Ogni anno ritornano
 
C’erano alcune cose che Fleur Delacour non aveva mai sopportato. I capelli in disordine, le figuracce e i cibi troppo grassi erano tra queste.
Ma da quando aveva compiuto quattordici anni aveva dovuto aggiungere un nuovo punto alla lista: invecchiare.
Odiava l’idea che un giorno sarebbe diventata vecchia e con le rughe. Sarebbe diventata brutta. E con molta probabilità tutti l’avrebbero abbandonata. Perché chi era Fleur Delacour senza la sua bellezza?
Questo dramma si ripeteva ogni anno il giorno del suo compleanno e, ovviamente, era giunto immancabilmente anche l’uggiosa mattina di marzo in cui compì diciassette anni.
Tutta Beauxbatons era impegnata a consumare il pranzo, quando la ragazza si diresse alle scuderie dove riposavano i magnifici cavalli alati della scuola.
Aveva sempre adorato quel posto disordinato, sebbene facesse a pugni con la sua figura elegante e raffinata.
Era il luogo adatto per pensare. Quegli animali giganteschi e regali gli conferivano un’ atmosfera di pace e tranquillità che le aveva sempre permesso di lasciare per qualche minuto le sue preoccupazioni alle spalle.
Camminò con passo leggero fino ad una stalla, dove un palomino dal manto candido e immacolato la guardava insospettito, essendosi accorto che era arrivato un estraneo. Fleur si appoggiò con la schiena alla porta della scuderia e scivolò lentamente verso il pavimento, rimanendo piegata sulle gambe. Non si sarebbe mai seduta per terra.
Il cavallo continuava ad osservarla, curioso.
<< Lo so, sono più vecchia. La smetti di guardarmi?>> sbottò la semi-veela, scoccando un’occhiataccia all’animale, che, quasi infastidito, tornò a mangiare come se niente fosse.
Chiuse gli occhi e sospirò. Era passato un altro anno. Era maggiorenne. E anche se nessun segno di vecchiaia deturpava il suo viso, sapeva che sarebbe arrivato presto. E con esso anche la solitudine.
<< Oh Fleur, eccoti qui>>
Fleur aprì gli occhi di scatto e spostò l’attenzione sulla minuta figura nera che si stagliava nel vano della porta della scuderia, riconoscendo sua sorella.
La bambina reggeva tra le mani una corona di fiori, composta da margherite, e la osservava perplessa.
<< Va tutto bene?>> chiese, infatti, prendendo posto di fianco alla sorella maggiore, prestando attenzione a non sporcare la gonna del vestitino azzurro che le arrivava al ginocchio.
<< Non proprio…>> confessò Fleur, ritornando a chiudere gli occhi << Ho diciassette anni>>
<< Non è una bella cosa?>> domandò Gabrielle, confusa.
<< Per niente. Gli anni li ho già compiuti l’anno scorso. Perché dovrei ricompierli oggi?>> si lamentò la maggiore, storcendo le labbra in una smorfia sprezzante.
<< Questa è la cosa buffa dei compleanni: ogni anno ritornano!>> esclamò la piccola Delacour, divertita dalla melodrammaticità della sorella.
<< Ma così invecchio. E invecchiando divento brutta>>
<< Tu non sarai mai brutta>> affermò la bambina. Poi depose la corona sul capo di Fleur e le diede un bacio sulla guancia << Ecco, ora sei ancora più bella>>
Fleur si sciolse in uno di quei sorrisi che di rado le fiorivano sulle labbra e si alzò, per poi aiutare la sorellina a fare lo stesso, prendendola per mano.
<< E comunque: buon compleanno, sorellona>>






GINNY'S CORNER
Non so che dire. Aspetto i risultati ;)
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Un bacio
G.