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Autore: haker222    07/02/2007    20 recensioni
....... Sakura doveva assolutamente fargli capire che non gli sarebbe successo nulla, finchè c'era lei. [Ma non sei capace di dire le bugie Sakura......E sono troppe le cose che non sai fare]. Saku/Sasu.... Un pò amara.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao ragazzi

 

 

Sakura non sorrideva mai in ospedale,  punto e basta.

Troppo fuori luogo.

Aveva un lavoro da fare, e non poteva permettersi il lusso di essere felice.

Non si poteva sorridere tutto il tempo, per poi rimanere delusi.

La gente moriva lì.

Non poteva sorridere, mentre gli altri piangevano.

Non poteva sorridere, mentre gli altri facevano finta.

Facevano finta per le persone sdraiate sui letti, persone che amavano, a cui portavano i fiori.

Doveva essere orribile.

Lei non lo avrebbe certo rifatto mai più.

Ma forse, non aveva ancora ritrovato la persona, per cui valeva la pena di sorridere....Ora e sempre.

 

Suicide

 

 

Sakura sorrise con dolcezza non appena mise piede nella stanza d' ospedale.

[Davvero brava a fingere,lo dimostra ogni giorno di più] 

Il suo gradevole profumo di fiori venne risucchiato immediatamente dall'odore di ferite annaffiate di disinfettante, che regnava sovrano incontrastato nella stanza numero 11.

-Buongiorno Sasuke-kun!

La ragazza spalancò le tende, e la luce del sole inondò la stanza,

facendola risplendere.

[Ma stona, qui ogni cosa che brilla stona]

-Ciao.

Sasuke si sentì strano a pronunciare quella parola,

che solo qualche giorno fa faceva fatica a ricordare.

[Troppo semplice, è tutto troppo semplice,

ed è sempre così nella mia vita prima che arrivi una catastrofe]

Sakura si sedette sul letto, gli prese la mano.

Le dita di lei si intrecciarono a quelle di lui.

Strano.

Stupido.

[Come puoi voler cercare calore da me Sakura?]

Sasuke sentì la mano farsi meno insensibile,contagiata da quel pò di calore.

Ma quel gesto gli era estraneo.

Succede così, quando piccole cose vengono negate troppo presto.

[Sento calore Sakura..... Ma non vuol dire nulla......Pelle su pelle, da sempre calore.]

Pelle su pelle e forse qualcosa di più.

In quella stretta, le lineette dei loro palmi,stranamente finivano sempre per completarsi l'una con l'altra.

Si incontravano, percorrevano insieme strade infinite, sul corpo così di diverso dei loro proprietari.

Si accavallavano formando un'unica grande linea.

Ma la strada,non è sempre un rettilineo.

Finivano sempre per dividersi, distruggendo quel qualcosa di completo che si era andato a creare.

Pelle su pelle, e forse qualcosa di più..... Almeno per un pò.

Sakura si morse dolorosamente il labbro,   

sperando che con il male quelle orribili seppur indistinte sensazioni scomparissero.

 Strinse la mano  di Sasuke più forte,ignorando la totale assenza del calore intenso e rassicurante di poco prima.

-Non preoccuparti Sasuke, andrà tutto bene

[Non sei capace di dire le bugie Sakura]

Sasuke voltò la faccia dall'altra parte,

guardò fuori dalla finestra,

fra i rami frondosi di un ippocastano  solo due uccellini canticchiano,

ma bastano quelli.

Bastano quelli a fargli capire che il mondo andrà avanti,

con o senza di lui.

[Senza per la precisione]

Perchè loro andranno avanti,

verranno nuovamente trascinati dalla corrente, e io sarò stato solo uno scoglio,una roccia, che gli ha arenati per un attimo nella loro folle corsa.

[Fermatevi tutti! Se non posso andare avanti io,non è giusto che gli altri mi lascino indietro!!]

Se Sasuke fosse stato ancora bambino, certamente avrebbe detto questo. 

E forse ancora lo pensava.

 Ma il mondo,la vita non attendevano certo gli ordini di un bimbo viziato che pensa di essere diventato grande.

Sasuke sentì qualcosa di umido sul braccio.

Per un' attimo pensò che fosse sangue.

[Altro sangue]

Ma era un tocco troppo leggero e delicato per esserlo.

[Perchè il sangue pesa, ogni goccia è come un macigno]

Sakura piangeva.

La scena del pianto silenzioso, che si ripeteva ogni giorno era però giunta al limite.

Il nastro inceppato della cassetta, aveva ripreso a funzionare, forse per l'ultima volta.

Sakura era come un fiume che aveva rotto gli argini.

Cercare di trasformare quella cascata di lacrime nel solito pianto facile da ignorare era impossibile, eppure lei con ostinazione continuava a provarci.

[Ma sono troppe le cose che non sai fare Sakura]

Gli occhi di Sasuke tornarono a guardare la ragazza.

[Se mai l'avesse guardata veramente]

-Smettila.

[Odio quando piangi]

 Perchè piangere non serve a nulla, non serve nemmeno a sfogarsi, anzi alimenta il dolore di non potere niente.

Sasuke ha pianto veramente, solo una volta in vita sua,

e ricorda perfettamente di essersi chiesto a cosa servivano le lacrime, se non ti facevano ottenere ciò che volevi.

 

Sakura strinse ancora la mano di Sasuke.

[Ogni volta più forte, quasi volessi essere l'ancora che mi trattiene dalla tua parte]

La porta si spalancò.

L 'odore di morte che viaggiava per il corridoio,s'infiltro avido nella stanza.

[Così ha solo accelerato i tempi, dopo il disinfettante sulle ferite sarebbe arrivato comunque anche lo stadio finale ]

-Sakura, il Quinto Hokage vuole vederti.

La giovane donna dai capelli neri aveva un'aria imbarazzata e quasi colpevole,probabilmente per aver interrotto quel che credeva un'incontro più intimo di ciò che in realtà era.

-Arrivo subito Shizune.

Sakura lasciò la mano di Sasuke.

[ Adesso sento più freddo di prima Sakura, è per questo che devi andartene, fai troppo male......... ]

Sakura si alzò seguendo l'assistente della sua maestra,regalando un ultimo sorriso stentato al suo paziente.

[Falso......Anche le più brave attrici commettono alcuni errori  a volte,e purtroppo più brava è l'attrice più l'errore è evidente ]

Le due uscirono dalla stanza,percorrendo velocemente i corridoi intricati dell'ospedale, che a Sasuke sembrava un grosso alveare brulicante.

[Tutto uguale. Ogni tre metri una stanza,un paziente,un ninjia medico e una persona in lacrime....Io e lei siamo solo due dei tanti]

La porta si chiuse con un rumore secco, che rimbombò fra le pareti.

Sasuke allungò un braccio per aprire la finestra,non riuscendo però a trattenere una smorfia di dolore.

Ripensò alla battaglia e improvvisamente  il  male si fece più forte.

[Morale o fisico?]

Rivide il sangue che scorreva,ogni singola goccia che s'infrangeva a terra sembrava provocare un frastuono incredibile 

[Il mio sangue].

Rivide gli occhi del suo avversario.

Sempre rossi a differenza dei suoi.

Sempre il lato più oscuro di lui. 

Ogni volta che uccideva era così.

A ogni colpo di spada, urla disperate prendevano possesso della sua mente, sentiva suo padre, sua madre e tutti gli altri.

 Li sentiva vicino, i fantasmi del passato lo perseguitavano ovunque.

Allora Sasuke colpiva più forte.

Uccidendo, nella speranza che quei fantasmi avessero placato la loro sete di sangue.

Non aveva senso.

Era diventato come lui, per ucciderlo, per vendicare quelli che erano morti per mano di tanto odio.

Non aveva senso,ma doveva averne.

Aveva versato tanto sangue solo per vedere il suo. 

Eppure dovrebbero essere così simili anche in quello....

La rabbia salì,incontrollabile come sempre quando pensava a Itachi.

Sasuke provò ad alzarsi senza sapere perchè.

Ma un ondata di dolore lo fece ripiombare sul letto.

Stanco.

Niente.

Niente da fare.

Ormai nemmeno la vendetta ha più tanta importanza.

Nella sua mente apparve il volto nitido di Itachi.

Gli trafissero le tempie come coltelli le sue ultime parole.

-Non sei cambiato per niente fratellino..........sempre debole e insignificante.

E poi non l'aveva ucciso.

Ridotto in fin di vita, a terra in una posizione vergognosa.

I muscoli incapaci di reagire a quello scempio.

I sensi inebriati dal suo stesso sangue mischiato a sudore e inutili lacrime di rabbia.

[Ma piangere non serve a niente]

    Itachi Uchiha era imbattibile, Sasuke lo sapeva.

Ma i suoi occhi erano vuoti.

Totalmente vuoti.

Non erano nemmeno carichi di odio.

Perchè l'odio ormai si era stufato di essere perennemente contenuto in quegli occhi.

Ormai  era sottinteso.

Così alla fine si era amalgamato bene, e ne era entrato a far parte

Non c'era odio negli occhi di Itachi Uchiha.

I suoi occhi erano odio.  

Ma nonostante questo Naruto si sarebbe rialzato, perchè doveva diventare Hokage.

Sakura avrebbe lottato ancora e ancora, solo per proteggere le persone a lei care.

E lui invece, così fiero sottosotto della sua crudele ma nobile vendetta era rimasto lì.

 Avrebbe voluto scegliere la morte, la strada più facile.

Ma era ridicolo sperare di cavarsela bene davanti a suo fratello.

E infatti era ancora vivo, era stato trovato da una squadra di Konoha.

[Perchè le persone che tradisci ci sono sempre poi? Per vendicarsi?]

Stava a loro decidere cosa fare del Traditore.

Ancora una volta uno stupido titolo lo precedeva.

Sasuke si accorse solo in quel momento della farfalla che era entrata nella stanza insieme a una brezza leggera.

Piccola,delicata e bianca.

[Stona con questo posto,stona terribilmente]

Il moro la guardò con distratta indifferenza mentre volteggiava leggera per la stanza.

[Per volare in quel modo non deve avere nulla che le pesa]

Troppo ingenua però.

La farfallina attratta da una ragnatela scintillante a causa dei giochi di luce, era caduta nella trappola.

Solo un piccolo momento di smarrimento,prima che le candide alucce fremessero di paura. 

Il ragno la fissava.

Sasuke la fissava.

 

I ricordi quando sei solo in una stanza d'ospedale,ti assalgono a tradimento

.... Un battito d'ali.....

...Un battito di ciglia....

 

-Uffa mamma!

-Che c'è tesoro?

La voce della madre arrivò distratta, alle orecchie di un bimbo di sette anni che mise il broncio per quella mancanza di attenzione.

La madre sospirò lasciando perdere le sue preoccupazioni, e sorridendo dolcemente al figlio chiedendosi se lei e suo marito lo stessero viziando troppo.

Ma in fondo forse ne aveva bisogno.

Mikoto Uchiha non partecipava alle riunioni di famiglia.

Non le interessavamo molto quelle cose, a lei non importava della nobile casata Uchiha e del suo ruolo all' interno del villaggio.

Secondo suo marito andava tutto bene, ma lei sentiva qualcosa fuori posto.

Qualcosa di fastidioso come un'asse di legno che scricchiola da parecchio tempo.

E che adesso stava per rompersi.

-Avanti tesoro, dimmi che c'è.

-Niente, visto che non ti interessa.

-Itachi non vuole ancora allenarsi con te?

L'aria altezzosa del piccolo Sasuke, non ancora inscalfibile, era svanita.

-Non solo quello!Continua a fare i suoi discorsi strani.

-Sai che a tuo fratello piace parlare per enigmi....

-Vedi mamma, gli stavo dicendo che presto avrei imparato ad usare lo sharingan,che diventerò il più fortissimo degli Uchiha che....

-Và avanti...

La madre lo sollecitò con impaziente dolcezza.

-E poi lui mi ha detto che non ci riuscirò.  A detto che non si può volare se non si hanno delle solide radici.

 

La madre si morse il labbro, le sue preoccupazioni aumentavano ogni giorno di più.

-Mamma?Tu capisci vero?

La donna sorrise.

[Saper fingere sembra un requisito fondamentale per entrare nella mia vita]

-Vedi Sasuke,ognuno a le proprie radici, la propria famiglia e senza quelle non si può sperare di raggiungere i propri obiettivi, non si può volare. Si rimane nella confusione totale, e non si ha nulla per darsi la spinta e risalire.

Il figlio la guardò scettico.

- Non potrai mai andare in alto se non hai qualcosa, anche solo da lasciare indietro, ma che ti fornisce un motivo per non lasciarsi abbattere,per tornare indietro tanto in tanto, ed essere felice.

-Quindi Itachi-san voleva dirmi in un modo tutto suo,che mi vuole bene vero?

Un sorriso speranzoso si fece strada, nel volto del piccolo Uchiha.

Così vero, e così "bambino" che la donna non se la sentì di cancellarlo.

Perchè i bambini sono come dei fogli bianchi.

Un genitore a il compito di tenere in mano la penna, finchè loro non ne sono in grado.

Ed è difficile,non bisogna scrivere troppo, ma bisogna dar loro delle basi.

Si deve essere in grado di passargli la penna, quando è il momento.

Mikoto non riuscì a farlo.

Così attaccata al figlio, perchè sapeva che sarebbe giunto il momento in cui non l'avrebbe potuto più fare.

Non avrebbe dovuto rispondere a quella domanda.

Non avrebbe dovuto scrivere cose che potevano illuderlo.

Non avrebbe dovuto,nel tentativo di non renderlo infelice,farlo soffrire il doppio in futuro.

 

-Ma certo tesoro.

Sasuke corse via soddisfatto della spiegazione, probabilmente tornando ad allenarsi.

Il volto della madre, sempre teso in una dolce espressione, si rilassò.

Guardò fuori dalla finestra,il sole splendeva.

La sua luce era rassicurante e allo stesso tempo minacciosa.

Gli occhi di solito così dolci e comprensivi della donna erano fermi, scrutavano l'orizzonte, quasi cercando di avvistare una minaccia ,che faceva già sentire il proprio gusto amaro, ma che ancora non era arrivata

Il viso che pareva invecchiato di parecchi anni,le sopraciglia aggrottate.

Egoista.

Non voleva vedere suo figlio soffrire mentre lei era lì.

Se avesse sofferto dopo, almeno lei era sicura di non esserci.

Un unico sospiro, prima di provare a smettere di preoccuparsi.

Prima di provare a illudersi da sola, come aveva fatto con suo figlio.

Egoista.

 

 

.....Un battito d'ali...

.... Un battito di ciglia...  

Sasuke tornò a guardare la farfalla, riuscendo a liberarsi di quel fastidioso ricordo.

Il ragno si avvicinava lentamente,quasi a voler far soffrire di più la sua vittima,che d'altra parte continuava a dibattersi, senza speranza.

Sasuke si sforzò di pensare ad altro,magari di dormire un pò.

Ma i ricordi servono a far pensare no?

Sasuke si lasciò andare ai suoi pensieri, consapevole che in quella dannata situazione,era completamente in balia di se stesso.

[Lo sono sempre.... me stesso è l'avversario che non riuscirò mai a sconfiggere]

Itachi aveva ragione.

Ma allora perchè?

Lui era una delle sue radici.

Lui faceva parte della sua famiglia.

Ma allora perchè?

Perchè quella radice,aveva avvolto fra le sue spire, tutte le altre?

Perchè le aveva soffocate,distrutte, nonostante provenisse dalla loro stessa radice?

Questa domanda non avrebbe mai trovato veramente risposta.

A quel punto, all'albero che rappresentava Sasuke era rimasta  una sola radice.

Radice di vendetta.

Annerita,come bruciata,marcia.

Capace soltanto di succhiare odio e rancore.

E Sasuke andava avanti,un crudele obiettivo che gli fungeva da radice.

Ma poi...    

Ma poi due timidi germogli erano spuntati, attorcigliandosi attorno alla radice maledetta.

Troppo vicini....

Naruto e Sakura costituivano un pericolo,per la sua radice madre.

E per questo Sasuke era andato via, sentendola contorcesi dolorosamente, al pensiero della vendetta. 

Ma poi, dopo anni in cui era stata alimentata da odio e rabbia...

Poi come tutte le cose che ci distruggono inconsapevolmente,aveva cominciato a marcire.....

Dopo l'ultima battaglia con Itachi,che forse non lo aveva ucciso solo per distruggergli la vita, qualcosa era cambiato.

Nemmeno la vendetta aveva più tanto senso, o almeno non abbastanza da mantenerlo in vita.

E adesso Sasuke, non aveva più nulla e non poteva più volare.

[Non che l'avessi mai fatto....]

Il ragno è vicino, comincia ad avvolgere la sua tela, attorno alle ali frementi di terrore.

Vuole immobilizzarla,rendendola incapace di muovere le alucce, inutili in quel momento certo, ma almeno agitarle ti dava l'impressione di potercela ancora fare.

Basta.

[Non ho più niente che mi dia la speranza di potercela ancora fare]

Stanco di odiare.

Stanco di vivere, per mettere fine alla vita di colui a cui ormai, assomigliava pure.

Stanco di far soffrire altri.

Sasuke infilò la mano sotto il cuscino.

[Ultimo gemito di dolore...]

Non era affatto giusto che l'ultima cosa,l'unica cosa,che riuscisse a sopportare il freddo della sua pelle, fosse un banale, ma letale per lui, kunai.

[Sono troppe le cose che non sai fare Sakura....]

Sasuke strinse forte l'oggetto.

Sudava, le goccioline gli scivolavano lentamente sul viso pallido.

Anche loro sembravano deriderlo, infiltrandosi nei suoi occhi.

[Paura?.... No di certo..]

Sasuke respirò a fondo, convincendosi che quella era la soluzione migliore,la sua fine.

Sarebbe morto comunque,non c'è perdono per i traditori.

E poi c'era Itachi......

No basta,niente aveva più senso per lui, e si era stufato di cercarlo.

[Non ho più nessuna possibilità......Niente può più crescere in questo terreno devastato.]

Sasuke alzò leggermente la mano, posizionandola sopra il torace.

[Tanto vale comportarsi da vigliacco, fingendo di non saperlo, anche stavolta]

Tremò.

Ma un'Uchiha non cambia mai idea.

[Un'Uchiha è destinato ad essere senza speranza....Tu hai ancora delle possibilità Sakura, non perderti dietro a una persona, per poi sentirti totalmente vuota] 

Sasuke abbassò la mano con forza, in un istante lungo un secolo.

Così lungo che minacciò di fargli cambiare idea.

[Perchè c'è ancora Sakura,perchè c'è ancora Naruto......... E perchè illudersi è bello qualche volta]

Ma non aveva resistito alla tentazione di scrivere la parola fine, aveva visto le lenzuola bianche dell'ospedale tingersi di rosso.

[Il bianco è il colore dell'ospedale....Forse per rassicurare le persone....Ma dovrebbero dire la verità....Dovrebbero colorarlo di rosso......Colore predominante]

Non faceva male.

Sentiva solo il sangue che sgorgava,come se per anni non avesse aspettato altro che uscire da quel corpo.

[Troppo freddo....Sono troppo freddo]

Guardò fuori dalla finestra,tutto come prima.

[Il mondo andrà avanti senza di me....Forse per loro è meglio così]

Adesso Sasuke vedeva sfocato, i colori confusi la luce troppo intensa.

[Se fossi bambino, direi che deve essere per forza il Paradiso......Ma sono cresciuto quel poco che basta per smetterla di illudermi così pesantemente.... Sto morendo e punto]

Sasuke Uchiha, traditore, stanza numero 11, ospedale di Konoha,sorrise in punto di morte.

Sorriso amaro, di chi si accontenta, senza essere veramente contento, ma non può dare la colpa a nessuno fuorchè a se stesso.

La farfallina si era arresa,il ragno aveva cominciato a pregustare il suo pasto.

Ultimo tentativo di battito d'ali.......

Ultimo agonato battito di ciglia.......

Dovrebbe essere così, ma la vita se ha deciso di essere crudele, lo è fino in fondo.

Rumore secco della solita porta che si spalanca.

-Sasuke-kun, avevo dimenticato i fior....

Un urlo.

Sguardo atterito e occhi vuoti ma colmi di paura,nascosti dietro una maschera da ANBU, totalmente inespressiva.

Il sangue gocciola a terra trattenuto a stento dalle, ormai impregnate,lenzuola scarlatte.

Le palpebre di Sasuke si rialzano appena.

Occhi che ormai, vedono solo una massa di figure e oggetti confusi,sempre più lontani.

Orecchie che sentono solo, il richiamo dei fantasmi del suo passato.

Ma aveva sentito l'urlo di lei.

Aveva alzato faticosamente le palpebre, solo per vedere lei un'ultima volta.

Ed era rimato deluso.

[Non va bene Sakura....Sai quanti ne ho uccisi che portavano quella maschera? 

Non essere come gli altri ti prego......Non alla fine]

Sasuke sentì lo stomaco contorcersi, dolorosamente stavolta.

Occhi di nuovo chiusi, per non vedere le lacrime.

I pochi sensi, ancora per poco utilizzabili,tesi nel captare quelle gocce leggere, sulla pelle.

Ma niente.

[Meglio così Sakura..... Perchè non avrei avuto la forza di dirti di smetterla ] 

Sentì la brezza leggera, che entrava dalla finestra, farsi opprimente sul volto.

Addio mondo crudele.

[Come se  fossi così egoista, da pensare che il mondo si degni di dirmi addio,

meglio le cose come stanno....Addio Sakura]

E poi freddo.

E non doveva esserci altro.

Ma un dolore lancinante, lo colpì al petto proprio dove si era inferto la ferita.

Si sentiva ribollire di un calore, in lui da sempre assente.

E poi buio.

-Sei un fottutissimo bastardo  Sasuke Uchiha.

Un profumo speziato, inondava la stanza numero 11 insieme alla voce calda e rumorosa di un ragazzo biondo.

Doveva aver superato la stretta sorveglianza sottoposta dalle infermiere, per essere riuscito a portare del ramen in camera.

[Naruto che mi porta del ramen, e mi dice che sono un bastardo....... .Se fossi bambino direi che questo è l'inferno...... Ma è peggio, sono vivo]

Sasuke aprì gli occhi lentamente e rimase deluso.

Stessa stanza, stesso Naruto.

Si aspettava qualcosa di meno insofferente.

[Non sono nemmeno capace di farla finita....]

-Non sei nemmeno capace di suicidarti decentemente Sas'ke.

[Suicidio..... è questo quello che ho cercato di fare? Detto così ha un suono che non mi piace.]

Avrebbe voluto stare in silenzio, immobile, per non dover affrontare la realtà, per cercare di non vivere il futuro che voleva cancellare.

[Ma il silenzio è dei colpevoli..... Io sono sempre stato un tipo silenzioso]

-Taci Naruto.

La voce gli uscì roca,sommessa, le due parole sembravano cocci di un vaso che erano stati faticosamente rabberciati.

L'Uchiha alzò lo sguardo, incontrando le pozze cristalline di Naruto. 

Abbassò lo sguardo.

[Naruto non fa paura a nessuno, ma è pericoloso per molti]

In quel breve incrocio di sguardi, Sasuke aveva assunto un aria di interrogativa sufficienza

-Lo sai che è stata lei.

Sasuke voltò la testa di scatto, per non vedere gli occhi di Naruto farsi improvvisamente seri.

[Innaturale.....]

Ripensò al dolore che aveva provato.

Ritornare indietro,rivivere la ferita con consapevolezza.

[L'ho sottovalutata....]

-Sei un idiota Sas'ke, vai a scegliere un posto come l'ospedale per un drammatico suicidio.

[Piantala Naruto di chiamarlo così....il mio non era un suicidio,quella è una cosa vile.

La mia era.... Era..... Era una morte voluta e dignitosa,ecco]

-Per di più davanti a un ninjia medico. Se fosse stato un'altro,probabilmente ti avrebbe lasciato morire.

[Già......Non godo di una grande reputazione]

-Ma andiamo Sas'ke,c'era lei lì! Come potevi anche solo pensare di morire in pace.

[Naruto che dice cose così sensate......Come avrei voluto perdermi questo momento]

Il silenzio era calato nella stanza. Ormai quello che aveva fatto Sasuke, era passato a un concetto più astratto.

A sbloccare questa situazione di rassicurante stallo,ci pensò il rumore secco della porta che si spalancava.

Non una parola,Sasuke vide solo gli occhi di lei, sempre verdi certo,ma diversi.

[Piatti,freddi....... Vuoti..... Non più capaci di trasportarti in un tunnel di emozioni appena vi posavi lo sguardo sopra...... Spaventati]

Sakura non aveva pianto.

Non aveva pianto, mentre provava a guarire la ferita di Sasuke.

Non aveva pianto,mentre si sedeva sul letto,cercando di non pensare,di non rendersi conto di ciò che era successo.

Non aveva pianto,mentre cercava con mille giri di parole di spiegare a Tsunade quello che era successo.

Non aveva pianto. perchè piangeva sempre.

Piangere era ormai un gesto scontato e meccanico,troppo poco per una situazione del genere.

Piangere non aveva senso,se non c'era lui a dirti di smetterla.

Naruto si alzò uscendo dalla stanza,degnandoli di un fuggevole sguardo.

[Questa volta è lui che ha il ruolo di spettatore,non Sakura]

La ragazza si lasciò cadere pesantemente sul letto,qualche granello di polvere si sollevò e prese a danzare in aria.

Le mani stringevano la stoffa delle lenzuola,sfregandola, in un tentativo automatico di cancellare le tracce di sangue.

Non gli prese la mano.

[Devi prendermela....... Ho tentato di farla finita,anche per uscire da questo maniacale bisogno di calore..... Tu mi hai salvato,e adesso assumitene le responsabilità.]

Avrebbero potuto rimanere lì all'infinito, aspettando rispettivamente che l'altro li aggredisse.

Lui le aveva resa succube di un amore ossessionante, rovinandole la vita.

Lei con il suo amore morboso, gli aveva impedito di cancellare una vita  ormai distrutta.

Le due colpe erano legate.

Il tempo, incondizionato dalle loro emozioni, veniva scandito dalle lancette dell'orologio che battevano le dodici.

Dodici....... Vuol dire mezzogiorno.

O forse mezzanotte?

Loro sono così, opposti ma vicini.

Se solo la smettessero di sentirsi così lontani, se la smettessero di perdersi di vista.

Ci vuole solo un pò di coraggio.

- Sasuke....... Io..... Ecco,mi dispiace.

[Di cosa Sakura? Perchè, devi sempre provare a dire la cosa giusta?]

-Non ti ho lasciato fare quello che volevi.

- Se ti dispiace perchè lo hai fatto? Non ha senso.

La voce di Sasuke uscì distaccata, lontana, quasi fosse rimasta intrappolata nel luogo dove aveva cercato di andare.

[Di scappare.....]

Sakura alzò velocemente lo sguardo,  come per controllare che fosse ancora lì.

Sasuke per un attimo, rivide la bambina che lei era un tempo, incredula e spaventata, capace di essere così cocciuta anche su queste inutili emozioni.

Fu deluso di ritrovarsi davanti, lo sguardo più sicuro di una bella quindicenne.

Sakura ignorò l'ultima domanda di Sasuke, la miglior difesa è l'attacco.

-Pensi solo a te stesso.

[Lo so. Lo faccio perchè è molto più semplice.....]

-Non ho nessun altro.

[Non ho più radici]

-Ci sono io.

[Lo so che ci sei...... Ma non voglio cominciare adesso. Adesso tutto dovrebbe finire.]

Sasuke rispose a quella affermazione solo nella sua testa, e Sakura strinse forte le coperte.

Silenzio.

Il silenzio è dei colpevoli.

Lui,  le aveva detto tutto, di quello che non doveva essere detto.

Lei, non gli aveva detto niente, di quello che valeva la pena essere detto.

Ci voleva solo un pò di coraggio.

Sakura lasciò andare le coperte, che inutilmente aveva tentato di pulire dal sangue.

Sasuke si sentì travolto da un ondata di calore.

[Non sei riuscita a smacchiare un pò di sangue, e vuoi abbracciare me?........ Sono troppe le cose che non sai fare....... Ma ci provi lo stesso] 

Sakura lo strinse forte, cercando di non piangere.

Ma stava per piangere....

Non voleva sentirsi dire di smetterla.

Le mani erano impegnate a stringerlo, per paura che ancora una volta riuscisse a scapparle.

Sakura si avvicino al viso dannatamente bello di Sasuke.

[Mi sento bruciare....... Non sono abituato a tanto calore...... Sei una tortura...... Ma forse sono pure masochista]

I loro occhi si incontrarono per un attimo, facendosi male.

Il verde, impegnato a non farsi ingoiare da quel nero. 

Il nero, cercando ti tener fuori una brillantezza di cui aveva bisogno.

[Solo un attimo, ma mi sembra che sia tutta una vita. Non ha senso. La mia vita,quello che ho fatto, non può essere cancellata da un semplice incrocio di occhi.]

Sasuke sentì il ventre di Sakura abbassarsi, mentre il suo si alzava per prendere aria.

Totalmente opposti, totalmente in sintonia.

Sakura ruppe l'incanto ,che aveva qualcosa di magico, avvicinandosi tanto da poter rubare l'aria di Sasuke.

Da lì il bacio era vicino.

[Non deve esserci, sarebbe meglio così...... Ma ormai mi sono completamente distrutto, di cosa ho paura?]

Le parti si erano invertite.

Lui, era impotente davanti a quel calore che lo scottava.

Lei dal canto suo, era disorientata da quella nuova parte.

[Ma le brave attrici sanno improvvisare, vero Sakura?]

Le labbra si sfiorarono dapprima, per poi incontrarsi completamente.

Le lacrime che Sakura non era riuscita a trattenere, bagnarono il volto di Sasuke, che per un attimo ebbe il terrore di sentirle evaporare.

[Non ti voglio Sakura....Non sarebbe un unione alla pari, io non sono più capace di provare, quello che di sicuro tu senti adesso]

Ma prima del odio c'è sempre l'amore, e a volte si può tornare indietro.

Sakura si staccò da lui.

Sollevata e allo stesso tempo delusa, di lasciare quella labbra gelide, che la spaventavano, ma allo stesso tempo  la spingevano a dare sempre di più.

Fino a dare tutto, a costo di rischiare, la terribile assenza di difese.

-Io ti amo.

Parole pronunciate velocemente, per togliersi l'obbligo di dirle, sperando di non essere sentita.

[Non sento nulla.... Nulla di diverso da tre anni fa]

Se c'è qualcosa che Sakura deve a Naruto, quella è la capacità di non arrendersi mai.

In quei tre anni è stato capace di trasmetterla, senza nemmeno rendersi conto di possederla.

-Io - Ti - Amo!

Parole scandite stavolta, non più sussurrate a se stessa.

Sasuke si lasciò cogliere impreparato da quelle parole, e sebbene le avesse già sentite e ignorate, stavolta gli suonarono in modo diverso.

Belle, dolci e promettenti.

Così la farfalla si lascia catturare dalla trappola del ragno, attratta dal delicatezza di una ragnatela che brilla al sole.

[Sei migliorata Sakura......... Non so in cosa, ma lo sei]

Sakura fissò Sasuke, con il respiro che si era fatto affannoso.

[Provi a corrermi dietro?]

Una ciocca rosa copriva leggermente l'occhi destro di Sakura.

[Ho voglia di spostarla......... Per essere catturato di nuovo in quel gioco di sguardi.....Per non pensare che adesso tocca a me rispondere.]

Il cuore di Sakura batteva così forte, da farle credere di avere un attacco cardiaco.

Quello di Sasuke lo seguiva piano, un pò arrugginito.

E poi un sussurro, quasi impercettibile, tanto da poter essere confuso con un pensiero.

- Io posso provarci. Forse.

[Che sto dicendo?]

Sakura lo strinse forte, sorprendendosi di quanto fosse reale e non un sogno che lascia l'amaro in bocca.

-Tiamotiamotiamo.... 

-Non sono sordo sai?

La risata di Sakura venne soffocata nel petto di Sasuke.

Lui le passò una mano fra i capelli, in modo quasi rassegnato.

[Tutto è così irreale ,quando ti sento sei felice vicino a me.]

Sakura avvicino le labbra a quelle di lui, le arriccio in un sorriso.

-Grazie Sasuke.

-Prego Sakura.

[Ma non l'hai ancora capito? Io penso solo a me stesso........ Non posso continuare così, vivere con la totale assenza di calore...... Ho bisogno di te, Sakura]

-Ce la faremo insieme Sasuke-kun.

******************

Fine.

Oddio mio, non ci credo che qualcuno sia riuscito ad arrivare fin qui.

Non ho mai scritto una cosa del genere, sono scioccata.

Spero ci abbiate capito qualcosa.

Non riesco assolutamente a giudicarla quindi Vi prego commentate!!!!!

Sono disposta a modificarla se qualcosa non andasse bene, mi sono impegnata al massimo e voglio finire in bella.

Baci haker222.

 

 

 

    

 

 

 

 

 

                

 

  

 

 

 

 

 

  

 

 

  
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