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Autore: Arya__    23/07/2012    0 recensioni
La prima cotta non si scorda mai. Tu lo guardi scendere dal pullman, e lo vedi. E sorridi. E a 13 anni cominci a scrivere il suo nome contornandolo di cuoricini. Ti fai film su film, costruisci castelli, voli tra le nuvole. Le tue amiche ti dicono di smetterla, lui è grande: ha 4 anni più di te e a quell’età sono tanti. Ma tu non dai loro retta.
[...]
No, la prima cotta non si scorda mai. Specialmente se quella cotta è diventata il tuo amore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La prima cotta non si scorda mai – POV lui

 

Lui non sa assolutamente perché abbia acconsentito a partecipare a quella vacanza. Sarà il più giovane e sa già che non si divertirà, e gli toccherà ascoltare sua sorella che parla del suo fidanzato. Sa già che si annoierà, ma è un bravo ragazzo, gli dispiace disdire, così, rassegnato, sale sul pullman. Il viaggio è tranquillo, la musica gli fa compagnia e passa il tempo a pensare a cosa faranno i suoi amici senza di lui in quella settimana.

La meta viene raggiunta quasi senza che lui se ne accorga e scende dal pullman per aiutare gli altri con le valigie. E la vede. È una ragazza come un’altra. Ma, pensa, almeno non sarà l’unico giovane presente. Si ripromette di conoscerla più tardi.

Va in camera sua a disfare i bagagli e si prepara per la cena. È pronto per scendere e per conoscerla. Tanto vale farsela presentare. Scopre che lei ha 13 anni. Troppo pochi. Sarà un’ingenua ragazzetta, pensa.

Ma si ritrovano a parlare. Lei è più matura di quello che lui credeva. Parlare con lei gli viene naturale. Ma lei ha solo 13 anni. È troppo piccola.

Lei gli chiede il numero, senza pensarci lui glielo da. Non sa se si sentiranno mai. Ma non poteva dirle di no, lei avrebbe smesso di sorridere.

Torna a casa soddisfatto per la vacanza, ma già la ragazzetta gli manca. Decide di sentirla, immaginandosi come lei reagirà. E lei gli risponde. E sembra entusiasta.

Si sentono, si scrivono, si parlano, quasi si confidano. Nella mente di lui permane il problema dell’età. E ogni tanto smette di risponderle per questo motivo. Ma poi non resiste e le scrive. Non si confida nemmeno coi suoi amici. Sa che lo criticherebbero se sapessero quanti anni ha la ragazza con cui si sente.

Un giorno parlando con loro, mentre è sovrappensiero, lo dice. Dice che lei ha 13 anni. I suoi amici lo guardano sbigottiti. Non fanno battute sul fatto che lei sia praticamente una bambina, sanno che se lui la sente è proprio perché non è infantile. Ma lo mettono in guardia, lei è comunque piccola.

Si fa coraggio e, da ragazzo responsabile, non le risponde più. Cancella il suo numero, tanto non lo sa a memoria e non saprebbe a chi chiederlo. Si immagina la reazione di lei e si sente in colpa.

Alcune volte si tormenta per essere sparito così. E vorrebbe tornare indietro. Specialmente quando è il compleanno di lei. Nemmeno sua sorella sa come contattarla. Si sente una merda per essere sparito senza mezza parola.

Ma i mesi passano e il senso di colpa diminuisce. Fa le sue esperienze di vita. Quasi mai, negli anni, le viene in mente quella ragazza. Era ancora una bambina, si dice. E si chiede come sarà cresciuta, come sarà diventata dopo quegli anni passati. Ma è un pensiero come un altro.

Un giorno sua sorella gli chiede se vuole unirsi a loro per una vacanza in un posto in cui erano già stati. Lui dapprima rifiuta. Poi, curioso, pensando per caso alla ragazza di quel viaggio di anni prima, chiede alla sorella chi siano i partecipanti. Lei non glieli sa dire tutti, ma risponde che si informerà. Intanto lui accetta per sé stesso, una vacanza è proprio quello che gli serve.

In pullman, non vedendo la ragazza ed essendo un pensiero fisso in quel viaggio, richiede alla sorella se ci sono dei partecipanti che non sono presenti al momento. La sorella gliene elenca qualcuno, tra cui lui scorge anche il nome della ragazza. Senza farla insospettire, le chiede se ci sono giovani, e di nuovo lei gli fa il nome della ragazza. Lei, senza che lui glielo chieda, gli dice anche di conoscerla e che anche lui l’aveva conosciuta, ma che probabilmente non se la ricorda. Lui sta al gioco. Non può confessarle di averla sentita per un periodo. La sorella gli dice che gliela presenterà, lui accetta.

Adesso è entusiasta di aver accettato di partecipare. Non vede l’ora di rincontrarla, e si chiede se lei si ricordi di lui. Improbabile.

Dal finestrino la vede. È diventata bellissima. A 13 anni era ancora una ragazzetta, normale, come tante altre. Adesso è cresciuta, ed è bella. Sembra sicura di sé, parla con tutti, sorride, ha uno charme che invoglia le persone intorno a lei a starla ad ascoltare. Tutto questo lo pensa guardandola dal finestrino del pullman. Ora è quasi imbarazzato nel conoscerla, non vuole che lei ripensi al modo in cui lui è sparito. Non vuole precludersi una possibilità.

Sua sorella lo chiama e gli dice di seguirla perché gli deve presentare una persona. Lui vuole vedere come lei reagirà. Se lo riconoscerà, se lo snobberà, se lo ignorerà. Ognuna di queste possibilità lo tormenta. Ma nella vita bisogna buttarsi. Così segue la sorella.

Scende dal pullman e sente che sua sorella lo presenta. Si stampa in faccia il miglior sorriso del suo repertorio e aspetta di vedere la reazione di lei. Lei lo vede, le cade il borsone. Si guardano e lei arrossisce.

No, non era una ragazzetta qualsiasi. Era la sua donna ancora ragazzetta, ma è la donna che porterà all’altare.

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Ed ecco il secondo capitolo di questa brevissima cosa. Narra le stesse situazioni con gli occhi di lui. I parallelismi nello stile e nella narrazione sono voluti, proprio per legare ancora di più i due pov.

Se avete piacere, fatemi sapere cosa ne pensate!

Alla prossima!

Dafne

  
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