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Autore: Desty    25/07/2012    2 recensioni
Destiny Hope Jones, un nome e una garanzia.
Des non è la tipica ragazza perfetta: è bassa, goffa,permalosa, lunatica, nevrotica, parla spesso con sè stessa e non ama particolarmente starsene in compagnia.
A due anni dopo la morte della madre, il padre di Des, Andrew, decide di risposarsi e indovinate chi è la novella sposa? Anne Cox, la madre di Harry Styles. Per Des, Harry, è solo un ragazzo arrogante e spocchioso ma dopo la loro convivenza potrebbe capire che è da tutti sbagliarsi.
Quindi, posso due fratellastri innamorarsi l'uno dell'altra?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1.

“L’inizio di una nuova vita… che schifo di vita!”

 

Il grande cancello nero di ferro battuto si aprì automaticamente non appena la nostra macchina si fermò davanti ad esso lasciando così intravedere una grande casa bianca a due piani e un enorme giardino pieno di aiuole con fiori di diverso tipo e colore. Il giardino era grande e di un verde molto acceso, era tenuto bene e questo mi fece pensare che molto probabilmente avevano un giardiniere personale che giornalmente se ne occupava; al centro di esso proprio in bella mostra c’era una grande quercia con grosse foglie verdi e situata su uno dei suoi grossi rami c’era una piccola casetta di legno molto graziosa. Mio padre parcheggiò la macchina nel garage e spense l’auto e con essa anche l’aria condizionata, fui subito pervasa da un’ondata di calore che mi costrinse a togliere la camicia di jeans che indossavo, rimasi con la canotta bianca.

-Des scendi dall’auto e aiutaci con i bagagli- disse mio padre picchiettando con le dita contro il finestrino dell’auto nella quale ero ancora dentro.

Personalmente non avevo proprio voglia di scendere, volevo restarmene chiusa lì dentro per sempre visto che l’altra opzione era quella di continuare a vivere con la nuova moglie di mio padre e i suoi due figli. Ebbene sì, dopo due anni dalla morte di mia madre mio padre aveva conosciuto questa Anne Cox e dopo vari appuntamenti e inviti a casa, lui si era finalmente deciso a chiederle la mano e adesso, a una settimana dal loro matrimonio ci siamo trasferiti da loro, nella periferia di Londra, e sinceramente non sono particolarmente d’accordo visto che ho dovuto lasciare tutti i miei amici.

-Des, hai deciso di accamparti lì dentro?- mio fratello Alex aprì improvvisamente la portiera della macchina facendomi sussultare, lo guardai in cagnesco e acconsentì con la testa, lui rise di gusto.

Da quando ero venuta a sapere che saremmo stati noi a trasferirci, non avevo più parlato né con mio padre né con mio fratello e lui sembrava trovare la cosa molto divertente, io un po’ meno ma la cosa sembrava non importare a mio padre. Finalmente scesi dalla macchina e presi le mie nove valige e le trascinai con forza e fatica fino alla porta d’entrata. Il vialetto che portava dal garage alla casa era fatto tutto di ghiaia quindi potete immaginare l’enorme fatica che feci, fortunatamente però Gemma, la figlia di Anne venne in mio aiuto e con un radioso sorriso portò il resto dei miei bagagli. Personalmente non odiavo né Anne né Gemma, solo detestavo il fatto di aver cambiato città, di aver lasciato tutti i miei amici e tutte le persone care che avevo.

-Com’è andato il viaggio?- domandò lei raggiungendomi e facendomi un radioso sorriso.

Gemma era davvero una bella ragazza di 21anni, era alta e snella con una chioma di capelli neri e lisci proprio come quelli di sua madre, gli occhi invece erano di un grigio corvino e le labbra carnose e rosse, la prima volta che la vidi mi ricordò vagamente bianca neve.

-Beh, abbastanza stancante- risposi ricambiandole il sorriso.

Era davvero gentile e simpatica con me al contrario di suo fratello Harry… già, Harry. Avete presente quelle persone che vi stanno letteralmente sul culo a pelle, senza neanche bisogno di conoscerle? Beh Harry Styles è una di quelle persone. Alto, fisico perfetto, capelli neri e ricci tutti spettinati, gli occhi di un verde cristallino e le labbra sottili e rosee, la dentatura perfetta e ogni volta che sorrideva gli si formavano due fossette dannatamente sexy per tutte le ragazzine in fase ormonale, semplicemente odiose per me.

Harry Styles era dannatamente sexy e sfortunatamente lui lo sapeva così sfruttava la cosa a suo vantaggio: si portava mille ragazze a letto e mi faceva letteralmente andare fuori dai gangheri. Ricordo che la prima volta che lo conobbi e lo portai a visitare il paese non aveva fatto altro che provarci con tutte le ragazze gli passavano di fianco e a farmi battutine pessime sul colore dei miei occhi, uno è verde mentre l’altro è azzurro. Quando finalmente arrivammo alla porta principale (non riesco ancora a capire come mai non siamo passate dal retro) trovammo Anne, mio padre e mio fratello sulla soglia ad aspettarci.

-Alla buon ora- disse quest’ultimo tirandomi una pacca sulla spalla, lo fulminai con lo sguardo e gli tirai una gomitata nel fegato, lui fece una smorfia assurda e sentì Gemma e Anne ridere leggermente.

-Oh Des è un piacere rivederti, come stai?- domandò Anne abbracciandomi e dandomi due affettuosi baci sulle guance.

-Potrebbe andare meglio, grazie. Tu come stai?- domandai rivolgendole un sorriso sghembo, mi resi conto che la mia risposta non era delle migliori ma lei sembrò non prendersela.

-Sono così felice di avervi qui che non puoi neanche immaginare!- rispose con gli occhi colmi di gioia, riuscivo a notare perfettamente che lei e mio padre si amavano davvero ogni singola volta che li vedevo insieme; lei aveva sempre gli occhi lucidi e una piccola scintilla negli occhi mentre mio padre non riusciva a togliersi quel sorriso da demente che aveva anche quando stava con mamma.

Ero tremendamente felice per loro.

Entrammo in casa e Anne ci fece lasciare tutti i bagagli nell’ingresso. Era la prima volta che entravo in casa loro e ad essere sincera rimasi senza parole, era davvero splendida. Il salotto era enorme con due grossi divani ad angolo bianchi e blu, c’era una grossa porta finestra che dava al giardino sul retro con due enormi tende blu e bianche di seta, davanti ai due divani un enorme tappeto bianco e sopra di esso un tavolino di vetro. Di fronte c’era un grosso mobile bianco con sopra un televisore a schermo piatto, un lettore DVD, una X-Box e alcune foto. Attaccata ad una parete c’era una credenza di vetro e dentro tante foto incorniciate, attaccati al muro poi c’erano diverse stampe delle varie città europee. Proprio di fronte all’entrata principale c’era una rampa di scale tutte di marmo bianco con la ringhiera di un nero lucido.

Anne ci fece accomodare in cucina e anche per quella stanza rimasi senza parole; era di un arancione scuro con qualche spruzzo di giallo, al centro un grosso tavolo di legno chiaro e vari mobili antichi.

-Gradite qualche cosa da bere?- domandò Gemma aprendo il frigo, io scossi la testa e ringraziai con un sorriso.

-Per me va bene dell’acqua, grazie- rispose mio fratello sedendosi vicino a me, di fronte a noi c’erano mio padre e Anne.

Fortunatamente di Harry ancora nessuna traccia, sospirai e incrociai le braccia contro il petto attirando gli sguardi di tutti i presenti per pochi secondi.

-Allora Anne, Harry come sta?- domandò Alex dopo un lungo sorso d’acqua, lo fulminai furtivamente con lo sguardo e lui ammiccò un occhiolino, Gemma notò questi scambi d’odio e finto amore e sorrise divertita.

-Oh sta benissimo, è entusiasta del fatto che siate venuti a vivere qui, era sotto la doccia ma penso abbia finito e dovrebbe scendere a momenti- rispose Anne con il suo solito sorriso dolce come il miele. Sentimmo un tonfo dalle scale e cinque secondi dopo Harry fece il suo ingresso in cucina sorridente più che mai scompigliandosi i riccioli neri.

Ed ecco che quando parli del diavolo, spuntano le corna.

-Andrew! Alex! È un piacere rivedervi!- disse con la sua voce roca e dannatamente sexy a mio padre e mio fratello ignorandomi completamente.

“Grazie signore grazie! Anzi se magari fai proprio in modo che per il resto della mia esistenza (no fai della sua perché tanto so che morirà prima di me) non mi consideri mai più” pensai tra me e me lasciandomi scappare un sorrisino.

Mio padre si alzò dalla sedia e lo abbracciò fortemente salutandolo e sorridendogli mentre Alex gli batté il cinque e si diedero una forte spallata a vicenda, alzai gli occhi al cielo pensando che si comportavano come due bambini di 10 anni.

-Harry e Des non la consideri nemmeno?- domandò Gemma lanciandogli un’occhiataccia, sgranai gli occhi cercando di farle capire che me ne fregava meno di zero dei saluti di Harry; sfortunatamente lui lo notò divertito.

-Volevo salutarla per bene- disse avvicinandosi a me e con forza mi fece alzare dalla sedia tirandomi verso di lui per poi stritolarmi in un abbraccio forte e caloroso al contrario del mio che era debole e insignificante, lui se ne accorse e rise di gusto.

-Mi sei mancata begli occhioni- mi sussurrò in un orecchio così piano che quasi feci fatica anche io a capire. Senza farmi vedere gli tirai un calcio nello stinco e lui si allontanò subito da me con quel suo solito sorrisetto e le sue fottute fossette.

-Des immagino sarai stanca, se vuoi posso mostrarti la tua camera- disse con fare elegante e gentile ma per quel poco che lo conoscevo, sapevo che nella sua piccola testa da cercopiteco si formulava già un secondo fine. Scossi la testa violentemente.

Mi limitai a rispondere con un secco e deciso –No grazie- ma come sempre mio fratello decise di rompere le uova nel paniere e farmi girare le ovaie.

-Andiamo Des, Harry è così gentile e tu rifiuti in un modo così maleducato. Avanti accetta l’offerta- disse con un ghigno sul viso.

Ma che cazzo?! Avevano deciso di coalizzarsi contro di me?! Feci una faccia seccata e uscì dalla cucina diretta verso i bagagli, pochi secondi dopo sentì Harry che mi raggiungeva con passo elegante e deciso e con quel suo sorrisetto strafottente e le sue fottutissime fossette. Prese tre delle mie valige e iniziò a salire le scale, lo raggiunsi poco dopo.

-Si può sapere quanta roba ci hai messo? Pesano più di me e di te messi insieme!- disse trascinando a fatica le mie valige, sorrisi soddisfatta.

-Ti stai per caso lamentando? Tecnicamente dovrei essere io qui a lamentarmi visto che la ragazza tra i due è la sottoscritta- risposi con una leggera nota di gioia nella mia battutina, lui sorrise maliziosamente e con un movimento della testa si scostò un ricciolo nero che gli ricadeva sulla fronte bianca.

-Touchè- fu la sua unica risposta… e che cazzo voleva dire?! Ok non sono un’amante del francese, del tedesco, dello spagnolo o di qualsiasi altra lingua, l’unica che so parlare abbastanza bene è l’italiano visto che mia mamma veniva da Venezia.

Finita l’enorme rampa di scale Harry mi fece percorrere un lungo corridoio pieno di foto e quadri che riempivano le pareti bianche tra una porta e l’altra, cavoli quella casa era enorme e mi ci sarebbe voluto un anno per conoscerla bene.

Alla fine dell’interminabile corridoio Harry si fermò davanti ad una porta di legno marrone chiaro (forse l’unica visto che le altre erano tutte bianche o grigie) e l’aprì. Fui accecata da un’ondata di bianco candido e da una luce abbagliante proveniente da una delle venti finestre che si trovavano in quella camera. Harry mi fece segno d’entrare e non me lo feci ripetere due volte. Le pareti erano appunto di un bianco candido e ricoperti da piccole orchidee blu, c’erano due letti: uno matrimoniale con sopra un copriletto blu notte e con delle asti bianche dalle quali scendevano delle tendine intonate al copriletto; l’altro era un letto singolo con delle semplici lenzuola bianche. Di fianco c’era un comodino bianco con sopra una bajour. Di fronte al letto c’era un armadio a muro con venti anche che occupava tutta la parete e la cose mi fece molto piacere. Alla destra del letto c’era una porta finestra con delle tendine di velluto blu notte e se ci uscivi riuscivi a vedere un’enorme distesa di prato fiorito. Era una camera semplicemente splendida, come tutta la casa del resto. Senza neanche accorgermene feci spuntare un radioso sorriso sul viso e questo lo notò anche Harry.

-Ti piace?- domandò appoggiando i bagagli al muro e buttandosi a peso morto sul letto, lo guardai infastidita, quel letto era mio.

-Se mi piace? È splendida!- risposi avviandomi alla porta finestra e uscendo fuori sulla terrazza. Riuscivo quasi a sentire il profumo dei fiori del prato e il calore del sole che mi puntava contro.

-Speravamo ti piacesse. Io e Gemma ci abbiamo lavorato parecchio- rispose sbucando all’improvviso di fianco a me, sussultai leggermente per lo spavento e anche per la sorpresa. Lui? Che lavorava? Alla mia stanza? No cosa? Ok, il vero Harry Styles l’hanno rapito gli alieni.

“Grazie di cuore alieni!” pensai ringraziandoli veramente.

-Si beh, Gemma ha fatto il tutto, io ho approvato le sue decisioni- aggiunse poi con un’alzata di spalle.

“Ah ecco mi sembrava. Scusate alieni, posso capire che neanche voi lo vogliate” pensai di nuovo, mi capita spesso di parlare con me stessa e la maggior parte delle volte finisco col pensare a minchiate.

Senza proferir parola rientrai in camera seguita di nuovo da Harry ma questa volta toccò a me buttarmi a peso morto sul letto rovinando il lavoro che aveva fatto Gemma col prepararmelo,

Harry rise sonoramente magari notando la mia imbarazzante ma adorabile goffaggine, decisi di ignorarlo e mi misi a fissare il soffitto bianco con quei fiorellini blu quando Harry come suo solito decise di rovinare il tutto buttandosi di fianco a me.

-Ascolta, ti ringrazio per avermi mostrato la camera ma, non hai di meglio da fare?- domandai rivolgendogli un breve sguardo, lui come suo solito stava sorridendo. Scosse improvvisamente la testa facendo muovere la sua matassa di riccioli neri come la pece.

-Veramente avrei una partita in sospeso alla X-Box- rispose con fare pensieroso e improvvisamente si alzò dal letto scompigliandosi ancora di più i capelli.

-Se hai bisogno sono nella camera qui di fianco, bussa tre volte grazie- e con fare teatrale uscì dalla camera noncurante di sbattere la porta che rimasi a fissare per qualche minuto.

“Sia santificata l’X-Box” pensai rigirandomi nel letto evitando di pensare ai vestiti che tecnicamente avrei dovuto sistemare.

Socchiusi leggermente gli occhi e mi addormentai profondamente.

 Angolo autrice <3
Ave gente :D Ecco qui il primo capitolo della storia, spero vi piaccia :3 E spero vivamente di ricevere qualche piccola, minuscola recensione *-*

However, come potete aver capito, Des non è una ragazza normale e non ama particolarmente la sua nuova vita nella periferia di Londra. Bene, sono una ragazza di poche parole quindi, non so che dire spero solo che il capitolo vi piaccia <3 Vi mando un grosso bacio bellezze.

Destiny
P.s. vi lascio una foto degli adorabili fratelli Jones: Des e Alex :3

Des: http://tinypic.com/view.php?pic=etw5k4&s=6
Alex: http://tinypic.com/view.php?pic=33o2qnc&s=6

  
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