Capitolo -1 / prima parte.
Era ferma davanti a quell’armadio da circa dieci minuti, illudendosi di star lì nel tentativo di trovare un abito adatto per l’occasione. Elena sbuffò, cadendo all’indietro di peso sul letto, facendo scorrere le palpebre lungo la serie di vestiti che riempivano quella cassa di legno. Tutto era banale. Non solo i vestiti, ma quei dettagli: la festa, il ballo, gli inviti. Eppure, l’ignoranza cullava la maggior parte delle persone; invece, loro sapevano. Erano pienamente coscienti del fatto che dietro le danze, i buffet si sarebbe nascosto un vero e proprio scontro diretto.
“ Siamo noi contro loro. ” , pensò Elena e onde di dolore la travolsero.
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Aveva passato la notte cercando di contrastare quella terribile sensazione, quella per cui credeva che presto tutto sarebbe finito. Ma non c’era sollievo, niente in quella fine sarebbe stato positivo: era pura distruzione e lui ne sarebbe stato l’artefice. In un attimo, Damon ripensò a tutta quella storia: Stefan e le sue scelte, l’intrusione di Adrian, quella scoperta che aveva sconvolto tutti. E poi c’era lei, Elena. Damon sbattè le palpebre, si sistemo la giacca nera sulle spalle ed uscì, aveva un compito da portare a termine.
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Tutto doveva essere perfetto, altrimenti tutto ciò che avevano costruito, tutto ciò che avevano affrontato, tutti i loro sforzi sarebbero stati vani. Questo non poteva accadere, per nessun motivo. Stefan era determinato a perseguire il suo obiettivo ad ogni costo, perché oramai aveva perso tutto. Si, tutto tranne un’ultima anima che in questo momento stava sorseggiando del sangue rosso vivo dal collo di una segretaria, trovata in un parcheggio.
« Cos’è? Non hai fame Stef? » , Adrian sghignazzava dietro i capelli corvini della ragazza. Poteva vederne gli occhi estremamente chiari e i capelli quasi diafani, bello come la prima notte, altrettanto pericoloso. Il pensiero che potessero fargli del male gli fece desiderare ancor di più la battaglia.
Diede l’ultimo colpo d’affilatore sul paletto e si alzò.
« Vieni, dobbiamo andare a prenderla. » , Stefan incitò Adrian. Passarono pochi attimi: il corpo inerte della ragazza cadde a terra e il corpo snello del giovane albino si ritrovò accanto a quella del fratello Salvatore. Gli posò una mano sul volto, lì dove una volta gli aveva dato un pugno, donandogli una carezza. I due vampiri si guardarono e per un attimo le preoccupazioni svanirono.
« Andrà tutto bene, domani mattina saremo ancora vivi e saremo ancora insieme. » Adrian mormorò queste parole sussurrandole, finchè il sussurro non divenne un bacio posato sulle labbra di Stefan. Ne assaporò il sapore e, accarezzandogli il collo,avvicinò il suo corpo al proprio.
Erano pronti per la battaglia, erano pronti per il gran finale.