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Autore: Dragana    26/07/2012    9 recensioni
"Ogni volta che Leah aveva qualche dubbio circa la natura stessa dell’imprinting, poi succedeva qualcosa che la faceva rendere conto del fatto che, non sapeva gli altri, ma il suo era assolutamente azzeccato."
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Leah Clearweater, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Note iniziali: Questa storia si svolge dopo i fatti raccontati in “Una giornata di sole”; uno dei due protagonisti è l’OC che compare là! Per chi conoscesse già questi personaggi, buona lettura!


A Giò, Chiara, Sandra e Martina
e a tutte le altre ragazze che, come noi, non disdegnano un bicipite muscoloso, quando c'è,
ma non per questo sono immuni al fascino dell'occhialetto da intellettuale precisino!



THOR

Ogni volta che Leah aveva qualche dubbio circa la natura stessa dell’imprinting (c’era poco da fare, Jacob e Nessie continuavano a perplimerla oltre ogni previsione), poi succedeva qualcosa che la faceva rendere conto del fatto che, non sapeva gli altri, ma il suo era assolutamente azzeccato.
Dall’altra parte dello schermo del computer, infatti, Abraham stava sventolando due biglietti del cinema con un’espressione compiaciuta, tradita solo dal luccichio dei suoi occhi dietro gli occhiali che si era dovuto rassegnare a mettere, quando leggeva e stava al pc. –Sei vecchio!-, l’aveva preso in giro Leah. Quello che pensava davvero era qualcosa tipo “quegli occhialetti da intellettualoide sfigatello ti rendono un essere da stupro subitaneo e immediato”.
-Dato che per sabato hai proposto tassativamente “cinema”…
-Senti, non è che ogni volta che torno a casa devi per forza portarmi in quei ristoranti fighi in culo ai lupi e spenderci mezzo stipendio, apprezzo, ma…
-Va bene, obiezione accolta. In culo ai lupi poi lo trovo davvero appropriato. Comunque. Dicevo che ho prenotato due biglietti per “Thor”, se non ti va bene nessun problema, li do a Pam e Harley che sono settimane che sbavano per…
-Sei un precisino del cazzo che prenota i biglietti per sabato il martedì pomeriggio e io ti amo. “Thor”. Cazzo, ti amo.
-Non è questione di essere precisini, è che il film è appena uscito e rischiavo di non trovarli… com’è che mi dici che mi ami solo quando sei al college e solo quando faccio cose da nerd?
-Com’è che tu me lo dici solo quando pensi che io stia dormendo?
Lui scoppiò a ridere. Voglio essere lì ed è soltanto martedì, pensò Leah. Ma non lo disse.
-Quindi cinema e ristorante italiano semi-decente, confermato?
-No. Cinema e hamburger schifido. Dopo il cinema si va a prendere l’hamburger con dentro tutto, è un’antichissima tradizione della tribù Quileute e non è che adesso può arrivare il primo viso pallido che passa e pretendere di dettar legge così, a casa degli altri. Nemmeno se si chiama Custer, che anzi, non fa nemmeno una bella fine, se non sta attento.
-Va bene. Controproposta: ristorante italiano semidecente, cinema e hamburger schifido. Non fare quella faccia, lo so che tanto prendi anche i pop-corn grandi.
-Non posso affrontare Thor senza pop-corn, scusa.
-Mica ho detto niente. Non mi piacciono molto le donne che piluccano.
A Leah venne da ridere.
“Poi Daisy piluccava, non aveva mai fame, era sempre tutto troppo, era sempre oh, pienisssssima…
“È vero, che palle di donna! Certo che detto da una vegetariana… non sei credibile, rossa!”
“Cosa c’entra, sono vegetariana ma mangio! Lei no! Piluccava, capito?”
Leah aveva imparato ad adorare Pam e Harley, specie quando spettegolavano con lei sulla ex di Abe a sua insaputa.
-Preparati, mangerò come un bisonte!-, gli disse.
-Augh-, rispose lui.

Leah uscì dal cinema ancora frastornata. E sì che di figoni muscolosi non è che ne vedesse pochi; è che ai suoi compagni di branco pensava come a dei fratelli o a dei ragazzini, mentre Thor…
-Certo che quello è proprio un film per femmine. Voglio dire, tu potevi  guardare Thor, ma io? Natalie Portman era più sexy a tredici anni quando faceva “Leon”!
-Certo che ti piacciono proprio sempre più piccole, eh?-, lo prese in giro lei.
Lui si fermò per un attimo. –Scema-, le disse.
-Comunque, Abe, sai una cosa? Tu un po’ ce l’hai da Thor. Il colore dei capelli. E gli occhi, gli occhi tantissimo.
Lui scoppiò a ridere come un matto, lì, all’uscita del cinema. Qualcuno si girò a guardare.
-Leah… è ufficiale. Quella faccenda dell’imprinting comincia a piacermi sempre di più!
Rise anche lei. –Ma no, dici che è imprinting? Io ero seria…
Abraham le schioccò un bacio sulle labbra. -È assolutamente imprinting, ma farò finta di niente. Quindi se la prossima volta che metto su una mensola chiamo il martello, quello mi vola in mano?
-Se ci sono io nei paraggi posso lanciartelo e sembrerà di sì.
-Certo. E secondo te io prendo al volo un martello.
-Oh, è vero, scusa… comunque, non vedo l’ora che esca il film dei vendicatori, pensa, Thor più Robert Downey Jr... Perché non prendi già i biglietti, così siamo sicuri che ci sia posto?
Lui rise di nuovo. Leah se le sognava anche la notte, le sue risate, quando era al college.
-Tu, con la tua disorganizzazione cronica, stasera di sicuro non l’avresti visto, il tuo Thor!
-Ma infatti per questo sei la mia anima gemella, no? Hamburger schifido, via! Di corsa!
Lui le cinse la vita con un braccio. Lei, inaspettatamente, lo lasciò fare.

Abraham quasi non riuscì a chiudersi dietro la porta di casa, che Leah lo stava già baciando in quel suo modo che lo faceva impazzire, insaziabile e selvaggio, come una lupa.
Le accarezzò il corpo. Aveva un vestitino a sottoveste di raso giallo chiaro e si era tolta l’impermeabile già dalla macchina; la sua pelle scura bordata dal pizzo dell’abito era così eccitante che stordiva.
-Non dirmi che non ti sono mancata-, gli disse lei tra un bacio e l’altro, con la voce roca di quando faceva l’amore. –Mai detto-, le sussurrò all’orecchio.
Lei gemette. Poi lo allontanò a braccia tese, fissandolo con quegli occhi neri e selvatici. Gli tolse la giacca e gli sbottonò la camicia quasi con rabbia; era evidente che si stava trattenendo per non strapparla.
Questa donna e nient’altro, pensò lui.
Lo baciò di nuovo, accarezzandogli il petto nudo, poi scese con la bocca a leccargli il collo. Come una lupa, pensava ogni volta.
-Niente bicipiti di Thor, Leah… ti accontenti?
Lei alzò lo sguardo, ansimante. Gli appoggiò una mano tra le gambe e strinse.
-Solo se in cambio mi fai giocare col martello-, ghignò.










Note: ok, estemporaneo ritorno dell’avvocato precisino e della mia lupa preferita! Stavo cercando di scrivere qualcosa sugli Avengers, e invece sono comparsi loro. Non ero sicura di pubblicarla perché è proprio una sciocchezza, ma ormai l’avevo scritta, spero che a qualcuno abbia fatto piacere leggerla! Facendo due conti con la data d’uscita del film “Thor”, Leah dovrebbe essere al college. Suppongo che torni a casa un fine settimana ogni tanto e che il college non sia in culo ai lupi (hehehe), dato che nei libri specificava che la gente che non tornava mai (tipo Rachel) in realtà avrebbe potuto benissimo farlo, e anzi dopo l’imprinting comincia a tornare spesso.
Aggiungo che Chris Hemsworth, l’attore che fa Thor, è un figone tale che non c’è imprinting che tenga: quei bicipiti fanno breccia nel cuore di qualsiasi donzella dotata di un po’di sangue, e ho le ragazze della guardia che dicono che anche se non c’è il sangue fanno breccia lo stesso!
Poche note, stavolta:
Custer, quello vero, viene ucciso dagli indiani a Little Big Horn. E diciamo che se lo meritava.
Natalie Portman esordisce come attrice in “Leon”, a tredici anni. “Leon” è un film bellissimo, chi non l’ha visto lo recuperi, che merita. Invece in Thor… sono convinta che abbia accettato quella parte solo per poter vedere da vicino i bicipiti di Chris Hemsworth. il suo personaggio, Jane Foster, è di un’inutilità e di un gnè assoluti.
Pam e Harley, le amiche di Abraham, sono una smaccata citazione a due personaggi di un fumetto famosissimo. Il nerd che la imbrocca vince una visita guidata all’Arkham Asylum, pranzo al sacco.
Detto questo, gente… chi è qui ha conosciuto Leah e Abraham un anno fa. Vi ringrazio di nuovo per tutto, per esservi divertiti, per quello che mi avete detto… godetevi questa estate, e buone lunghissime giornate di sole!

   
 
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