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Autore: RainySky    25/07/2012    0 recensioni
Questa storia nasce come one-shot, in attesa di concludere altre ff. In seguito magari vedrò di svilupparla se mi vien l'ispirazione.
La storia narra di un incidente in un pomeriggio di Luglio, in cui la pioggia batteva violenta e basta un attimo per mettere la parola fine alla vita di un giovane, o almeno così sembra.
La sua salvezza dipende molto dall'efficienza dei mezzi della croce rossa, che sfortuna vuole essere di un utilità pari a zero, forse meno.
"Ho provato la sensazione di rimanere fra vita e morte", chissà se riuscirete anche voi ad immedesimarvi nei panni di questo ragazzo senza volto e senza nome.
Genere: Drammatico, Mistero, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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La pioggia cadeva impetuosa ed inarrestabile, avrebbe dovuto essere un giorno come tanti altri e all'inizio sembrava così. Chi avrebbe mai potuto sostenere che fare un semplice lavoro estivo, come badare a qualche ragazzino avrebbe distrutto e ricreato una vita senza troppo interesse nel farlo.
Il cielo sembrava ruggire, infuriato, frustrato, irritato alla vista di tale scempio ed invece si trattava di pura casualità, continuava a tuonare, continuava a cadere pioggia sugli operatori del 118, sul ragazzo steso a terra e su tutti gli altri presenti.
Lo scroscio rimbombava sul tettuccio della Ford nera ferma in mezzo alla strada con la portiera spalancata e i tergicristalli ancora attivati, qualcuno non poté trattenersi dall'urlare: chi per il dolore, chi per il disgusto, chi perché semplicemente sentiva il bisogno di farlo.
Quello scenario appariva angosciante agli occhi di molti, la figura stesa a terra non muoveva un muscolo tuttavia nemmeno era morta, il suo sguardo indugiava sulla folla vedendo tutto o forse niente, la Ford nera aveva preso le gambe del ragazzo in pieno frantumandole e di quelle che un tempo dovevano essere le ossa non ve n'era più ombra o almeno questa era il primo impatto degli operatori.
 Il diluvio rendeva le operazioni più semplici, difficili ed ingestibili, la terra trasportata dall'acqua era diventata in breve fango il quale s'appiccicava agli stivali e minacciava di far cadere al primo movimento errato mentre chiamare un elicottero era troppo rischioso.
"Calmo", dicevano, "Ti tireremo fuori da qui" ed invece era sempre lì steso, sentiva tutto e piangeva, gemeva incurante del dolore, temeva la morte come ogni altra persona lì presente eppure sentiva come il battito del suo cuore andava scomparendo.
Sapeva meglio di quegli uomini d'ospedale quali erano i danni, li sentiva, ne percepiva il bruciore ed era una sensazione spaventosa; dunque la loro utilità era scesa sotto zero, di quel passo il ragazzo sarebbe morto lì davanti a tutti per emorragia.
Le lacrime che gli solcavano il viso si mescolavano alle gocce di pioggia battente. Teneva gli occhi chiusi attendendo la fine, faceva anche più freddo del solito nonostante fosse una giornata di Luglio.
Finalmente si sentì sollevato da terra su di una barella dell'ambulanza, evidentemente avevano deciso di darsi una mossa anche se ormai era divenuto un vero e proprio diluvio universale; una volta dentro l'abitacolo della vettura lo posizionarono su di un lettino ed i tre uomini che rimasero dietro si prepararono a tenerlo, per evitare brusche cadute o strattoni. Non ci si poteva mai fidare di quegli affari.
Riaprì gli occhi e trovò gli sguardi preoccupati di due uomini ed una donna che lo incitavano a rimanere sveglio, almeno fino all'arrivo in ospedale. Certo, tralasciarono una parte piuttosto importante: ovvero la distanza dell'ospedale.
Gli sbalzi della vettura su buche improvvise o dossi gli toglievano il fiato e, secondo lui, gli stavano lentamente sottraendo anni di vita; tutti gli urli che sarebbero dovuti uscire dalla sua bocca ad ogni sobbalzo erano soffocati dalla gola secca e dalla mancanza d'aria nei polmoni, anche volendo piangere non vi erano più lacrime da versare.
Rimaneva solo da sfidare il momento immediatamente successivo alla fine dell'adrenalina ed il terrore che andava crescendo, sfida già persa in partenza a ben pensarci.
Nell'impatto con l'auto, cadendo a terra aveva anche battuto la testa sull'asfalto, violentemente, sì sentiva anche quello, sentiva anche il sangue caldo colargli sul viso. Prima era in qualche modo diverso, forse perché si mescolava all'acqua fredda piovana. Stava lentamente perdendo dei ricordi, quasi non ricordava com'era finito lì, era davvero messo male.
L'autista dell'auto ambulanza urlava, sbraitava ed ogni tanto lanciava anche qualche bestemmia contro i guidatori meno intelligenti: un'auto della croce rossa con le sirene accese era da far passare, tutti teoricamente lo sanno… Teoricamente.
"Siamo arrivati" disse uno ed immediatamente il cervello del ragazzo reagì in un modo ben preciso: gli era stato detto di non addormentarsi prima d'arrivare all'ospedale. Bhè, ce l'avevano fatta: era giunto il momento di dormire. Un'ultima lacrima solcò quel viso consumato, consumato da eventi successi nel giro di un'ora. Rendiamoci conto, avevano impiegato un'ora per provare a salvare una vita.


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*Spazio Sky*
Salve cari lettori: questa one-shot nasce principalmente dal bisogno di scrivere qualcosa che ho personalmente sognato e dal bisogno di fare qualcosa durante questa settimana di vacanza.
Domani che sarò finalmente a casa provvederò ad aggiornare la mia precedente FF, non la lascio certo incompiuta!
Accenni personali sulla storia.. Ecco, non mi riguarda personalmente, ma quasi ed ho imparato cosa vuol dire stare sul filo del rasoio.
Non è bello e non lo auguro a nessuno ma spero con questa piccola one-shot di avervi trasmesso i sentimenti che si provano in quelle situazioni.
Un bacione
Sky
  
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