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Autore: Mils    26/07/2012    5 recensioni
Kristen ha sempre studiato a casa, circondata dai suoi fratelli.
Adesso che sta finalmente andando a una scuola normale, non vede l'ora di vivere tutte quelle cose che finora le sono state impedite. Ma saprà riconoscere il limite? O finirà con il perdersi in quei tristi occhi chiari?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(consiglio musicale - traduzione della canzone)

Kristen

Camminavo per il corridoio con un libro sottobraccio.
Ero in questa scuola da una settimana e ancora non avevo capito dove si trovasse la biblioteca.
Mi guardai intorno.
Avevo un'ora buca e non c'erano molte persone in giro.
Mi fermai un attimo, cercando di ricordarmi se fosse al piano di sopra o a quello inferiore, quando vidi Robert uscire dal bagno.
Non avevamo parlato molto dopo la scenata al pub.
Ci incrociavamo spesso nei corridoi e lui mi salutava sempre, ma era come se.. cercasse un modo per evitarmi.
Sam e Tom andavano alla grande e di solito Tom si sedeva insieme a noi a pranzo, ma più spesso Sam e io pranzavamo da sole.
Robert, Tom e Marcus erano sempre insieme. Marcus, ogni volta che mi guardava, mi sorrideva felice e cercava di attirare l'attenzione di Robert su di me ma lui si limitava a un breve cenno con la mano prima di passare oltre.
Ma adesso era un'emergenza, più o meno..
Ma chi volevo prendere in giro? Volevo parlare con Robert..
Eravamo amici, no?
<< Robert! >> lo chiamai, affrettandomi per raggiungerlo.
<< Kristen.. ciao.. >> disse.
<< Scusa, hai, ehm, da fare..? >> chiesi.
<< No, no.. tu hai bisogno di qualcosa? >>.
<< Non so dov'è la biblioteca... >> ammisi, abbassando lo sguardo.
<< Sei qui da una settimana e non sai ancora dov'è la biblioteca? >>, mi prese in giro.
<< Mmh... >>.
<< Ehi, non.. non importa! >>, quando sentii la sua mano sfiorare il mio braccio sollevai subito gli occhi. << Ti ci porto io.. >>.
<< Aw, davvero? >>.
<< Certo.. tanto a chi importa della lezione di storia? >>.
<< Non a te di certo... >>.

Robert

<< Allora, che libro stavi cercando? >> le chiesi, una volta entrati in biblioteca.
Era visibilmente agitata.
Si guardava intorno, si portava le nocche sulla bocca, tamburellando sulle labbra, si mangiava le unghie e ogni volta che incrociava il mio sguardo sorrideva e arrossiva, imbarazzata a timida. Era una cosa davvero bella stare insieme a lei. Kristen era davvero diversa da tutte le altre. Nessuna ragazza si era mai comportata in questo modo con me, e dire che mi ero portato a letto metà scuola. Lei era sincera, non nascondeva chi era dietro quintali di trucco e l'unica cosa che nascondeva erano le sue bellissime gambe, fasciate da vecchi jeans. Ma andava bene, così almeno nessuno le avrebbe viste. Comunque, mi chiesi come sarebbe stata con una gonna o un vestito. Sicuramente benissimo.
<< Ehm.. v..veramente.. volevo.. volevo solo stare qui a leggere.. c'è l'ho già.. il libro >> rispose, mostrandomi la copia di un vecchio libro che teneva in mano.
<< Oh.. ti piace leggere, quindi? >>.
<< Molto. A te non piace? >>.
<< Non leggo qualcosa per conto mio da molto tempo.. >>. Non leggevo da anni, anche se prima amavo davvero tanto la lettura.
<< Oh.. come mai? >>.
<< Poco tempo.. >> mentii.
<< Certo.. >> annuì, come se capisse, ma si vedeva che non mi credeva. Aveva capito la mia bugia.
<< Dico davvero. Ho poco tempo >>.
<< Certo, come no. Fare il figo nei corridoi della scuola deve richiedere molto tempo.. >>.
<< Come, scusa? >>, lo aveva detto davvero?
Kristen arrossì. << No, ehm, scusa, mi è scappato.. a volte non tengo a freno la lingua.. non volevo dire.. si, volevo, ma non così... >>.
Stranamente, non ero arrabbiato.
Se fosse stato chiunque altro, mi sarei infuriato, ma con lei no.
Se fosse stato un maschio, avrebbe avuto già il naso rotto.
Ma era Kristen e il suo commento mi faceva solo ridere.
<< Quindi, per te sarei figo? >> chiesi, malizioso.
Kristen si fermò e anche io feci lo stesso.
Eravamo in mezzo a due scaffali colmi di libri. La biblioteca era praticamente vuota e c'era un silenzio di tomba.
<< Ho detto che fai il figo... >> disse, evitando il mio sguardo.
<< Quindi pensi che io non lo sia? >>. La mia domanda la mandò letteralmente nel pallone.
<< No! Ehm, io.. non.. non ho detto questo.. tu.. tu.. sei.. non mi piace il termine "figo", è volgare.. e tu non lo sei >>.
Si, invece, lo sono.
Sono volgare quando mi faccio una ragazza nel ripostiglio della scuola.
Sono volgare quando mi scopo una ragazza e non mi faccio toccare dopo.
Sono volgare quando mi porto a letto una ragazza e poi scompaio la mattina dopo.
Sono volgare in molte cose che faccio e Kristen non le conosce. E non voglio che le conosca.
Se le scoprisse, probabilmente cambierebbe idea e se ne andrebbe e non voglio che lei lo faccia.
Lei è l'unica cosa pura della mia vita.
<< Davvero..? E come mai pensi una cosa del genere? >>, mi avvicinai di più a lei.
<< Tu.. >>, Kristen indietreggiò, andando a sbattere contro uno scaffale, << mi hai aiutata il mio primo giorno >>.
<< Semplice gentilezza >> la schernii.
<< No, era di più. Tu sei gentile. Con.. me, lo sei >>.
Soffocai una risata. << Io non credo che il resto della scuola la pensi allo stesso modo >>.
I suoi occhi si piantarono saldamente dentro ai miei, provocandomi un brivido lungo la schiena.
<< Io non sono il resto della scuola >> disse, decisa.
E aveva ragione.
Lei non era come nessuna ragazza di mia conoscenza.
<< Lo so.. >> sussurrai, facendomi ancora più vicino. Lei indietreggiò ancora una volta, sbattendo per la seconda volta contro lo scaffale.
<< E penso davvero che tu sia gentile.. ma non capisco come mai nascondi tante cose di te... >>.
<< Che.. che intendi? Non nascondo niente, io >> dissi, mettendomi subito sulla difensiva.
<< Suoni la chitarra, ma non lo dici a nessuno. Da quanto non suoni? Non ti manca? E perché hai smesso di leggere? Scommetto che prima leggevi molto spesso. E come mai sei così gentile con me e poi mi urli contro per niente? Sei.. un enigma >>, mentre parlava, continuava a sbattere le ciglia, più e più volte, nervosa e agitata. Davvero tenera. Ma quello che aveva detto non aveva fatto altro che mettermi ancora di più sulla difensiva.
<< Non sono affari tuoi >> dissi, freddo.
<< Lo so che non sono affari miei, ma sei tu che continui a essere gentile con me, a confidarti con me. Mi chiedevo solo il perché... >>, si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, dondolandosi sul posto.
Già. Perché?
Perché continuavo a raccontare tutte quelle cose a lei?
Che aveva questa ragazzina di così speciale da indurmi a sputtanarmi in quel modo?
Le avevo raccontato della chitarra, delle mie sorelle e ora aveva anche capito da sola la mia passione per i libri.
Tutte cose che custodivo gelosamente, perché non volevo che qualcuno lo sapesse.
Non ero un musicista come Marcus.
Non ero un topo di biblioteca.
Non ero neanche il fratello maggiore perfetto.
Non ero proprio niente.
Tutte quelle poche cose non mi rendevano niente.
Non ero riuscito ad arrivare in fondo a niente.
Tutte le cose che le avevo raccontato non erano altro che piccoli pezzi di me, i più nascosti, ma anche i più insignificanti, perché non ero riuscito a diventare niente di quello che volevo. Prima ero un'altra persona, piena di sogni. Poi la vita aveva iniziato ad apparirmi noiosa, quasi banale, e per movimentarla un po' avevo iniziato a cacciarmi nei guai, giusto per sentire un po' di adrenalina scorrermi nelle vene. E adesso eccomi qui, da solo con l'unica ragazza al mondo che pensa che io sia gentile e non solo bello e che sta cercando di capire qualcosa di me, del vecchio me, senza giudicarmi, dandomi tutto il tempo che voglio e senza mai perdere quella dolcezza e quella timidezza che mi hanno attirato verso di lei.
<< Volevo fare il musicista >> dico, senza pensarci.
I suoi occhioni verdi si spalancano un po'. << Davvero? >>.
<< Già.. >>.
<< Cosa ti ha fatto cambiare idea? >> chiese, gentile e comprensiva.
<< Non lo so... tante cose, immagino. Non ero abbastanza bravo, non avevo una bella voce come quella di Marcus, non mi sentivo all'altezza. Così ho lasciato perdere e.. >>.
<< .. te ne sei pentito >> concluse lei per me.
<< Si.. molto >> ammisi, per la prima volta da quando avevo smesso.
<< Perché pensavi di non essere all'altezza? Io non penso che sia così >>.
<< Non reggevo la situazione... Marcus era davvero bravo, ed eravamo dei ragazzini di sedici, diciassette anni con una chitarra in mano e tanti sogni. Vedevo lui, così sicuro di sé. I suoi genitori lo supportavano fin da piccolo, mentre i miei mi urlavano contro ogni volta che prendevo in mano il manico della chitarra. Alla fine, ho mollato >> raccontai, infilandomi le mani nelle tasche dei jeans.
Kristen si avvicinò, e mi accarezzò dolcemente il braccio.
Quel semplice contatto, mi fece subito sentire meglio.
<< Rob, mi dispiace tanto... forse, però, dovresti riprovarci >>, accennò un timido sorriso, che ricambiai quasi senza pensarci.
<< Non credo che prenderò di nuovo una chitarra in mano molto presto, Kristen.. >>.
<< Non ho detto che devi farlo molto presto.. con il tempo, magari >>.
<< Si, forse.. >>.
Mi avvicino ancora un po' a lei, stavolta non si allontana, ma ricambia il mio sguardo.
<< Robert, io penso davvero che tu sia un bravo ragazzo.. >> sussurra, mordendosi il labbro.
<< Perché non mi conosci, Kristen.. >>, e non voglio che tu conosca quel mio lato.
<< Ma io voglio conoscerti... >>, la sua voce si era fatta un sussurro, quasi un soffio.
<< Fidati, non vorresti vedere quel lato di me.. >>.
<< Mettimi alla prova >> disse, sfidandomi.
Per tutta risposta, me ne andai lasciandola sola in mezzo a tutti quei libri.
Sicuramente, loro erano una compagnia più raccomandabile della mia.

Kristen

Quattro giorni dopo

<< Mi accompagni da Tom? >>.
<< Si, certo. Un attimo, metto questo nell'armadietto.. >>, aprii il mio armadietto e misi dentro i miei libri.
Mentre sistemavo la mia roba cercai con lo sguardo Robert.
Non ci parlavo dal nostro incontro in biblioteca.
Non so perché. Forse ho esagerato, forse avrei dovuto starmi zitta.
Fatto sta che adesso, appena mi vide mi saluta velocemente e poi cambia in fretta strada.
Non capisco perché faccia così, ma ho intenzione di capirlo.
<< Ecco.. >> dico, sorridendo a Sam, che mi aspetta appoggiata contro il muro.
Insieme ci dirigemmo verso l'aula di Tom.
Faceva francese insieme a Marcus.
Fu proprio quest'ultimo a salutarmi per prima, mentre Tom abbracciava Sam - senza alcun imbarazzo - nel bel mezzo del corridoio.
Robert non l'aveva mai fatto.
I nostri pochi segni "d'affetto", se così si potevano chiamare, ero sempre stati in posti riservati.
Forse si vergogna di farsi vedere con me.
All'improvviso le parole che mi aveva detto al pub - MI STAI ROVINANDO LA REPUTAZIONE - si fecero sentire di nuovo.
Sbattei le ciglia per scacciare le lacrime.
<< Ehi >>, la voce di Marcus mi fece quasi fare un salto.
<< Scusa, non volevo spaventarti >>.
<< No.. ehm, non è niente.. >> dissi.
Sam e Tom si erano dileguati, sicuramente per nascondersi da qualche parte.
<< Va tutto bene? >> mi chiese, premuroso.
Perché Robert non poteva essere come lui?
Marcus era dolce, con me. Anche Robert lo era, ma in un modo tutto suo.
"Ricorda", diceva sempre mia mamma, "solo perché qualcuno ti ama a modo suo, non vuol dire che non lo stia facendo".
Ma io avevo bisogno di un punto stabile, mentre Robert andava e veniva.
E ogni volta che se ne andava io mi sentivo sempre peggio.
<< Si.. si, è tutto okay >>.
<< Dopo la scuola devo andare a provare in un locale. Ti va di venire con me? >>.
Non ci pensai neanche. << Certo >>.
Marcus sorrise. Mi piacevano i suoi sorrisi. << Grande >>.

Robert

Stavo uscendo dalla mia classe, quando vidi Tom e Sam allontanarsi mano nella mano.
Accennai un saluto e andai oltre.
Stavo per uscire in giardino a fumarmi una sigaretta quando mi sembrò di vedere una figura famigliare.
Mi fermai e constatai che avevo ragione.
Kristen e Marcus stavano parlando fuori dall'aula di francese.
Mi fermai di colpo.
Che ci facevano quei due insieme?
Perché Marcus stava parlando con Kristen?
E perché lei sorrideva?
Io non la facevo sorridere, io la facevo piangere.
Anche se non volevo.
Mi ero allontanato da lei proprio per questo motivo.
Non volevo farla soffrire, non volevo che entrasse nel mio mondo.
Se l'avesse fatto, avrebbe capire che razza di coglione ero.
L'avrei fatta entrare nel mio personale inferno, e si sarebbe scottata per colpa mia.
Scottata, ma che dico? Si sarebbe ustionata.
Lei non aveva idea del Robert che ero quando non ero con Tom o Marcus.
Io non ero una brava persona.

Kristen

<< Che ci facciamo qui? >>.
<< Tranquilla, non c'è nessuno. Conosco il proprietario di questo posto da anni, ho le chiavi >>, con uno scatto della serratura aprì la porta che dava alla al dietro le quinte del piccolo palco del locale, che dava a sua volta sul palco, dove mi condusse Marcus.
<< Oh.. va bene, allora >>.
Salì sul palco con la sicurezza di un cantante consumato, tenendo in mano la sua chitarra.
Aveva ragione, non c'era nessuno.
Il locale era vuoto.
<< Mai salita su un palco, eh? >> mi stuzzicò, mentre portava uno sgabello sul bordo del palco.
<< Ehm, no. Mai. Paura del palcoscenico da.. da sempre >>.
<< Adesso non c'è alcun motivo di aver paura, però: non c'è nessuno >> mi fece notare, indicando la platea vuota.
<< Si, okay.. ma non mi hai ancora spiegato perché siamo qui >> dissi.
<< Volevo parlarti di alcune cose >>.
<< Mmh.. okay. Parla >>.
<< Tu e Robert.. >> iniziò.
Alzai una mano per fermarlo.
<< Non c'è nessun "tu e Robert". Non mi parla, non so se l'hai notato.. >>.
<< Sinceramente? Non l'ho notato. Ma ho notato un'altra cosa.. >>, sorrise ammiccante mentre si sistemava sullo sgabello.
<< Ah, si? Cosa? >>.
<< Il modo in cui ti guarda.. >>.
Mi sentii arrossire.
Mi parve quasi di sentire lo sguardo di Robert su di me.
<< No.. no, ti sbagli.. lui.. non mi guarda proprio in nessun modo.. te l'ho detto: non mi parla neanche >>.
<< Kris >>, il modo in cui mi richiamò non ammetteva repliche.
<< Si? >>, mi sentivo una bambina sgridata dal maestro.
<< Sono uno dei suoi migliori amici, lo conosco. Fidati se ti dico che non ha mai guardato nessuna come guarda te >>, concluse la frase con un sorriso.
Sorrisi a mia volta, nascondendomi il viso fra le mani. << Ma se anche fosse? Non mi parla comunque >>.
<< A questo possiamo porre rimedio >>.
<< Come? >>.
<< Come ho già detto, conosco molto bene Robert e.. >>.
<< Sai cosa gli piace? Puoi dirmelo? >> chiesi, euforica.
Volevo sapere ogni cosa di quel ragazzo, anche a costo di non saperla direttamente da lui.
Ma Marcus non era dello stesso parere.
<< Cosa gli piace te lo dirà lui. Quello che volevo dirti, o meglio chiederti, riguarda una.. passione di Robert per.. >>.
<< .. la chitarra >> dissi, indicando quella che Marcus teneva in mano.
Il suo sorriso si fece ancora più ampio. << Lo sapevo! Te l'ha detto! Sei speciale, avevo ragione io >>.
<< Marcus.. non capisco.. io.. >>.
In un attimo mi fu vicino, fissandomi con i suoi occhi scuri. << Fidati di me >>.

Un'ora dopo eravamo ancora seduti per terra, sul palco.
Marcus strimpellava una canzone che non conoscevo e che aveva scritto lui.
<< L'ho scritta anni fa' con Robert, è da tanto che non scriviamo qualcosa insieme.. >> mi confessò, mettendo via la chitarra per un attimo.
<< Mi piacerebbe sentirvi suonare insieme. Sei molto bravo Marcus >>.
<< E tu hai una bellissima voce >>.
Prima, con la scusa di provare una vecchia canzone di cui non si ricordava le parole, mi aveva costretto a cantare.
Avevamo cantato insieme e poi io da sola.
Mi piaceva cantare, ma non ne avevo mai trovato l'occasione.
Mi liberava, urlavo tutto quello che provavo.
Arrossii per il complimento. << Grazie.. >>, mi portai una ciocca dietro l'orecchio.
<< Kristen, penso che tu sia seriamente la persona più adatta a Robert. Ha bisogno di una persona come te >> se ne uscì Marcus, riprendendo in mano la chitarra e strimpellando qualche accordo a caso. << Quello che ho detto durante lo spettacolo, era giusto per farvi avvicinare e mi dispiace che Robert abbia avuto l'effetto opposto. La verità è che.. Robert non è così semplice come può sembrare e se decidi di avvicinarti a lui.. uhm, volevo solo avvisarti che non sarà una passeggiata. Ma io gli voglio un bene dell'anima e spero davvero che tu lo renda felice come io spero >>.
<< Marcus, sono.. lusingata dalle tue parole, ma.. non credo che Robert la pensi allo stesso modo >>.
Proprio in quel momento, il mio cellulare vibrò.
Dove sei? Vengo a prenderti, dovunque tu sia. Dobbiamo parlare, per favore.. R.
Mi sentii morire.
Robert voleva parlare con me?
Era arrabbiato? Aveva voglia di vedermi?
Mi rigirai il cellulare fra le mani, indecisa su cosa fare.
<< E' lui? >> mi chiese Marcus, percependo la mia tensione. Annuii. << Visto? Vuole parlare con te, allora >>.
Accennai un sorriso e risposi.
Sono nel locale dove si è esibito Marcus. Che succede, Rob? K.
Che ci fai ancora con lui? R.
Ancora?
Mi aveva visto con Marcus, prima?
Dimmi che sta succedendo... K. insistetti.
Sono lì entro dieci minuti. ESCI R. era un ordine?
Insicura, salutai Marcus e uscii in strada.

Robert

Gli avevo seguiti.
Si, ero un coglione e ora ero anche uno stalker.
Ma era stato più forte di me: quando li avevo visti allontanarsi insieme, ero quasi impazzito.
Marcus mi aveva rassicurato che non avevo nulla da temere, ma che dire di Kristen?
Marcus era un musicista, era bravo, gentile, non aveva i miei casini e non si faceva le mie paranoie.
Lei si meritava un ragazzo del genere. Ovvero, non ero alla sua altezza. E lo sapevo benissimo.
Ma avevo voluto seguirla lo stesso. Giusto per farmi del male.
Quando li avevo visto entrare dentro il locale, mi era venuto un mezzo infarto.
Marcus stesso mi aveva raccontato come portasse spesso le sue amichette là dentro per fare colpo.
Qualche accordo con la chitarra, una serenata e il gioco era fatto.
Spesso non facevano neanche in tempo a cercare un altro posto, visto il fascino da musicista del mio amico.
E adesso Kristen era là dentro con lui. E io qua fuori, impazzendo.
Di cosa poi?
Gel.. no, non poteva essere quello.
Non era la mia ragazza.
Non era niente. NIENTE.
Dovevo farmelo entrare in testa, o sarei schizzato del tutto.
Non volevo che lei fosse solo un'altra ragazza tra le braccia di Marcus.
Lui poteva avere tutte le musiciste che voleva, ma Kristen no.
Perché lei era.. già, cos'era lei?
Non avevo tempo per pensarci, ero troppo occupato a guardare la porta sul retro del locale, aspettando che si aprisse.
<< Dannazione, Kristen, esci! >> dissi, pensando a voce alta.
<< Veramente io sono già uscita... >>.
<< Porca..! >>.
Mi voltai di scatto e mi ritrovai Kristen davanti.
<< Cazzo, Kristen! >> esclamai.
<< Ciao anche a te, Rob.. >>.
<< No, no, ehm, scusa, è che.. da dove sei uscita, scusa? >>.
<< Dalla porta principale. Mi ha fatto uscire Marcus >>.
<< Eri con lui? >>, il mio tono si fece freddo, accusatorio.
<< Si, perché..? >>, mi guardò confusa, sistemandosi i capelli dietro le orecchie.
<< Perché eri con lui? >> chiesi, irritato. Lo uccido. Lo ammazzo con le mie mani se l'ha sfiorata.
<< Doveva parlarmi.. ma tu che ci fai qui? Perché dovevi vedermi? Che succede? >> mi chiese, con una curiosità così infantile da farmi passare l'incazzo.
<< Io.. >>.
La verità è che non lo so, Kristen.
Non so perché ti ho chiesto di uscire per me.
So solo che non sopportavo il pensiero di saperti là dentro con lui.
Mi fido di Marcus, gli voglio bene, ma non voglio che tu sia la sua ragazza.
Non voglio che lui ti faccia soffrire.
Ma è anche vero che, se non lo farà lui, lo farò io.
Non dovrei, lo so.
Ma sono egoista e voglio averti tutta per me.
Anche la tua rabbia e le tue lacrime, le voglio tutte per me.
E non so cosa mi sta succedendo, ma non voglio che tu vada via.
Ma rovinerò tutto come sempre, perché davanti agli altri io sbaglio sempre.
Ma forse è proprio questa la soluzione: non farci vedere.
Stare nascosti.
Le afferro il braccio, cercando di fare il più piano possibile, e la trascino in un vicolo.
Un vicolo poco illuminato, alle spalle di un negozio di musica che sta per fallire, senza uscita e dove possiamo stare soli.
La spingo piano contro il muro e metto le mani accanto al suo viso, imprigionandola.
Vedo la paura per un secondo nei suoi occhi, poi solo sorpresa.
<< Che succede, Robert? >> mi chiede, seria.
<< Io non lo so... >> ammetto, con voce triste persino alle mie stesse orecchie.
<< Parlami! Parlami, cazzo, perché io non capisco che sta succedendo! >> esplose, agitandosi. Quando lo faceva, tutto il suo corpo era in movimento: le mani, che iniziavano a gesticolare, le ciglia che sbattevano senza sosta, i piedi che dondolavano o sbattevano, le gambe che tremavano un po'. Era adorabile.
Provai ad accarezzarle una guancia ma lei si scostò. << No, Robert, voglio sapere che succede.. >>, aveva abbassato il tono, ma era comunque evidente che non stava scherzando. Aveva ragione, le dovevo delle spiegazioni. Ma anche lei doveva dirmi alcune cose.
<< Che stavi facendo con Marcus? >>.
<< Ancora? Niente >>.
<< Hai passato un'ora a guardarlo in faccia, Kristen? >> la schernii. Non sapevo controllare la rabbia, presto avrei perso la calma.
<< Non capisco perché ti interessi così tanto.. >>, le afferrai un polso, stringendolo più di quanto avrei voluto.
<< Dimmi solo che stavate facendo, cazzo! >>.
<< Lasciami! >> urlò e io mollai la presa, come scottato.
<< S..scusa.. io.. >>.
<< Non importa. Ma ora dimmi che cazzo ti prende, Robert >>.
<< Non lo so! Non lo so, cazzo! E' che.. quando ci sei tu nei paraggi.. impazzisco >>, mi feci più vicino e lei si appiattì contro il muro, arrossendo.
<< Voglio.. voglio solo conoscerti, Robert.. >> sussurrò, guardandomi dritto negli occhi.
<< Ti ho già detto cosa ne penso, Kristen.. non ti conviene >>.
<< Non mi importa, io voglio farlo. Tu non sei lo stronzo che fai credere di essere >> lo disse con una tale convinzione che per un attimo le credetti.
<< Si, invece! >>.
<< NO! No, non lo sei! Robert, tu mi hai aiutato il mio primo giorno quando nessuno altro mi degnava di un'occhiata, con me sei sempre gentile e nascondi la tua gentilezza sotto una corazza fredda, ma io la vedo! >> mi urlò in faccia.
<< Kristen, tu non capisci.. >>.
<< Dimmi! Dimmi cosa non sto capendo e forse lo capirò! Ma se stai zitto, se non mi spieghi, io non posso capire >>.
<< Io.. Kristen.. ti stai ficcando dentro qualcosa più grande di te >> disse, più calmo e dolce. Non volevo arrabbiarmi con lei, non volevo farla urlare.
<< Non ho paura di questo, Rob.. >>, sollevò una mano.
La sua manina piccola e bianca, candida.
E la posò sulla mia guancia, accarezzandomi.
Non avevo neanche fatto la barba, e sembravo un barbone come sempre.
Ma lei non disse niente e continuò ad accarezzarmi con una gentilezza che non conoscevo.
Ogni suo tocco, era puro piacere per me.
Ne volevo sempre di più.
Di più. Di più. Di più.
<< Kristen.. >> sussurrai il suo nome mentre appoggiavo la fronte contro la sua.
<< Non mi fai paura, Rob.. voglio conoscerti. Anche se sei pieno di casini, a me non importa >>, la sua piccola manina era sempre lì.
E lei mi guardava con quei suoi occhioni verdi.
Così belli, così profondi.
Quei due occhi verdi riuscivano a vedere dentro di me, e non avevano paura di scavare in profondità.
Quella ragazza era unica nel suo genere.
E io non c'è la facevo più a resistere.
Le misi una mano dietro la nuca, attirandola verso di me.
Lei non oppose resistenza, ma la vidi arrossire ancora di più.
I nostri visi erano così vicini.. le sue labbra erano rosse anche senza rossetto, dolci alla vista.
Sicuramente anche al tatto.
Ne volevo una prova, e la volevo subito.
Avvicinai il suo viso al mio e fui subito inebriato dal suo profumo.
Era stupendo. Non era niente di commerciale, niente di lussuoso o la fragranza di chissà quale chanel.
Era un misto di sapone, vaniglia e fragola.
Da oggi in poi questo sarà il mio profumo preferito.
La sentii tremare sotto al mio tocco mentre giocavo con qualche ciocca dei suoi capelli, che si arricciavano dietro la nuca.
Lentamente, mi chinai e poggiai le mie labbra sulle sue.
Avevo ragione, erano morbide e dolci anche al tatto.
Sentii un brivido invadermi tutto il corpo. Baciarla era meraviglioso.
Dischiudemmo le labbra nello stesso momento.
Eravamo pure coordinati.
La mia lingua iniziò a esplorare la sua bocca, prima piano, poi mi feci sempre più audace vedendo che lei si stava rilassando.
Era sempre timida, anche nei baci, e mi piaceva. La tenni stretta a me, appoggiando le mani sui suoi fianchi e attirandola a me.
Si appoggiò al muro e mi attirò goffamente a sé, facendomi sorridere contro le sue labbra.
Portò le mani sui miei capelli e iniziò a giocarci, a tirare gentilmente, a gemere ogni volta che le mordevo il labbro.
Mi piaceva averla fra le braccia in quel modo.
Mi piaceva baciarla e avere le sue mani fra i capelli.
Mi piaceva stringerle i fianchi e sentire la sua lingua giocare con la mia.
Era tutto un mix di sensazioni nuove per me.
Non avevo mai provato niente del genere baciando una ragazza.
Mai.
Di solito non provano niente quando me le scopavo.
Non era così. Kristen mi faceva sentire.. amato.
Era una parola enorme, lo sapevo, e avevo paura anche solo a pensarla, ma era così che mi sentivo.
Con lei, non avevo paura.
Cercai di avvicinarla ancora di più a me, facendola gemere ancora di più.
Ben presto, la sua goffaggine svanì lentamente, lasciando il posto a una timidezza davvero dolce e confortante.
Mi toccava dolcemente, curando il mio dolore con le sue piccole mani.
Audacemente, sollevai un po' la sua maglietta, toccando il pezzo di pelle scoperta.
La sentii tremare, ma non mi fermai.
Sollevai ancora un po' di stoffa e aumentai il bacio.
Kristen si staccò lentamente da me, frastornata. << Rob.. n.. no >> disse, cingendomi il collo con le braccia prima di tornare sulle mie labbra.
Messaggio ricevuto: dovevo tenere le mani apposto.
Sarebbe stato difficile. Ma per lei.. be', forse per lei ci sarei riuscito.
Mi avventai su di lei ancora di più, se possibile, e lei fece lo stesso.
Era come se quel bacio fosse un modo, per entrambi, di scacciare i nostri demoni.
Volevo diventare una cosa unica con lei, e anche Kristen sembrava pensarla allo stesso modo.
Quando ci staccammo fu solo perché ci mancava il fiato.
Kristen mi fissò imbarazzata, ma sorridente. Aveva i capelli scompigliati, le guancia rosse e la maglietta stropicciata, ed era bellissima.
E chissà perché, non mi trattenni dal dirlo. << Sei bellissima.. >>, sussurrai contro le sue labbra, poggiandole dolcemente di nuovo sulle sue.
Lei mi strinse le braccia, accarezzandomi la pelle scoperta dalla maglietta a maniche corte. << Sei il ragazzo più bello che io abbia mai visto.. >>.
Trattenni una debole risata mentre giocavo con una ciocca dei suoi capelli. << E' stato.. >>.
<< .. il mio primo bacio >> finì lei, arrossendo veramente tanto.
In quel preciso momento, il mio ego si gonfiò come mai in vita mia.
Mai, come in quel momento, mi ero sentito così bene con me stesso.
Ero appena stato il suo primo bacio, cazzo!
Ero l'uomo più felice del mondo a quella scoperta: se non aveva mai baciavo voleva dire anche che era..
La strinsi di nuovo a me, per il suo primo secondo bacio.

Kristen

Il mio primo bacio.
Il mio primo bacio dato a Robert.
Il mio primo bacio, il più bello del mondo.
Il mio primo bacio, dato al ragazzo più bello del mondo.
Il mio primo bacio, che mi aveva fatto sentire bene, bene davvero.
Il mio primo bacio e, sperai, non di certo l'ultimo dato a Robert.

Quando ci staccammo di nuovo, Robert aveva i capelli più scompigliati del solito. Lo facevano sembrare un ragazzino, e gli davano un'aria sbarazzina e maliziosa, era davvero adorabile, ma in un modo sexy che mi fece avvampare per la milionesima volta.
Allungai una mano e gli accarezzai il viso, facendolo sorridere.
Amavo quel sorriso.
<< Visto? >> dissi, anche se riuscivo a parlare a malapena, << Non c'era niente di cui aver paura.. >>.
Lui fece un timido sorriso, era così carino. << Sei testarda, eh? >>.
Annuii. << Molto >>.
Robert tornò serio tutto in una volta. << Kristen, quello.. quello che è appena successo.. >>.
Mi sentii morire. Voleva rinnegare il tutto così velocemente?
Avevo fatto così schifo?
<< Che.. che c'è, Rob? >> chiesi, con la voce che mi tremava.
<< Io.. io non voglio una storia. Non sono proprio il tipo >>.
Ero sicura di avere la delusione stampata in faccia.
Anche se non mi ero mai neanche sognata di immaginarmi seriamente io e lui insieme, nell'istante in cui le sue labbra avevano sfiorato le mie la mia mente aveva creato un sacco di immagini di me e Robert felici, che ci tenevamo per mano, uscivamo insieme e facevamo tutte quelle cose che fanno le coppie e che, per colpa del lavoro dei miei, mi ero persa per tutto questo tempo.
Ma, come avrei dovuto immaginare, era tutto nella mia testa.
<< Oh... >> fu tutto quello che riuscii a dire.
<< Kristen, mi.. mi dispiace, pensavo che fosse ovvio.. >>.
<< Mmh.. >>, non sapevo che dire. E poi ero sicura di scoppiare in lacrime se avessi anche solo provato a parlare.
<< Ma è stato un bacio grandioso! >>.
<< Uhm >>, evitai di guardarlo. Si, era stato proprio grandioso, ma adesso.. tu te ne vai e mi lasci sola, pensai, sull'orlo delle lacrime.
<< Kristen, parla per favore.. >> mi supplicò, sollevandomi il mento con una mano. Notò subito i miei occhi lucidi. << No, Kris.. Kristen, per favore.. non.. non piangere, okay? Mi dispiace! Lo so.. tu sei.. cazzo, sei piccola e avresti voluto una specie di favola ma io non te la posso dare.. io non sono quel tipo di ragazzo, capisci? Non so come ci si comporta nei rapporti a due. Io sono un casino e non voglio rovinare anche te, Kristen.. >>, mi circondò con le braccia, stringendomi a sé in un dolce abbraccio. Era solo un'illusione, lo sapevo, ma per un momento mi sentii davvero bene. << Credimi, Kristen.. non avrei mai voluto ferirti.. forse.. forse non avrei dovuto baciarti.. >>, quelle parole mi fecero davvero male.
<< Ti sei.. ti sei.. sei pentito? >> balbettai, scansandomi dal suo abbraccio.
<< No, no, no, Kristen.. ascoltami >>, mise le mani ai bordi del mio viso, imprigionandomi.
<< Io.. non capisco.. >> mormorai, scoppiando finalmente in lacrime.
<< Oh, merda... Kristen, ti prego.. possiamo continuare a vederci, okay? Solo.. in privato. Ora capisci? >>.
<< Capisco solo che vuoi che ci nascondiamo come se stessimo facendo qualcosa di male! >> sbottai, cercando di asciugarmi le lacrime.
<< Noi non.. oh, Cristo >>, mi asciugò le lacrime con le mani, accarezzandomi amorevolmente il viso. << Kristen, non voglio che nessun altro si metta in mezzo, okay? Lasciamo le cose come stanno, non mettiamoci a spiattellare tutto ai quattro venti. Teniamo quello che è appena successo per noi. Non sono pronto a una storia, capisci? >>.
<< E allora cosa siamo, Rob? >>, mi sporgetti verso di lui, con la rabbia che mi montava dentro.
<< Non lo so! Non lo so, okay?! >>.
<< Non.. non urlare >> lo pregai, chiudendo gli occhi.
Lo sentii sospirare.
Aprii lentamente gli occhi.
Era così vicino a me..
<< Fai come ti dico, okay? >>, mi baciò le labbra, un dolce bacio che mi fece subito rilassare.
Non riuscii a resistere: portai le mani ai suoi capelli e avvicinai ancora di più i nostri corpi.
Robert non se lo fece ripetere due volte e aumentò subito l'intensità del bacio.
I baci di Robert erano qualcosa di nuovo.
Dolci, pieni di passione, amore e rabbia insieme.
Non erano delicati, ma neanche violenti.
Era un insieme di tutto questo, ed era tutto bellissimo.
Quando lo baciavo, ero proprio dove volevo essere, ero me stessa.
Ma appena ci staccammo, tornai violentemente alla realtà.
Mi stava rinnegando.
Non voleva una storia alla luce del sole.
Non voleva farsi vedere con me.
Si vergognava di me, forse.
O forse non era davvero pronto a una relazione.
Ma anche per me era la prima volta eppure non avevo paura di quello.
Avevo paura di tante cose, ma non di Robert.
Poteva dire quello che voleva, io non lo temevo.
Con ancora la sua fronte appoggiata alla mia, Robert mi baciò teneramente il naso. << Farai con ti dico, per favore? >>.
Non volevo nascondermi.
Non era così che immaginavo il mio primo bacio o la mia prima storia.
Ma non volevo neanche perderlo.
Annuii, trattenendo le lacrime,

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questo capitolo è stato un parto.
e be', c'è stato il bacio, yeeeh!
e poi tutto il dramma.
be', la storia non sarà tutta rosa e fiori, vi avviso.
certo, sarà dolce e tenera, ma avrà anche momento come questi.
spero che vi piaccia.
lasciatemi qualche recensione okay?
per il prossimo capitolo aspetterò almeno di avere quattro recensioni per questo (sono cattiva, me l'avete già detto).
baci baci
xoxo



























   
 
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