Maryl era nel pieno di un'adolescenza alquanto problematica.

Il suo problema principale? Non riusciva ad integrarsi in un qualsiasi gruppo sociale. Non si sentiva mai a suo agio in mezzo ad altre persone se non erano il suo ragazzo Eddy o la sua amica del cuore Sarah. Veniva etichettata dagli altri coetanei come una ragazza strana,asociale,anomala,anormale...atutto. Ma lei sopportava pazientemente. Usciva poco e viveva in una casa singola con sua madre e sua nonna. La mamma lavorava di sera in un ristorante e tornava la notte.

La vita sociale di Maryl aveva il nome di Eddy e Sarah. Oltre la sua famiglia non aveva nessun altro,non si fidava di nessun altro. Stava insieme con Eddy da tre anni e mezzo e conosceva Sarah dalle scuole elementari. Ma un giorno,un triste giorno,quella poco di buono della sua compagna Susan le portò via Eddy. Per Maryl questo fu un colpo troppo duro da metabolizzare. Nessuno capiva come il cuore le andasse in frantumi dentro la gabbia toracica quando vedeva Eddy mano nellla mano con un'altra che non era lei. Ma Maryl non poteva farci niente se Susan era più bella,più socievole e più loquace di lei. Dopo molto riflettere,accettò il fatto che Eddy si era rivelato come tutti gli altri ragazzi. Non era l'eccezione che Maryl fino a pochi giorni prima era sicura che fosse. Sua mamma si accorse che qualcosa non andava negli ultimi giorni,ma non insistette molto per sapere cosa le era capitato. Andava dell'idea che qualunque cosa fosse successa,presto sarebbe passato tutto. Una mattina di scuola Sarah si presentò con un volantino di una nuova discoteca che avrebbe aperto a pochi metri da casa di Maryl.

"La inaugurano stasera. Che ne pensi,ti va di divertirti un po'?"

In verità Maryl non ne aveva voglia,ma sicuramente un po' di svago le sarebbe stato utile per scacciare dalla mente il persistente pensiero di Eddy.

"Ma si. Buttiamoci!"

In diciasette anni della sua vita non aveva mai messo piede in una discoteca,e non aveva intenzione di aprire l'argomento con sua madre. Non avrebbe osato mandarla.

"Ti aspetto alle 22:00 dentro la discoteca" disse infine Sarah.

A casa,aspettò le sette di sera ovvero il momento in cui la mamma di Maryl andava al lavoro. Alle nove cenò con sua nonna come ogni altra sera e dopo la accompagnò al suo letto. Scappò velocemente in camera sua a prepararsi,infilandosi un vestitino argentato e delle scarpe bianche. Mise il cellulare,le chiavi e un pacchetto di fazzoletti dentro una borsetta di pelle,un trucco leggero sul viso e uscì cercando di fare meno rumore possibile. Il cuore le batteva a più non posso,stava infrangendo le regole e si sentiva felice e allo stesso tempo spaventata dal pensiero che sua madre se ne potesse accorgere. Diavolo,com'era complicato camminare su quei maledetti trampoli bianchi!