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Autore: Sofy_m    24/07/2012    12 recensioni
Dal testo:
-Non dividerò la stanza con te, Martha e Alexis vanno bene, ma non dormirò con te...
-Detective, perchè pensa sempre male di me?
-...e devi smetterla di chiamarmi Kate!
Castle sbuffò. -Sei un mostro, vuoi rovinarmi tutto il divertimento?

Beckett accetta di partire per una vacanza con la famiglia Castle in un'isoletta sperduta in mezzo all'oceano indiano.
Spiaggia, mare, sole... sembra quasi un paradiso.
Ma loro sono pur sempre una detective della omicidi e uno scrittore di gialli, no?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Martha Rodgers, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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capitolo 9


Il terzo coltello.



-C'è un altro cadavere.
David, pallido, guardava i due aspettando una reazione ma Castle e Beckett erano come pietrificati.
-Che... Che stai dicendo?- Rick lo guardava spaventato.
-Sono andato all'entrata per fare una passeggiata e... e ho visto il sangue che scorreva e il corpo...- spiegò lo spagnolo. -Penso sia... sia morto...
Lo scrittore guardò la sua musa, lei annuì. -Ok, facci vedere dov'è.
L'uomo annuì ancora sconvolto e iniziò a camminare velocemente, superando il salone e l'entrata, fino a quando raggiunsero il grande giardino.
-E'... è lì.- David alzò il braccio indicando un punto davanti a sè.
Kate e Rick si voltarono.
La grande fontana di pietra, formata da numerosi piatti da cui scendeva l'acqua, era davanti a loro.In cima era stato messo il corpo di un uomo con un coltello impiantato nel petto, steso con le braccia e le gambe penzoloni. Il getto usciva dall'apertura in alto bagnandolo e facendo scorrere e cadere il sangue insieme all'acqua, sporcando così l'intera fontana.
La detective, vedendo quello spettacolo raccapricciante, si portò le mani alla bocca rabbrividendo mentre Castle le passò un braccio intorno alle spalle stringendola istintivamente contro il suo corpo.
-E'-è orribile...- mormorò Kate senza riuscire a staccare gli occhi dal cadavere.
Lo scrittore lanciò un'occhiata allo spagnolo che era in piedi vicino a loro. -Beckett, vado a chiamare lo sceriffo e a spegnere la fontana.- prese dalla tasca della giacca il suo coltellino svizzero e lo porse alla donna. -Tieni, penso sia più utile del tuo distintivo.- lei sorrise. Rick la guardò negli occhi. -Torno subito.
-Ok, io intanto cerco di tirare giù il cadavere.
L'uomo annuì allontanandosi in fretta.
Kate, una volta che il getto d'acqua cessò di uscire, si tolse la felpa e le infradito arrampicandosi come riusciva sulla fontana cercando di non scivolare.
-Detective, vuole una mano?
Beckett si voltò di scatto, spaventata. David, che sembrava essersi ripreso, la guardava.
-Grazie, ma dovrei farcela anche da sola.- rispose notando le macchie di sangue sui vestiti del medico. Si aggrappò alla pietra del piatto superiore della fontana e, dandosi una spinta con le gambe, riuscì a salire. Arrivata in cima, ignorando il sangue e l'acqua, prese il corpo e se lo caricò sulle spalle, poi guardò verso il basso cercando di capire come scendere.
-Signor Sanz, ora mi servirebbe una mano.- disse richiamando lo spagnolo.
Quello annuì e si arrampicò sulla fontana fino al piatto inferiore rispetto a quello della detective, per poi farsi passare il cadavere. Kate saltò giù di due piatti, riprendendo poi il corpo. Continuarono così fino ad arrivare a terra.
-Grazie mille.- Beckett poggiò il corpo sull'erba cercando qualche segno o indizio mentre aspettava lo sceriffo. I vestiti della vittima erano completamente bagnati e sulle mani riportava numerosi graffi. Il coltello era conficcato vicino al cuore e dalla ferita continuava ad uscire sangue. La pelle dell'uomo stava diventando sempre più chiara ma dal calore Beckett immaginò che non doveva essere trascorso molto tempo dalla morte.
Si voltò quando sentì un rumore di passi veloci. Castle, Alexis e lo sceriffo Mills stavano correndo verso di lei.
-Sceriffo, abbiamo trovato un altro cadavere.- spiegò con voce preoccupata al vecchietto che si avvicinava al corpo.
Alexis impallidì e si portò le mani alla bocca, stringendosi poi al padre. -E'... E' James Scott...
La detective la guardò stupita. -Lo riconosci?!
La giovane ragazza dai capelli rossi annuì. -E' uno degli ospiti del villaggio che ho interrogato ieri, non ho dubbi.- rispose sicura guardando l'uomo morto a terra. Aveva i capelli corti e grigi, profonde rughe sul volto e indossava una camicia bianca e dei pantaloni neri.
-Cosa sappiamo su di lui?- chiese lo sceriffo.
Kate prese il suo taccuino e lo aprì. -James Scott, 60 anni, inglese, viveva a Londra. Aveva lavorato per un periodo anche in America. Era in vacanza da solo e, secondo quanto ci ha detto, non conosceva la prima vittima.
-Ok.
Beckett si guardò le mani e le braccia sporche di sangue. -Io vado a pulirmi, torno subito.
David seguì i suoi movimenti e fece per seguirla. -Kate, se vuoi ti accompagno...
-Stai lontano da lei!- Castle lo fermò afferrandogli un braccio.
La detective si voltò per vedere cosa stava succedendo, sorpresa dalla rabbia nella voce del suo partner, e notò che Alexis era stupita tanto quanto lei.
-Che diavolo vuoi?!- lo spagnolo si divincolò per liberarsi dalla presa dello scrittore.
-Guai a te se ti avvicini a lei!
-Volevo solo andare in bagno!- rispose Sanz alzando le braccia.
-Per pulirti dal sangue? Per cancellare qualche prova?- domandò Rick sprezzante.
David corrugò la fronte. -Sono sporco di sangue perchè l'ho aiutata a tirare giù il cadavere!
-E le macchie precedenti? Quelle che avevi sui vestiti quando ci sei venuto a chiamare?
Anche Beckett le aveva notate quando si era arrampicata sulla fontana, chiedendosi da dove arrivassero.
Il medico spagnolo esitò. -Io... Penso di essermi sporcato quando ho visto il corpo...
-Pensi?!- lo scrittore socchiuse gli occhi.
-Sì! E poi cos'è questo? Un interrogatorio? Io volevo solo aiutare!
-Aiutare?!- Castle scosse la testa sorridendo amaramente. -Tu sei un sospettato come tutti gli altri!
-Non crederti superiore solo perchè sei l'amichetto della detective! Chi ci dice che non sei stato proprio tu, eh?- David avanzò di un passo, arrabbiato.
Lo scrittore prese un respiro profondo, pronto a controbattere.
-BASTA!- Kate si mise in mezzo ai due, con le braccia aperte. Aveva visto e sentito abbastanza. -Fatela finita, entrambi!- ordinò, poi si voltò verso Castle che le aveva voltato le spalle.
-Rick...- lo chiamò. -Rick, guardami.
Lo scrittore si girò verso di lei sospirando, con gli occhi chiusi e passandosi una mano tra i corti capelli.
Kate lo guardò dolcemente e portò le sue mani sul suo viso. -Richard...
Castle, sentendo le mani della sua musa sulle sue guance, aprì gli occhi e fece incontrare i loro sguardi, pur con la paura di vedere rabbia e delusione nei suoi occhi. Ma quello che ci trovò fu soltanto preoccupazione.
-Che succede?- chiese sottovoce la donna perdendosi nei suoi occhi azzurri.
Il suo partner rimase qualche secondo a guardarla. Aveva i capelli raccolti sopra la testa in uno chignon, gli occhi verdi stanchi e spaventati. I piedi e i polpacci, come la canottiera bianca e i corti pantaloncini, erano completamente sporchi di sangue e aveva alcune macchie anche sul viso.
Lo scrittore le accarezzò dolcemente gli zigomi e la fronte con le dita, cercando di pulirla.
Kate, a quel contatto con la sua pelle calda, rabbrividì.
-Scusa... Non so cosa mi sia preso...- Castle abbassò lo sguardo sentendosi in colpa.
-Dovresti dormire, riposarti un po'.- gli suggerì dolcemente Beckett.
Lui scosse la testa con energia. -No, non importa, va tutto bene.- le prese le mani e gliele riportò lungo i fianchi, poi guardò David. -Mi dispiace, non avrei dovuto aggredirti.
Quello alzò le spalle. -Non importa, nemmeno io avrei dovuto attaccarti.
La detective tirò un sospiro di sollievo.
-Ora però devo farle io qualche domanda.- lo sceriffo si era allontanato dal cadavere, camminando verso lo spagnolo. -E' vero che aveva delle macchie sui vestiti?
Lui annuì.
-Come se le è procurate? Come ha trovato il corpo?
-Prima sono venuto qui in giardino per fare una passeggiata, mi piacciono le piante e i fiori. Dopo un po' faceva caldo e mi era venuta sete così, anche se non sono sicuro che quell'acqua sia potabile, mi sono avvicinato alla fontana per bere. Ma l'acqua che cadeva era rossiccia, quindi, spaventato, ho alzato lo sguardo e ho visto quell'uomo in cima. In quel momento devo essermi sporcato.
Mills annuì mentre Alexis prendeva appunti per Beckett che stava ancora studiando il corpo.
-Come ha capito che era morto?
-Beh, sono un medico. Se una persona perde così tanto sangue ci sono ben poche speranze.- spiegò calmo.
-Ok, grazie.
-Castle, vieni qui un attimo.- la detective lo chiamò.
Lui si inginocchiò vicino a lei. -Che succede?
-Guarda il coltello.- gli disse lei indicando l'arma.
L'uomo avvicinò il volto alla lama. Gli occorsero solo un paio di secondi per riconoscere il coltello. Aveva in manico blu scuro e la lama larga, con una scritta. -E' uguale a quello con cui abbiamo dormito stanotte!
La donna annuì. -Potrebbe provenire da una delle camere.
-Dobbiamo interrogare tutti un'altra volta e perquisire le loro stanze?- chiese Castle.
-Interrogarli no, non ci porterebbe a nulla, perquisire le stanze sì, magari scopriamo a chi manca un coltello. Prima però devo scambiare due parole con tutti.
-Te li vado a chiamare.
Kate scosse la testa. -No Castle, grazie. Andremo noi a rendere un po' più movimentato il loro pranzo.


Beckett guardò l'orologio, segnava quasi le tre. Seguita da Castle, Alexis, David e lo sceriffo entrò nel ristorante.
Come aveva immaginato tutti erano ancora lì, terrorizzati dall'idea di rimanere soli e in pericolo.
Sospirò pensando che quello che stava per dire li avrebbe mandati nel panico. Si schiarì la voce.
-Signore e signori!- disse interrompendo il brusio. -Ho bisogno di un attimo di attenzione.
Tutti si voltarono verso di lei stupiti e confusi, ma quando videro il sangue tutto ciò che si poteva scorgere sui loro visi era paura.
-Mi dispiace dovervi informare del ritrovamento di un altro cadavere.
Il silenzio nel ristorante era assoluto. Castle vide Izabela e i suoi amici impallidire, la piccola Savannah stringersi alla madre e le due ragazze italiane guardare confuse il padre cercando di capire le parole della detective.
-Abbiamo trovato il corpo di James Scott in cima alla fontana dell'ingresso.- continuò lo sceriffo. -E' morto per accoltellamento.
-Sapete... Sapete già chi è stato?- chiese con voce tremante Olivia mentre abbracciava la figlioletta.
-No, stiamo indagando, comunque siamo sicuri si tratti della stessa persona che ha ucciso Iva Nowak.
-Quando è morto?- domandò Kristen mentre stringeva la mano a Lars.
-Non più di tre ore fa.- rispose sicuro Mills.
Cooper si alzò in piedi sconvolto. -Impossibile! Siamo sempre rimasti tutti qui a mangiare! Tutti a parte lui...- guardò David con aria ostile.
-Scusa, mi stai dicendo che tu puoi testimoniare che nessuno si è mai alzato da qui?- Alexis lo guardava dubbiosa.
L'australiano esitò. -Ecco, io... Non saprei... Non mi sembra...
-Bene,- lo interruppe Kate. -a quanto pare nessuno ha un alibi di ferro. E comunque non possiamo escludere che ci sia qualcun altro sull'isola.
-Pensate che qualcuno si stia nascondendo aspettando il momento giusto per ucciderci?- Matteo li guardava spaventato.
-Come ho detto, non è da escludere.- rispose Beckett.
-Allora perchè non ce ne andiamo?- Anastasia, seduta con le gambe accavallate, sembrava la più tranquilla. -Perchè non avete ancora chiamato dei rinforzi?
Rick e Kate si guardarono allarmati, poi la detective annuì.
-Abbiamo un problema.- tutti si voltarono verso lo scrittore, in attesa che continuasse. -Non so se l'avete notato, ma i cellulari, le radio e i telefoni fissi non funzionano.- tutti annuirono. -Siamo isolati, non possiamo comunicare con nessuno.- concluse.
-Allora prendiamo il traghetto con cui siamo arrivati e andiamocene, troveremo un modo per farlo andare!- Carter, il marito di Olivia, si era alzato e stava andando verso di loro. -Penso di sapere come si guidi!
Castle scosse la testa. -Il traghetto è andato a fondo, qualcuno gli ha dato fuoco l'altra notte.
L'americano rimase un attimo a bocca aperta come gli altri, spaventato. -Prendiamone un altro!- continuò poi. -O troviamo un altro mezzo!
-Non ce ne sono.- le parole dello scrittore spensero il suo entusiasmo. -Sono tutti fuori uso.
Anche Martha, che era già a conoscenza di ciò, rabbrividì. Alexis andò a sedersi vicino a lei e la abbracciò.
-Quindi... Siamo bloccati su quest'isola con un pazzo omicida.- concluse Tatsuo.
-Non sappiamo ancora se è un pazzo omicida.- spiegò Kate vedendo il panico negli occhi che la fissavano. -Forse le due vittime erano collegate, forse sono state uccise per un motivo preciso. Perciò se siete a conoscenza di qualcosa, se conoscevate le due vittime, se avete visto qualcosa dovete dirci tutto quello che sapete.
Nessuno si mosse o aprì bocca e Beckett capì che le loro menti stavano cercando di superare lo shock. Così si avvicinò a Penny, seduta da sola in un angolo.
-Signorina Watson, ho bisogno di parlarle.
La donna annuì.
-L'arma del delitto è un coltello dal manico blu come quelli che ci sono nelle camere per la cucina. Se ne trovano solo lì o sono usati anche dal personale o nei ristoranti?
Penny scosse la testa. -No, si trovano solo nelle suite.
-Ok, grazie mille.- Beckett tornò verso il suo partner. -L'arma del delitto è stata presa da una delle suite. Le uniche utilizzate sono la nostra e quella della famiglia Wright.
-Quindi dovremmo controllare.
La detective annuì.
-Ok, allora torniamo in camera e controlliamo che a noi non manchi nulla, poi andremo a perquisire le altre.
-Va bene.- Kate comunicò la loro decisione allo sceriffo, poi uscì seguita da Rick e Alexis.

-Qui c'è tutto!- Castle aveva aperto tutti i cassetti. -Penny aveva detto che devono esserci tre coltelli uguali e noi li abbiamo tutti e tre.
-Ottimo.- commentò Beckett. -Aspettate un secondo che mi cambio e poi andiamo dai Wright.
-Beckett, dovresti farti una doccia.- Rick stava guardando il suo corpo ancora completamente sporco di sangue. -E poi dovresti riposarti un po'.
-Non c'è tempo!- obiettò lei. -E comunque non sono io quella che non dorme da tre giorni.
Lo scrittore ignorò quell'affermazione. -Resta qui, lavati e riposati. Penseremo io e Alexis a tutto il resto, tu ci servi sveglia e attenta.
-Castle, io devo indagare!- sbottò. -E comunque non mi farò la doccia da sola mentre voi due ve ne andate in giro con uno psicopatico sull'isola!- gli puntò il dito contro ma appena si rese conto delle parole che aveva pronunciato arrossì violentemente, aspettandosi una delle solite battutine maliziose del partner in risposta. Gliela aveva servita su un piatto d'argento e sapeva che Castle non avrebbe mai perso un'occasione per metterla in imbarazzo e vederla arrossire, poco importava che lì ci fosse anche sua figlia.
Con sua immensa sorpresa, invece, lo scrittore aprì un cassetto e le porse uno dei coltelli. -Penso che tu sappia come difenderti.- disse piuttosto staccato. Poi uscì dalla stanza al fianco della ragazza dai capelli rossi, lasciando sola una Katherine Beckett più stupita che mai.

-Mi dispiace disturbarvi signori Wright, ma dobbiamo continuare le indagini.- Rick e Alexis erano seduti sul divano della suite della famiglia americana.
Olivia sorrise. -Nessun problema, è il vostro lavoro e spero prendiate l'assassino. E comunque sono contenta di conoscerla signor Castle, ho letto alcuni suoi libri, è davvero bravo.
-Già,- concordò il marito. -e penso che la detective Beckett sia molto meglio di come l'ha descritta nei suoi libri, anche se Nikki Heat è un bel personaggio.
Rick sorrise. -Grazie, pensò che anche a Kate faranno piacere le sue parole.
Savannah si avvicinò lentamente ad Alexis. -Mi piacciono i tuoi capelli.
La giovane Castle abbassò lo sguardo sorridendo alla bambina dai lunghi capelli mossi e biondi che indossava un vestitino blu.
-Anche i tuoi sono molto belli. E quel vestito si intona perfettamente con i tuoi occhi.
La bambina sorrise a sua volta. -Tu vieni da New York, giusto? E' bella come dicono?- chiese con gli occhi che brillavano.
Carter guardò dolcemente la figlia che chiacchierava con Alexis, poi strinse a sè Olivia e le diede un bacio sulla guancia.
Rick pensò che erano davvero una famiglia bellissima. Lui e Meredith non erano mai stati così uniti, non ricordava nemmeno di essere mai andato in vacanza con lei. Dagli sguardi che i due coniugi Wright si scambiavano, invece, riusciva a capire quanto si amassero e lui si ritrovò a chiedersi come sarebbe stato avere una famiglia con Kate.
-Cosa voleva chiederci?- la voce della giovane donna lo riportò alla realtà.
-Oh, sì... Volevo sapere quanti coltelli blu avete in cucina.
Carter lo guardò un attimo confuso, poi annuì. -Controllo subito.- si diresse verso il bancone, aprendo i cassetti e gli sportelli, controllando in mezzo agli altri oggetti.
-Sono due.- disse dopo qualche minuto e glieli portò. Alexis, sentendo quelle parole, guardò il padre preoccupata.
-Tutto bene?- Savannah aveva notato l'espressione della sua nuova amica.
-Carter, Olivia, avevate mai usato uno di quei coltelli in questi giorni?
-No.- rispose l'uomo sicuro. -Abbiamo sempre mangiato al ristorante o al bar, anche a colazione.
-Per caso sapete se erano due anche quando siete arrivati?
Olivia scosse la testa. -Non ne ho idea, non ci ho fatto caso.
-Avete notato qualcosa fuori posto ieri o stamattina?- stavolta era stata Alexis a porgere la domanda.
La donna scosse un'altra volta la testa, ma suo marito esitò. -In realtà ieri sera Savannah non riusciva a trovare il suo orsacchiotto, che poi abbiamo ritrovato sotto il divano. Ma lei diceva di averlo lasciato in camera, sopra il letto, e di sicuro io e mia moglie non l'abbiamo spostato.
-Ok, direi che basta così.- concluse Castle con un sorriso. -E' tardi, meglio se vi lasciamo cenare e riposare, grazie di tutto. State attenti.
-Non c'è di che signor Castle!- rispose Carter con un sorriso mentre sua figlia salutava la giovane Castle con la mano.

Quando padre e figlia rientrarono nella loro stanza Beckett, seduta sul divano, stava studiando i suoi appunti mentre Martha preparava da mangiare.
Kate, sentendoli entrare, alzò gli occhi dal taccuino. -Cosa avete scoperto?
-Hanno due coltelli.- rispose lo scrittore lasciandosi cadere su una sedia. -Ma per quanto ne sappiamo il terzo coltello potrebbe mancare da prima che arrivassero. Non mi sembrano sospetti, sono una bella famiglia.
La detective annuì. -Altro?
-Forse qualcuno si è introdotto nella loro stanza.- continuò Alexis. -La piccola Savannah dice che qualcuno le aveva nascosto l'orsacchiotto.
Beckett rabbrividì. -Questo è inquietante.
La ragazza annuì.
-Tu hai scoperto qualcosa?- chiese Castle.
-No, nessuna novità. Le due vittime non avevano nulla in comune, nè si conoscevano. Non capisco perchè ammazzarle.
-Forse l'assassino è solo un pazzo.- suggerì Martha mentre divideva la pasta nei piatti.
-Spero tanto di no, spero ci sia una spiegazione logica dietro questi omicidi.- rispose Beckett avvicinandosi al tavolo.
-Altrimenti?- domandò Alexis.
Kate sospirò. -Altrimenti siamo tutti in pericolo.

Finita la cena la detective entrò nella sua stanza, si mise il pigiama, si sistemò e si stese sul letto, esausta dopo quella giornata. Appoggiò la testa sul cuscino e si tirò su le coperte.
Dopo qualche minuto sentì la porta aprirsi e si voltò. Castle si stava avvicinando lentamente al letto, cercando di non darle fastidio.
-Ehi, sono sveglia.
Lo scrittore sorrise. -Ottimo, posso fare tutta la confusione che voglio.- Prese il suo cuscino e il pigiama che aveva lasciato ai piedi del letto, per poi tornare verso la porta.
La sua musa aggrottò la fronte confusa, non riusciva a capire cosa stesse combinando il suo partner. -Puoi... puoi dormire qui se vuoi, non è un problema.- sussurrò cercando di non arrossire.
-No.- rispose secco l'uomo, ma poi, vedendo l'espressione di Beckett, addolcì il tono. -Dormirò di là.
-Ok...- rispose Kate ancora sorpresa. Per la seconda volta quel giorno Rick non aveva sfruttato l'occasione per metterla in imbarazzo o starle più vicino. Strano.
-Rick...- lo chiamò mentre stava uscendo. -Cerca di dormire.
L'uomo la guardò un attimo, esitando, poi annuì. -Notte.- disse prima di chiudere la porta alle sue spalle.
-Buona notte Rick.


Angolo dell'autrice:
Ecco qui il nuovo capitolo!!! Chiedo scusa per il titolo ma non mi veniva di meglio.
Rick e Kate hanno scoperto di chi è il secondo cadavere e adesso devono continuare ad indagare...
Sono tornata a casa quindi dovrei aggiornare più velocemente d'ora in poi (in teoria) :)
Ah, alzo il rating a giallo in previsione dei prossimi capitoli.
Grazie mille per tutte le recensioni, spero vi piaccia anche questo capitolo!
Un bacio,
Sofy_m





  
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