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Autore: sku    07/02/2007    4 recensioni
Un serial killer minaccia Washington D.C. e viene richiesto l'aiuto della squadra del BAU dell'FBI e di una consulenza esterna.
"Questa mattina è stato rinvenuto il corpo senza vita..."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aaron Hotchner, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3. vecchie conoscenze Liliana stava leggendo le relazioni degli studenti quando il cellulare squillò.
- Oh, il tuo cellulare squilla, dev’essere la prima volta da quando ti conosco… cos’è successo, si sta scatenando l’apocalisse?- ironizzò Mary dalla scrivania di fronte alla sua.
Liliana la guardò male mentre rispondeva.
- Pronto? –
- Ciao, sono Hotchner. Devo chiederti un favore. Vorremmo che tu ci accompagnassi alla Novalinar, per parlare con il direttore. Tu lo conosci, potrai esserci senz’altro d’aiuto. Se passiamo a prenderti tra venti minuti, sarai libera? –
- Certo, vi aspetto davanti all’ingresso dell’università. A dopo.-
Mentre riattaccava la voce di Mary la schernì – “Vi aspetto davanti all’ingresso?” Non hai un uomo per sei mesi, anzi credo da anni; e adesso passano a prenderti in più uomini? –
- Sì, per farti rodere il fegato! Tu non sei normale, esistono altri tipi di rapporto con le persone di sesso maschile, non devono per forza essere amorosi! – replicò sulla difensiva.
- Oh, come ti scaldi! Ti ho punto sul vivo, vero? –
- Se ti piace crederlo…-
- Com’è? –
- Com’è chi?-
- Non fare la finta tonta con me. L’uomo al telefono. Dev’essere molto caliente per farti saltar su come una molla.-
- Ma che caliente! Era uno dell’FBI che mi ha chiesto un favore. –
“ Però, in effetti, potrebbe essere caliente…” pensò arrossendo.
- Ah-ah, arrossisci per l’agente dell’FBI!-
Liliana sbuffò “Certo che Mary è proprio fissata! Peccato che ci azzecchi quasi sempre.”
- Senti, non ho tempo per stare qui ad ascoltare le tue ipotesi alla Sex and the City, adesso vado. Se proprio vuoi rendermi partecipe delle tue fantasie sulla mia vita privata, scrivimi la storia che ti sta frullando in testa che la leggerò senz’altro. Anche se immagino già che sarà un racconto erotico e non una storia d’amore. – “E quindi molto lontana dalla verità sulla mia deprimente vita social-sessual-amorosa.” – Mi raccomando non tornare a casa troppo tardi e non lasciare troppo casino qui in ufficio. A domani.- la salutò.
- A domani, meneater…-
- Devi smettere di ascoltare Nelly Furtado. – esclamò la rossa ridendo.

Liliana, assieme agli agenti Hotchner, Morgan e Reid, entrò nell’ufficio dell’uomo che per due anni era stato il suo capo, o com’era meglio dire, lo sfruttatore dei ricercatori della Novalinar. Era talmente amato che era chiamato il Dittatore, anche se la maggior parte di loro lo considerava un eufemismo.
- Buongiorno, signor Carter. Io sono l’agente Hotchner, loro sono l’agente Morgan e il dottor Reid. Immagino conosca la dottoressa Meli. –
- Immagina bene. Dottoressa Meli, come sta? Ha cambiato idea e vuole tornare da noi? –
- Non si preoccupi, non ho cambiato idea. – replicò la donna stringendogli la mano. “ Ti piacerebbe che facessi la scena del figliol prodigo, vero? Ma suppongo tu non macelleresti il vitello grasso, preferiresti macellare me…”
Liliana aveva scoperto a sue spese che il dittatore non amava le defezioni dai suoi laboratori, soprattutto se pensava che i dimissionari gli potessero far comodo.
- In cosa posso esservi utile? –
- Stiamo indagando sul “killer del sonno”. Credo ne abbia sentito parlare. La dottoressa Meli è la nostra consulente ed è stata così gentile da accompagnarci da lei. Innanzi tutto vorremmo chiederle di mantenere il più stretto riserbo su quanto stiamo per dirle. – cominciò Hotchner.
- Naturalmente. –
- Il killer somministra dei sedativi alle sue vittime. Nell’ultimo caso, la donna trovata nel parco, ha utilizzato come ipnotico una sostanza che siamo riusciti ad identificare solo grazie alla dottoressa Meli. –
- Questo come ha a che fare con la Novalinar? –
Ad un cenno dell’agente Liliana prese la parola.
- Il farmaco è l’RM 1982. –
- Non è possibile, dottoressa Meli, e lei lo sa benissimo. Si sta sicuramente sbagliando. –
- Non mi sto sbagliando, ho lavorato con quel farmaco per due anni, lo conosco molto bene, anche meglio di lei. La cosa ha molto stupito anche me, in ogni caso. –
- Volevamo chiederle se è avvenuto qualche furto nei suoi laboratori o nell’edificio. – si intromise il dottor Reid.
- Come vi ha sicuramente detto la dottoressa Meli – replicò Carter con durezza – è impossibile che qualcuno si sia introdotto nell’edificio per trafugare campioni del farmaco. E anche se ciò fosse successo ce ne saremmo già accorti e avremmo fatto la regolare denuncia alla polizia. –
- Sì, la dottoressa ci ha informato, ma dovevamo chiederglielo. E’ possibile che uno dei vostri possa essere implicato? – chiese l’agente Morgan.
- Lo escludo nel modo più assoluto. Sono tutte persone fidate. –
- Senza contare le clausole del contratto di assunzione, vero signor Carter?- lo apostrofò Liliana.
- Quali clausole? – chiese Reid incuriosito.
- La diffusione di informazioni inerenti le ricerche senza il consenso della Novalinar che possa comportare la perdita del brevetto, è punita con penali molto salate oltre che con il licenziamento. – rispose Carter.
- Senza dimenticare che i potenti tentacoli della Novalinar potrebbero impedire allo sventurato di trovare un qualsiasi impiego non solo nell’area della ricerca farmaceutica ma anche come netturbino. – specificò la farmacologa.
- Non potrebbe trattarsi di spionaggio industriale? Potrebbe essere qualche vostro concorrente che foraggia uno dei vostri tecnici o ricercatori per strapparvi il brevetto? – domandò l’agente Hotchner.
- Devo nuovamente escluderlo, come vi ho detto prima sono tutte persone fidate. -
- In più vale la massima “ Spia una volta spia per sempre”, nessuno che voglia costruirsi una carriera seria in questo campo prenderebbe in considerazione un’idea del genere. Avrebbe la reputazione rovinata e nessuno gli concederebbe più fiducia, sarebbe una specie di suicidio professionale. – continuò Liliana.
- Non avete licenziato nessuno che potrebbe avere del risentimento verso di voi e potrebbe cercare di danneggiarvi? -
- Ci sono stati quattro licenziamenti dall’inizio della sperimentazione dell’RM 1982- disse Carter consultando il computer - e un paio hanno lasciato uno strascico spiacevole ma poi tutto si è risolto; a quanto ne so hanno tutti trovato un nuovo lavoro soddisfacente. Poi c’è il caso della dottoressa Meli che se ne è andata di sua spontanea volontà.- insinuò l’uomo.
Liliana non si scompose e non raccolse la provocazione.
Gli agenti gli fecero altre domande ma non ottennero grandi risultati.

Mentre si avviavano verso la macchina Liliana pensava a quanto odiose e infide potessero essere alcune persone.
- Brutto caprone infame. Non ho mai conosciuto un microcefalo scrotocranico puzzolente come lui…- sussurrò a denti stretti.
- Microcefalo scrotocranico puzzolente? – le chiese Morgan.
- Come altro vuoi chiamare uno che insinua che io possa essere dietro a dei delitti atroci solo per allontanare i sospetti dalla sua amata Novalinar? E poi è vero che puzza!! – replicò con amarezza.
Morgan rideva mentre lei era un po’ imbarazzata dal suo sfogo.
- Sinceramente non lo chiamerei così, ma direi che è un bastardo. Sei un po’ troppo sofisticata negli insulti. O non hai ancora imparato le parolacce in inglese?–
- Sono state le prime cose che ho imparato dopo the pen is on the table e my name is Liliana. Poi direi che dopo due anni e mezzo qui potrei parlare come uno scaricatore di porto. Solo che sono una donna sofisticata e raffinata. Non ridere. Mi stai forse dicendo che non si vede? – lo rimbrottò lei.
- Oh sì, è la prima cosa che si nota in te subito dopo aver pensato che hai vent’anni e che dovresti essere a scuola, bella bambina. –
- Simpatico, davvero. Quasi quanto il bue puzzoso là dentro. – nonostante il tono severo i suoi occhi bicolori stavano ridendo.
Era facile ridere con Morgan, nonostante lo conoscesse solo da un paio di giorni. Era il classico ragazzo con la battuta pronta che riusciva a mettere a suo agio anche le persone introverse come Liliana e a farle aprire.

Hotchner aveva sentito lo scambio di battute e aveva sorriso nonostante sentisse un lieve disagio, di cui non riusciva a capire l’origine. Non era dovuto al caso a cui stavano lavorando, era qualcosa di più personale.
“ Non può essere gelosia, non posso essere geloso di una donna che ho conosciuto pochi giorni fa, anzi che neanche conosco, solo perché ride con Morgan! Non posso essere così irrazionale. Sono solo stanco e frustrato perchè non riusciamo ad arrivare da nessuna parte.”
Hotchner guardò Liliana e pensò che non era poi così irrazionale essere gelosi di una donna così.


“Il miglior modo di insultare qualcuno è nel non fare caso ai suoi insulti.”
                                                                                           William Hazlitt



Allora come vi sembra? Naturalmente le clausole e tutto ciò che ho scritto sulle industrie farmaceutiche me lo sono inventata (anche se sospetto di non essere troppo lontana dalla verità...)  Ho avuto diversi caporeparto simili a Carter quando ho fatto la promoter quindi non mi sono sforzata poi tanto ad inventarlo!

ringraziamenti:
LubyLover: grazie per i complimenti. La moglie di Hotch mi sta antipatica perchè è parecchio fredda nel telefilm... l'attrice è la stessa che faceva andy in dawson e non mi stava molto simpatica neanche lì!
sakura_kinomoto
: certo che è riferito ad esperienze personali.. a quando ho rotto l'imbuto di vetro con una gomitata, a quando mi è scoppiato da solo in crogiolo, a quando il mio compagno di banco mi ha quasi dato fuoco con il bunsen... devo andare avanti? grazie per la recensione!
grazie anche a tutti quelli che hanno letto senza commentare. alla prossima, sku.


  
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