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Autore: Eleanor_Devil    24/07/2012    3 recensioni
Sulfus, un adolescente, cade sul fiume durante una gita in barca con i suoi amici. Una ragazza strana e misteriosa lo salva. Non sapendo chi lei è, Sulfus la chiama di Ninfa della Cascata...ma chi è lei veramente? Perchè non parla e fugge ogni volta che lo vede?
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kabalé, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La Ninfa della Cascata

Capitolo 13 – Disperazione


Il luogo...gli alberi...le rocce...la cascata...il lago...

...

...

...

...

...

Erano congelati...

“Che cosa...è successo qui...” mormorò il ragazzo dai capelli scuri, ancora incredulo, i suoi occhi ambra erano ancora spalancati per via del shock...si ricordò che Ninfa gli aveva spiegato che questo luogo era protetto da magia e quindi non soffriva mai i cambiamenti climatici come il resto della foresta soffriva...se quel luogo cominciace a soffrire gli stessi cambiamenti come il resto...allora voleva dire che stava perdendo la sua magia...

“Non capisco...”

“Ti spiegherò tutto” disse a un tratto una voce, Sulfus guardò attorno a sé confuso e cercò di scoprire da  dove quella misteriosa voce era ventua, era stata una voce dolce, calma e serena...e anche una voce femminile...”Quassù, giovanotto” il ragazzo guardò sopra la sua testa e per poco non gridò o ha avuto un attaco cardiaco quando vide che ciò che era davanti ai suoi occhi era una donna...ma non era una donna normale...lei...era...diversa...sembrava...trasparente? Uno spirito?! E oltre a lei essere trasparente, lei era blu cristallina! Completamente blu, dai capelli ai piedi, dai suoi occhi ai suoi vestiti!

“Calmati ragazzino, non ho bisogno di avere più malati qui...” mormorò, mantenendo il suo tono sereno senza mostrare alcun tipi di voglia di ridere sulla reazione del ragazzo.

“E...tu chi sei...?”

“Il mio nome non importa...tutto quello che devi sapere è che io sono la persona o meglio dire lo spirito che possiede la magia che protegge questo luogo...o forse dovre dire che proteggia questo luogo...” fissò il ragazzo con i suoi occhi blu intensi ma allo stesso tempo era un sguardo freddo che fece Sulfus rabbrividire.

Lui invece rimase in silenzio per un po’ “È tutto colpa mia, non è vero...? Sono io la causa di tutto questo stare accadendo...”

“In effetti...questo luogo è collegato a lei e ora che è in coma, la magia sta scomparendo”

“Lei? Vuoi dire Ninfa?”

La donna scosse la testa “Non è questo il suo vero nome, ma nemmeno sarò io colui che ti dirà chi lei è davvero, dovrai essere tu a scoprirlo da solo” Sulfus era confuso...chi lei era davvero...? Che cosa voleva dire con questo...”Quando lei è arrivata qui, sono stata io ad insegnarli tutta la magia che ormai lei possiede, lei sa controllare l’acqua magica e molto di più...tu hai promesso di prenderti cura di lei...”

Sulfus abbassò lo sguardo “Lo so...”

“E invece hai tradito la fiducia che aveva in te”

“Lo so!”

“Ed è per causa tua che lei è in coma in questo momento”

“LO SO!!” urlò “So tutto questo dannazione! So che ho promesso di prendermi cura di lei, che non avrei mai lasciato che niente di male li accadesse,che gli ho dato le spalle quando aveva più bisogno di me, che ho tradito tutta la fiducia che aveva in me, SO che è per causa mia che lei è in coma, so che è anche per culpa mia che lei non potrà mai svegliarsi!” continuò, il suo corpo tremava completamente “So tutto questo maldizione...ma è stato perché sapevo tutto questo che ho cercato di salvarla...sapevo che l’acqua era l’unico modo per svegliarla, per lei recuperare...ho provato a riparare i miei errori ma...non sapevo che i miei atti erano stati più gravi di quello che sembrava...”

“Almeno hai il coraggio di ammettere che hai sbagliato...molte persone non farebbe mai...”

“Può darsi...ma ammettere che mi sono sbagliato non la sveglierà, non la salverà...”

“È qui che ti sbagli...” mormorò, facendo il ragazzo alzare la testa subito verso di lei

“Che cosa...?”

La donna fece apparire qualcosa nella sua mano, da dove Sulfus era non riusciva a capire che cosa era “Questa bottiglia...è l’ultima di ciò che resta dell’acqua magica...sono riuscita a prenderlo quando ho capito cosa stava succedendo e che il lago si stava congelando...non è molta...ma è sufficiente per salvarla” gettò la bottiglia nella direzione del ragazzo, chi subito lo prendi

“Tuttavia...”

“Tuttavia cosa...?”

“C’è una condizione che devi compiere se vuoi che l’acqua funzione...”

~*.*~*.*~

Sulfus aprì la porta dell’ospedale, sembrava depresso...ma perché era così? Aveva la cura per salvare Ninfa...e tuttavia lui non sembrava molto felice...i suoi genitori e sorella erano ancora nella sala d’attesa, quando lo vide la madre fu la prima ad andare da lui.

“Sulfus era preoccupata per te, non ho capito niente quando mi hai detto che stavi andando a prendere l’unica cosa che portrebbe salvare Ninfa” disse mettendo le mani sulle spalle

“Io...” scosse la testa “Ho bisogno di vederla...sai dove è la sua stanza?”

La madre annuì “Sono stata là qualche minuti fa. Viene con me, i medici hanno detto che almeno una persona poteva rimanere con lei” spiegò mentre lo guidava per il percorso, arrivò alla porta della stanza dove era Ninfa, Seraph la aprì e lasciò suo figlio entrare, lui rimase...scioccato quando vide tutte quelle macchine e tubi attorno la ragazza. Sua madre non disse niente più e chiude la porta appena lui entrò, sapeva bene che lui doveva restare da solo con lei.

Dopo pochi minuti senza muoversi dal posto dov’era...Sulfus finalmente prendi il coraggio di avvicinarsi al letto dove lei giaceva, afferrò una sedia che era lì e si sedi...fissò la ragazza dai capelli biondi...un lustro di tristezza e preoccupazione brillava negli occhi ambrati del ragazzo...non sapeva cosa dire...

Guardò giù e vide quello che era nella sua mano...la bottiglia che lo spirito aveva dato a lui...aveva ragione, l’acqua non era molta ma se lei aveva detto che sarebbe sufficiente per salvare la vita di Ninfa, allora chi era lui per dire il contrario? Dopo tutto...lei sapeva molto di più su di Ninfa che lui invece sapeva...Ninfa...sapeva benissimo che questo non era il suo vero nome, perché a causa di non potere parlare, era stato lui a dargli questo nome...ma le parole della donna erano ancora nella sua mente...chi era veramente lei? E cosa voleva dire con che dovrebbe essere lui da solo a scorprirlo? Questo non era l’unica cosa che era nella sua mente...c’era anche la condizione imposta dallo spirito perché l’acqua funzionasse...

“Tuttavia...”

 “Tuttavia cosa...?”

“C’è una condizione che devi compiere se vuoi che l’acqua funzione...” Sulfus spalancò gli occhi quando sentì questo...una condizione...?

“E questo sarebbe...?”

“I tuoi sentimenti”

“I miei sentimenti?” ripetì

“Sì, esatto...se vuoi che l’acqua salve la sua vita, allora dovrai rivelare i tuoi sentimenti verso di lei...”

“C-Cosa...? Non capisco, perché devo farlo? Io...non ricordo di Ninfa averlo fatto quando usò l’acqua per curare i graffi sulle miei braccia!”

“Ti sbagli, lei puoi non essere capace di parlare ma dentro di lei ha sempre rivelato preoccupazione e voglia di guarirti. Ecco perché l’acqua ha guarito le tue ferite...se vuoi che quello la sveglì dal coma...allora devi rivelare i tuoi sentimenti verso di lei...”

Ci era messo un bel’imbroglio...doveva fare quello che negli ultimi giorni gli aveva dato più problemi che mai...i suoi sentimenti per lei...non sapeva cosa provava per lei! La considera soltanto una amica? La considera coma una seconda sorella? O l’amava? Non sapeva! Non sa quello che prova per lei...ma l’acqua è l’unico modo per svegliare Ninfa dal coma...quindi doveva passare le prossime ore...o negativamente pensando, i prossimi giorni cercando di capire quello che lui provava per lei...

I bip dalla macchina che mostrava i battimenti cardiaci della ragazza solo faceva il suo proprio cuore battere più veloce...aveva paura...aveva paura che subitamente i vari bip che eccheggiavano in quella stanza diventasserano uno e lungo bip e che le linee di quella macchina diventasse una linea continua...

Aferrò la mano della ragazza e la accarezzò con entrambi le sue mani “Ninfa...” cominciò “...per favore...io...ti prego...di essere forte per favore...” sentì un nodo in gola e la sua voce rotta, però di nuovo resistiò alla voglia di piangere, di soltare tutte quelle lacrime che ha mantenuto dentro di sé per lunghi 14 anni “...non lasciarmi anche tu...non voglio perderti...non voglio perderti come la ho persa...”

Si alzò dalla sedia e si piegò sul corpo dalla ragazza, posando le sue labbra sulla sua fronte molto calda, aprì gli occhi e semplicemente la fissò, non disse più niente, soltanto accarezzò la sua guancia e poi i capelli, scostando alcuni che c’erano nel suo viso, mettendogli dietro l’orecchio...fu quando una cosa attirò la sua attenzione...una cosa...che lui era sicuro di aver già visto una volta...

Scostò alcuni capelli che coprivano il suo collo e confermò quello che aveva visto...i suoi occhi si spalancarono e la sua bocca si apprì quando capi quello che era...

“No...no, non può essere...”

TBC...

allora che ne pensi?? ci manca soltanto 5 capitolo per il finale di questa storia! Per creare la donna che la parlato con Sulfus, mi sono inspirata nella versione cristallina di Kida, del film Disney "Atlantis: L'Impero Perduto" e lasciò ancora qui un altro disegno che illustra una scena di questo capitolo!



  
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