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Autore: sundayrose    23/07/2012    4 recensioni
Hermione muore in un incidente d'auto.
Draco, suo marito, non si rassegna. Si uccide e cerca di trovarla nel regno dei morti.
Ma la morte per suicidio non lo porta nello stesso luogo dove si trova sua moglie.
Draco dovrà affrontare un lungo viaggio, fatto di prove da superare e paure da affrontare, per poter finalmente raggiungere il suo amore.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre la morte'
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La Cava dei Suicidati

Draco aprì gli occhi.
Per un momento ebbe l’impressione che si trovasse nella sua camera da letto, accanto ad Hermione, di notte, al buio.
Il buio era lo stesso, denso e impenetrabile, ma molte delle altre cose non combaciavano con il ricordo che lui stesso aveva della sua “stanza d’amore”, così la chiamava.
Prima di tutto faceva freddo, un freddo pungente, che ti entrava nelle ossa come tante lame affilate, quando invece in quella stanza lui aveva sempre provato calore.
Poi non era sul letto morbido e confortante di casa sua, ma sulla terra dura e fredda, completamente nudo.
Per ultima cosa, ma non meno importante, non c’era Hermione accanto a sè. Draco allungò la mano alla sua destra, ma tutto ciò che toccò fu la gelida terra e la pietra di quella che, più tardi, capì essere una caverna.
Poi si ricordò.
Hermione era morta!
Lui si era ucciso!
Allora quello era l’aldilà?
Draco si alzò nello spazio angusto con il fremito e la trepidazione di chi ha appena raggiunto lo scopo della sua vita.
Ed era vero, no?
Non era sempre stato quello il suo scopo?
Non di recarsi nel mondo dei morti, ma di congiungersi con un’anima buona e pura? Un’anima tanto buona da arrivare ad amarlo?Un’anima che il destino ha voluto fosse Hermione?
E ora non era forse la stessa cosa?
Si era ucciso per questo, per ricongiungersi a lei.
E lei era lì, da qualche parte.
- Hermione!-
Draco urlò nella caverna che diventava sempre meno buia ai suoi occhi, ma tutto quello che ottenne fu l’eco del suo richiamo.
- Hermione!- Chiamò di nuovo.
Niente.
Eppure doveva essere lì, lui era andato lì per questo!
Vide varchi e diramazioni di quella che, comprese, essere una caverna molto più grande di quanto avesse immaginato.
Varcò il cunicolo davanti a lui, con la speranza che quando fosse finito avrebbe potuto di nuovo riabbracciarla.
Ma il cunicolo finì e lei non c’era.
Al suo posto, decine di altre gallerie si diradavano in tutte le direzioni come piccoli ramoscelli di uno stesso, grande ramo.
Draco varcò quella immediatamente alla sua sinistra, con l’intenzione di tornare indietro, una volta scoperto dove avesse portato, e di ispezionare una ad una tutte le altre, nella speranza di trovare sua moglie.
Ma questo suo piano fallì miseramente già una decina di metri dopo, quando si ritrovò al centro di una piazzola e davanti sé e al lato e dietro di sé decine e decine di possibili strade in cui Hermione sarebbe potuta andare.
E improvvisamente non si ricordava più da quale di quelle fosse appena arrivato.
Draco si guardò intorno scoraggiato.
Aveva creduto che il mondo dei morti fosse molto più popolato di così.
Aveva creduto di trovarla immediatamente.
Aveva creduto che fosse facile.
Bastava solo morire.

Chissà se erano passate ore, o giorni, o settimane da quando si era incamminato in quel luogo.
Non lo sapeva.
Non aveva più la percezione del tempo, come non sentiva più il bisogno di mangiare, di bere o di riposarsi.
Poteva aver camminato anche per un anno intero senza che se ne fosse accorto.
Quel posto, poi, era dannatamente uguale da tutte le parti.
Non sapeva dove stesse andando e non sapeva se fosse la strada giusta, lo guidava solo la pallida ombra del suo istinto.
Ad un certo punto, però, la geografia del luogo cambiò. I cunicoli si fecero sempre più grandi e le diramazioni diminuirono a vista d’occhio, finchè non si ritrovò ad un bivio strano che non aveva mai incontrato fino a quel momento.
C’erano due strade, una che saliva verso l’alto e una che scendeva verso il basso.
Scelse immediatamente la prima perché, sebbene intuisse che fosse già sottoterra, non aveva alcuna voglia di addentrarsi ancora più in profondità.
S’incamminò spedito e con rinnovata speranza.
Ormai si era così abituato al buio di quel luogo che anche la debole luce che lo colse alla fine della salita  gli fece male agli occhi.
Era arrivato all’imbocco di una grande sala, ma non era in superficie, si trovava ancora fra la roccia scura.
La luce proveniva da una pozza posta esattamente al centro dell’enorme ambiente. Pozza che sembrava contenere la lava di un vulcano.
Attorno ad essa, migliaia e migliaia di spiriti nudi come lui si accalcavano e spintonavano per bere dal lago di fuoco come mandrie di assetati in cerca di un po’ d’acqua.
Draco rimase allibito, ma per un istante giurò di provare l’irresistibile impulso di bere anche lui da quella fonte.
Fece un passo avanti, ma quasi subito venne fermato da un uomo alto e muscoloso, con lunghi capelli neri.
- Identificati!- Disse l’uomo con voce baritonale.
Draco fu colto alla sprovvista e per un momento esitò – M- mi chiamo Draco Malfoy!-
- Come sei morto?-
La velocità di quelle domande lo fece destabilizzare.
Voltò lo sguardo dietro di sé per poi incollarsi di nuovo sugli spiriti assetati – Dove mi trovo?-
- Qui le domande le faccio io! Ti ho chiesto come sei morto.- Sbottò torvo l’uomo.
- Ehm…mi sono ucciso.-
- Suicidio!-
Draco annuì non staccando gli occhi dalla pozza al centro della stanza.
L’uomo sembrò soddisfatto – Bene. Ti aspettavamo da giorni, che cosa ti ha trattenuto?-
Draco fu sorpreso e per la prima volta da quando era entrato staccò gli occhi dagli spiriti al centro della sala.
- Cos…? Niente! Sono arrivato solo ora in questo luogo!-
L’uomo lo squadrò a lungo – Il fatto che tu sia arrivato solo ora dimostra che non avevi lo spirito libero, altrimenti ci avresti trovato immediatamente.-
- Ah…beh, in verità stavo cercando mia moglie.-
- Tua moglie?-
Draco annuì.
- Quando è morta?-
Draco sembrò pensarci su. Era così difficile ora voltare lo sguardo sulla sua vita terrena. – Circa sei giorni prima di me.-
- Non è arrivata nessuna donna da così poco tempo e non era nemmeno previsto che giungesse qui nella Cava dei Suicidati.-
- Nella Cava dei… Ma mia moglie non si è suicidata! E’ morta in un incidente stradale.-
- Allora temo che non la troverai qui, i morti di morte violenta si trovano in un altro luogo.-
- Dove?- Chiese Draco speranzoso.
L’uomo lo guardò come se fosse pazzo – Non lo so! E anche se lo sapessi non te lo direi.-
- E perché?- Chiese Draco con tono di sfida.
- Perché ognuno di noi visita solo il luogo a cui è destinato. Non ci è dato sapere dove si trovano le altre anime.-
- Ma io devo saperlo! Devo trovare mia moglie, sono venuto qui per questo!- Si avvertì nella sua voce un certo tono di disperazione.
- Mi dispiace! Ma non è possibile.- L’uomo fece per voltarsi, ma Draco lo afferrò per un braccio.
- Io devo trovare mia moglie!- Ora nei suoi occhi c’era lo stesso fuoco che riluceva nella pozza.
L’uomo si girò lentamente e lo guardò a lungo prima di parlare – Sai che cos’è quella?- Disse indicando il lago di fuoco.
Draco scosse la testa.
- E’ la Fossa dei Disperati! Disperati come te che si suicidano e sperano così di risolvere i loro problemi. E guarda come finiscono: a mangiare quello stesso fuoco di disperazione che li ha consumati in vita. Non possono farne a meno perché li attrae come li ha attratti il suicidio.-
Draco staccò gli occhi dall’uomo e li fissò sul lago di fuoco.
Di nuovo ebbe la straordinaria tentazione di bere da quella fonte.
Si costrinse a levare gli occhi.
- Io non sono come loro!- Disse Draco con fermezza.
- Oh ti sembra. Ma vedo già il fuoco nei tuoi occhi. Tu vuoi essere come loro! Lascia andare via i fatti terreni, lasciali scivolare nello stesso modo in cui hai fatto scivolare la tua vita. Qui non contano più niente!-
Le parole dell’uomo divennero una cantilena ipnotica
Draco si sentiva intorpidito.
- Lasciali andare via. La tua vita. Tua moglie. Qui non contano più niente!-
Non contano più niente.
“Hermione…”
Lei non conta più niente.
“ Devo trovarla!”
E la tentazione era così forte.
“ Ci sarà un modo…”
Buttare via tutto.
“ Fuggire da qui…”
Lasciarsi andare.
Cominciò a muoversi senza nemmeno rendersene conto.
La pozza si faceva sempre più vicina, sempre più irresistibile.
Le altre anime lo accolsero con calore.
E poi bevve.


NOTE DELL’AUTRICE:

Salve a tutti lettori!!
Eccomi qui con il secondo capitolo.
Mh, devo dedurre che non vi sia piaciuto molto il primo visto che nessuno di voi ha commentato.
Beh, non fa niente, io continuerò a scrivere. Anche se mi farebbe piacere sapere se fa schifo oppure no.
Comunque se volete seguirmi anche su facebook QUI c’è la mia pagina.
Baci.
Sundayrose
  
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