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Autore: 9thApril    24/07/2012    1 recensioni
Questa storia parla di una ragazza di una piccola città vicina a Los Angeles, si chiama Selene, vive con suo padre, la sua mamma è morta quando aveva 11 anni e il 5 agosto ha avuto l'opportunità di vedere il suo idolo.
Spero di piacere, ciao :)
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Driiin, driiin.-
d'oh. Il rumore di quella sveglia, l'odiavo. Tutte le mattine devo svegliarmi con questo fastidioso suono. Devo ricordarmi di cambiarla. 
Bene, ero pronta, insomma, almeno oggi ero riuscita ad alzarmi subito. Erano le 6. Precisamente le 6:04. E sarei dovuta partire per il concerto più bello della mia insulsa vita. Comunque sia, lasciate che mi presenti, mi chiamo Selene, frequento il secondo liceo, ho 16 anni, mia madre è morta quando avevo 11 anni, ed ora vivo con mio padre, in una villa, si. Siamo ricchi, anche se la cosa non mi dispiace lui non c'è mai, e se c'è, viene solo per picchiarmi con l'odore di alcool addosso.
 
Comunque, nella mia vita non c'è mai stato niente di interessante, forse questa è la prima volta. L'estate scorsa avevo lavorato duramente per dei biglietti, per i biglietti del mio idolo. Sto parlando di Justin Bieber, quell'angelo canadese, con una voce melodica, avete presente? Quel ragazzo con gli occhi color nocciola ed un sorriso che può far illuminare un'intera città. 
 
-Driin. Driin.-
dio mio, che ansia questa sveglia, non ce la faccio più. Mi alzo, do una bella botta sul bottone per spegnerla, e finalmente, pace assoluta. Entro in bagno e mi guardo allo specchio, oh cavoli, sembro un cadavere. Non mi ritengo molto bella. Labbra carnose, occhi verde scuro, e capelli lunghi e neri che scivolano sulla schiena. Sono bianca in faccia, già. Non ci crederete, ma in piena estate, io sono una mozzarella. Oggi è il 5 agosto. Il giorno in cui Justin deve fare il suo concerto, a Los angeles, non abito proprio la. Diciamo che ci vogliono 2 ore di treno. Bene, mi spoglio ed entro in doccia. Dopo 20 minuti comincia a suonare il telefono, esco fuori e con la mia solita stupidità scivolo sul pavimento, ma per fortuna, non mi faccio male. Mi metto l'accappatoio, prendo l'asciugamano per asciugarmi le mani e rispondo al telefono.
 
-Pronto Sel!-
ah, è la mia migliore amica, ci sono due cose che dovete sapere su di lei. Ama i one direction ed è americana pura, dritta da New York. 
-Dai, ti sto suonando da ore al campanello, perché non ti sbrighi?-
-Scusa, Hope, ora mi sbrigo, è che mi stavo lavando.-
-Okay, ti aspetto eh. Ma datti una mossa, non voglio arrivare tardi al concerto.-
-Va bene, va bene!-
Okay, ah, e dovete sapere anche un altra cosa su di lei.. è un isterica, e su questo è una rompi palle. Ma la amo tantissimo, è l'unica che mi capisce, dopo Justin.
Esco dal bagno e apro l'armadio, mi infilo una canottiera lunga e nera con scritto "Belieber is a promise" mio padre me la fece fare per il mio 15esimo compleanno. Pantaloncini corti, di jeans, fino alla coscia e delle Jeffrey Campbells nere, con le borchie sul tacco. Dovete sapere che da quando mia madre è morta, sono una tipa molto riservata, e non amo vestirmi semplice. Lei era la mia vita. L'unica che potesse rendermi felice soltanto sorridendo. Lei era la mamma più felice, gentile, dolce del mondo. Anche mio padre lo era, eravamo una famiglia felice. Si. Eravamo.
 
Prendo una borsa nera a tracolla, me la metto, vado in bagno e subito mi asciugo i capelli. Calcolate che ci misi soltanto mezz'ora, mentre a volte ci metto almeno 1 ora. Quel giorno era davvero importante per me.
Scendo le scale, vado in cucina e prendo le chiavi di casa, esco e chiudo la porta, sorrido ad Hope e l'abbraccio forte. Saliamo sul motorino e ci dirigiamo verso la stazione. Arriviamo. Hope parcheggia, e corriamo verso i treni. Guardiamo il cartellone, "Los angeles - 7:30." bene, erano le 6:48. Il tempo di fare i biglietti per il treno e prendere un cornetto e un cappuccino. Ci dirigiamo verso la signora facendo i biglietti, dopo 5 minuti andiamo verso il bar, io ordino un cornetto con la nutella, ed Hope una cioccolata calda. Eravamo tutte e due degli stecchini, quindi non avevamo nessun problema ad ingozzarci, ahah.  
 
-Sono le 7:10! Hope sbrighiamoci, il treno partirà fra 20 minuti!-
La guardo con sguardo preoccupato mentre mangia il suo cornetto alla crema. Si ne aveva ordinato uno. E non si era nemmeno degnata di darmene un pezzo. 
-Ecco ecco! Ora mi sbrigo!-
Fa in tempo solamente a mangiare l'ultimo boccone ed ecco l'avviso della partenza del treno.
-Tutti i passeggeri del treno 22 si preparino, partirà fra meno di 20 minuti.-
Hope prende la sua borsa, si pulisce la bocca piena di crema con un fazzoletto e cominciamo a correre al treno 22. Sono le 7:19.
-Hope, è qui! Corri!-
siccome a lei non piaceva molto correre, decise di riprendere fiato e appoggiarsi ad un secchio dell'immondizia. 
-Ma che cazz? Ehi ragazza, non è tempo di riprendere fiato, sbrigati che il treno parte!-
Ero più agitata di lei. Diamine. Si alza e ricominciamo a correre verso il treno. Eccolo, dio, ecco la mia salvezza che mi avrebbe portato dal mio idolo. Mi fermo per un secondo e penso a quanto potrebbe essere bello vederlo dal vivo. Sorrido per due secondi, e vedo Hope agitarsi sulla scaletta. -Sel! Avanti, sali!- 
-Si, eccomi.-
Corro verso di lei. Cerchiamo la nostra cabina e controlliamo i posti. Io ero posto 15 e lei 17. Andiamo verso i posti, diamine. Il 16 è occupato. C'è un ragazzo, molto carino. Lo guardo.
-Scusa, potrebbe mettersi la mia amica lì? Vorremo viaggiare vicine.-
con un sorriso si alza e prende il giornale che stava leggendo insieme alle sue cose.
-Certo, ma in cambio dovete darmi il vostro numero.-
ridiamo tutti e tre. Io e Hope ci guardiamo. Ci mettiamo vicine, sono le 7:29. Dopo 5 minuti ecco il treno che parte. Parliamo un po' con quel ragazzo. Si chiama Liam, non è di qui, è venuto a trovare suo padre ed ora sta ripartendo per andare a casa. Hope la vedo felice quando parla con lui. Sta nascendo qualcosa?
Prendo le mie cuffiette e metto "U smile" di Justin. Mi faceva sempre sorridere quella canzone. Dopo varie canzoni chiusi gli occhi.
 Mi addormentai. 
  
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