Captolo 2
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“Passa
quella maledetta palla! Non vedi che è libero?”
esclamò
arrabbiata Pan.
Il
ragazzo, che non voleva farsi dare ordini da una ragazzina,
tirò la palla verso il canestro da metà campo, ma
fu un lancio a vuoto.
“MA
CHE CAZZO FAI? C’ERA TRUNKS LIBERO! ASCOLTA, NON FARE
SEMPRE DI TESTA TUA, PORCA MISERIA! COS’ HAI IN QUELLA
TESTA?”
“Stai
zitta! Si sbaglia ogni tanto no? Poi non mi devi dare
ordini!”
“Non
ti sto dando ordini! È un gioco di squadra, te lo
ricordo. Io, sono il capitano ed io dirigo il gioco.”
Stavano
facendo una partita di basket ed, ebbene sì, Pan
è il
capitano della squadra, nonchè la più forte.
Questo, grazie anche alle sue
abilità sayan (che non poteva applicare durante una partita)
oltre che alla
visione di gioco.
Trunks,
sorrise di nascosto. Quella ragazzina era davvero
tosta, poi in campo aveva una serietà massima, era peggio
del coach. Quando
giocava, aveva la coda e la pelle bianca
imperlata di sudore ed era ancora più bella. Non riusciva a
toglierle gli occhi
di dosso.
“TRUNKS
SVEGLIATI! È TUA!” la voce acuta di Pan, lo fece
ritornare a terra.
Era
impalato nel campo con gli occhi sulla ragazza e la
partita stava andando avanti, ma lui non se ne era accorto.
“Oh,
si! Scusa capitano!” e afferrò la palla al volo.
Pan,
pretendeva essere chiamata ‘Capitano’ durante una
partita. Era uno scricciolo eppure riusciva a tenere a bada e a
comandare quei
bestioni.
Al
termine della partita,
che avevano perso, si diressero negli spogliatoi.
Pan
andò nella doccia singola in una stanzina a parte. Si
lavò
velocemente e si mise una maglia di almeno quattro taglie in
più della sua,
probabilmente era di Goten.
I
capelli bagnati sgocciolavano sulla maglietta che ormai era
fradicia.
Non
si mise nemmeno i pantalonsini, non si vergognava di farsi
fìvedere vestita così dalla sua squadra, anche
perchè non era nuda.
“Ragazzi,
non ci siamo!” spalancò la porta dello spogliatoio
dei ragazzi, senza preoccuparsi che fossero senza vestiti. Sono
abituati alle
sue entrate improvvise per questo, appena escono dalla doccia, si
mettono
immediatamente l’accappatoio.
“Paul!”
indicò il ragazzo “non devi guardare solo quella
dannata palla! Ricordati che ci sono più giocatori in campo,
e non solo te e il
canestro!”
“Lo
so, capitano. Volevo provare!”
“Si,
va bene provare. Ma non puoi tirare da metà campo, porca
miseria!” posò lo sguardo su Trunks, che era
rimasto imbambolato a fissarla, di
nuovo.
Con
quella maglia che non le arrivava nemmeno a metà coscia e
che lasciava intravedere le mutandine rosa, i capelli bagnati che le
facevano
scorrere le goccie d’acqua sulla faccia, e le guancie rosse
per l’acqua
eccessivamente calda era davvero irresistibile. Iniziava a turbarlo la sua presenza
in squadra e forse
non solo a lui.
“Trunks!”
le puntò il dito contro, con fare minaccioso “Si
può
sapere che ti prende? È da un po’ di tempo che ti
incanti in campo come un
idiota! Le ochette che stanno in tribuna le fissi dopo, non durante la
partita”
disse, con una punta di gelosia.
“Pan,
forse non stava fissando le ragazze fuori
dal campo!” esclamò Goten.
“Che
intendi dire?”
Trunks,
non li lasciò il tempo di finire che li lanciò
una
scarpa in testa. Se avesse lanciato con la stessa potenza quella scarpa
su
un’altra persona, sicuramente non sarebbe rimasta illesa.
Mentre Goten, esclamò
un leggero “Ahi!” anche se non aveva sentito quasi
niente.
La
ragazza, rimase qualche secondo a fissare la scena poi
esclamò contrariata “Boh, chi vi capisce a voi
ragazzi è bravo!” Si diresse
verso lo specchio per pettinarsi i capelli. Alzando le braccia, si
alzava anche
la maglietta lasciando intravedere... bè lo sapete.
Trunks
si sforzò di non guardare e deglutì, poi si
rivolse a
Goten “Ehi amico, la prossima volta, prestale una maglia un
po’ più lunga!”
“Bè,
in effetti mia nipote non è niente male!”
“Idiota”
e li tirò una minuscola sfera di energia.
Bra,
seduta sulla tribuna a guardare quei bei ragazzi giocare,
notò cone suo fratello faceva gli occhi dolci a Pan e decise
di vendicarsi, in
qualche modo.
Prese
una merendina al cioccolato, dalla macchinett e, appena
uscì gliela spiaccicò in faccia.
“Bra!
Ma sei scema? Mi sono appena fatta la doccia!”
“ops,
scusami cara, volevo fare uno scherzo a Goten e vi ho
confusi” disse con un sorrisetto acido, ma Pan aveva capito
le sue intenzioni.
Goten
ascoltò la convesazione di sfuggita e si
precipitò verso
le due ragazze.
“
Hai bisogno di me, bella?”
“Ma
che hai capito, Son? Vattene!” disse con una punta di
divertimento nella voce, che non notò nessuno.
“Agli
ordini, principessa!” esclamò mettendosi
sull’ attenti.
Pan
alzò gli occhi al cielo “Goten, non fare
l’idiota! Portami
un fazzoletto, muoviti!”
“Ehi,
ricordati che sono pur sempre tuo zio e mi devi
tratt... Che hai in faccia?”
Sbuffò
“Niente, sono inciampata con sta cosa al cioccolato in
mano e li è finita in faccia”
“Sei
proprio scema!” raccolse un po’ di cioccolato con
un dito
dalla sua guancia e lo assaggiò “Peccato, era
buona”
Sbuffò ancora più forte. Suo zio era un caso disperato.
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Weilà gente!
Come vi è sembrato questo secondo capitolo? Spero di non aver fatto errori D:
Grazie di aver letto!
Un bacio, kioppertoi
<3