La
prima cotta non si
scorda mai – POV lui
Lui non sa
assolutamente perché abbia acconsentito a
partecipare a quella vacanza. Sarà il più giovane
e sa già che non si
divertirà, e gli toccherà ascoltare sua sorella
che parla del suo fidanzato. Sa
già che si annoierà, ma è un bravo
ragazzo, gli dispiace disdire, così,
rassegnato, sale sul pullman. Il viaggio è tranquillo, la
musica gli fa
compagnia e passa il tempo a pensare a cosa faranno i suoi amici senza
di lui
in quella settimana.
La meta viene
raggiunta quasi senza che lui se ne accorga e
scende dal pullman per aiutare gli altri con le valigie. E la vede.
È una
ragazza come un’altra. Ma, pensa, almeno non sarà
l’unico giovane presente. Si ripromette
di conoscerla più tardi.
Va in camera sua
a disfare i bagagli e si prepara per la
cena. È pronto per scendere e per conoscerla. Tanto vale
farsela presentare. Scopre
che lei ha 13 anni. Troppo pochi. Sarà un’ingenua
ragazzetta, pensa.
Ma si ritrovano
a parlare. Lei è più matura di quello che lui
credeva. Parlare con lei gli viene naturale. Ma lei ha solo 13 anni.
È troppo
piccola.
Lei gli chiede
il numero, senza pensarci lui glielo da. Non sa
se si sentiranno mai. Ma non poteva dirle di no, lei avrebbe smesso di
sorridere.
Torna a casa
soddisfatto per la vacanza, ma già la ragazzetta
gli manca. Decide di sentirla, immaginandosi come lei
reagirà. E lei gli
risponde. E sembra entusiasta.
Si sentono, si
scrivono, si parlano, quasi si confidano. Nella
mente di lui permane il problema dell’età. E ogni
tanto smette di risponderle
per questo motivo. Ma poi non resiste e le scrive. Non si confida
nemmeno coi
suoi amici. Sa che lo criticherebbero se sapessero quanti anni ha la
ragazza
con cui si sente.
Un giorno
parlando con loro, mentre è sovrappensiero, lo
dice. Dice che lei ha 13 anni. I suoi amici lo guardano sbigottiti. Non
fanno
battute sul fatto che lei sia praticamente una bambina, sanno che se
lui la
sente è proprio perché non è
infantile. Ma lo mettono in guardia, lei è
comunque piccola.
Si fa coraggio
e, da ragazzo responsabile, non le risponde
più. Cancella il suo numero, tanto non lo sa a memoria e non
saprebbe a chi
chiederlo. Si immagina la reazione di lei e si sente in colpa.
Alcune volte si
tormenta per essere sparito così. E vorrebbe
tornare indietro. Specialmente quando è il compleanno di
lei. Nemmeno sua
sorella sa come contattarla. Si sente una merda per essere sparito
senza mezza
parola.
Ma i mesi
passano e il senso di colpa diminuisce. Fa le sue
esperienze di vita. Quasi mai, negli anni, le viene in mente quella
ragazza. Era
ancora una bambina, si dice. E si chiede come sarà
cresciuta, come sarà
diventata dopo quegli anni passati. Ma è un pensiero come un
altro.
Un giorno sua
sorella gli chiede se vuole unirsi a loro per
una vacanza in un posto in cui erano già stati. Lui dapprima
rifiuta. Poi,
curioso, pensando per caso alla ragazza di quel viaggio di anni prima,
chiede
alla sorella chi siano i partecipanti. Lei non glieli sa dire tutti, ma
risponde che si informerà. Intanto lui accetta per
sé stesso, una vacanza è
proprio quello che gli serve.
In pullman, non
vedendo la ragazza ed essendo un pensiero
fisso in quel viaggio, richiede alla sorella se ci sono dei
partecipanti che
non sono presenti al momento. La sorella gliene elenca qualcuno, tra
cui lui
scorge anche il nome della ragazza. Senza farla insospettire, le chiede
se ci
sono giovani, e di nuovo lei gli fa il nome della ragazza. Lei, senza
che lui
glielo chieda, gli dice anche di conoscerla e che anche lui
l’aveva conosciuta,
ma che probabilmente non se la ricorda. Lui sta al gioco. Non
può confessarle
di averla sentita per un periodo. La sorella gli dice che gliela
presenterà,
lui accetta.
Adesso
è entusiasta di aver accettato di partecipare. Non vede
l’ora di rincontrarla, e si chiede se lei si ricordi di lui.
Improbabile.
Dal finestrino
la vede. È diventata bellissima. A 13 anni era
ancora una ragazzetta, normale, come tante altre. Adesso è
cresciuta, ed è
bella. Sembra sicura di sé, parla con tutti, sorride, ha uno
charme che
invoglia le persone intorno a lei a starla ad ascoltare. Tutto questo
lo pensa
guardandola dal finestrino del pullman. Ora è quasi
imbarazzato nel conoscerla,
non vuole che lei ripensi al modo in cui lui è sparito. Non
vuole precludersi
una possibilità.
Sua sorella lo
chiama e gli dice di seguirla perché gli deve
presentare una persona. Lui vuole vedere come lei reagirà.
Se lo riconoscerà,
se lo snobberà, se lo ignorerà. Ognuna di queste
possibilità lo tormenta. Ma nella
vita bisogna buttarsi. Così segue la sorella.
Scende dal
pullman e sente che sua sorella lo presenta. Si stampa
in faccia il miglior sorriso del suo repertorio e aspetta di vedere la
reazione
di lei. Lei lo vede, le cade il borsone. Si guardano e lei arrossisce.
No, non era una ragazzetta qualsiasi. Era la sua donna ancora ragazzetta, ma è la donna che porterà all’altare.
Ed ecco il
secondo capitolo di questa brevissima cosa.
Narra le stesse situazioni con gli
occhi di lui. I parallelismi nello stile e nella narrazione sono
voluti,
proprio per legare ancora di più i due pov.
Se avete
piacere, fatemi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima!
Dafne