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Autore: SiriusBlack91    23/07/2012    3 recensioni
Una nuova isola. . .nuovi segreti. . .nuovi orrori!
La trama tratta di una spedizione della Ingen su una terza isola dove effettuano esperimenti sui dinosauri; cronologicamente mi baso sulla storia dei libri di Chricton, quindi avviene dopo l'incidente al Jurassic Park del primo libro e prima dell'avventura di Malcolm e gli altri su Isla Sorna del secondo libro. Spero vi piacerà la storia, la quale premetto che sarà piena di sorprese, intrighi e ovviamente dinosauri! Buona lettura a tutti :)
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Episodio 4 – Brutte Sorprese (Parte 2)
Frank restò impietrito a quelle parole. Non poteva iniziare peggio quella missione.
“Inoltre, guardando le telecamere del rifugio ho scoperto un’altra cosa in una stanza del sotterraneo!” disse Gabriel “Ti mando il link così lo guardi tu stesso”
Il messaggio arrivò all’istante sul pc di Frank e quando guardò l’immagine rimase ancor più inorridito:
un uomo, anzi quel che restava di un corpo era accasciato in un angolo della stanza con un visibile squarcio in pieno petto e tutt’intorno c’erano varie orme animali.
“Ma che cazzo è quello?” mormorò sottovoce Frank
“Non ne ho idea, ma la questione non mi piace!” rispose cupo Gabriel, poi aggiunse “Andrò a controllare cosa c’è la sotto! Qualunque cosa abbia combinato così quel tizio, potrebbe essere ancora in giro!”
“D’accordo, tienimi aggiornato” disse Frank “E fa attenzione!” chiudendo il collegamento.
Così Gabriel, uscito dalla stanza, urlò:
“Ramirez! Vieni di sotto con me, e porta il disinfestatore! Forse faremo una visitina a dei vecchi amici. . . .e prega il tuo Dio che non siano in casa!”
La ragazza obbedì senza fare domande, nonostante fosse intimorita da quelle parole. Ma tutti in quella squadra sapevano che fare domande stupide col capitano Krauser non era una buona idea. In situazione come quella avevi due alternative: lo capivi all’istante e lo seguivi senza obiettare o lo seguivi lo stesso e aspettavi per scoprire cosa sarebbe successo. E non erano mai cose buone!
Gabriel aprì una grossa borsa da cui estrasse il suo fucile di scorta, un fucile a pompa  Spas 12 e un po’ di munizioni. Rimuginando tra se, pensò che non poteva prendere il suo RPA Rangemaster calibro 50, un grosso fucile da cecchino, perché lo spazio ristretto del sotterraneo gli avrebbe causato solo problemi. Una volta che furono pronti, Gabriel avvisò i suoi uomini di restare di sopra e in allerta se lui e Ramirez avessero avuto bisogno d’aiuto. Aprirono una porta alla fine del corridoio nel rifugio e scesero per delle strette scale di cemento, si accesero alcune luci a sensori e gli resero migliore la visuale. Quando arrivarono alla stanza rimasero entrambi fermi a guardare, Gabriel con la sua solita faccia di pietra mentre Ramirez aveva un’espressione turbata e disgustata mentre diceva sottovoce “Madre de Dios”
Nonostante avessero già visto scene simili su Isla Nublar, quello che gli apparve agli occhi fu qualcosa che lascia sempre orripilanti:
il corpo giaceva seduto nell’angolo delle 2 pareti, un grosso squarcio andava da un lato all’altro del ventre e a terra c’era sangue rappreso misto a quello che restava delle sue viscere. Altri graffi e morsi segnavano il resto del corpo, mentre la coscia destra era mezza mangiata. Tipico attacco di raptor, pensò Gabriel. Si avvicinò per esaminare il corpo e una scritta sulla giacca dell’uomo colse la sua attenzione. Lesse ad alta voce “Biosyn Corp.”
“Maledizione” gracchiò la radio portatile, era Frank.
“Sono quegli idioti che hanno mandato a puttane il parco su Nublar vero?” chiese Gabriel
“Già, proprio loro. Credo che dovremo avvisare Ludlow!” rispose Frank
“Che si fotta!” intervenne Ramirez “L’altra volta abbiamo perso un uomo per colpa di questi dannati tizi, solo perché Ludlow voleva che noi indagassimo su dove era finito quel ciccione!”
Gabriel la gelò con lo sguardo! “Tu cerca altri indizi qui intorno!”
“S-sì, s-s-ubbito signore !” balbettò lei controllando la stanza.
“Senti, ho controllato la planimetria dei rifugi e a quanto pare c’è una specie di tunnel che li collega. . . .tutti e tre!”disse Frank
“C’è n’è un altro? Ma dove?” disse Gabriel
“Non lontano da qui. Ho controllato anche le telecamere e sembra avere il tetto distrutto, saranno stati gli animali. Forse Ludlow non ce ne ha parlato proprio per questo!”
“E tu credi che i raptor siano entrati da li? Non possono a meno che non sappiano. . . .OH NO!”
A entrambi venne un brivido, ricordarono una scena vista su Nublar e non gli piacque per niente!
2 anni prima, Isla Nublar.
Daniel e Mark correvano a perdifiato nella foresta, rischiando di inciampare ad ogni passo.
“Ancora poco e ci siamo” disse Mark aiutando il compagno a correre.
Era stato morso a un braccio da un raptor e perdeva molto sangue. Dovevano raggiungere l’edificio manutenzione dietro il Centro Visitatori, quello era l’ordine, e li si sarebbero rifugiati in attesa degli altri che erano da tutt’altra parte a fare Dio sa cosa. Stavano uscendo dalla fitta vegetazione e appena lo videro accelerarono il passo, in pochi attimi vi si fiondarono dentro sbattendosi dietro la porta. Non c’era una chiave, ma erano tranquilli. Mark si tolse lo zaino e iniziò a medicare l’amico.
“Dai forza, vedrai, ce la faremo entrambi. Sono rimasti in pochi e a loro ci penseranno i ragazzi quando arriveranno!” disse rivolto all’amico ferito, sorridendo per rassicurarlo. Il compagno a sua volta gli ricambiò il sorriso cercando di non pensare al dolore della ferita. Sentirono degli spari e versi di raptor venire da fuori.
“Vai così! Fateli fuori tutti!” urlava di gioia Daniel. Poi sentì una voce da fuori urlare a squarciagola “Sparagli, presto, sparagli!” e il sorriso gli svanì dal volto in un attimo.
Il resto della squadra era fuori, avevano ucciso tutti i raptor e stavano andando a cercare gli altri nell’edificio per la manutenzione di fronte a loro quando ne videro uno sbucare dagli alberi correre dritto verso la porta dell’edificio. In seguito nessuno fu capace di spiegare come fosse successo tutto in pochi secondi e come nessuno riuscì a prendere la mira in tempo.
Il raptor con rapidità fulminea prese la maniglia con la sua zampa anteriore e aprì la porta. Quando vide gli umani all’interno produsse un urlo che sferzò l’udito dei due soldati e scattò all’attacco senza pensarci troppo. Mark fu preso di spalle e non ebbe il tempo di reagire, il raptor lo colpì alla schiena con l’artiglio molte volte mentre lo teneva fermo con le zampe e gli mordeva la testa. Daniel restò sconvolto e per quella che gli sembrò un’eternità rimase a fissare il suo amico che lo guardava, a bocca aperta e occhi sbarrati dal terrore, mentre veniva stretto dalla morsa del raptor. La scena fu interrotta con l’esplosione della testa del raptor e l’accasciarsi del corpo esanime a terra, insieme a quello del suo compagno Mark. Sulla soglia il capitano Gabriel Krauser guardò sprezzante l’animale, col suo fucile a pompa ancora fumante che pendeva nella mano destra, e al suo fianco il capitano Frank Miller che gli tendeva la mano per potersi rialzare. “Andiamo ragazzo, ora ti curiamo questa ferita!” e quelle furono le uniche parole fino a che non arrivarono nel Centro Visitatori per organizzare il resto della missione. Mentre camminava, Daniel si girò a guardare il compagno morto e pensieri orribili si formularono nella sua mente, non pensava prospettive migliori per tutti loro. C’erano ancora molti animali da abbattere.
Compresa la T-Rex!
 
   
 
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