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Autore: Just Smile    25/07/2012    5 recensioni
Cosa faresti se stessi per morire? Sofia invia un messaggio.
Cosa faresti se nessuno ti considerasse più? Sofia non può fare nulla.
Cosa faresti se la persona che ti volta le spalle è anche l'unica che ti ha mai voluto bene? Sofia non può fare nulla.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sentiva tutto il corpo andare a fuoco. Non riusciva nemmeno a muovere le gambe.
“No” pensò “Non posso morire. Non qui almeno.”
Lacrime le rigarono le guance.
“Sento dolore ovunque, non posso arrendermi. Devo scriverle un messaggio.”
Non riusciva a muoversi. Ad ogni minimo movimento sentiva un dolore intensissimo, come tantissimi pugnali che le si conficcavano nella pelle. Con uno sforzo sovrumano prese il suo cellulare dalla tasca. Fortunatamente funzionava ancora. Digitò questo:
“Elena, io ti amo. Vorrei passare ogni minuto della mia vita con te. Ti amo da impazzire.”
Ora la ragazza ansimava, dopo aver scritto ed inviato un messaggio non aveva più le forze per far nulla. Stranamente … aveva sonno?
“Sono una fifona, dichiararle il mio amore per un messaggio. Oh, beh, o tramite messaggio o nulla. Sono una stupida, sto per morire e spreco tutte le mie energie per scrivere un messaggio. Voglio dormire. No, non posso, io voglio vedere la sua faccia.. Ancora una volta. Magari dormo solo un pochino, poi mi sveglierò, lo giuro...”
E con questo pensiero lei chiuse le palpebre. La vita abbandonò il suo giovane corpo, velocemente, proprio come aveva perso l’uso delle gambe. L’auto esplose, bruciando con sé i quattro corpi che conteneva.
Quel giorno, in quell’incidente stradale, persero vita quella ragazza, di nome Sofia, sua sorella, sua madre e suo padre. L’unico sopravvissuto era il tizio ubriaco che era finito loro addosso.

Tre settimane dopo una ragazza dai fluenti capelli d’oro entrò al cimitero. Sembrava triste. Portava in mano un grande mazzo di girasoli. Si fermò davanti ad una piccola tomba di pietra, spoglia e semplice, nessuno vi aveva appoggiato alcun fiore, anzi, un leggero strato di polvere la ricopriva.
Lacrime cominciarono subito a scorrere velocemente sulle sue guancie.
-Ciao Sofia, mi manca essere la tua migliore amica, sai? Cioè, tu sarai per sempre la mia migliore amica, ma mi manca averti concretamente a fianco a me. Potrei sopportare qualsiasi cosa pur di riaverti. È stato orrendo quando ho saputo della tua morte, e leggere il tuo messaggio è stato ancora più terribile. Ero in piscina quando me l’hai mandato, l’ho letto solo qualche ora dopo.- Sorrise tra le lacrime –Probabilmente in questo momento ci saranno una trentina di messaggi non letti da parte mia sul tuo cellulare. Ho provato a chiamarti in tutti i modi, ho pure citofonato a casa tua. Ma nessuno rispondeva. Quel silenzio era veramente brutto. Poi sono tornata a casa per cenare, abbiamo acceso la televisione e messo il telegiornale.- Scoppiò in singhiozzi sconnessi e disperati, facendo così cadere il mazzo di girasoli. –Io.. Io ho appreso dalla tv di un incidente stradale avvenuto alle tre del pomeriggio. Hanno detto i nomi delle vittime: Sofia Rossi, Laura Rossi, Fabrizio Rossi e Cristina Puntoni.- Si accasciò per terra, apparentemente senza la facoltà di reggersi in piedi, su quelle due magre gambe che Sofia aveva amato, quand’era in vita. Piangeva e piangeva, non riusciva a fermarsi.
-I..io ho sentito come un vuoto dentro, all’inizio non riuscivo a crederci. Sai, pensavo fosse uno scherzo di cattivo gusto, poi hanno fatto vedere una tua foto. Eri così sorridente, così felice, vederti così piena di allegria mi ha fatto star male. Tu sei in paradiso mentre io sono costretta a stare su questo mondo, incapace di vederti, sentirti, parlarti. Ma se c’è qualcosa che mi impedisce di entrare nel baratro della disperazione… - Elena interruppe il suo monologo solitario, incapace di continuare. Il suo volto così bello era completamente distrutto, si vedevano le occhiaie di molti giorni passati insonni, il volto scavato dalla tristezza, solchi lucidi sulle guancie, segno di molte lacrime che avevano e continuano a seguire quel percorso. –S.. se c’è qualcosa che mi impedisce… di entrare… nel baratro della disperazione…- Balbettava, quasi non si capiva più ciò che diceva, le sue parole era invischiate con le lacrime. Picchiava i pugni contro il terreno, forse sperando di riuscire a dire all’amica quello che voleva dirle. – Bè.. quella “cosa” è “qualcosa” che avrebbe potuto ferirti, ma non l’avresti dato a vedere, ora però so che avresti sofferto. Sai, quel giorno, ero in piscina dalla Francy e c'era anche un amico, vedi, da un po’ sono innamorata di lui. Mi spiace di non avertelo mai detto, solo che… solo che… mi dispiace.. non ho giustificazioni per non avertelo detto.. Mi dispiace così tanto!- Scoppiò in lacrime e, in preda all’inquietudine, prese un girasole e cominciò a strappare i petali, uno ad uno – C.. Comunque… Quel giorno io gli ho dichiarato il mio amore per lui… E lui lo ricambia. Anche lui è innamorato di me. C.. Così ci siamo messi insieme. Avevo in programma di dirtelo quella sera. Mi aspettavo che tu reagissi con: “O. MIO. DIO. Sul serio?! Ma è fantastico!!” E cominciassi a saltellare dalla felicità con me.- ridacchiò nervosa- Ma non è mai successo. Perché mentre lui mi confessava di essere innamorato di me tu sei morta e mi hai abbandonata, ma sicuramente non l’hai fatto per tua scelta. Mi dispiace così tanto che l’ amore che mi sta salvando dalla disperazione avrebbe potuto essere una causa della tua tristezza, se fossi ancora in vita. Mi fa sentire colpevole. E in questo momento, dopo la tua morte, l’ultima cosa che voglio è sentirmi colpevole. Eppure mi sento così triste. Tu.. Tu mi amavi e io.. io mi sono innamorata di un altro, senza mai accorgermene.-
Si sedette per terra e cominciò a raccogliere sassolini per poi sistemarli in fila davanti alla tomba di Sofia. Dopo una breve pausa continuò:
-Che stronzi, nessuno ti ha mai considerata amica, a parte me, ti chiamavano tutti handicappata, perdente. Nessuno ha lasciato un fiore. Niente risplende su questa tomba che, al contrario, dovrebbe essere la più ricca. Poiché tu sei una ragazza dall’animo così puro. Meriteresti di meglio. Nemmeno i tuoi parenti l’hanno decorata con qualche oggetto. Non una candela, non un fiore. Niente di niente, solo la polvere della solitudine.
Cara Sofia, poiché tu mi amavi, anche se non nello stesso mio modo, e poiché tu meriti questi fiori e molti altri, io ora poso il primo mazzo qua sopra.-
Posò il mazzo di girasoli sulla tomba, spazzando via un po’ di polvere.
-Io volevo scusarmi per un’altra cosa. Al tuo funerale.. Io non sono venuta…- Scoppiò di nuovo in lacrime, quasi fosse una punizione abbastanza grande da farsi perdonare per non essere venuta a darle l’estremo saluto. –Io.. Mi dispiace davvero tanto, ero solamente molto confusa per tutta questa faccenda di te che mi ami e… e… Ora sono venuta però, spero che tu possa perdonarmi. Mi dispiace che il tuo amore non possa essere ricambiato, ma sai cosa penso di queste relazioni tra persone dello stesso sesso. E poi ti ho sempre visto solamente come un’amica. Credo che se tu fossi ancora in vita e sapessi di questo tuo amore, probabilmente non saremmo più amiche. M… Mi dispiace.
Un’ultima cosa: riposa in pace.-
Elena si alzò e, dopo aver tolto la polvere dalla gonna, s’incamminò fino al cancello del cimitero per quindi uscire, senza riuscire a fermare le lacrime che continuavano a scendere.

Il giorno dopo Elena tornò, stavolta accompagnata da un ragazzo alto e moro. Appena arrivati davanti alla tomba di Sofia si baciarono, poi si allontanarono, Elena piangeva. Le sue visite diventarono sempre più sporadiche fino a quando, il giorno del primo anniversario della morte di Sofia e del fidanzamento di Elena e del suo ragazzo, Marco, le visite cessarono.
Nessuno visitò più la sua tomba. Ogni giorno della polvere continuava ad accumularsi lì sopra, nessuno sostituiva più i mazzi di fiori, ormai appassiti. Era vuota, desolata e triste, come la sua vita da viva. Ma almeno quand’era in vita aveva la sua migliore amica, l’unica amica, colei che l’aveva accettata.

Io non so se esistono gli angeli o se le anime dei defunti vegliano veramente su di noi, ma scommetto che l’anima di Sofia sta piangendo, sola e triste, e sospetto che ogni granello di polvere che si accumula sulla sua tomba sia una sua triste lacrima
 
 
 
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Note dell’autrice: Premetto che io, a differenza di Elena, non odio le persone che amano le persone del loro stesso sesso. Detto questo vorrei dire qualcosina. Questa one-shot mi è venuta in mente mentre pensavo a cosa avrei fatto se fossi stata sul punto di morire. Probabilmente avrei fatto la stessa cosa di Sofia, per quanto possa sembrare stupida. Sofia è ispirata ad uno degli aspetti di un personaggio che adoro.
Bè, spero vi sia piaciuta. Perdonatemi per eventuali errori, anche se l'ho controllata parecchie volte prima di pubblicarla è probabile che ci sia qualche errore che mi è scappato ^^''.
Alla prossima♥






  
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