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Autore: Ningyoplug    25/07/2012    4 recensioni
"Non dimenticherò mai quella notte del nostro primo incontro."
Una Hiroto/Endou introspettiva; songfic ("Enchanted" by Taylor Swift).
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mark/Mamoru, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Song/BGM: Enchanted by Taylor Swift.

Enchanted





«There I was again tonight, forcing laughter, faking smiles
Same old, tired lonely place»


Non dimenticherò mai quella notte del nostro primo incontro.
Avevo da poco lasciato la confusione della Aliea, i bisticci di Burn e Gazel, i capricci delle mie sorelle, le parole di mio padre e le responsabilità. Volevo buttarmi tutto dietro, solo per una notte, sciogliere i miei capelli e rinfrescarmi la mente al fresco della notte estiva. Non tirava un gran vento, giusto una brezza leggera di tanto in tanto, e la città sembrava deserta nei piccoli quartieri distanti dal centro. Era una notte perfetta.
Non avevo pianificato un posto esatto dove andare, passeggiavo in giro per vicoli casuali, quando sulla mia strada mi capitò di imbattermi in un campo da calcio illuminato a giorno. E fu lì che ti incontrai. Mi avvicinai all'entrata, incuriosito dal rumore del pallone, e rimasi a guardarti mentre ti allenavi in solitudine. Avevi il viso tutto sporco di terra, davi l'impressione di essere sfinito, eppure c'era sempre quel sorriso sul tuo volto, come se ciò che stavi facendo fosse la cosa che più al mondo ti rendesse felice.
Ero incantato. Tu mi notasti, dopo alcuni minuti, e immediatamente corresti verso di me stringendo il pallone fra le mani.

«Walls of insincerity, shifting eyes and vacancy
Vanished when I saw your face
All I can say is it was enchanting to meet you.»


"Ciao!"
"Ehi."
Mi guardavi e sorridevi, come se fossi il tuo migliore amico, anziché un estraneo. Mi chiedesti se mi piaceva il calcio; ti risposi che sì, giocavo a calcio e che avevo una squadra tutta mia. Saltellasti di gioia iniziando a pormi una raffica di domande. Ero... stupefatto. Non ti interessava chi fossi o da dove venissi, quale fosse il mio passato e se fossi una persona buona o cattiva. Mi sorridevi come se fossi già la più bella conoscenza che avessi mai fatto.

«Your eyes whispered "Have we met?", across the room, your silhouette
Starts to make its way to me»


No no, non era solo stupore, ero... incantato. Dal tuo modo di fare, dal modo in cui mi prendesti la mano e mi trascinasti in mezzo al campo, chiedendomi di giocare insieme a te. Ti sorrisi ed accettai di buon grado.

«The playful conversation starts, counter all your quick remarks
Like passing notes in secrecy»


Giocammo ininterrottamente per più di un'ora, finché entrambi, sfiniti, non fummo costretti a fermarci, bere un po' d'acqua fresca alla fontanella lì vicino, e infine stravaccarci su di una panchina e chiacchierare fino a notte fonda.

«And it was enchanting to meet you
All I can say is I was enchanted to meet you»


Avevo la gola secca e stavo ancora sudando come un malato quando proposi di andare a prendere un gelato. Come all'inizio, fosti tu a trascinarmi via per portarmi in un posto in cui, dicevi, facevano il gelato più buono del mondo.
Ed effettivamente, era davvero il gelato più delizioso che avessi mai assaggiato. Beh, non che fosse difficile mangiare un gelato più decente di quello che portavano alla mensa della Aliea.
Pistacchio e stracciatella. Tu invece prendesti un semplice fiordilatte, e ancora una volta sorrisi della tua semplicità, così sincera e dolce, allegra, sicura.

«This night is sparkling, don't you let it go
I'm wonder-struck, blushing all the way home
I'll spend forever wondering if you knew
I was enchanted to meet you»


Camminammo a lungo, fianco a fianco, girando le vie della tua città. Mi parlasti del tuo quartiere, del parchetto di fronte a casa tua dove giocavi da bambino, dei tuoi genitori, di tuo nonno a cui volevi ancora tanto bene, e ci divertimmo a suonare qualche campanello per poi fuggire via. Solo per quella notte, eravamo due stupidi preadolescenti qualunque, ma felici. Io ero felice. Tutti i pensieri, il fardello che si era appesantito giorno dopo giorno, sembrava essere stato sganciato dalla mia schiena e non dover tornare mai più.

Ma era un'illusione. Quando dovetti salutarti, camminai fino a casa sorridendo come un idiota, calciando sassi, esibendomi in qualche occasionale piroetta e scoppiando a ridere da solo di tanto in tanto. Ma una volta arrivato, ecco che tutto ciò che avevo lasciato indetro ritornò ad accanirsi su di me, più pesante e furente di prima.

Dove sei stato? Perché sei tornato così tardi? Lo sai che Quill non riusciva a dormire senza di te? Ed Ulvida era tanto in pensiero. Anche tuo padre lo era. E durante la tua assenza, Burn e Gazel hanno approfittato per fare a botte, e dovresti vedere che razza di lividi che si ritrovano! La tua squadra poi non ha potuto allenarsi, ma insomma Gran, non puoi capire una volta per tutte che hai delle responsabilità? Sei un po' come il fratello maggiore di tutti, tu, sei il capitano della Gaia! Capisci?

«The lingering question kept me up, 2 a.m., who do you love?
I wonder 'til I'm wide awake»


Quando potei finalmente chiudermi in camera, era già mattina. Scivolai lentamente al suolo, coprendomi il viso con le mani. Non lo sopportavo più.
Burn, Gazel e quelli delle loro squadre mi odiavano, invidiando la mia posizione. Quelli delle squadre di rango più basso mi temevano. I ragazzi della The Genesis mi trattavano con riguardo, anche se con un certo timore e distacco, mentre le ragazze della squadra si comportavano da prime donne, tranne Quill che era comunque già sulla buona strada, con la sua aria da principessa. Papà mi vedeva come una promessa, la sua più grande speranza, il suo figlio prediletto, e si aspettava sempre di più da me. Tutto per una stupidissima somiglianza. Non ero io, dopotutto, il vero Kira Hiroto; non ero ciò che lui vedeva in me.

«Now I'm pacing back and forth, wishing you were at my door
I'd open up and you would say:»


Ancora una volta, l'immagine di te mi attraversò la mente e lì sostò, per molto tempo, portandomi a chiedermi chi fossi veramente e se avrei potuto vederti ancora. Mi chiesi se questa tua squadra fosse forte, se casa tua fosse accogliente, se i tuoi genitori ti volevano abbastanza bene, o se avevi una ragazza.
O un ragazzo.
O forse eri innamorato di qualcuno che non ti ricambiava. Quello sarebbe stato così stupido, pensai, perché insomma, chi mai avrebbe potuto rifiutarti? Solo un idiota, o un cieco.

«It was enchanting to meet you
All I know is I was enchanted to meet you»


E mi resi conto che avrei voluto essere io quella persona di cui eri innamorato; ti avrei detto di sì, e tu mi avresti sorriso, e abbracciato, e...
Un lieve rossore colorò le mie gote, mentre abbracciavo le gambe e vi nascondevo il mio volto imbarazzato.
Non avrei mai immaginato di scoprire che eri, in verità, il capitano della squadra che avevamo l'ordine di distruggere. Non potevo immaginarlo.

«This is me praying that
This was the very first page, not where the storyline ends»


Quando Ulvida rivelò la mia vera identità di fronte a tutta la Raimon, il mio cuore mancò un battito; un nodo mi strinse la gola leggendo lo sguardo nei tuoi occhi.
Non guardarmi così.
Ordinai immediatamente la ritirata. Non potevo sostenere quello sguardo, non volevo. Sentivo gli occhi bruciare, volevo piangere, urlare fuori tutto ciò che sentivo. Volevo urlare contro Ulvida, chiederle perché, PERCHÉ doveva sempre fare così, chiederle se si divertiva a farmi soffrire; gridare al mondo i miei sentimenti per te, gridare che non volevo farti del male, che stavo solo facendo il mio dovere. Non volevo che la tua immagine di me si incrinasse.
Endou. Endou, e ancora Endou.

«My thoughts will echo your name until I see you again
These are the words I held back as I was leaving too soon
I was enchanted to meet you»


E poi Ulvida che mi prende da parte, quella stessa sera, e mi chiede che cosa provo per "quello lì", e perché lo guardo sempre in quel modo.
"In che modo?"
"Lo sai in che modo."
Sì, so in che modo lo guardo, ma non vedo perché dovrebbero essere affari tuoi, stronza. Mi chiese se almeno mi piacevano le ragazze, ed io mi alzai e me ne andai in camera mia, semplicemente. Non avrei tollerato una sola parola di più da parte sua.

«Please don't be in love with someone else
Please don't have somebody waiting on you»


Ansia e agitazione mi presero per tutti i giorni successivi. Endou, che cosa stai pensando ora? Era ciò che mi chiedevo in continuazione. Mi chiedevo se ora mi odiassi e mi ripetevo che tu non potresti mai odiare qualcuno, ma quel terrore sul fondo dello stomaco non accennava a scomparire.
Tutto ciò che mi arrivava erano voci, ben pianificate da Ulvida, su come tu avessi occhi solo per Gouenji. La volta dopo era per Kazemaru. E poi inziarono le voci su una tua certa cotta per Aki, poi per Natsumi; qualcuno arrivò pure a parlare di Haruna, alcuni dicevano che c'era questa tua compagna, Ootani, che era tanto carina. Ed io non volevo credere ad una sola parola. Sapevo di cos'era capace Ulvida, a quel tempo in cui era così acida ed invidiosa, forse a causa dello stress, forse per il meteorite.
Eppure mi ritrovavo a piangere, la notte, chiedendomi perché le cose fossero andate a finire così.

«This night is flawless, don't you let it go
I'm wonder-struck, dancing around all alone»


Memorie di quella notte del nostro primo incontro riaffioravano come piccoli ruscelli e traformandosi via via in fiumi in piena, tramutandosi in lacrime. Noi due che camminiamo per le vie deserte, ondeggiando appena e cantando a squarciagola, con le luci di case e lampioni a farci da riflettori. Non capivamo più niente, nell'estasi portata da un mix di stanchezza, euforia, felicità ed intontimento. Se ci avesse visti qualcuno avrebbe pensato che fossimo ubriachi. Abbiamo bevuto ad una fontana più o meno potabile; l'acqua era gelida e per qualche strano motivo abbiamo iniziato a spruzzarcela addosso, bagnandoci completamente e costringendoci così ad andare in giro fradici e congelati. E per di più con il mal di pancia (quell'acqua, decisi infine, non era decisamente potabile).

«I'll spend forever wondering if you knew
I was enchanted to meet you»


Quando la Aliea Gakuen crollò, nella confusione totale, riuscivo a malapena a distinguere le sagome dei miei compagni da quelle della polizia. Io, seduto a terra, sentivo che tutto ciò per cui avevo vissuto finora era appena crollato in pezzi. “Un sollievo”, avrei detto poche ore prima se mi avessero presagito cosa sarebbe accaduto. Ma in realtà, come avrei potuto provare sollievo vedendo mio padre in manette, i miei fratelli e le mie sorelle stravolti, i nostri obiettivi perduti? Senza più un padre che potesse occuparci di noi, eravamo nuovamente "i bambini dimenticati del Sun Garden". Niente più soldi, né scuola, né un posto dove andare. Era tutto crollato, il nostro futuro distrutto sin dalle fondamenta.
È stato allora che ho visto la tua mano tendersi verso di me; ai miei occhi, appariva luminosa come una stella quando è buio e senza un lampione, e tu ti senti sperduto, lontano da casa, e per la strada non c'è nessuno.

“Giochiamo ancora a calcio insieme, una volta o l'altra! Hiroto!”

E quando scoppiai a piangere fra le tue braccia, tu mi stringesti forte a te, continuando a sorridere. Dicevi che sarebbe andato tutto bene. Che non avresti dimenticato la nostra promessa, e avremmo giocato di nuovo insieme, un giorno.
Insieme.
...un giorno.

Era come dicevi. Tutto si sistemò per il meglio, alla fine.
Ricordo ancora perfettamente il momento in cui, prima di entrare in campo per giocare la nostra prima partita nella FFI, ti voltasti verso di me e mi tendesti la mano. La afferrai senza esitazione, un sorriso sincero e raggiante dipinto sul mio volto.
Avevi mantenuto la promessa.


«Please don't be in love with someone else
Please don't have somebody waiting on you»


Il calore di quella mano... ancora oggi lo ricordo così vividamente.
Anche se sogni e amore si sono persi, con il tempo, nelle pile di lavoro, in nuove responsabilità e nell'ordinarietà quotidiana, non dimenticherò mai il nostro incontro, né ciò che sei stato per me.
Anche se ora sei sposato con un'altra donna, non dimenticherò i miei sentimenti. Li conserverò tutti in un vecchio cassetto insieme ai ricordi, alle risate, ai baci innocenti e alla fascia di capitano che mi hai regalato prima di salutarmi definitivamente al ritorno dall'isola Liocott.

Non importa quanti anni passino, i miei sentimenti per te rimangono immutati, anche se nascosti da questioni di lavoro e dal ritmo stressante di ogni giorno. E so che tu, in fondo, non sei cambiato.

Se mai mi dovessi trovare sperduto, chiuso in me stesso su un pianeta lontano e irraggiungibile dallo sguardo altrui... tu arriveresti, presto o tardi, reggendo fra le mani una stella solo per me. Per dirmi che andrà tutto bene, che possiamo ancora giocare insieme. Che la partita non è ancora finita, non fino all'ultimo secondo. E finché la vita ce lo concede, ci sarà sempre una nuova opportunità, qualcosa di misterioso e luminoso come una stella, pronta ad illuminare nuovamente il nostro futuro.

Questo è ciò che mi hai dato, e ciò che mi hai insegnato, come capitano e come amico. E forse come qualcosa di più, anche da parte tua.

Non dimenticherò quei ricordi preziosi, e quel sorriso, che conservo gelosamente nelle mie memorie, nascosto in quel vecchio cassetto.
Un cassetto che so rimarrà per sempre, ma che oramai non oso pensare di riaprire.

Potrebbe fare troppo male, il ricordo della felicità.












Eccomi con la mia seconda HiroEn! Colpa di Miharu che mi ha fatto amare questo pairing ;u;
Ero in vacanza e ho deciso finalmente di mettere per iscritto ciò che immagino ogni volta che ascolto la canzone Enchanted di Taylor Swift.
Vorrei assolutamente precisare che Ulvida è una delle mie ragazze di Inazuma preferite, ma penso che a causa del meteorite fosse diventata una gran stronza. ^^" Come si può ben notare nel videogioco nell'anime non ricordo. Insomma, non è che volessi farle fare la parte della "cattiva che si mette di mezzo". ;u;
E, boh, spero vi sia piaciuta. uvu" E spero che lascerete una recensione! ♥ Alla prossima!
   
 
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