Capitolo
10: “Saranghae”
Il
tempo era volato,
come ogni volta. I mesi si erano susseguiti inesorabilmente.
L’estate
era terminata
da quel dì.
L’autunno
era anch’esso
giunto alla sua fine.
L’inverno
stava per
terminare e avrebbe aperto le porte alla primavera.
Il
debutto dei ragazzi
si stava avvicinando pericolosamente. Era arrivato il loro momento.
I
NU’EST avrebbero
finalmente avuto
l’opportunità di far
conoscere alle persone il loro talento.
Quel
giorno dovevano portare a termine le riprese del video,
“Face.” Ognuno
di loro aveva dato il massimo sotto i riflettori e dietro quelle
telecamere che
sembravano sempre più vogliose di riprenderli.
Hay-Lin
aspettava pazientemente la fine nelle stanze a loro riservate.
Imparare la coreografia della canzone era stata una passeggiata, grazie
anche
all’aiuto della ragazza.
In
quell’istante, quest’ultima avvertì un
lieve rumore di passi farsi
sempre più vicino, segno che le riprese erano finalmente
finite. Quando
entrarono nella stanza avevano il volto stanco ma sorridente come non
mai.
-“Com’è
venuto?” domandò impaziente Hay-Lin, alzandosi di
scatto dal
divanetto.
-“A
noi sembra magnifico. Dobbiamo aspettare che lo revisionino e montino
bene le scene, poi potremmo dire ufficialmente cosa è venuto
fuori.” rispose
Dong-Ho, tenendo un braccio intorno alle spalle del maknae del gruppo.
-“Capisco.”
sussurrò lei. Era talmente emozionata ed agitata per loro,
che
non riusciva mai a controllare l’euforia. Sembrava che
toccasse a lei
debuttare.
-“Noi
andiamo a farci una doccia. Ci ritroviamo all’ingresso della
Pledis,
ok?” disse JR, dandole un bacio sulla fronte.
Hay-Lin
annuì con un cenno del capo, poi raggiunse
l’entrata e si sedette
su una delle sedie poste contro la parete dell’atrio.
Mentre
aspettava si lasciò prendere dal panico. Quella sera doveva
passarla
con Jong-Hyun, perché quest’ultimo doveva parlarle
urgentemente.
Glielo
aveva riferito solo il giorno prima, e lei non aveva smesso di
pensarci neanche un attimo, lasciandosi tormentare da mille domande e
dubbi.
Cosa
voleva dirle con
così tanta urgenza da non poterglielo dire su due piedi?
Perché doveva per
forza aspettare di cenare con lei quella sera?
Aveva
provato ad estorcergli qualche informazione, ma ogni suo tentativo
era stato vano. Era davvero determinato a mantenere il segreto fino al
momento
giusto.
E
se avesse voluto
lasciarla? E se le avesse detto che non potevano più stare
insieme perché
sarebbe diventato un idol con tanto di fan piene di aspettative per
lui?
Erano
i classici dubbi che spuntavano improvvisamente tra i pensieri delle
adolescenti innamorate, e lei lo sapeva. Ma ciò non
l’aiutava a non averli,
anzi, sembrava quasi scaturire l’effetto contrario.
Cominciò
a mordicchiarsi nervosamente il labbro inferiore, non riuscendo a
smettere. Poi si alzò dalla sedia, iniziando a camminare
avanti e indietro per l’ingresso.
Era
talmente assorta dai suoi pensieri che non si accorse di avere qualcuno
davanti, così gli andò addosso, inciampando sui
suoi stessi piedi.
Le
mani di JR la afferrarono dolcemente per le braccia, aiutandola a
tornare stabile. I loro occhi si incrociarono per un secondo appena,
poi lui
distolse il proprio, lasciandola perplessa.
Da
quando in qua cercava
di evitare il suo sguardo? Stava
andando completamente in paranoia.
-“G
– gli altri?” domandò allora lei,
vedendo che JR non sembrava minimamente
intenzionato a parlare.
-“Sono
ancora sotto la doccia. Io ho fatto il più veloce
possibile.”
mormorò a bassa voce. Era a dir poco agitato.
“Vuoi salutarli o possiamo
andare?”
La
ragazza alzò le spalle, così lui la prese per
mano, incamminandosi al suo
fianco.
-“Dove
andiamo?” domandò lei, cercando di non far
trasparire dal tono di
voce la sua ansia.
-“A
casa mia.” rispose tranquillamente.
Hay-Lin
per poco non si strozzò con la saliva, cominciando a tossire
e
costringendo anche Jong-Hyun a fermarsi in mezzo al marciapiede.
-“Ehi,
tutto a posto?” domandò preoccupato.
-“S-
si. Ma… perché a casa tua? Devo conoscere i tuoi
per caso?”
In
quel momento, JR capì a cosa era dovuta la sua reazione.
Aveva paura di
conoscere i suoi genitori, temeva un loro giudizio. Nonostante fossero
passati
mesi e mesi da quando stavano più o meno insieme, non si
erano ancora persi in
presentazioni familiari.
-“No,
tranquilla. I miei sono fuori città fino a
dopodomani.”
-“E
ti hanno lasciato a casa da solo?”
Il
ragazzo negò ancora una volta.
-“In
realtà dovrei essere da Young-Min, ma lui è
d’accordo con me.”
Hay-Lin
dovette lottare con tutta sé stessa per non rischiare
nuovamente di
affogare, e, per nascondere le sue paure, ricominciò a
camminare.
Non
si dissero altro, erano entrambi troppo imbarazzati per proferire
parola. Quando, però, si stavano avvicinando alla loro
destinazione, lei non
riuscì a trattenersi.
-“Perché
a casa tua?” si lasciò sfuggire.
Lui
si voltò a guardarla e aveva dipinta in faccia
un’espressione seria ed
agitata.
-“Lo
capirai. Posso comprendere il tuo disagio, ma sappi che non sono
intenzionato a violentarti.” cercò di fare
dell’ironia, ma non scarsi
risultati. “Ti prego di fidarti di me, per favore.”
aggiunse poi, tornando
serio.
-“Va
bene. Mi fido.”
Raggiunsero
il portone di un edificio moderno e dalle dimensioni abbastanza
importanti e vi entrarono. Una volta al suo interno, JR la condusse
verso
l’ascensore per raggiungere l’appartamento in cui
viveva il ragazzo con la
propria famiglia, all’ultimo piano.
Quando
furono di fronte alla porta, Hay-Lin trattenne il respiro.
Improvvisamente
cominciò
a sentirsi sempre più debole e le gambe cominciarono a
tremarle in modo
incontrollabile. Era un miracolo se riusciva a stare ancora in piedi.
Osservò
quella porta che
si stava aprendo lentamente, come se le permettesse l’entrata
in un luogo
oscuro e sconosciuto e non in una semplice casa.
JR
la stava guardando, aspettando che fosse lei la prima ad entrare, da
perfetto gentiluomo. Notò il suo sguardo intimorito ed
incerto, così le strinse
dolcemente la mano per infonderle coraggio. Allora Hay-Lin si
sforzò con tutta
se stessa e fece un passo in avanti, superando la soglia che la
separava
dall’interno.
Mentre
lo faceva,
rilasciò andare l’aria che aveva trattenuto fino a
quel momento, sospirando
rumorosamente. Una volta che fu dentro, il suo cuore perse un battito.
Il
suo sguardo si voltò
subito indietro, cercando quello di lui. E, quando lo trovò,
ricominciò a
rilassarsi.
JR
accese le luci dell’atrio che dava su di un salone abbastanza
ampio. Le
pareti erano beige e tutti i mobili che lo ornavano avevano
più o meno le loro
stesse tonalità. Poi accompagnò la ragazza sino
al divano, invitandola a
sedersi.
-“Potresti
aspettare un attimo qui? Devo controllare una cosa.” disse.
Lei
annuì con un cenno del capo e, una volta seduta,
seguì Jong-Hyun con lo
sguardo, fino a vederlo scomparire dietro una porta vetrata, coperta,
però, da
delle tende marroni scuro.
Fu
questione di un paio di minuti appena, e lui tornò a
prenderla, e
,tenendola sempre per mano, la condusse oltre quella porta a vetri. Al
suo
esterno, c’era un’ampia terrazza che dava
direttamente sulle luci della città
di Seoul.
Quel
panorama fece annebbiare la vista della ragazza per
l’emozione. Era
bello vedere dall’alto la sua
città,
poteva guardarla sotto un punto di vista differente dal
solito… più oggettivo,
ma allo stesso tempo più sentito,
perché poteva tenere sotto controllo l’intero
paesaggio.
Persa
tra quelli accorgimenti, si sentì abbracciare da dietro.
Infatti, JR
aveva portato entrambe le braccia a cingerla sotto il seno, lasciandole
un
bacio sulla guancia.
A
quel contatto Hay-Lin rabbrividì appena e
abbandonò la testa contro il
suo petto, lasciandosi cullare da quella stretta rassicurante.
Quell’abbraccio
le fece pensare che, forse, i suoi dubbi erano completamente privi di
fondo.
-“Non
te ne sei ancora accorta, vero?” le domandò vicino
all’orecchio
destro.
-“Di
cosa?” sgranò gli occhi, confusa.
In
risposta lui la voltò dolcemente verso di sé, poi
si spostò di lato,
permettendole di vedere a cosa stava alludendo.
Hay-Lin
si ritrovò
ancora una volta senza fiato.
Davanti
a loro c’era un tavolo rotondo, apparecchiato con tutte le
tonalità
del rosso. Intorno ad esso e alle sedie, erano sparse delle candele che
erano
state allineate affinché formassero un cuore. Al centro
della tovaglia, invece,
c’era un vaso di rose rosse.
Due
lacrime solitarie
abbandonarono gli occhi della ragazza, bagnandole le guance in una
sorta di
lenta carezza. Le paranoie di poco prima sembravano lontane anni luce.
Non
riusciva a credere
di aver pensato che lui, forse, avrebbe potuto lasciarla.
Jong-Hyun,
vedendola commossa, le asciugò le lacrime raccogliendole sui
polpastrelli per poi portarsele alle labbra. Lei sorrise, ancora
“toccata” da
quella sorpresa mozzafiato.
-“Ho
ordinato delle pizze ad asporto, sapendo che ami la cucina italiana,
anche perché io non so cucinare molto bene. Dovrebbero
arrivare a momenti.”
Si
misero a tavola, uno di fronte all’altra, spostando le rose
da una
parte. In quello stesso istante qualcuno suonò al citofono.
-“Appunto,
dovrebbe essere arrivato il cibo. Vado e torno.” come si era
seduto, si rialzò, rientrando in casa.
Ci
mise più tempo del previsto, e, quando tornò,
spiegò che era dovuto
scendere giù per prendere le pizze. Poi cominciarono a
mangiare in silenzio,
perdendosi spesso l’uno negli occhi dell’altra.
Finita
la cena, JR cominciò a sudare freddo per
l’agitazione, perché la
serata non era finita lì, anzi, il bello doveva ancora
venire. Così estrasse le
rose dal vaso per porgerle a Lin, la quale le prese con delicatezza,
poi mise
una mano dentro il vaso ed afferrò una piccola scatola nera.
Alla
sua vista, lei sbiancò di colpo, avendo una vaga idea di
ciò che
poteva contenere. JR, invece, si fece forza, e ,con le mani tremanti,
la aprì
in direzione della ragazza.
Al
suo interno c’era una collana con la catena
d’argento ed un ciondolo a
forma di cuore con su scritto “Saranghae”.
-“Vorresti-essere-ufficialmente-la-mia-ragazza?”
soffiò fuori quelle parole
con tanta velocità da renderne difficile la comprensione.
Hay-Lin,
che aveva ormai perso la capacità di parlare,
annuì con un cenno
del capo per l’ennesima volta in tutta la serata.
Dopo
quel brevissimo scambio, si alzarono entrambi dal tavolo,
avvicinandosi reciprocamente.
-“P
– posso mettertela?” domandò JR, in
evidente difficoltà.
-“Certo!”
esclamò felice lei, ritrovando la voce.
Così
si scostò leggermente i capelli dal collo, girandosi di
schiena,
mentre Jong-Hyun apriva il gancio della collana per poi mettergliela
delicatamente. Una volta fatto, le prese i capelli, lasciandoglieli
ricadere
sulle spalle.
Lei
si girò dalla sua parte, illuminata solo dalle luci soffuse
delle
candele e dalla luna che si stagliava alta nel cielo.
-“Sei
bellissima.” sussurrò, incapace di aggiungere
altro.
Senza
quasi rendersene conto, si era chinato verso il suo volto, pronto per
baciarla.
Le
loro labbra si
sfiorarono appena, come se si fosse trattato del primo bacio. Poi
approfondirono il contatto, dischiudendosi per permettere alle loro
lingue di
riunirsi ancora una volta.
Quei
movimenti delicati
cominciarono lentamente ad assumere un’urgenza più
viva. Le loro lingue si
muovevano freneticamente, danzando sulla musica dei battiti del loro
cuore.
Le
dita di lei andarono
ad intrecciarsi tra i capelli del ragazzo, spingendo il suo volto verso
il
proprio, come a volerlo sentire più vicino.
Le
mani di lui la
afferrarono con forza per i fianchi, facendo combaciare i loro bacini
con un
movimento repentino.
La
necessità di
approfondire le conoscenze di entrambi cominciò a farsi
sentire con sempre più
insistenza, assumendo la sfumatura di qualcosa di straziante e
incontrollabile.
JR
avvertì una
sensazione di calore nel basso ventre, che si impossessò
subito dell’inguine,
mandandolo in confusione.
Anche
Hay-Lin era invasa
dal calore, percependo anche il rigonfiamento dei pantaloni di lui.
Arrossirono
entrambi per
la perdita di autocontrollo, ma, subito dopo, si sorrisero emozionati e
ripresero a baciarsi come se fossero nati per stare in quel vortice di
dolci
sensazioni.
Senza
accorgersene,
entrarono in casa, continuando imperterriti ciò che stavano
facendo, e, in
breve tempo, raggiunsero la camera di lui.
Ogni
cosa intorno a loro
aveva perso senso, l’unica cosa che contava, in quel momento,
era il loro
amore.
Ormai
sdraiati sopra le
lenzuola del letto, cominciarono a spogliarsi lentamente, con le mani
tremanti
per l’emozione e l’imbarazzo tipico della prima
volta.
Rimasero
nudi e
iniziarono a conoscersi meglio, tra una carezza e un bacio. Le loro
mani
scoprirono il corpo dell’altro con la consapevolezza di
ciò che stavano
facendo, sapendo perfettamente quanto importante fosse per loro quel
passo.
Non
interruppero quasi
mai il contatto visivo, se non per rimanere estasiati di fronte alla
vista del
proprio amato/a.
L’imbarazzo
iniziale
aveva lasciato il posto all’istinto dell’amore, che
li guidava dolcemente in
quella nuova esperienza che li avrebbe cambiati.
Non
era una cosa che
andava presa alla leggera, e, per quel che li riguardava, era un
momento di cui
farne tesoro, ricordandolo sempre e per sempre come
l’incontro di due cuori che
battono l’uno per l’altro.
Quando
ritennero di
essere pronti, si scambiarono uno sguardo totalmente innamorato.
Gli
occhi di JR chiesero
tacitamente il permesso, un po’ timorosi.
Gli
occhi di Hay-Lin,
invece, acconsentirono alla sua richiesta, accompagnati con un cenno
del capo
fiducioso.
JR
entrò in lei
delicatamente, cercando di fare più attenzione possibile.
Non sapeva cosa fare…
era la sua prima volta; così si lasciò condurre
dal sentimento che provava nei
suoi confronti.
All’inizio,
Hay-Lin
chiuse gli occhi per impedirsi di piangere dal dolore, poi, dopo
qualche
attimo, li riaprì emozionata, senza riuscire,
però,a trattenere una lacrima.
-“T-
ti faccio male?” chiese preoccupato il ragazzo, con un lieve
affanno
nella voce. La ragazza scosse la testa energicamente e JR si
rilassò.
Poi
cominciò a muoversi
lentamente nel suo corpo, tenendola stretta a sé. Voleva
imprimersi nella mente
le sue forme, il calore del suo corpo, le sue labbra, l’odore
della sua pelle…
ogni minimo particolare.
Hay-Lin
si ritrovò a
gemere piano, stupita di quel nuovo suono che era in grado di produrre.
Con le
mani strinse fortemente le lenzuola, inarcando la schiena verso di lui.
Inizialmente
aveva percepito la sua entrata come una sorta di invasione dolorosa, ma
in quel
momento provava solo una sensazione di appagamento. Era felice di
sentirsi sua
in tutto e per tutto.
Mentre
le spinte del
ragazzo aumentavano di velocità, le mani di Hay-Lin si
posarono con forza sulla
schiena di JR, mentre le unghie affondavano nella sua pelle,
graffiandolo
appena.
Si
stavano dando con il
cuore e con l’anima, fondendosi in un’ unica ombra
della quale era impossibile
individuarne i contorni. Ormai gemevano entrambi, senza vergognarsi
delle
proprie urla.
Fu
così che raggiunsero
l’apice, invocando l’uno il nome
dell’altra, e viceversa.
-“Saranghae.”
le sussurrò lui ad un orecchio, prima di rotolare stremato
al
suo fianco, tenendola stretta in un abbraccio.
-“Anche
io ti amo.” disse lei ansimante, accoccolandosi al suo petto.
Non
erano mai stati
meglio di così. Mai.
Annyeong!! Mi dispiace per avervi fatto aspettare tanto anche stavolta... Spero che con questo capitolo, però, riuscirete a perdonarmi, :) Mi ci sono messa d'impegno, e devo ammettere che non è stato affatto facile descrivere determinate scene, ehm ehm *tossicchia imbarazzata* Non so nemmeno com'è venuto, cambio idea a seconda del momento in cui lo rileggo, quindi... xD Angolo domande: 1. Beh, innanzitutto, che ne pensate? Contente che ho dedicato un intero capitolo a JR ed Hay-Lin?? 2. Vi aspettavate una sorpresa (come poi è stato) o un'interruzione del loro rapporto? 3. Sono stati dolciosi? Ok, questa domanda è inutile, ma il "tre" è il numero perfetto, xD. Preannuncio: nel prossimo capitolo ci sarà una mezza novità che riguarderà due dei personaggi, e, forse, sarà il penultimo. ç__ç *lacrimuccia* Detto ciò, mi dileguo... Ciao Ciao! Alla prossima! Kisses, Alice...
RINGRAZIAMENTI: Ringrazio come al solito chi segue questa storia e chi mi ha recensito *-* : __Lexy__, Beast_fan e lovelovemary.