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Autore: Saralasse    24/07/2012    16 recensioni
Aggiunto un ulteriore epilogo, per far seguito a una promessa ^-^
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Rieccomi con un'altra NaLu (ormai mi odierete, non scrivo altro XD), questa volta si tratta di una AU ambientata in un continente di Fiore che scoprirete diverso.
Lucy è una libraia che improvvisamente si trova convocata a corte: per quale motivo? E che legame avrà con i Draghi? Lo scoprirete seguendomi ;)
Enjoy it!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lucy osservò la sua immagine riflessa, chiedendosi se non fosse il caso per una volta di indossare abiti più femminili. Quando era rimasta sola, aveva imparato presto che nascondersi e celarsi era più sicuro nel mondo morente in cui viveva e aveva preso l’abitudine di indossare calzoni maschili.

L’unico vezzo che si concedeva erano le fini e delicate camicie femminili, ornate di trine, che lasciavano intravedere le sue forme generose.

“Oh insomma!”, esclamò rivolta alla sua stessa immagine. “Tu sei così, se ti vogliono che ti prendano come sei!”.

Si voltò verso il letto dove giaceva abbandonata la pesante cappa di lana e la indossò, uscendo dalla camera per raggiungere il piano inferiore.

“Levy”, disse, rivolta alla ragazza che la attendeva di sotto. “Ti affido il negozio durante la mia assenza. Non ho idea di cosa vogliano da me, perciò non so quanto resterò lontana. Ti dispiace?”.

“Non preoccuparti Lucy”, rispose Levy. “Prenditi tutto il tempo, ci penso io qui”.

Lucy sorrise a quella ragazza timida e gentile che da qualche mese le teneva compagnia. Era orfana come lei, così le aveva dato un lavoro e l’aveva aiutata a trovare una casa: la sua era abbastanza grande ma preferiva restare sola. Stando per conto suo, non doveva rispondere di nulla a nessuno.

“Grazie”, disse tirandosi il cappuccio sulla testa mentre varcava la soglia di casa.

L’inverno era inoltrato e il freddo pungente aveva fatto sì che gli abitanti della città si rintanassero dietro i loro usci. Lucy si strinse nel mantello aumentando il passo per giungere il prima possibile al castello.

Non riusciva proprio a capire cosa potesse volere da lei il signore locale. Non aveva una grossa attività commerciale, né capacità fisiche o mentali straordinarie. La sola cosa che la distingueva dalla massa era la sua conoscenza del regno e della cultura dei Draghi.

Quel pensiero le fece correre un brivido gelato lungo la schiena: che intendessero riaccendere le ostilità? Sarebbe stata una follia, i Draghi avevano già insegnato a Fiore quanto fosse inutile tentare di sottometterli con la forza.

E se invece avessero deciso di utilizzare le sue conoscenze per giocar loro un brutto tiro e renderli schiavi con l’inganno? Non si sarebbe mai prestata a niente del genere!

Lucy scosse la testa decisa, stanca di tutto quel rimuginare: ormai il castello era in vista, di lì a poco avrebbe saputo come stavano le cose.

 

Quando si presentò al cancello, spiegando chi fosse, fu lasciata attendere per qualche minuto, fin quando non fu lo stesso capitano delle guardie, Erza Scarlet, a pararsi di fronte a lei.

“Tu sei Lucy Heartfilia?”, la apostrofò con un tono gentile ma autoritario.

Dopo l’iniziale smarrimento, Lucy riuscì ad annuire. “S-sì, sono io, capitano. C’è qualche problema?”.

“Niente che ti riguardi personalmente, non preoccuparti. Seguimi”, disse incamminandosi lungo i corridoi del castello.

Le possibilità nella mente della giovane libraia cominciarono a moltiplicarsi, vagliando tutte le ipotesi più terribili su cosa sarebbe potuto accaderle una volta giunti a destinazione. Il capitano Scarlet aveva fama di essere irreprensibile ma anche e soprattutto inflessibile. Ciò che la preoccupava maggiormente era come avrebbero reagito al suo rifiuto di aiutarli ad abbattere i Draghi; perché ormai ne era quasi certa, era quello che volevano da lei, ma non avrebbe mai collaborato a trascinare il regno in una nuova guerra.

Così presa dai suoi pensieri quasi non si accorse di essere stata condotta niente meno che nella sala del trono del piccolo castello di Magnolia; la fortezza era la sede di un funzionario del Regno, il Re, infatti, risiedeva a Crocus.

Lord Fullbuster si alzò in piedi al loro ingresso nella sala e si fece loro incontro. “Voi dovete essere lady Heartfilia, l’esperta di Draghi”, disse, sorridendo a Lucy.

La ragazza inarcò un sopracciglio, sentendosi attribuire quel titolo onorifico che non le spettava: si aspettavano di comprarla adulandola, forse? “Sono io”, disse soltanto.

L’uomo tossicchiò, in evidente disagio per la freddezza della sua ospite. “Bene… non volete tenermi compagnia?”, chiese indicando con il braccio teso delle poltrone sistemate di fronte al camino acceso.

“No. Preferisco che mi diciate subito cosa volete da me. Io devo lavorare se voglio mangiare”.

“E va bene, milady”, acconsentì lord Fullbuster. “Voi sapete come abbiamo potuto far cessare gli attacchi dei Draghi?”.

Lucy incrociò le braccia al petto, aspettando che proseguisse nella sua spiegazione.

“Ebbene, dieci anni fa compimmo un’impresa a dir poco eccezionale. Il sovrano di Draconia aveva un figlio, un bambino di pochi anni se fosse stato umano: approfittando di un suo spostamento verso zone più sicure, riuscimmo ad assaltare il convoglio e a rapirlo, e questo ha immediatamente fatto cessare le ostilità da parte dei Draghi. Inoltre, ci assicura una parte dell’oro e dell’argento estratto dalle loro ricche miniere”.

“Che cosa?!”. Lucy era a dir poco scioccata: nemmeno nei suoi incubi peggiori avrebbe pensato che il Re giungesse a tanto. “Questo è… è mostruoso!”.

“Andiamo milady! La popolazione di Fiore è laboriosa ma davvero questa ripresa così veloce non vi ha insospettita neanche un po’? Eppure mi dicono di voi che siate molto intelligente”.

La libraia digrignò i denti, mordendosi la lingua per non esprimere la risposta che avrebbe voluto dare a quello spocchioso. “Che ne è stato di quel bambino?”.

“E’ nostro ospite naturalmente ma non è più un bambino”, disse lord Fullbuster come se spiegasse la cosa più ovvia del mondo. “Pare che fuori dai confini di Draconia il loro ciclo vitale non sia poi così diverso dal nostro… e neanche la loro salute”.

“Cosa intendete dire?”.

“E’ malato”, intervenne Erza Scarlet. “Sono giorni che rifiuta cibo e acqua, e durante la notte non fa che urlare e lamentarsi”.

“La mia giovane sposa è molto turbata da quegli strepiti che le disturbano il sonno”, riprese parola l’uomo. “E considerate le vostre conoscenze sui Draghi, speriamo che possiate aiutarci a guarire il ragazzo”.

Lucy si tormentava le mani, furiosa per ciò che aveva appena sentito: sapeva che non poteva trattarsi di un miracolo se improvvisamente la guerra era finita ma scoprire che la sua tranquillità era stata ottenuta in maniera tanto vile la faceva fremere di rabbia. Ancor più sapere che la decisione di curare una persona derivava solo dall’assicurare notti tranquille alla delicata lady Juvia.

“Portatemi da lui”.

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Buonasera ^^

Per prima cosa voglio ringraziare voi tutte per l’accoglienza a dir poco calorosa che avete riservato già al solo prologo, grazie mille!

Passando al primo capitolo, direi che finalmente si intuisce qualcosa e la situazione si delinea meglio, che ne dite? Penso abbiate anche capito perché dicevo che Lucy sarebbe stata molto diversa da quella che conosciamo; e penso anche che al momento odiate Gray ed Erza XD

Come sempre, grazie se avete letto e se vi va lasciatemi un commentino per dirmi cosa ne pensate ^^

Alla prossima <3

  
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