***PIN PON, BREVE INTRODUZIONE***
Aluùura, la struttura di questa fic è un esperimento, è la prima volta che provo a fare una cosa del genere.
I pensieri in grassetto sono comuni ad entrambi i pargoli, mentre quelli sottolineati ed in corsivo sono rispettivamente cosa pensa Sasuke e cosa Hinata.
Ho deciso di dargli questa forma perché … bhe, principalmente per Sasuke.
Ora, che Hinata sia innamorata di Naruto l’hanno capito pure i sassi, forse persino Naruto stesso (=__=’’’ Che sarebbe anche l‘ora), ma è il rapporto d’amicizia con l’Uchiha che m’intriga.
Secondo me lui nella sua possessività, nel considerare Naruto amico e rivale, arriva a dei livelli che sono parecchio vicini ad una infatuazione vera e propria.
Il ragazzo non conosce le mezze misure.
***PIN PON, FINE BREVE INTRODUZIONE***

LIVIDI

Sempre tu.
Da che ho memoria ti ho guardato.

Così diverso da me, che ero così spaventata dal mondo.

Tu che ridevi, piangevi, t’impegnavi, sbagliavi e riprovavi ancora.

Eri come a me,
disprezzato da tutti, sempre in disparte.

E ti ho osservato, sempre, ossessivamente, nello stesso modo in cui un girasole segue l’astro io seguivo te

Te che non mi vedevi,
te che per un estranea hai sfidato il genio degli Hyuga, Neji,
che mi hai sempre dato coraggio e di cui ho finito per innamorarmi sul serio.

Ti ho guardato mentre ti aprivi al mondo, mentre le persone finalmente si accorgevano di te e di quanto eri speciale.
Ho visto come si riunivano tutti intorno a te, sicuri che li avresti protetti,
che con te vicino nulla sarebbe andato male.

E ti ho amato, perché in quel tutti ero compresa anch’io.
E mi guardavi, finalmente guardavi anche me,
e mi sorridevi,
ed allora anch’io potevo convincermi che il domani sarebbe andata meglio.
Eri la mia speranza.

Ed era vero, alla fine ci riuscivi, sempre.
Ferendoti, ferendo anche il prossimo, ma alla fine tutto si risolveva, tutto tornava a posto e c’era sempre il tuo sorriso.

E ti ho odiato quando sei tornato.
Vedendoti ferito ma comunque sorridente ho capito,
quei sorrisi non sarebbero mai stati solo miei.
Mi sono sentita abbandonata da quei sorrisi.

E poi c’erano i pensieri, quelli che strepitavano e urlavano.

Urlavano “io c’ero, quando voi non lo vedevate. Io c’ero, LUI E’ MIO, STATEGLI LONTANO!”
E poi l’ho scoperto, il suo segreto, Kyuuby.
E l’ho odiato quel demone, l’ho odiato in modo feroce; ma non per il tuo stesso motivo, e certamente non per quello di quegli idioti del villaggio.
La mia motivazione è diversa: non importa quanti

… baci, succhiotti o segni di unghie …

Io ti lasci incisi sul corpo, questi il giorno dopo spariranno.
E lo detesto quel demone, perché senza quei segni, quei lividi, sparisce ogni traccia di me dal tuo corpo.
Non c’è più nessuna prova che tu sia stato mio.