Capitolo
11: “Start
without End?”
Aron
era appena uscito dalla doccia e
si stava asciugando velocemente i capelli
con un asciugamano, quando Min-Hyun uscì a sua volta con un
accappatoio
addosso. Il suo sguardo si perse per un attimo ad ammirare il petto
nudo del
leader.
Era
già da un po’ di
tempo che si sorprendeva spesso a guardarlo sotto una luce diversa dal
solito.
Da quando si era ormai rassegnato a JR, aveva ripreso a guardarsi
intorno e,
inaspettatamente, ciò che cercava gli era parso
più vicino di quanto potesse
pensare.
-“Ehi
Min, mi stavo chiedendo se ti va di venire a casa mia stasera, visto
che gli altri ci hanno letteralmente abbandonato.” disse
Aron, fingendo
disinvoltura e facendo riferimento alle due coppie.
Il
più piccolo per poco non si strozzò con la sua
stessa saliva e cercò di
mascherare la cosa infilando la testa nel borsone. Una volta che fu
nuovamente
in grado di controllarsi, tirò fuori il volto per rispondere.
-“Va
bene Hyung. Chiamo i miei per avvertirli che non vado a
cena.”
In
quel momento Aron sorrise trionfante, cercando di non farsi vedere da
Min-Hyun. Quella sera aveva intenzione di dire al minore ciò
che provava nei
suoi confronti e doveva racimolare tutto il coraggio che aveva per
farlo.
Si
prepararono velocemente, poi si issarono le borse sulle spalle e si
diressero fuori dall’edificio insieme. Il tragitto a piedi
fino a casa del
leader fu abbastanza silenzioso, esclusa qualche battuta detta ogni
tanto.
Una
volta arrivati a casa cercarono di cacciar via il nervosismo e si
lasciarono andare alla loro tipica familiarità.
Il
più grande cucinò per entrambi, anche se non
dovette fare troppi sforzi,
dato che si limitò a preparare due panini al volo. Una volta
pronti, si
sedettero sul divano per mangiare davanti alla tv, infischiandosene
delle
briciole che avrebbero sparso ovunque.
-“Mm,
buoni. Complimenti.” disse Min-Hyun, prendendolo anche un
po’ in
giro.
-“Capirai…
per mettere un po’ di affettato e formaggio tra due fette di
pane non ci vuole una scienza.” replicò divertito
Young-Min, avendo intuito sin
da subito lo scopo dell’amico.
Quest’ultimo
li fece una linguaccia, poi tornarono a guardare il reality
show, commentando ogni minimo particolare e ridendo a crepapelle ad
ogni gaffe
dei concorrenti.
Mentre
Aron stava constatando l’assurdità delle parole di
uno di loro, si
voltò per capire come la pensava l’altro, ma lo
spettacolo con cui dovette fare
i conti lo prese alla sprovvista. Min-Hyun si stava leccando lentamente
il
labbro inferiore, cercando di eliminare quelle poche briciole che vi si
erano
posate sopra.
Se,
in quel momento,
qualcuno avesse chiesto a Young-Min come si chiamava, probabilmente non
sarebbe
stato in grado di rispondere. Un desiderio improvviso si
impossessò di lui,
portandolo a pensare cose poco caste, ma non era colpa sua se il minore
azzardava mosse peccaminose, se pur inconsapevolmente. Il movimento
della sua
lingua se lo immaginò sulle proprie labbra, e fu un colpo
basso.
Nello
stesso istante in cui lo pensò, Min-Hyun alzò il
volto per incontrare
il suo sguardo bramoso. Il leader provò a rivolgere
l’attenzione altrove, ma
non ci riuscì e rimase incatenato ai suoi occhi. Forse quello era il momento giusto per dichiararsi.
Il
minore arrossì visibilmente, mantenendo comunque vivo il
contatto
visivo. Le emozioni che stava provando
non erano nuove, le aveva già provate per JR, ma
c’erano due differenze …
stavolta poteva essere libero di fare ciò che si sentiva di
fare senza ferire
nessuno, e l’altra differenza era la diversa
intensità di sentimento che
sentiva in quel momento, perché con Aron era amplificata.
Continuarono
a guardarsi per una quantità indeterminata di minuti, non
riuscendo a decidersi sul da farsi. Poi il maggiore prese le redini
della
situazione. Aveva immaginato una dichiarazione fatta di parole, ma
capì che i gesti
parlavano molto di più. Certo, in quel modo avrebbe
rischiato maggiormente, ma
gli occhi del più piccolo lo facevano sperare.
Senza
pensarci troppo,
avvicinò il volto al suo, per permettere alle loro labbra di
unirsi in un bacio
appena sfiorato. Non voleva esagerare, prima avrebbe dovuto capire se
Min-Hyun
era consenziente.
Così
si separò di malavoglia, mentre lo stomaco gli ribolliva in
modo
anormale. Lo stesso stava succedendo anche al minore, il quale sarebbe
voluto
ritornare a quel contatto. Ci fu un breve momento di imbarazzo, ma
Young-Min
fece il possibile per interromperlo subito.
-“Non
so se te l’aspettavi, e non so nemmeno se era ciò
che volevi, ma era
ciò che io ho aspettato da mesi. Tu mi
piaci Min, anche tanto. Non ho mai avuto il coraggio di
dirtelo fino ad
ora, e sappi che non voglio rovinare la nostra amicizia né
il futuro del
gruppo, quindi se non provi le stesse cose me ne farò una
ragione e cercherò di
fare in modo che tutto torni alla normalità. Non sentirti
obbligato di dovermi
ricambiare per…”
Min-Hyun
lo aveva fatto tacere con la pressione soffice delle proprie
labbra sulle sue, che si incontravano per la seconda volta.
I
loro respiri si
troncarono nell’esatto istante in cui il contatto aveva
ripreso vita. Ma stavolta
si trattò di un bacio più profondo.
Fu
Min-Hyun a prendere
l’iniziativa e a fare pressione sulle labbra del
più grande, costringendolo
così a dischiuderle. Le loro lingue si sfiorarono appena,
come se fossero state
timide, poi cominciarono a muoversi in sincrono, acquistando
più familiarità
l’una con l’altra.
In
quel momento Aron
capì che era lui che aveva aspettato da sempre e le
sensazioni che provava in
quel momento glielo confermavano più che mai.
Min-Hyun,
invece, si
sentiva completamente andare a fuoco e sentiva il bisogno di esternare
quella
passione improvvisa, altrimenti sarebbe esploso.
Così
attirò a sé il
maggiore, afferrandolo, quasi con forza, per i capelli. Quel gesto
portò Aron a
sovrastarlo con il proprio corpo fino a inchiodarlo letteralmente al
divano,
senza dargli possibile via di fuga (non che ne avesse bisogno
comunque).
Mentre
Min-Hyun
continuava a tirarlo verso di sé, nonostante fossero
completamente appiccicati
l’uno all’altro, Aron disegnò il
contorno delle sue labbra soffici con la punta
della lingua, facendo fremere il corpo di colui che stava sotto di
sé contro il
proprio petto.
Quest’ultimo
cominciò a
sentire il bisogno di riprendere fiato, mentre il calore lo stava
invadendo nel
basso ventre e la sua eccitazione cominciava a farsi sentire,
così come quella
del più grande.
-“Non
mi sento affatto in dovere di ricambiarti, il mio è un
volere. Io voglio ricambiarti,
Young-Min.” disse
poi, facendo riferimento alle parole che stava dicendo
l’altro prima che lui lo
interrompesse con un bacio.
-“Ed
io voglio amarti e farti
sorridere.” replicò Aron.
Il
sorriso che gli
rivolse il più piccolo lo mandò in estasi,
perché era ciò che si era promesso
da tanto tempo ormai. Cos’è che aveva pensato? Ah,
già… “Voleva esserne la
causa spontanea” e, finalmente, ci era riuscito. Era stato in
grado di farlo
sorridere davvero dopo tanto.
Non
ci furono altre
parole, sarebbero state completamente inutili. Così
lasciarono spazio ai fatti.
Tornarono
a baciarsi con
un agio quasi impressionante, come se avessero sempre saputo che quello
era il
posto giusto in cui rimanere, ovvero l’uno tra le braccia
dell’altro.
Min-Hyun
gli morse il
labbro inferiore, trattenendolo tra i denti più del dovuto,
e Aron si lasciò scappare
un sospiro contro la sua bocca, non riuscendo a trattenerlo.
Poi
quest’ultimo afferrò
la maglietta dell’altro, per tirarla verso l’alto e
privarlo così di
quell’indumento fastidioso e Min-Hyun fece altrettanto.
Subito
dopo il maggiore
portò le proprie labbra sul suo collo e le dischiuse
leggermente per permettere
alla sua lingua di percorrerlo con una lentezza degna di una tortura,
mentre le
sue mani percorrevano dolcemente il suo petto.
La
“vittima” di quel gesto provocante si
ritrovò a gemere piano, senza vergognarsene, e
allacciò le proprie gambe
intorno alla vita di Aron. Ma, con quel movimento, le loro
virilità si
sfiorarono dolorosamente, facendoli gemere entrambi più del
dovuto.
Ormai
i loro pantaloni
erano diventati troppo stretti e ci sarebbe stata una sola cosa da
fare…
peccato che fecero l’esatto contrario.
Aron
si spostò dolcemente dal corpo del più piccolo,
cercando di riprendere
fiato e mettere a tacere l’istinto, per quanto difficile
potesse essere.
-“Non
ora. Non oggi.” sussurrò poi, una volta
riacquistato il fiato
necessario per parlare.
-“Hai
ragione, è meglio non correre.” ammise Min-Hyun.
Così
si rimisero velocemente le magliette, nonostante il loro desiderio
fosse stato un altro e fosse ancora ben visibile dal rigonfiamento dei
pantaloni di entrambi.
Ma
dovevano fare le cose
con calma. Si erano appena dichiarati e, anche se entrambi se la
sentivano già,
volevano percorrere l’intero cammino passo per passo, senza
bruciare nessuna
tappa.
-“Che
ne dici di continuare a guardare un po’ di tv?” la
domanda del più
grande, seppur inusuale per un momento del genere, fu accolta con un
cenno
d’assenso dall’altra parte.
Aron
aprì le braccia in un segno evidente di tacito invito, e
Min-Hyun, che
non se lo fece ripetere due volte, si accoccolò al suo
petto, chiudendo per un
attimo gli occhi, così da gustarsi al meglio quella
sensazione piacevole dovuta
al fatto che stava proprio tra le sue
braccia.
Young-Min
lo strinse ancor di più a sé, inspirando
profondamente il suo
profumo e trattenendolo contro il proprio petto. Lo
aveva aspettato per parecchio tempo e ne era valsa veramente la
pena.
Stettero
così, abbracciati, a finire di vedere quella trasmissione
per la
quale, ormai, avevano perso l’interesse.
Si
trattava solo di un
inizio. Un inizio che speravano non potesse mai avere una fine.
Angolo domande: 1. Cos'avreste cucinato al posto di Aron? Scusate ma non saprei cos'altro chiedere x°°D 2. Chi toglierà tutte le briciole dal divano?? Secondo me un topolino u.U Altra domanda inutile, ma almeno riesco ad arrivare alla terza! Muahahah. 3. Ha fatto bene Aron a tirarsi indietro sul più bello?
Alla prossima, nonchè ultima volta =( ! Kisses, Alice... ^^
Ringraziamenti: Come di rituale, ringrazio coloro che continuano a seguire questa storia, and a special thanks to: __Lexy__ e lovelovemary per avermi recensito!