( Questo capitolo è stato batato da Ylenia, che ringrazio)
-Giorno
per giorno-
Rose
era seduta comodamente sopra un letto di foglie
secche davanti al Lago Nero, nessuno la poteva vedere da quella
posizione e si
beò per questo.
Nessuno
scocciatore, nemmeno i suoi migliori amici.
Soprattutto
uno, che per lei era diventato come un fratello,
ma che in realtà le faceva vibrare il cuore.
Nemmeno
Alice Paciock, la sua compagna di stanza che
sembrava leggerle dentro con un semplice sguardo poteva aiutarla in
quel
momento. Non voleva dare voce a quei pensieri che l’avevano
colta un attimo
prima.
“Maledizione!”
Chiuse
con foga il grosso tomo che aveva in grembo e
raccolse la prima pietra che vide sul prato, lanciandola
nell’acqua scura
davanti a sé con forza per allentare la tensione.
“Devo
smetterla! Devo assolutamente smetterla.”
Socchiuse
gli occhi e si appoggiò con la schiena al
tronco del grande, inalò l’aria fredda sperando
che questo suo gesto le
schiarisse le idee. Tutto, però, era inutile da ben un anno
non riusciva più a
ragionare lucidamente.
Quando
sua cugina Lily aveva tradito e poi lasciato
Scorpius, il suo miglior amico, il suo fratellastro:la sua vita era
cambiata.
Scorpius
era cambiato o forse erano solo paturnie di
sua invenzione finalizzate a giustificare quello che sentiva.
Il
tempo che passavano insieme era aumentato
semplicemente e loro avevano cominciato a parlare di più, a
crescere insieme.
In
effetti c’erano stati molti mutamenti: Lily era
stata spedita dai suoi genitori in una scuola italiana. Luck Zabini, il
ragazzo
che per anni le aveva fatto battere il cuore si stava per sposare con
sua
cugina Victoria. I suoi genitori si erano separati e ora sua madre
aspettava un
figlio da Draco Malfoy.
Lei
era stata spettatrice di tutti quegli eventi,
non aveva nemmeno provato a contrastarli anche perché non le
dispiacevano. La
sua mente era pratica e sapeva che la cotta per Zabini era solo
un’infatuazione. I cambiamenti non la spaventavano anzi la
incuriosivano,e
affrontarli insieme a Scorpius come quando erano piccoli le dava una
carica in
più.
Ogni
occasione era buona per fare una passeggiata,
per studiare, per ridere e scherzare. La spensieratezza che li vedeva
giocare
non era sparita, anzi era stata arricchita da nuove sensazioni,
sconosciute a
entrambi, l’unico dettaglio che era andato a sparire era il
dormire nella
stessa stanza del grande Manor.
Il
loro settimo anno stava iniziando e presto
sarebbero entrati nel mondo vero.
Butto
fuori l’aria portandosi il libro al petto.
“Tutto
era mutato”.
Lei
era cambiata. Tante volte avrebbe voluto fermare
il tempo per non fare i conti con le “cose da
grandi” perché si sconfitta.
Socchiuse gli occhi e pensò alle sue iridi grigie talmente
magnetiche da far
tremare le gambe, a quei capelli dorati che scompigliati dal vento
sembravano
tante piccole farfalle, come quelle che lei sentiva nello stomaco, a
quel corpo
maturato con il tempo che le faceva trattenere il fiato.
“Stupida!”
Si
era innamorata dell’unico ragazzo che non avrebbe
mai potuto avere. Ammetterlo anche solo con sé stessa era
atroce perché subito
dopo arrivava il secondo pensiero ovvero che per lui era solo una
sorellina, e
non una ragazza.
Per
loro due non ci sarebbe stato alcun futuro
romantico, i suoi sogni d’amore s’infransero ancora
prima di nascere.