NOTA: salve!!
Questa breve shot parla di come Shino e Kiba si siano conosciuti e
siano diventati amici. So che non è certo… ma io ho
avuto l’impressione leggendo di loro che si conoscessero da molto prima di
essere smistati insieme nel gruppo di Kurenai e che, per quanto ostentino il
contrario, sono molto amici (un po’ come Naruto e Sasuke solo che Shino non è
certo tipo da mettersi a rivaleggiare con qualcuno ^^)
Buona lettura di questo mio
delirio mentale partorito alle due di notte..
Villaggio della foglia. Parco
pubblico. Nella buca della sabbia Shino Aburame , di
anni tre, tentava di dare al mucchio di rena che aveva davanti la forma di un
castello.
Era solo. Completamente solo.
Ma andava bene così. Almeno credeva. Perché era sempre stato così..
Gli altri bambini non si
avvicinavano mai a lui, forse perché un bambino di tre anni che non ride e non scorrazza come un matto non è molto divertente, o
forse e più probabilmente perché quel bambino aveva l’insolita capacità di
ospitare gli insetti dentro il suo corpo, sotto la pelle…
Nella sua famiglia lo
sapevano fare tutti… ma gli altri e soprattutto le bambine ne avevano il
ribrezzo..
Per questo Shino non
conosceva nessuno della sua età e, anche se dentro si sentiva solo, sentiva che
qualcosa non andava… credeva che tutto questo rappresentasse la normalità per uno come lui.
A un tratto, mentre il
mucchio di sabbia si disfaceva per la centesima volta, si accorse che una
piccola ombra aveva coperto il sole. Alzò gli occhi, schermati da un paio di
occhiali scuri forse un po’ troppo grandi per lui e si
trovò davanti un buffo bambino che non ricordava di aver mai visto, con i
capelli castani, e due grossi tatuaggi rossi sulle guance.
“che stai facendo qui da
solo?” gli chiese il bambino. Shino si stupì di sentirsi rivolgere la parola ma non si scompose più di tanto “costruisco un
castello di sabbia” rispose “da solo?” insistette l’altro “perché non si vede?”
protesto con un leggero sarcasmo Shino. “perché porti quegli strani occhiali?”
chiese ancora l’altro infischiandosene (o più probabilmente non capendo) che
era una presa in giro quella di prima. Il moretto lo guardo stralunato da
quella strana domanda. Non se l’era mai fatta neanche lui a dire la verità, ma
rispose prontamente “il mio papà li porta, quindi li porto anche io” “Mmm” fu
il significativo commento.
Il ragazzino si accovacciò
davanti a lui e osservò per qualche istante il suo operato “sai se non ci metti
l’acqua non ti sta in piedi” lo canzonò leggermente facendo un sorrisino
strafottente. L’altro non rispose ma le sue guance
divennero rosse di vergogna per essere stato colto in fallo… tuttavia il suo
interlocutore non sembrò farci caso “ma non ti annoi a giocare sempre da solo?”
incalzò non riuscendo a capacitarsi di come ci si potesse divertire senza altri
bambini con cui ridere o a cui fare scherzi (la sua specialità). Shino avrebbe
tanto voluto rispondergli di no, che stava benissimo così… ma
proprio non ce la fece a dire una bugia così grossa “si” ammise tristemente. “e
allora perché non giochi insieme agli altri bambini?”. Shino guardò il suo
interlocutore per un attimo… poi tirò su bene la manica della maglietta e stese
il braccio in avanti…
In un attimo i pori della sua
pelle i allargarono e dai fori uscirono tanti piccoli insetti simili a scarafaggi,
che si andarono ad ammassare intorno alla mano del bambino per poi rimanere
diligentemente in attesa di ordini.
La faccia del bambino con i
tatuaggi era l’incarnazione della sorpresa. Aveva persino lasciato la bocca aperta
come un pesce
“hai visto?” gli disse Shino
“loro vivono dentro di me” spiegò “nessun altro bambino sa fare questa cosa… e
a loro gli insetti non piacciono… per questo non gli piaccio neanche io” fece
una piccola pausa spiando le reazioni del bambino “io non sono normale… le
persone normali questa cose non le fanno…. Non è vero?
Magari… non sono neanche una persona…” concluse.. e
poi guardo ancora il bambino pensando –adesso scapperà- e invece con sua grande
sorpresa quello aveva stampato in faccia un gran sorriso e un’aria di sfida mai
vista “ah si?” gli disse con tono strafottente “quello non è normale… e allora
questo? Questo che cos’è?” disse mettendogli sotto gli occhi le dita… Shino le
guardò attentamente, le sue unghie erano lunghe e affilate come quelle degli
animali “e questo? E questo? Guarda guarda!” continuò lui come se si stesse
vantando di quello che mostrava… e in effetti lo stava
facendo. Si sporse verso di lui e con un dito si sollevo un po’ l’angolo della
bocca mostrando al posto dei denti da latte che hanno tutti i bambini delle
piccole ma minacciose zanne affilate.
Stavolta fu il turno di Shino
di spalancare la bocca.
“allora? Allora siamo pari
he? Hai visto?” continuò lui con aria tutta tronfia.
Shino lo guardò per qualche
istante molto sorpreso. Quel bambino non solo era diverso dagli altri per
carattere e forma fisica, ma era anche perfettamente a suo agio e orgoglioso di
questa sua particolarità “certo che… hai un corpo davvero strano lo sai?” gli disse dopo un po’. Stavolta lui si imbronciò un
po’ “senti chi parla” sentenziò incrociando le braccia..
immediatamente tutti
e due iniziarono a ridere, a ridere un sacco. Shino non ricordava di aver mai
riso così. Sentì un piacevole calore nella pancia… e decise che anche lui
sarebbe andato fiero della sua stranezza, ne avrebbe parlato e l’avrebbe mostrata
con orgoglio da qual momento in poi…
“senti” gli disse il bambino quando smisero di ridere “se vuoi giocherò io con
te… come ti chiami?” “Shino… Aburame” rispose lui sorpreso da una domanda così
bella “ e tu?” chiese a sua volta. “Kiba…. Kiba Inuzuka”
proprio mentre i due bambini si apprestavano a
riprendere mano al castello, hem montarozzo, di sabbia una graziosa ragazzina
sui 13 anni e un aria davvero tremenda sopraggiunse dietro di loro.
“grrr eccolo!” digrignò tra i
denti riconoscendo nel bambino di spalle che portava i suoi stessi segni rossi
in faccia il suo fratellino “mamma!!! È qui l’ho
trovato!!!” chiamò a gran voce dietro di lei dove stava arrivando una donna con
l’espressione annoiata.
La ragazza arrivò dietro ai
due bambini e con mala grazia acchiappò il fratellino per la maglietta
sollevandolo da terra “Kiba! dove diavolo ti eri
cacciato ti stiamo cercando da almeno mezz’ora!!!” gli strillò in un orecchio.
Shino era sconvolto… ma chi era quella pazza???
Kiba non sembrava altrettanto
spaventato però “ma che vuoi!?” le sbraitò in faccia
“mettimi giù maledetta strega!!”
Se possibile la ragazzina si
arrabbiò ancora di più “mamma!!!! Lo hai sentito come
mi ha chiamato!” urlò.
Shino vide una donna con
degli arruffatissimi capelli castani avvicinarsi “Kiba non litigare con tua
sorella, fallo per mammina che ha un mal di testa terribile!!”
disse rivolta al bambino con tono decisamente stufo… Shino pensò che non doveva
certo essere il primo battibecco a cui assisteva.
“hai visto! Fai venire il mal
di testa alla mamma!” disse Kiba alla sorella con una terribile faccia da
schiaffi.
Lei lo fece cadere per terra
mollando la presa sulla sua maglietta e facendolo sbattere sonoramente per
terra di sedere.
“corri ti do dieci metri di
vantaggio dopodiché se ti prendo ti ammazzo!” gli ringhiò crocchiando le dita.
“oh oh…”
constato il bambino “meglio filare” disse iniziando a correre.
Un attimo
prima che anche la sorella si
mettesse a correre si voltò verso Shino che non era stato minimamente calcolato
dai nuovi arrivati e gli fece un sorriso gigantesco “Ciao Shino! Ci vediamo
domani!!” gli urlò
Il moretto rimase a guardarlo
andar via mentre la madre di Kiba gli rivolgeva uno
sguardo incuriosito notandolo solo in quel momento –si- pensò Shino –si ti
prego, vediamoci domani…-