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Autore: Beatrix Black    09/02/2007    9 recensioni
Forse amare è davvero un problema, soprattutto se ami una persona da anni e non lo hai mai esternato...comunque, l'importante è saper rischiare...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Hermione Granger | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui con una mia One-Shot, sempre Draco/Ginny, ovviamente

Eccomi qui con una mia One-Shot, sempre Draco/Ginny, ovviamente. Spero vi piaccia, ho fatto naturalmente del mio meglio. Vi auguro una buona lettura.

 

 

 

 

Il problema di amare

 

 

Quella mattina Silente aveva annunciato che quel giorno, quelli del settimo e del sesto anno avrebbero dovuto assistere ad una piccola lezione tenuta in Sala Grande da degli esperti Auror, che avrebbero parlato della vita fuori dalla scuola.

Gli Auror che avrebbero tenuto questa lezione erano due, niente meno che Jack Croaker, ex-Serpeverde, membro dell’Ordine ed uno dei migliori Auror in circolazione. L’altro era John Dawlish, ex-Tassorosso e Auror del Ministero.

I ragazzi quell’oggi avrebbero fatto colazione e poi sarebbero usciti dalla Sala Grande, per dare il tempo ai Professori di sistemare la stanza, posizionando la varie panche, su cui si sarebbero messi gli studenti, mentre gli alunni dal primo al quinto anno sarebbero andati a lezione regolarmente.

I ragazzi dopo aver aspettato un paio d’ore, cominciarono ad avviarsi verso la Sala Grande.

“Che noia, un altro di quegli assurdi discorsi sul nostro futuro” pensò Draco, avviandosi verso il luogo d’incontro, dal Giardino.

 

-Ehi, cugino. Te sai già cosa fare dopo il Diploma?- chiese Blaise, mettendogli un braccio sulle spalle.

 

-No, non ancora- mentì spudoratamente Draco.

 

“E invece so benissimo cosa fare. Diventare Auror! Al diavolo Papà e le sue convinzioni. Voglio diventare un Auror, specializzato in Pozioni e Anatemi”

 

-Io so già, cosa voglio fare- disse il moro, distogliendolo dai sui pensieri.

 

-E cosa?-

 

-Diventare Auror!- disse d’un fiato.

 

Draco rimase allibito. “Anche lui?”

 

-Voi ribellarti?- chiese lui stupefatto.

 

-Sì, mi sono stancato di fare tutto ciò che vogliono i miei. E poi, un tatuaggio nero al braccio sinistro, con la mia pelle chiara potrebbe stonare-

 

Draco scosse divertito la testa.

 

-Me lo dovevo aspettare. Comunque se hai bisogno di compagnia dopo, se sarai diseredato, fammi un fischio. Probabile che sarò nelle tue stesse condizioni-

 

-Cosa? Il rampollo dei Malfoy, vuole disertare?-

 

-Già-

 

-E da quando?-

 

-Da tutta una vita-

 

-Ma io credevo, che tu sognassi di diventare un Mangiamorte-

 

-Per inchinarmi davanti ad un ^^Mezzosangue^^? Neanche sotto Cruciatus-

 

-Sai Draco, tu saresti un buon Auror- fece scherzoso Blaise.

 

-Lo spero cugino. Lo spero-

 

Erano appena rientrati al Castello, quando Draco venne in mente una cosa.

 

-Ehi, Blaise. Ma non sarà che tu voi diventare Auror, solo perché lo diventerà una certa mora di ^^nostra^^ conoscenza?-

 

-Ma che dici? Io non andrò al corso Auror, solo perché Hermione…-

 

-Ah, siamo già passati ad Hermione- fece malizioso Draco.

 

-Smettila- fece Blaise accigliandosi.

 

-Altrimenti?-

 

-Potremmo parlare di te e del fatto che sei palesemente innamorato di una piccola rossa di ^^nostra^^ conoscenza-

 

Blaise lo stava decisamente provocando, Draco se n’era accorto, ma si ritrovò a balbettare ugualmente.

 

-N…non…s…so…cosa t…tu…st…stia di….dicendo- era sbiancato paurosamente e con il fatto che era bianco di natura, era tutto un programma.

 

-Lo sai benissimo. E poi ti ricordo che ti conosco da tutta una vita ed ho chiaramente capito, che tu sei cotto di lei da quando eravamo al quarto anno-

 

-Non è vero- ribatte il biondo.

 

-Si certo hai ragione…è dalla fine del terzo anno!- disse Blaise riflettendo su.

 

-Ma io non sono innamorato di Ginny!- disse Draco, mordendosi la lingua, quando si accorse di come l’aveva chiamata, ma ormai era troppo tardi per rimediare Blaise aveva già cominciato a ribattere.

 

-Sì, sì…come no. Ed io sono un attore Schakespiriano-

 

-E dove l’hai sentita questa?- chiese Draco mettendosi a ridere.

 

-È stato quando sono andato a casa di Hermione durante l’estate, era una battuta detta in un aggeggio babbano chiamato ^^televisione^^, credo almeno-

 

-Ah…e che hai fatto lì?- chiese maliziosamente il biondo.

 

-Ehi, aspetta un attimo. Stavamo parlando di te prima, non glissare il discorso- lo indicò il moro.

 

-Ma lo hai fatto anche tu-

 

-Non è vero-

 

-Sì, che è vero-

 

-E quando sarebbe successo?-

 

-Prima. Hai rigirato il discorso su di me-

 

Blaise si fermò e ci pensò.

 

-È vero- disse riprendendo a camminare.

 

Discussero per tutto il percorso fino alla Sala Grande.

Quando entrarono Blaise notò Hermione e la salutò. Il fatto che fossero palesemente cotti l’uno dell’altro era ormai noto a tutta la scuola, dal loro sesto anno.

Blaise si girò verso Draco e gli indicò due posti liberi più avanti.

Draco si avviò, ma si bloccò all’istante, quando vide una cosa che gli fece congelare il sangue nelle vene, infatti, davanti a lui c’era Ginny Weasley, che intenta a parlare con Luna Lovegood, non aveva notato il caro Harry^^salvo io solo il mondo^^Potter arrivargli dietro e abbracciarla, in un modo che Draco era già pronto a partire per spaccargli la faccia.

Un’altra cosa che fece irrigidire di più il biondo, stringendo i pugni con una forza tale da, quasi, conficcarsi le unghie nel palmo, fu il fatto che non si limitò ad abbracciarla, ma anche a baciargli i capelli, inspirando il loro profumo.

Ginny dal canto suo non si aspettava niente del genere, si sentì solo abbracciare e baciare la testa. Per un secondo si ritrovò a sperare che fosse lui, il ragazzo che tanto amava da cinque anni a quella parte, ma quando si girò si girò, si ritrovò davanti Harry. Rimase delusa…non era da lui che voleva essere abbracciata.

 

-Oh, Harry. Sei tu- disse con una nota di delusione.

 

-Sì, perché? Ti dispiace?-

 

“Moltissimo” pensò lei, ma poi cercò di mentire.

 

-No, figurati. Mi sono solo spaventata-

 

Harry la guardò divertito.

 

-Spaventare te? Mi pigli in giro?-

 

-No, davvero. Non me lo aspettavo-

 

Harry scosse il capo, poi con un braccio gli cinse la vita e si mise a parlare al suo orecchio, solo dopo averla avvicinata a se.

 

-Lo sai che non me la racconti giusta piccola, ma non voglio obbligarti a dirmi che hai- dicendo così, si scostò dal suo orecchio e le baciò la fronte, facendola arrossire un poco.

 

Si scostò del tutto e dopo averla salutata andò a mettersi accanto a Ron.

Ginny lo guardò allontanarsi e si mise a pensare. Come poteva essersi innamorata di lui, un tempo? Lui era troppo gentile, troppo buono…non faceva per lei assolutamente.

Ginny sentì di essere osservata, si girò di scatto ed incontrò in quel momento due occhi di ghiaccio, più freddi di un Iceberg.

Draco aveva ridotto gli occhi a due fessure, i pugni non davano il minimo cenno di volersi sciogliere, anzi ma tutto il coraggio. L’unica cosa che il ragazzo sentiva il quel momento era quella morsa che gli attanagliava il cuore, facendogli mancare quasi il respiro. La sua mente pensava solo una cosa: a come uccidere Potter.

Ginny si sentì gelare, aveva visto tutto! Ed aveva frainteso e lei voleva invece urlargli che non era vero che lei amava ancora Harry, che è solo un amico e che il suo cuore invece apparteneva a…no, forse non ne sarebbe stata capace. Aveva il terrore del rifiuto e non poteva sopportare l’idea di sentire un ^^no^^.

Ginny non riuscì a sostenere lo sguardo e così abbassò la testa, prendendo poi posto accanto a Luna.

Draco sentì una mano sulla sua spalla, si girò e vide Blaise, che al suo orecchio sussurrò:

 

-Allora, dicevi che non ne eri innamorato? Lo sai che a me non sfugge niente. Ho visto tutto e sei libero di sfogarti, ma non qui. È meglio dopo tutto questo, in un corridoio vuoto-

 

Draco annuì e cercò di rilassare tutti i nervi, che in quel momento si erano tesi come corde di Violino. Seguì Blaise e si mise accanto a lui.

Poco dopo la lezione iniziò, ma lui non seguiva una sola parola del discorso, pensava solo ad una cosa: ^^I 101 metodi per uccide il ragazzo che abbraccia la ragazza che ami da morire, soprattutto se questo è Harry Potter^^.

Ginny invece si sentiva intenzionata a chiarire quell’equivoco, a spiegargli che tra lei ed Harry non c’era niente.

Forse si sarebbe umiliata, ma doveva dirglielo.

Appena finì, per la gioia di tutti, Blaise e Draco si diressero verso un corridoio vuoto, non accorgendosi assolutamente che Ginny li aveva seguiti con l’intento di chiarire.

Quando i due si fermarono, Draco cominciò a dar sfogo a tutta la sua rabbia, mentre Ginny spiava tutto da dietro l’angolo.

 

-MA COME SI PERMETTE, QUEL CRETINO? ABBRACCIARLA IN QUEL MODO! E GLI HA DATO ANCHE UN BACIO! UN BACIO! IO LO AMMAZZO! COME SI È PERMESSO QUELLO SFREGIATO DI TOCCARE GINNY? LA MIA GINNY! IO LO MALEDICO, LO CRUCIO, LO IMPERIO, LO AVADA KEDAVRIZZO, LO…-

 

-Buono, buono- intervenne Blaise, bloccandolo, dato che aveva cominciato a camminare avanti e indietro, facendo venire al moro un senso di nausea.

 

-Se continui così, finirai con l’esplodere-

 

-È solo che lui…si è permesso di toccarla!- ribatte iroso, dando un pugno sul muro.

 

Blaise ridacchiò.

 

-Allora ammetti che l’ami?-

 

Draco lo guardò e sospirò.

 

-Sì…io la amo, più della mia stessa vita-

 

-Allora, perché non glielo dici?- chiese Blaise esasperato.

 

-Ma certo, vado da lei e gli dico questo: ^^Virginia Weasley, sono innamorato pazzo di te, non ci dormo la notte e per questo dalla fine del mio terzo anno devo prendere una Pozione che mi faccia dormire, senza che il tuo pensiero mi tormenti la notte, tenendomi sveglio. Anche se mi tormenti lo stesso nei miei sogni. Lo so che sono figlio di un Mangiamorte pluriomicida, ma ho già deciso da anni di rinunciare a farmi marchiare e di diventare Auror, solo per te. Perché ti amo e ti amerò fino alla morte e oltre^^…- riprese fiato.

 

-…E poi, scommetto che il secondo dopo mi ritroverò schiantato- concluse, portandosi una mano tra i capelli, che non portava più impomatati dalla fine del suo secondo anno.

 

-Come sei tragico. E poi, scusa, perché non dirgli questo?!-

 

Draco abbasso lo sguardo e strinse i pugni.

 

-Perché non mi amerà mai- sussurrò sofferente.

 

Ginny ascoltò tutto e il suo cuore si stava muovendo a velocità record nel suo petto, tanto che credette, che prima o poi lo avrebbe sfondato.

 

“Lui mi ama” pensò “Lui mi ama! E io amo lui! Lo amo da impazzire!” scappò via, mentre lacrime di gioia gli stavano solcando il viso.

 

Corse così tanto, fino a che non trovò Hermione e si fermò.

 

-Ginny, che succede? Perché corri? E soprattutto, perché piangi?-

 

Ginny riprese fiato e poi guardandola disse solo:

 

-Mi ama-

 

-Cosa?-

 

-Lui, mi ama-

 

Hermione era ancora più confusa.

 

-Sì, ma ^^lui^^, chi?-

 

Ginny rise. Rise di felicità.

 

-Lui! Draco! Mi ama!-

 

-Come, come, come? racconta tutto dall’inizio- disse la mora.

 

Ginny gli raccontò tutto dall’inizio, da quando Harry l’aveva abbracciata a quando aveva sentito il monologo di Draco in corridoio.

Hermione alla fine aveva la faccia allibita. Non ci credeva, finalmente Draco aveva avuto il coraggio di ammetterlo! Infatti, sia lei che Blaise si erano accorti dei sentimenti del ragazzo, ed entrambi erano d’accordo sul fatto che era stato un coglione a non aver dichiarato i suoi sentimenti, che erano nati alla fine del suo terzo anno e che via, via erano cresciuti enormemente.

Hermione aveva scoperto solo l’anno scorso che la piccola rossa lo ricambiava da quasi ugual tempo.

 

-Ginny devi dirglielo, lo ricambi!-

 

Ginny annuì, doveva dirglielo, non sopportava più quel silenzio.

 

-Glielo dirò appena lo incontrerò, ora devo riprendermi-

 

Hermione sorrise.

Per quella mattina restarono insieme, dopo pranzo decisero di avviarsi verso il giardino, per stare tranquille.

Però mentre attraversavano il corridoio, da un altro, a loro perpendicolare, sbucarono fuori niente meno che Draco Malfoy e Blaise Zabini.

I quattro rimasero fermi a fissarsi, fino a che Hermione non ruppe il silenzio.

 

-Blaise, devo chiederti una cosa. Potresti venire con me?-

 

-Certo Herm, andiamo- disse con sguardo complice. Si girò verso il biondo e facendogli l’occhiolino se ne andò con la mora. Scomparvero dietro al corridoio, ma restarono lì a spiarli.

Nel frattempo, i cuori dei due facevano a gara a chi andava più veloce.

 

-Ecco, io…ti…ti devo parlare- fece Ginny raccogliendo tutto il coraggio che aveva.

 

-Anche io- sussurrò lui, ma lei chiaramente lo sentì.

 

Ginny cominciò ad avvicinarsi, mentre il biondo incapace di muoversi, rimaneva fermo.

 

-Ecco il fatto è che io…- cominciò Ginny, ma non riuscì a finire, perché con pochi passi aveva annullato la distanza tra loro e lo stava baciando con tutta la passione e l’amore che riusciva a trasmettergli.

Draco, l’aveva vista avvicinarsi e poi baciarlo. Un bacio che aveva ricambiato subito, ardentemente e con urgenza. Un bacio che sognava da quasi cinque anni.

Dopo un bel po’ di minuti, si staccarono per via della mancanza di fiato.

 

-Sono sempre stata più brava a fare, che a dire- sospirò lei, rimanendogli abbracciata.

 

Draco sorrise, un sorriso sincero. Appoggiò la sua fronte a quella di lei e si lasciò cullare dal suo profumo alla Vaniglia.

 

-Sì, me ne ero accorto. Ma è anche per questo che ti amo e ti amerò, ora e per sempre-

 

Draco eliminò di nuova la distanza, riprendendola a baciare.

 

-Lo sai quale è il nostro problema?- disse dopo che si furono staccati di nuovo.

 

-Quale?- chiese lei appoggiando la sua fronte nell’incavo del su collo e inspirando il suo odore alla Menta.

 

-Amare-

 

Gin rise e tornò a guardarlo.

 

-E ti pare un problema?-

 

-Certo, che mi pare un problema. Anche perché adesso tu non ti libererai mai di me-

 

-E lei di me, signor Malfoy- disse di rimando.

 

-Sì, ma io diventerò il tuo incubo-

 

-Non vedo l’ora di viverlo, questo incubo-

 

Draco la guardò più attentamente.

 

“Avevo torto. Lei non è bellissima, è meravigliosa” sospirò incantato.

 

-Sai una cosa? Anch’io non vedo l’ora di viverlo-

 

Dicendo così tornò in possesso delle sue labbra. Con più amore, con più urgenza.

 

-Ehi, ehi. Aspetta Draco. Dobbiamo parlare- disse Ginny dopo che il biondo era sceso a baciargli il collo.

 

-Cosa?- fece lui distrattamente.

 

-Dobbiamo parlare di noi, del poi. Credi che ci accetteranno? Che potremmo stare sotto la luce del sole? Poi, quando tu diverrai…-

 

-Non diventerò Mangiamorte- sentenziò lui guardandola serio.

 

Ginny lo guardò stupita.

 

-Ma…io…ma io credevo…-

 

-Che diventassi come mio padre? No! Non l’ho mai desiderato-

 

-…- gli occhi di Ginny avevano già cominciato a luccicare, pensando al suo monologo.

 

-Tu per tutto questo tempo hai creduto che io diventassi in Mangiamorte?-

 

Ginny annuì.

 

-E con questo pensiero ti sei ugualmente innamorata di me?-

 

Ginny annuì di nuovo, aveva gli occhi lucidi per la felicità della scoperta.

 

-E che avresti fatto se lo fossi diventato?-

 

Doveva saperlo, non voleva avere il pensiero di quello in eterno.

 

-Io…io ti avrei seguito ovunque…perché ti amo dal mio secondo anno, se non prima, da quando ti vidi la prima volta al Ghirigoro-

 

Draco non resistette più e si rimpossessò delle sue labbra.

 

-Non ti devi più preoccupare, mia piccola rossa. Al mio quinto anno chiesi di diventare Auror-

 

-Auror?- certo le sorprese non finivano mai.

 

-Già, Auror. È un mestiere interessante, decisamente interessante-

 

-Anch’io-

 

-Cosa?-

 

-Voglio diventare Auror-

 

-Allora, lavoreremo insieme- disse lui malizioso.

 

-Certo, spero solo che non sia l’unica cosa che divideremo- fece lei di rimando, baciandogli il collo.

 

-Ci puoi contare scricciolo. Appena finisci la scuola, io ti porto davanti all’altare-

 

-Di già?- Ginny lo guardò negli occhi, sorridendo.

 

-Certo, non ho voglia di aspettare nessuno. Voglio stare con te per sempre-

 

-E per sempre mi avrai-

 

Si baciarono per una infinità di volte. Dietro l’angolo del corridoio, c’erano ancora Hermione e Blaise che avevano assistito alla scena.

 

-Finalmente- sospirò Blaise.

 

-Già, alla fine ce l’hanno fatta-

 

-Era l’ora-

 

Hermione lo guardò e arrossì. Distolse lo sguardo.

 

-Allora, è meglio andare- disse poi avviandosi.

 

-Aspetta- Blaise l’aveva trattenuta per un braccio.

 

Hermione tremò al contatto.

 

-Io ti devo dire una cosa importante- aveva avvicinato la ragazza a se e adesso erano a pochi centimetri di distanza.

 

-Blaise…io…- ma lui la zittì, mettendogli un dito sulle labbra.

 

-Shhhhhhhhhh….ti amo Herm-

 

Gli occhi di Hermione divennero improvvisamente lucidi, senza pensare un attimo di più saltò al collo del ragazzo e lo baciò con tutto l’amore che aveva dentro da ben due anni.

 

-Ti amo anch’io Blaise- disse quando si staccarono, per mancanza di ossigeno.

 

Il ragazzo gli sorrise e si riappropriò delle sue labbra, che da quel momento sarebbero state sue, per sempre.

 

                                                                    *        *       *

 

Sei anni dopo:

 

-Ginny! Favole! Sono a casa!-

 

Draco richiuse la porta dell’Ingresso di Malfoy Manor dietro di se. Si guardò intorno e diede la sua valigetta ad un elfo domestico, che era venuto ad accoglierlo.

Insieme a Draco c’era Blaise, che era stato invitato a pranzo insieme a moglie e figlio.

 

-Hermione e Seth devono essere già qui- disse poi il moro, porgendo anche lui la sua valigetta all’elfo.

 

-Credo che siano in giardino- disse Draco avviandosi.

 

In quegli anni erano successe tante cose. Voldemort era stato sconfitto, finalmente; parecchi Mangiamorte furono incriminati nella nuova Azkaban, con sistemazioni terribili.

Infatti, a scopo psicologico erano stati rinchiusi, ognuno in un diverso labirinto di specchi magici, che piano, piano li portava alla pazzia. Il resto dei Mangiamorte furono uccisi, tra questi Lucius malfoy, Bellatrix e Rodolphus Lastrange. Tutto questo fu anche grazie alle Spie-Mangiamorte dell’Ordine. Tra queste Josh Avery, Rabastan Lastrange, ^^Fratello di Rodolphus^^, Edward Nott, ^^Padre di Theodore^^ e lo storico Severus Piton.

 

Draco e Blaise erano diventati eccellenti Auror e dopo l’incriminazione dei loro padri o l’uccisione, avevano ereditato i loro beni.

La madre di Draco, Narcissa, era sempre stata una spia di Silente e adesso viveva in una villa in campagna, eredità di famiglia, anche se molto speso andava a trovare la sua bella nipotina. Era stata felice quando Draco e Ginny si sposarono, l’anno dopo il diploma della ragazza e anche la famiglia Weasley aveva imparato ad apprezzare draco, nonostante Ron, inizialmente, non fosse d’accordo.

L’anno dopo il matrimonio era nata Favole, una bella bimba dai capelli rossi e gli occhi di ghiaccio. Era la fotocopia della madre, anche nel sorriso, ma aveva lo stesso sguardo e il carattere del padre, per la sua gioia.

Anche Blaise ed Hermione si erano sposati e avuto un figlio, Seth. Completamente la fotocopia del padre, ma intelligente come la madre, però il carattere era di Blaise, unendosi a Draco nella gioia. Seth era nato un mese prima di Favole e i due erano diventati inseparabili.

Draco e Blaise arrivarono all’entrata del giardino e videro i quattro giocare insieme, con dei piccoli incantesimi inoffensivi, che lanciavano le loro madri in aria.

La piccola Favole notò sulla porta Draco, sorrise e gli corse incontro. Anche Seth, fece uguale con Blaise.

 

-Papà!- Draco la prese al volo facendola girare in aria.

 

-Ciao Scricciolo- disse abbracciandola.

 

-Cosa ha fatto oggi la mia piccola peste?-

 

-Oggi ho fatto il mio primo incantesimo spontaneo-

 

-Davvero?- fece lui sorridente.

 

Ginny ed Hermione si avvicinarono ai quattro, baciando i rispettarono i rispettivi mariti.

 

-Già- fece Ginny, rispondendo a Draco.

 

-E che ha fatto?-

 

Ginny abbassò lo sguardo.

 

-Ecco…lei…bhe…mi ha lanciato un’onda d’urto, mentre la stavo rimproverando- disse poi.

 

Draco strabuzzò gli occhi.

 

-Come?-

 

-Mi ha praticamente scaraventato di dieci metri-

 

-E tu che gli avevi fatto-

 

-Te l’ho detto la stavo brontolando-

 

Draco guardò Favole.

 

-Dimmi signorina. Cosa avevi fatto?- disse con tondi rimprovero.

 

-Avevo rotto un vaso, in salotto- piagnucolò lei.

 

-Quale vaso?- fece pensieroso.

 

-Quello con i fiori- disse poi piano Favole.

 

-E te Ginny fai tante storie per un vaso?!- esclamò il biondo.

 

“Meno male l’ha rotto Favole, un giorno di questi lo avrei rotto io. Cominciavo ad odiarlo” pensò sollevato.

 

-Dovevo dirgli qualcosa, ma poi si è messa a piangere e mi ha scaraventata-

-Come sei stata brava piccola, io la prima volta riuscì solo a fare un incantesimo di levitazione su gli oggetti di camera mia-

 

Ginny lo guardò stupita.

 

-Draco ti ricordo che sono stata ^^Scaraventata^^-

 

-Ma ha fatto una magia degna di una strega e poi, senza bacchetta-

 

Ginny mosse le mani davanti al suo viso, come per scacciare un pensiero.

 

-Ok, va bene. Ho spostato uno completamente matto-

 

Risero tutti, poi tornarono nel giardino a giocare.

Draco si mise seduto per terra, sull’erba, mentre Favole e Seth lo assalivano.

E nel frattempo, tra quelle risate, quella atmosfera, quella magia, Draco pensò…

 

…amare non era solo il suo problema, era anche il suo miracolo.

  
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