Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Smilemore Cryless    24/07/2012    1 recensioni
«..Tra pochi giorni sarà presente un evento molto importante, il giubileo di Sua Maestà la Regina..» Cosa accadrà ai nostri due personaggi? Ciao, ragazzi! E' la mia prima fanfiction e devo dire che sono alquanto emozionata, spero vi piaccia! Intanto vi auguro una buona lettura, lasciandovi con una parte della storia, che spero introdurrà bene il capitolo.
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il passato ritorna.


{Cosa stava facendo Sebastian?}
 
Il maggiordomo bussò alla vecchia porta, attendendo qualcuno che lo aprisse. Attese per qualche minuto dopo di che, non ricevendo alcuna risposta dall'interno, provò comunque ad aprirla. Era stranamente aperta. Con uno scatto secco e un cigolio alquanto inquietante aprì la porta, si affacciò all'interno per controllare se nella stanza fosse presente qualcuno. Nessuno, non un'anima viva. Entrò richiudendo la porta alle sue spalle. Non appena superò la soglia della porta, partì un proiettile. Sebastian si limitò a schivarlo semplicemente. Notò che era partito dalla sua destra. Si avvicinò al grande armadio da dove era partito il proiettile e vi si accostò notando, con suo grande stupore, che dentro vi era nascosto un uomo. Aprì velocemente l'anta dell'armadio, prendendo di peso l'uomo nascosto al suo interno. Quest'ultimo, armato di una revolver calibro sei, ringhiò al maggiordomo.
«Ha ancora intenzione di giocare signor Cristopher?» domandò con nonchalance il maggiordomo, intento ad allontanare da lui quella pistola gettandola lontano.
«Chi sei?! Cosa vuoi da me??!» Chiese con tono nervoso e preoccupato al tempo stesso, divincolandosi in modo infantile. 
«Sono il maggiordomo del casato Phantomhive, le dice qualcosa?» Lo guardò divertito attendendo una sua reazione, la quale non si fece attendere.
«Phantomhive?! COSA VOLETE DA ME, DI NUOVO?? HO CHIUSO COL PASSATO.» Urlò. Era sicuramente sull'orlo una crisi di nervi, ma il maggiordomo fece finta di niente e lo lasciò andare facendolo cadere rovinosamente a terra. 
«Su si dia un po' di contegno.. Com'è che si dice? Chi non muore si rivede.» commentò sarcastico il maggiordomo avvicinandosi a lui, ormai, intento a indietreggiare per terra. «Cominci col spiegarmi cosa successe, o meglio, cosa lei e il suo gruppo avevate intenzione di fare nel giugno dell'anno 1880.» ordinò secco Sebastian. Quella situazione lo stava irritando, non aveva tempo da perdere..
«Nel 1880.. i miei due figli e mia moglie furono uccisi, ed io avevo perso il mio unico lavoro. Ero sul punto di farla finita, quando un giorno venne un uomo a propormi di far parte di un'organizzazione. Questa organizzazione aveva in programma di assassinare la Regina il giorno del suo giubileo. Cos'avevo da perdere? Nulla. E così decisi di farne parte. Saremmo diventati tutti ricchi, e ce ne saremmo andati tutti via da questo paese.. poi..» si fermò per un attimo, come se cacciare quelle parole gli costasse una fatica. A Sebastian dette fastidio quel comportamento così puerile, aveva voglia di ucciderlo e di andare a soccorrere il suo Bocchan ma aveva bisogno di quelle informazioni per poterlo recuperare. Quindi rimase ad osservarlo, finché l'uomo non trovò le parole per andare avanti.
«Poi..» riprese «Il conte del casato Phantomhive ci scovò quattro giorni prima della data stabilita per l'attentato, e uccise tutti i membri dell'organizzazione.. io mi pentii subito della scelta che avevo intrapreso di fronte al giovane conte.. il quale, mi salvò lasciandomi in vita con la possibilità di nascondermi.. qualche anno più tardi sentii che l'organizzazione stava riprendendo vita sotto forma di una setta, con un nuovo capo Adam Benedict. Mi riproposero di rientrare a far parte come membro anziano, ma io rifiutai.. più avanti ancora, scoprii dell'incendio che ci fu in villa Phantomhive.. un disastro.. » mormorò le ultime due parole «Sapevo che erano stati loro, ma decisi di rimanere nell'ombra.. capii da una conversazione che ebbi con un membro di quella setta, che avevano rapito il primogenito della famiglia Phantomhive e poi più niente..» Il maggiordomo non si stupì per niente, immaginava che quell'organizzazione aveva qualcosa in comune con la setta che aveva torturato il suo padroncino. «Mi dica.. sa dove si nasconde attualmente la setta? Se risponderà a questa semplice domanda, la lascerò in vita.» affermò il maggiordomo, sorridendo falsamente. 
«Certo.. so dove si nascondono attualmente, ma non so dove si trovi Adam.. posso portarti nel luogo esatto.» Affermò l'uomo alzandosi da terra, dirigendosi verso la pistola. Il maggiordomo, fu più svelto e la raccolse nascondendola nella tasca destra interna del suo frac. «Questa la tengo io.» disse serio, avviandosi verso la porta. Una volta usciti, si diressero verso la carrozza. L'uomo salì su quest'ultima, stupendosi e guardandosi attorno meravigliato. Il maggiordomo, si mise a sedere sui posti anteriori della carrozza e fece partire veloce i cavalli verso la direzione indicatagli dall'uomo. 
 
{Cosa stava facendo il Conte?}
 
La carrozza si fermò bruscamente facendo perdere, ancora una volta, l'equilibrio già instabile all'interno della gabbia al Conte. Ciel cercò di capire il perchè di quell'arresto improvviso della corsa dei cavalli, ma non riusciva a percepire bene i suoni. C'era solo un brusio di voci, poi niente. Improvvisamente per qualche secondo tutto tacque, subito dopo si sentì il rumore di una chiave aprire un lucchetto per poi aprire la porticina della gabbia. Qualcuno lo prese in malo modo per i polsi, per poi afferrarlo e prenderlo bruscamente in braccio. Il piccolo Conte fece come si era promesso di fare, non opporre alcuna resistenza. Dopo un pò, si accorse del vento fresco che gli accarezzava dolcemente le guance e del sole riscaldargli tiepidamente la pelle. Quel contatto con l'esterno lo fece star bene, fu come prendere una boccata d'aria dopo essere stati in apnea per lungo tempo. Quando capì che lo avevano tirato fuori dalla gabbia, tornò lucido. Lo ripoggiarono a terra, con modi sempre poco garbati. Tirandolo poi per i polsi, con una fune. 
«Andiamo!! Muoviti!» disse scorbutico, l'uomo che lo aveva tirato dalla gabbia. 
Il Conte camminò contro voglia guidato solamente da quella corda. -Maledizione.. sono ancora bendato.. non riesco bene a capire dove mi trovo..-. pensò amareggiato. 
Dopo aver camminato per qualche minuto, capì di aver cambiato luogo. Era più freddo e umido.. sembrava come un sotterraneo..
Poco dopo, lo fermarono togliendogli la benda e le corde ai polsi. La prima cosa che fece fu strofinarsi per un po' gli occhi, vedeva annebbiato e non riusciva a mettere a fuoco l'immagine dell'uomo che aveva davanti. Abbassando lo sguardo si massaggiò i polsi per il dolore causatogli dalla corda, non appena riacquistò la vista alzò il volto verso l'uomo. Appena riconobbe gli abiti e la maschera che aveva indosso lo sconosciuto, spalancò gli occhi. Non si sarebbe mai aspettato di rivederli. 

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Il quarto capitolo di questa storia.. woah! Chi l'avrebbe mai detto? Sono contentissima di tutte le persone che mi seguono e che recensiscono le mie storie. Grazie mille! <3 Beh.. questa è la fine di questa fanfiction.. Ho deciso di chiuderla, come completa, per mancanza di tempo libero per scrivere. Sarebbe dovuta finire diversamente, ma è andata così.. >< Fatemi sapere cosa pensate di questi quattro capitoli di questa storia, con una recensione. *ww* 
Ringrazio, ancora una volta, tutti! E chissà.. potrebbe anche esserci un probabile continuo, se noto che la storia vi è piaciuta.. ;) <3 Non appena avrò un po' di tempo. :)

Alla prossima, con una nuova storia. ;) <3

Byeee! *-*
  
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