24/07/2012
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Chocolate cake ~
Quella mattina fu svegliato da un insolito odore di cioccolato.
Sorridendo, aveva scostato il lenzuolo e si era diretto silenzioso verso la cucina, da dove proveniva il profumo.
Non capiva perché sua moglie – faceva ancora strano a dire che quella donna, ormai, era sua moglie, da ben cinque mesi – si era alzata così presto per preparare una torta al cioccolato, perché solo quello poteva essere.
Ma lui, ormai, non si sorprendeva più per questo genere di cose. Aveva capito che la moglie era un tipo particolare, che se aveva un’idea, per quanto fosse strana o impossibile, doveva farla. E forse quella notte aveva sognato di cucinare una bella torta al cioccolato.
Era stata quella la caratteristica che aveva fatto innamorare Leonardo, di lei. Il suo essere strana, particolare. Un po’ pazza.
L’aveva conosciuta per caso, un pomeriggio d’agosto, mentre andava a prendersi un gelato con Mac.
E ora, quella ragazzina solare di quel pomeriggio, l’aveva sposata. E non poteva essere più felice di così.
Certo, lui aveva vent’anni e lei diciannove, era stato un po’ avventato sposarsi così giovani, ma ormai era accaduto ed erano tutti e due felici.
Si avvicinò alla ragazza di soppiatto, senza farsi né vedere né sentire, mentre lei canticchiava una canzoncina, mettendo a posto i vari utensili che aveva utilizzato per fare la torta, e le mise le mani sugli occhi.
Lei, per la sorpresa, urlò, ma poi incominciò a ridere, trascinando anche Leonardo, che la fece girare per guardarla in viso.
“Buongiorno meu amor.”
Ariana sorrise, baciandolo a stampo.
Leonardo la fissò per vari secondi, che però sembrarono infiniti, dove si perse nei suoi occhi.
Era così bella e non poteva credere che fosse solo sua e di nessun altro. Non credeva di essere riuscito ad essere così fortunato da trovare una ragazza, una donna, una moglie come Ariana.
“Perché una torta?” domandò poi, allontanandosi, mentre la castana infornava l’impasto.
“Perché mi andava” rispose lei, poi si voltò verso il marito “Ho invitato la mamma a pranzo, ti dispiace?”
Leonardo fece una smorfia.
“No, per niente” mentì.
Non è che sua suocera gli stesse tanto simpatica, anche perché quando aveva chiesto la mano di sua figlia, la donna aveva iniziato ad urlare ed inveire contro di lui. Non era uno dei ricordi migliori che aveva.
Ariana ridacchiò.
“Su, un giorno ti accetterà.”
”Sì, dopo avermi ucciso con una padella.”