto se erano carine e con un bel fisico, e gli piaceva anche stare al centro dell’attenzione! Anzi, se fosse stato per lui le vacanze di Natale sarebbero state cancellate dal loro calendario di riposo. Harry Styles odiava ufficialmente il Natale!
Lo riteneva una stupida festa che la gente sfruttava solo per farsi regali inutili, che subito fingerà di apprezzare , ma che poi,appena arrivata a casa, sbatterà in uno sgabuzzino insieme a tutti i regali dei Natali precedenti, e che non userà mai più.
Lo odiava anche da piccolo, forse perché non ha mai creduto a Babbo Natale, e il fatto che il Babbo che portava i regali in casa sua  avesse le tette e gli stessi occhi verdi di sua madre andava a confermare sempre di più la sua tesi.
Per questo non lo festeggiava. E  ogni anno  prendeva l’aereo in  quel giorno , non c’era mai nessuno su quel volo. A mezzanotte e uno del 25 dicembre il pilota faceva partire “We wish you a merry christmas” e una hostess gli portava un bicchiere di spumante per brindare.
Così Harry festeggiava il suo Non-Natale.
 
 
Kass buttò tutti i suoi vestiti alla rinfusa nel trolley. Perché piegarli se poi una volta usciti sarebbero stato stropicciati lo stesso? E poi la nonna era in pensione, non aveva niente da fare, sarebbe stata più che contenta di fare qualcosa per la sua piccola nipotina!
Lei odiava andare da sua nonna. Le dava  nomignoli imbarazzanti tipo Kassy Kassy  e la chiamava  piccola nonostante avesse già compiuto sedici anni. Le pizzicava  le guance e la costringeva a giocare a carte con lei e le sue amiche. Per non parlare del fatto che le preparava  da mangiare solo minestra e cavoli bolliti, che Kass, ogni volta, dava  a Mr Murphy, il vecchio gatto obeso che viveva  con la nonna da più di dodici anni.  Il gatto ormai lo sapeva che la ragazza era il suo rifornimento di cibo, si sedeva in fianco ai suoi piedi e attendeva  con ansia il momento in cui la nonna si alzava  per portare il suo piatto nel lavandino e lei  lo ingozzava  di cavoli. Kass sostiene che quel gatto in una vita precedente deve essere sicuramente stato una pattumiera! Quando finisce di mangiare si sdraia sul divano, occupandone la metà, e non si rialza fino al pranzo successivo.  
Kass invece pronunciava la solita frase retorica “Questa volta ti sei superata nonna!” e se ne andava nella sua camera.
Ormai lo sa che sarà così. Tutti gli anni è la stessa identica storia! Suo padre lavora, e gli rifilava il solito discorso “Non mi va che tu passi da sola anche le vacanze di Natale! E poi la nonna sarebbe ben felice di accoglierti con lei! Sai, è sempre sola…” le prime volte la ragazza aveva provato ad obbiettare, ma poi ci aveva rinunciato e si era arresa al volere del padre. Ma arrendersi non è da Kass.
 
 
Harry uscì di casa coperto come un ottantenne. Indossava due maglioni dolcevita,una felpa di lana e un cappotto beige. Non gli era mai piaciuto il freddo.
Si tirò dietro la valigia e si avviò a passo svelto  verso la piazza dove prenderà il suo taxi. Sono le 19 e trenta, e lui è in un ritardo fottuto.
 
Kass corse per le vie del centro con il trolley al seguito. Indossava  solo una maglia leggera,non ha nemmeno fatto in tempo a cambiarsi. Senza la sveglia sott’occhio si era completamente scordata dell’orario.
Corse come una forsennata verso la piazza dei taxi. Sono le 19 e trenta, e anche lei è in un ritardo fottuto.
 
 
Fino a due minuti prima la piazza era deserta, ma nella stessa frazione di secondo due ragazzi sbucarono da due vie opposte.
Lei si sedette su un marciapiede,si ravvivò i lunghi capelli ricci e si rilassò, lasciando che il suo respiro riprendesse il suo ritmo regolare.
Lui si sedette sulla valigia, aveva i pantaloni chiari , e ci teneva troppo al suo look per sporcarli sedendosi per terra. Fissava l’orologio da polso e poi iniziò a smanettare il telefono.
L’attenzione dei due ragazzi venne richiamata dopo poco da un taxi  che arrivava sparato nella loro direzione.
Lei si alzò. Lui si alzò.
Lei prese la valigia. Lui prese la valigia.
Per un attimo si guardarono. Tutti e due erano decisi a salire su quel taxi, a qualsiasi costo!
La macchina si fermò. Kass fece per salire, ma Harry la spinse via e salì al suo posto. Ma lei non mollava così facilmente. Si  rialzò in piedi e salì dall’altro lato.
“Non se ne parla nemmeno!” disse il ragazzo  “scendi dal taxi!”
“E questa sarebbe la cavalleria nei confronti di una ragazza?” rispose lei .
“Sei salita dopo di me!”
“Sarei salita io per prima io se non mi avessi spinta!”
“Non era una vera spinta, ti ho semplicemente spostato!”
L’autista guardò  i ragazzi dallo specchietto retrovisore. Portava  un paio di occhiali da sole  nonostante  non ci fosse nemmeno un briciolo di luce, e  due enormi baffi grigi lo faceno assomigliare a un tricheco.  
“Dove devo portarvi ragazzi?” disse con voce profonda.
“All’aereoporto!” esclamarono i due all’unisono.  Lei lo fissò male, lui le fece una smorfia.
 
Nella fretta non avevano nemmeno messo i bagagli nel baule, e si ritrovarono stipati,stretti come sardine nei due sedili dietro.
“Mi stai ficcando in bocca la maniglia del tuo stupido trolley!” strillò Harry.
“Pensi che avere le ruote della tua valigia conficcate in un piede sia piacevole?”replicò Kass visibilmente scocciata. 
L’autista per una frazione di secondo smise di guardare la strada e  si girò per cercare di far smettere i ragazzi.
Un camion arrivava a tutta velocità dalla direzione opposta.
Il taxi non si fermò al semaforo rosso.
Nemmeno il camion si fermò.
Si sentì un enorme boato,poi un rumore stridulo e metallico e infine una forte puzza di bruciato.
La gente si disperava. Alcuni scesero dalle macchine per prestare soccorso, altri solo per guardare meglio cosa stesse realmente succedendo.
 
I corpi di Kass e Harry giacevano immobili in mezzo alla strada.
 
Da lì in poi tutto buio.
 
 
 
Kass si svegliò madida di sudore e col fiatone.  Forse aveva fatto un brutto sogno e nemmeno se lo ricorda. Andò in bagno e si lavò la faccia. Ma poi tante immagini le riaffiorano alla mente e non riescì più a cacciarle via.
 
Harry sbarrò gli occhi di colpo. Respirava affannosamente , come se avesse appena corso per chilometri e chilometri senza mai fermarsi. Ma lui non si ricordava di essere andato a letto la sera prima.
 
Entrambi guardarono la sveglia e si misero ad urlare.
 
<



*...YoLo...*
Eccomi bellezze!
Ok, non so cosa mi è saltato in testa.
Ho già una FF avviata e adesso ne sto già facendo un'altra,
ma questa idea mi ronzava in testa già da un po',ed ero troppo ansiosa
di scrivere questa storia e di sapere cosa ne pensate!! :D
Naturalemente è solo un idea, se vedo che non piace
la tolgo così potrò dedicarmi completamente all'altra..:)
Quindi vi sarei immensamente grata se mi faceste sapere cosa ne pensate tramite una recensione:)
Grazie mille se avete letto questo chap fino alla fine!!;D
UN MEGA BACIO!! : *
Ru xxx

  
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