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Autore: kibachan    07/02/2007    6 recensioni
NOTA: salve!! Questa breve shot parla di come Shino e Kiba si siano conosciuti e siano diventati amici. So che non è certo… ma io ho avuto l’impressione leggendo di loro che si conoscessero da molto prima di essere smistati insieme nel gruppo di Kurenai e che, per quanto ostentino il contrario, sono molto amici (un po’ come Naruto e Sasuke solo che Shino non è certo tipo da mettersi a rivaleggiare con qualcuno ^^) Buona lettura di questo mio delirio mentale partorito alle due di notte..
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kiba Inuzuka, Shino Aburame
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTA: salve

 

NOTA: salve!! Questa breve shot parla di come  Shino e Kiba si siano conosciuti e siano diventati amici. So che non è certo… ma io ho avuto l’impressione leggendo di loro che si conoscessero da molto prima di essere smistati insieme nel gruppo di Kurenai e che, per quanto ostentino il contrario, sono molto amici (un po’ come Naruto e Sasuke solo che Shino non è certo tipo da mettersi a rivaleggiare con qualcuno ^^)

Buona lettura di questo mio delirio mentale partorito alle due di notte..

 

 

Villaggio della foglia. Parco pubblico. Nella buca della sabbia Shino Aburame , di anni tre, tentava di dare al mucchio di rena che aveva davanti la forma di un castello.

Era solo. Completamente solo. Ma andava bene così. Almeno credeva. Perché era sempre stato così..

Gli altri bambini non si avvicinavano mai a lui, forse perché un bambino di tre anni che non ride e non scorrazza come un matto non è molto divertente, o forse e più probabilmente perché quel bambino aveva l’insolita capacità di ospitare gli insetti dentro il suo corpo, sotto la pelle…

Nella sua famiglia lo sapevano fare tutti… ma gli altri e soprattutto le bambine ne avevano il ribrezzo..

Per questo Shino non conosceva nessuno della sua età e, anche se dentro si sentiva solo, sentiva che qualcosa non andava… credeva che tutto questo rappresentasse la normalità per uno come lui.

A un tratto, mentre il mucchio di sabbia si disfaceva per la centesima volta, si accorse che una piccola ombra aveva coperto il sole. Alzò gli occhi, schermati da un paio di occhiali scuri forse un po’ troppo grandi per lui e si trovò davanti un buffo bambino che non ricordava di aver mai visto, con i capelli castani, e due grossi tatuaggi rossi sulle guance.

“che stai facendo qui da solo?” gli chiese il bambino. Shino si stupì di sentirsi rivolgere la parola ma non si scompose più di tanto “costruisco un castello di sabbia” rispose “da solo?” insistette l’altro “perché non si vede?” protesto con un leggero sarcasmo Shino. “perché porti quegli strani occhiali?” chiese ancora l’altro infischiandosene (o più probabilmente non capendo) che era una presa in giro quella di prima. Il moretto lo guardo stralunato da quella strana domanda. Non se l’era mai fatta neanche lui a dire la verità, ma rispose prontamente “il mio papà li porta, quindi li porto anche io” “Mmm” fu il significativo commento.

Il ragazzino si accovacciò davanti a lui e osservò per qualche istante il suo operato “sai se non ci metti l’acqua non ti sta in piedi” lo canzonò leggermente facendo un sorrisino strafottente. L’altro non rispose ma le sue guance divennero rosse di vergogna per essere stato colto in fallo… tuttavia il suo interlocutore non sembrò farci caso “ma non ti annoi a giocare sempre da solo?” incalzò non riuscendo a capacitarsi di come ci si potesse divertire senza altri bambini con cui ridere o a cui fare scherzi (la sua specialità). Shino avrebbe tanto voluto rispondergli di no, che stava benissimo così… ma proprio non ce la fece a dire una bugia così grossa “si” ammise tristemente. “e allora perché non giochi insieme agli altri bambini?”. Shino guardò il suo interlocutore per un attimo… poi tirò su bene la manica della maglietta e stese il braccio in avanti…

In un attimo i pori della sua pelle i allargarono e dai fori uscirono tanti piccoli insetti simili a scarafaggi, che si andarono ad ammassare intorno alla mano del bambino per poi rimanere diligentemente in attesa di ordini.

La faccia del bambino con i tatuaggi era l’incarnazione della sorpresa. Aveva persino lasciato la bocca aperta come un pesce

“hai visto?” gli disse Shino “loro vivono dentro di me” spiegò “nessun altro bambino sa fare questa cosa… e a loro gli insetti non piacciono… per questo non gli piaccio neanche io” fece una piccola pausa spiando le reazioni del bambino “io non sono normale… le persone normali questa cose non le fanno…. Non è vero? Magari… non sono neanche una persona…” concluse.. e poi guardo ancora il bambino pensando –adesso scapperà- e invece con sua grande sorpresa quello aveva stampato in faccia un gran sorriso e un’aria di sfida mai vista “ah si?” gli disse con tono strafottente “quello non è normale… e allora questo? Questo che cos’è?” disse mettendogli sotto gli occhi le dita… Shino le guardò attentamente, le sue unghie erano lunghe e affilate come quelle degli animali “e questo? E questo? Guarda guarda!” continuò lui come se si stesse vantando di quello che mostrava… e in effetti lo stava facendo. Si sporse verso di lui e con un dito si sollevo un po’ l’angolo della bocca mostrando al posto dei denti da latte che hanno tutti i bambini delle piccole ma minacciose zanne affilate.

Stavolta fu il turno di Shino di spalancare la bocca.

“allora? Allora siamo pari he? Hai visto?” continuò lui con aria tutta tronfia.

Shino lo guardò per qualche istante molto sorpreso. Quel bambino non solo era diverso dagli altri per carattere e forma fisica, ma era anche perfettamente a suo agio e orgoglioso di questa sua particolarità “certo che… hai un corpo davvero strano lo sai?” gli disse dopo un po’. Stavolta lui si imbronciò un po’ “senti chi parla” sentenziò incrociando le braccia..

 immediatamente tutti e due iniziarono a ridere, a ridere un sacco. Shino non ricordava di aver mai riso così. Sentì un piacevole calore nella pancia… e decise che anche lui sarebbe andato fiero della sua stranezza, ne avrebbe parlato e l’avrebbe mostrata con orgoglio da qual momento in poi…

“senti” gli disse il bambino quando smisero di ridere “se vuoi giocherò io con te… come ti chiami?” “Shino… Aburame” rispose lui sorpreso da una domanda così bella “ e tu?” chiese a sua volta. “Kiba…. Kiba Inuzuka”

proprio mentre i due bambini si apprestavano a riprendere mano al castello, hem montarozzo, di sabbia una graziosa ragazzina sui 13 anni e un aria davvero tremenda sopraggiunse dietro di loro.

“grrr eccolo!” digrignò tra i denti riconoscendo nel bambino di spalle che portava i suoi stessi segni rossi in faccia il suo fratellino “mamma!!! È qui l’ho trovato!!!” chiamò a gran voce dietro di lei dove stava arrivando una donna con l’espressione annoiata.

La ragazza arrivò dietro ai due bambini e con mala grazia acchiappò il fratellino per la maglietta sollevandolo da terra “Kiba! dove diavolo ti eri cacciato ti stiamo cercando da almeno mezz’ora!!!” gli strillò in un orecchio. Shino era sconvolto… ma chi era quella pazza???

Kiba non sembrava altrettanto spaventato però “ma che vuoi!?” le sbraitò in faccia “mettimi giù maledetta strega!!”

Se possibile la ragazzina si arrabbiò ancora di più “mamma!!!! Lo hai sentito come mi ha chiamato!” urlò.

Shino vide una donna con degli arruffatissimi capelli castani avvicinarsi “Kiba non litigare con tua sorella, fallo per mammina che ha un mal di testa terribile!!” disse rivolta al bambino con tono decisamente stufo… Shino pensò che non doveva certo essere il primo battibecco a cui assisteva.

“hai visto! Fai venire il mal di testa alla mamma!” disse Kiba alla sorella con una terribile faccia da schiaffi.

Lei lo fece cadere per terra mollando la presa sulla sua maglietta e facendolo sbattere sonoramente per terra di sedere.

“corri ti do dieci metri di vantaggio dopodiché se ti prendo ti ammazzo!” gli ringhiò crocchiando le dita.

oh oh…” constato il bambino “meglio filare” disse iniziando a correre.

Un attimo prima che anche la sorella si mettesse a correre si voltò verso Shino che non era stato minimamente calcolato dai nuovi arrivati e gli fece un sorriso gigantesco “Ciao Shino! Ci vediamo domani!!” gli urlò

Il moretto rimase a guardarlo andar via mentre la madre di Kiba gli rivolgeva uno sguardo incuriosito notandolo solo in quel momento –si- pensò Shino –si ti prego, vediamoci domani…-

  
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