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Autore: Rosie Bongiovi    24/07/2012    3 recensioni
“Cosa vuoi da me?” chiese la ragazza, con voce rabbiosa.
“Volevo vedere.. Se la mia creatura era diventata una cacciatrice degna di questo nome.. E mi fa piacere che sia così”. Quelle parole lasciarono disorientata la ragazza, che si sedette di fianco a lui, guardandolo in maniera confusa.
“Di che cosa stai parlando?” domandò, senza smettere di essere sulla difensiva.
“Oh è vero, che stupido. Non puoi ricordarti di me” rispose, massaggiandosi il petto e facendo un altro colpo di tosse. “Cara la mia Nightmare, sono Jonathan Phoenix, l'uomo che ti ha trasformata in quello che sei una trentina d'anni fa"
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Nightmare, sarebbe ora di svegliarsi..”.

“Mmhh..”. La ragazza sospirò, aprendo gli occhi e tentando di riappacificarsi con il mondo attorno a sé. Non ci volle un granché per capire di essere tornata nel rifugio suo e di Christie. La brasiliana si stava scaldando le mani davanti al fuoco che aveva acceso. “Che.. Cos'è successo?” domandò, sentendosi come se le avessero azzerato nuovamente la memoria.

“Dopo un combattimento ti ho ritrovata senza sensi. Devi ringraziare il cielo che sia stata io a beccarti, altrimenti ti avrebbero eliminata senza alcuno scrupolo. Soprattutto quel pazzoide con il mitra. Devi decisamente starci attenta” la avvisò, rabbrividendo.

“Bryan?”. Christie annuì e Night accennò una risatina. Ora ricordava tutto.

“Gli sarà impossibile fare lo sborone con i suoi giocattoli. E' fuori dal torneo” le disse, soddisfatta di se stessa. I postumi dei combattimenti si sentivano, ma era ancora viva e nel Tekken, ed era quello che contava maggiormente.

“L'hai battuto tu?” chiese la brasiliana, stupita e al contempo contenta.

“Esattamente. Penso che non gli sarà possibile partecipare ad altre edizioni..” aggiunse Nightmare. Non andava fiera di quello che aveva fatto, per niente. Sua nonna non le aveva insegnato ad uccidere, ma solo ed esclusivamente a difendersi. Si sentiva sporca, ma era impossibile uscirne puliti, da quel gioco.

“Tu sei il mio nuovo mito. Appenderò la tua fotografia nella mia stanza. Voglio un autografo!” scherzò Christie, ridacchiando. “Chi altro hai eliminato?”.

“Steve e.. Com'è che si chiama quell'insopportabile canguro?”.

“Sì sì, ho capito di chi parli. Beh al tuo confronto sono stata una vera dilettante. Sono riuscita a spedire fuori dal torneo solamente un biondino dal dubbio sesso, Leo, ed un'indianina che me ne ha fatte vedere di tutti i colori” rispose, massaggiandosi una spalla. In effetti Nightmare non se n'era ancora accorta, ma la sua alleata aveva parecchie feriti e lividi sparsi per il corpo, incluso un taglio sul sopracciglio. Francamente non sapeva nemmeno com'era conciata lei, ma di sicuro non era in condizioni migliori.

“Andrà meglio domani. Ammesso e concesso che riusciremo ad alzarci. Io ho le ossa che stanno preparando le valigie per andarsene” rispose ironicamente.

“Le mie non sono da meno..”. Nel silenzio che era calato, le due poterono sentire uno scoppio, proveniente dall'esterno della caverna.

“Cos'è stato?” domandò Night, allarmata. Christie si alzò di scatto, finendo di mettersi le garze attorno ad entrambe le mani.

“Qualunque cosa sia, credo proprio che sia qui per noi due” rispose, sottovoce.

: - Cara la mia Nightmare, speravi di poter dormire sonni tranquilli, eh? -.

Non passò molto tempo dalla risposta della brasiliana, quando fece il suo ingresso un enorme e gigantesco robot, dalle fattezze umane. I suoi occhi rossi scrutavano le due, come se stesse leggendo una pagina di un libro.

“Ma che diamine è?” chiese la ragazza dai capelli corvini.

“Jack, alias un robot con un caratteraccio” rispose Christie, poi l'energumeno parlò.

“Obbiettivi individuati, due. Preparazione alla distruzione, attivata” disse, correndo contro Nightmare, dopo essersi premurato di dare un pugno sul viso della sua alleata, provocando un boato terrificante.

: - Ora muoio, ora muoio, ora muoio -.

Il robot la prese per il collo, per poi lanciarla in aria e farla atterrare dall'altro lato del rifugio.

: - Dio mio, mi ha rotto la spina dorsale! -.

Tentò di alzarsi, ma non riuscì nell'intento, e quell'enorme avversario ne approfittò, abbassandosi e prendendola nuovamente tra le mani, come se fosse leggera come una piuma. La strinse e, a Night, sembrò quasi di stare per vomitare ogni organo presente nel suo corpo. Non riusciva più a respirare e le pareva di non vedere più nulla, se non qualche contorno poco definito. Stava perdendo i sensi, di nuovo, però stavolta non sarebbe svenuta, sarebbe morta. Ancora non riusciva a capacitarsi dell'importanza e della profondità di quella parola, nonostante stesse per abbandonare la vita. E la stretta diventava ancor più forte, mentre sentiva le sue ossa sgretolarsi e il respiro mozzarsi all'improvviso.

: - Okay, è stato un piacere vivere. Mondo, fai più schifo di quanto mi avessero descritto quando ero ancora tra le nuvolette con gli angeli. Addio -.

Ma, fortunatamente, quelli non furono gli ultimi pensieri di Nightmare. Christie, con una formidabile rincorsa, era riuscita a saltare al collo di Jack, disorientandolo e facendogli mollare la presa. La ragazza riprese a respirare, mentre tutto il suo corpo stava urlando grida di ringraziamento alla brasiliana, che aveva preso a pugni il cranio dell'energumeno, nella speranza di infliggergli qualche ferita vagamente utile al suo knockout.

“Nighty, lo so che sei un po' scombussolata, ma io non credo di poter reggere per molto altro tempo” gridò l'amica, che sembrava che stesse facendo una sorta di rodeo. Trascinò una gamba e tentò di alzare il braccio sinistro, senza buoni risultati.

: - Sono messa peggio di quanto pensassi -.

Nonostante ciò, era obbligata a dare una mano alla stessa persona che le aveva salvato la vita non una, ma ben due volte.

 

Combatti, forza!”.

Nonna, io sono senza forze, non ci riesco..” replicò Nightmare, con gli occhi pieni di lacrime. Era esausta, gli allenamenti a volte duravano anche tre ore, e lei era arrivata a supplicare pur di avere un po' di riposo, una piccola pausa per riprendere fiato.

Josette, là fuori non ci sono persone che aspetteranno che tu torni in possesso delle tue forze. Devi contare solo ed esclusivamente sulla paura e sull'adrenalina. Devo sentirle scorrere nelle tue vene, devi nutrirti di loro, stringere i denti e affrontare il tuo nemico, finché non sarà a terra. Allora, a quel punto potrai riposarti. Ma, finché non l'avrai abbattuto, non puoi concederti nemmeno una piccola distrazione”. Sua nonna era la donna più dolce sulla faccia della terra, apprensiva e piena di amore per i suoi familiari. Sempre, eccezion fatta per i momenti in cui impartiva lezioni di karate alla nipote. In quel momento diventava la persona più rigida e meno flessibile dell'intero universo. Pretendeva serietà, voleva che la sua Josette raggiungesse determinati obbiettivi. E, tutto sommato, lo faceva per lei, per poterla salvare, nel caso in cui, un giorno, si fosse trovata in pericolo.

La bambina chiuse gli occhi, dai quali sgorgarono le lacrime che si erano già preparate a raggiungere le sue guance rosee e paffute. Le asciugò con le manine e tornò in posizione d'attacco. Alzò la gamba destra, raggiungendo il busto della nonna. Ripeté quest'azione, per poi fare un piccolo giro su se stessa, saltare e colpirla, stavolta decisamente più forte, nello stomaco, bloccandole il respiro. Con il gomito riuscì a parare un affondo dell'avversaria, poi ricambiò il gesto, colpendola e facendole incassare un altro paio di colpi dello stesso tipo. Digrignò i denti, saltò indietro e poi scivolò a terra, prendendole i piedi con le mani e tirandoli con forza. La donna stava per inciampare, quando Josette la prese per i polsi, dopo essersi rialzata alla velocità della luce, salvandola da una rovinosa caduta.

Così si fa, bambina mia. Ora vai a prendere la tua merenda, te la sei decisamente meritata” concluse, scompigliandole i capelli, soddisfatta.

 

: - Al diavolo la stanchezza -.

Decise di mettere a tacere ogni genere di dolore, lasciò che adrenalina e paura scorressero nelle sue vene, e poi partì all'attacco, permettendo a Christie di lasciare la presa. Jack fece per colpirla con un altro dei suoi ganci dall'intensità pari a quella di una bomba atomica, ma Nightmare si abbassò, prima colpendogli le ginocchia, poi attaccandosi alle sue caviglie con le mani, tirandole a sé con così tanta forza, da farlo cadere all'indietro, causando una rottura nella roccia. Era pesantissimo, eccome se lo era. Le sembrava di aver gettato a terra un autobus.

“Dev'esserci un trucco per metterlo ko!” esclamò la brasiliana.

“Acqua! Vai a prendere dell'acqua!” le ordinò, per poi avere la seconda illuminazione della giornata: corse verso il fuoco, prese due legnetti e, prima che l'energumeno riuscisse ad alzarsi, Night glieli mise negli occhi, senza curarsi di spegnere le fiamme prima. Il robot, volando, saltò all'indietro, portandosi le mani sugli occhi ed emettendo un urlo a dir poco preoccupante. Christie tornò dentro con una bacinella di plastica piena d'acqua. Nightmare gliela strappò dalle mani, poi si avvicinò a Jack, gettandogliela sulla testa. Era un robot, avrebbe dovuto farlo andare in cortocircuito, no?

“Controllo del sistema manomesso, spegnimento automatico in corso. Spegnimento riuscito”. Le due ragazze si lasciarono cadere a terra, in ginocchio, esauste.

“Jack è stato eliminato” annunciò la voce dall'altoparlante. Ah, a quanto pare quel rifugio non era così segreto come pensavano e c'erano delle telecamere anche là dentro. Effettivamente c'era da aspettarselo..

“Direi che.. Direi che dovremo decisamente trovarci un altro posto dove nasconderci, che dici?”. Night annuì.

“Credo proprio di sì”.

 

Nota dell'autrice:

Ben arrivati alla conclusione di questo capitolo *tira sospirone di sollievo*. Chiedo scusa per eventuali errori grammaticali, sono esausta e ho scritto senza nemmeno controllare se fosse italiano o arabo '-' 

Il solito ringraziamento va a quelle tre fantastiche persone che sono Lady Phoenix, Orsacchiotta Potta Potta e Angel Texas Ranger.

Alla prossima!

 

Rosie.

 

  
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