Scena Sesta: II Atto.
Non
avevo voluto spiegazioni e lui non aveva accennato a darmele, nemmeno per
giustificarsi o magari per spiegarmi cosa mi fossi, effettivamente persa, ma
vabbè, sono dettagli di poco conto, no? In fondo, tre mesi senza accennare alla
cosa e una donna del tutto sconosciuto che ogni tanto gironzola in casa,
facendo delle moine da gatta morta, provando a sedurlo, che differenza fa?
<<
Nicola, usciamo più tardi? >>
<<
Certo! >>
Non
devo nemmeno chiedere che mi ritrovo le sue labbra premute delicatamente contro
le mie e automaticamente mi sciolgo, come se oramai fosse diventata cosa
automatica.
Con
una piccola pressione allontano il mio attuale ragazzo e sorrido a Sam e
Domenico, tornati effettivamente insieme, più uniti di prima
<<
Mh, tra poco farai diciassette anni... amica mia, che desideri? >>
Scrollo
le spalle e non accenno alla voglia di ritrovare i miei ricordi e tornare a
vivere a casa mia, però, pazienza, non posso nulla contro i miei genitori e gli
avvocati... quindi.
<<
Nulla! >>
<<
Davvero non c’è nulla che desideri? >>
Sospiro
passandomi una mano fra i capelli e scrollo le spalle, disinteressata del tutto
all’argomento.
Con
l’orecchio teso, sento la campanella della prima ora suonare e prendo Sam a
braccetto, rubando un bacio a Nicola e dandone uno sulla guancia a Domenico,
che arrossisce leggermente, mentre Sam fa l’esatto opposto con entrambi. Attraverso
la porta della classe e saluto più o meno calorosamente Lucia e Milena, le
gemelle, e Mary, che mi guardano con un certo
divertimento negli occhi.
Non
dico nulla anche con gli sguardi di Francesca, Chiara e Sofia puntati addosso.
Sam
sembra essere immune a questi sguardi, ma posso notare nel fondo dei suoi occhi
una punta di divertimento, ben sopita.
Barbara
e Teresa, cominciano a confabulare fra di loro in modo civettuolo, lanciandomi
delle occhiate strane e Daphne sta dettando qualcosa a Nives, mentre Ilaria
annuisce commentando sottovoce.
<<
Ehi, ma tu non hai notato nulla di strano? >>
Mormoro
aspettando l’arrivo di uno dei professori a caso, ancora l’orario delle lezioni
non è stato rilasciato e vengono i nostri professori a turno, senza una logica
precisa.
Sam
alza le spalle concentrata a massaggiare sia con Domenico che con Anna,
Giuliana e Valentina, compagne rimaste a casa.
Senza
ricevere risposte soddisfacenti, comincio a massaggiare con Nicola, fino a
quando la porta si chiude e ci alziamo in piedi, per salutare la professoressa
o professore.
<<
Professore Ambrosia, è lei a prima ora?! >>
Esulta
Laura, battendo il cinque a Francesca, tornata la proprio posto, mentre io cerco
di nascondermi il più possibile gli occhi con i capelli e la cosa sembra fare
effetto.
<<
Già, è da una buona settimana che c’è scompiglio per i turni e sinceramente,
lasciare una classe scoperta, soprattutto la vostra, mi sembrava uno spreco... comunque
avete un semplice quaderno? >>
Il
suo tono è caldo e gentile e io comincio a scarabocchiare un foglio del quaderno
a quadri appena utilizzato.
Quasi
tutte annuiscono ed esultano prendendo con piacere gli appunti che sta
dettando, io, mi limito a sbadigliare, indifferente, mentre Sam mi da delle
gomitate controllate per incitarmi a scrivere qualcosa.
<<
Dai... >>
Sussurra...
chissà per quale caso, la campanella suona non appena incrocio i suoi occhi e
non ho intenzione di lasciami incantare, spostando gli occhi sul telefono.
<<
Ma che ti prende? >>
<<
Non lo so. >>
Ammetto
e sono convinta di vedere una massa di capelli ricci e morbidi, svolazzare
sulle scale prima di svanire.
Esaurita
da me stessa, prendo Sam sottobraccio e la trascino al Bar.
Con
la mia solita fortuna la massa di ragazze sono tutte accalcate dove si trova
Davide e allora giro i tacchi, prima di venire richiamata.
<<
Elisa! >>
Appunto.
<<
Elisa! >>
<<
Oh! Lidia! >>
Con
un scatto degno della miglior velocista, mi affretto a prendere a braccetto la
ragazza che avrei preferito evitare, pur di non parlargli.
<<
Che cazzo vuoi? >>
Con
un’occhiata acida gli ricambio il buon giorno e con spassionata cattiveria gli
indico Sam.
<<
Lidia, queste è Sam, la nuova campionessa mondiale di Box giovanile. >>
Automaticamente
il sorriso di Sam si fa cattivo, intuendo cosa avessi in mente e Lidia si
limita a chiedermi ciò ce voglio con sguardo rassegnato.
<<
Portami via da qui, prima che mi raggiunga Ambrosia. >>
Inarca
un sopracciglio ma lo fa e in poco tempo lo seminiamo.
<<
Dovresti parlarli. >>
<<
Lidia non ti ho chiesto un parere, comunque grazie. >>
<<
Grazie. >>
Continua
Sam salutandola gentilmente, sottolineando il fatto che il suo parere non ci
serve.
<<
Stai diventando ridicola ! >>
Sbuffa
ed io ruoto gli occhi al soffitto.
<<
Elisa non sto scherzando, abitate nella stessa casa, ma sembra che nemmeno vi
conosciate, è successo qualcosa che non so? >>
Scuoto
la testa affidandomi all’istinto di non dirle nulla di Lucrezia.
Il
suono della campanella ci distrae e afferro di nuovo Sam per il braccio,
tornando in classe.
<<
Me deve interrogare l’Adalgisa. >>
Ride
divertita Sam e io la seguo, in fondo, non è difficile sfilare un otto a questa
professoressa.