L’ora
del
Glee era, ormai, passata e Kurt stava tornando a casa con Rachel, che
sparlava
cose senza senso su Barbra, e con Blaine che se ne stava tranquillo
sulla sua
spalla. Kurt e Blaine si scambiavano occhiate annoiate e
l’uccello, per
distrarre un po’ Kurt da Rachel, gli canticchiò
qualche melodia.
Kurt si
meravigliò di come quell’uccello conoscesse ogni
suo pensiero. Cioè, lo aveva
controllato per diciassette anni, ma era come se lo leggesse nel
pensiero. In
più, era molto gentile e difendeva chiunque si trovasse in
pericolo. Aveva
difeso Rachel e, anche se
non poteva,
aveva difeso anche Kurt.
- Kurt?
Kurt, mi stai ascoltando? –
Rachel disturbò il corso dei suoi pensieri. Scosse la testa,
per ritornare dal
mondo dei pensieri e osservò la ragazza.
- Scusa,
mi ero un po’ distratto. Sono un po’
stanco. – cercò di giustificarsi Kurt,
ma Blaine, a differenza di Rachel,
sapeva che c’era qualcosa che non andava. Doveva fare una
bella chiacchierata
con Mr sono-un-po’-stanco.
Kurt
salutò
Rachel e si diresse verso casa sua. Kurt si sentiva davvero stanco. Era
successo anche troppo quel giorno. La granita, il pugno. Quello faceva
ancora
un po’ male. Si accorse di essere ritornato di nuovo nel
mondo dei pensieri e
si chiese cosa gli succedeva quel giorno.
- Ti
aspetto in camera tua. – gli disse
Blaine, improvvisamente, volando via da Kurt. Il ragazzo non si era
nemmeno
accorto di essere arrivato a casa.
La sua mente
era molto occupata, quel giorno. Da quando era arrivato a scuola, non
pensava a
nulla oltre che a Blaine. Era un uccello speciale. Lo aiutava, lo
confortava,
gli cantava melodie incoraggianti, gli aveva detto coraggio. Quella
parola era
molto importante per Kurt. Lui ne aveva davvero bisogno di coraggio,
per andare
avanti ogni giorno.
E Blaine
gliene aveva dato. Aveva scombussolato la sua vita in un solo giorno.
Gli aveva
dato il coraggio di affrontare Dave e la sua violenza. Gli era davvero
grato e
non aveva senso mentirgli, così prese la decisione di
raccontargli di ciò che
era successo a scuola.
Entrò
in
casa, salutò Finn, che era tornato a casa con la macchina di
Noah, prese un po’
di latte, dei biscotti per Blaine e andò in camera sua.
Trovò Blaine sul
davanzale della finestra. Sembrava infreddolito. Beh, con quel freddo.
Aprì la
finestra e Blaine volò nella stanza.
- Oh,
cavolo. Che freddo. – disse l’uccello
tremante. Kurt lo accarezzò e gli poggiò una
copertina sulla schiena. Blaine lo
ringraziò e Kurt gli porse i biscotti che aveva preso per
lui. Blaine sembrava
molto affamato, infatti, mangiò tutti i biscotti in un
battibaleno.
- Allora,
Mr sono-un-po’-stanco, com’è andata
la giornata? – domandò Blaine
divertito, mentre guardava il ragazzo fare
zapping. Kurt gli fece una smorfia e prese un biscotto dal piatto.
- Dovresti
saperlo, visto che ti sei infilato
nell’aula canto, senza chiedermelo. –
rispose Kurt. Faceva il finto
arrabbiato quando era a disagio e Blaine lo sapeva. Blaine sapeva tutto
di lui.
- Ero
preoccupato per te. Ti tenevi lo
stomaco. Ti faceva male? – chiese
l’uccello davvero preoccupato. Kurt lo
guardò e spense la tv. Si voltò completamente
verso di lui e incrociò le gambe.
- Mi
prometti di non dirlo a nessuno? –
chiese Kurt, con uno sguardo serio. Blaine lo osservò un
po’ e poi annuì,
mordendo con il suo piccolo becco un biscotto.
- Ho
affrontato quel ragazzo, come mi hai
detto da fare. – a Blaine s’illuminarono
i piccoli occhietti – Mi
ha… dato un pugno… nello stomaco. –
confessò Kurt. L’uccello abbassò lo
sguardo, pensando che era colpa sua. Gli
aveva suggerito lui di affrontarlo e aveva finito per farlo soffrire
ancora di
più.
- Kurt…
mi dispiace. Io-Io non volevo questo.
Te lo giuro. Mi dispiace, è tutta colpa mia- -
Kurt gli bloccò il becco,
per fargli finire quel delirio senza senso. Solo quando Blaine
finì di
boccheggiare, lo liberò.
- Non
è colpa tua. Mi hai dato solo il
coraggio di fare ciò che ero troppo vigliacco per fare. Te
ne sono grato. –
gli rispose il ragazzo. Kurt vide una minuscola lacrimuccia scendere
lungo la
guancia di Blaine e non poté far a meno di intenerirsi. Lo
accarezzò dolcemente
e gli baciò la testa.
- Sei
proprio un uccello speciale, Blaine. Ti
voglio bene.
- Ti
voglio bene, anch’io.
Passarono la
serata a chiacchierare a guardare la tv. Kurt scoprì che
Blaine amava i
musical, come lui, e la disco music (scelta pessima, per Kurt). Aveva
un amore
sconfinato per i papillon e i gilet e che nutriva una forte passione
per
cantanti che lui aveva chiamato Punk e Kity*. Aveva scoperto le sue
melodie
preferite e le avevano canticchiate insieme.
Quando
iniziava a fare notte, Blaine cinguettò una specie di
ninna-nanna a Kurt e
volò, verso il lato oscuro della luna, dove era pronto a
fare una bella
ramanzina a Wes, per non aver difeso Rachel quando ne aveva bisogno.
Blaine non
sapeva che gli spettava un futuro difficile e stupendo allo stesso
tempo.
* Punk e
Kity, in realtà, sarebbero P!nk e Katy
Perry. Blaine è un piccolo uccellino e non
conosce tutti i nomi delle
cantanti.
Ciao
Salve a
tutti! Scusate per il ritardo, ma sono stata molto impegnata. Piscina,
Glee,
Giffoni. Troppe cose.
Allora, ecco
il nuovo capitolo. Scusatemi, se è terribilmente corto, ma
è un altro piccolo
capitolo di passaggio. Dal prossimo, Dave farà davvero del
male a Kurt e Blaine
non potrà di certo perdonarglielo. Ok, ora basta, altrimenti
spoilero troppo
Ringrazio
ancora molto, chi legge, segue, preferisce e, soprattutto, a chi
recensisce.
Grazie davvero tanto.
Baci baci
Kekka
Fox :)