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Autore: xhugme_    26/07/2012    4 recensioni
Erano passati undici anni da quando un mio amico, cui tenevo tanto se né andò con sua madre.
Mi rassegnai, anche se fu speciale, era uno di quei amici che vanno e vengono.
Poi come considerarlo un amico speciale, se non mi ricordo neanche il suo nome?
Ricordo solo il dolore che provai quando mi disse che lui, sua madre e sua sorella si sarebbero trasferiti in campagna.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati undici anni da quando un mio amico, cui tenevo tanto se né andò con sua madre.
Mi rassegnai, anche se fu speciale, era uno di quei amici che vanno e vengono.
Poi come considerarlo un amico speciale, se non mi ricordo neanche il suo nome?
Ricordo solo il dolore che provai quando mi disse che lui, sua madre e sua sorella si sarebbero trasferiti in campagna.
Oltre a lui, avevo la mia migliore amica Jennifer.
Lei mi conosce benissimo e ancora tuttora ci sentiamo via Twitter, via messaggio e per chiamate.
Mi chiamo Mia Turner e sono una modella.
Ho iniziato a soli sedici anni quando mio padre lasciò me e mia madre senza soldi.
Per il dolore del divorzio, mia madre non riuscì a lavorare per un po’ di tempo e così toccò a me procurarmi i soldi per mantenerci.
Non ho mai desiderato lavorare, almeno a soli 16 anni.
In quest’età avrei preferito continuare ad andare a scuola, fare amicizia, incontrare nuovi amori ed avere quei tipici problemi adolescenziali.
Guadagno abbastanza bene e grazie a questo lavoro riesco a mantenere mia madre.
La lasciai a soli 16 anni, mi trasferii altrove perché i paparazzi trovarono la mia vera casa e il mio manager diceva che il luogo dove vivono non era alla mia portata.
Io e mia madre ci vediamo massimo 2 volte l’anno ma cerchiamo di sentirci ogni giorno, il mio lavoro ha portato questa distanza ma non potevo oppormi.

***

«Mia, concentrati» mi grida Stephen, il fotografo.
«Si scusami Steph» Questo lavoro da modella l’ho sempre amato ma in certi casi è complicato fingere di essere felice mentre in realtà vorresti solo piangere.
Finito il servizio fotografico mi diressi nei camerini dove Charly, il mio manager, mi seguì.
«Che ti prende?» mi fermò.
«Ho solo 18 anni cazzo» grido
«Piccola, lo so ma dovresti sentirti onorata nel essere riuscita a raggiungere questi livelli a solo quest‘età. Ti desiderano e hai dei fan» mi consola
«Sai com‘è difficile pensare che tutte le ragazze della mia età, stanno con la sua famiglia, col ragazzo e con le amiche?» gridavo sempre più forte
«Ti mancano?»
Come fai a chiedermelo?
«Me lo stai chiedendo sul serio? È un anno che non vedo mia madre, non mi basta sentirla per telefono. Le mando regali, via posta e non posso neanche abbracciarla» la mia voce si faceva più bassa mentre gocce di lacrime invasero la mia faccia e fecero calare il mio trucco.
Mi cambiai e ritornai nel mio appartamento, dove i paparazzi continuavano a scattarmi delle foto.
Ero sdraiata quando entrò Charly tutto contento col suo cellulare.
«Sistema le valigie. Tu ora parti per una lunga vacanza e raggiungi la tua famiglia» mi sorride.
«Ti amo Charly!» gli saltai letteralmente addosso.
In meno di due ore sistemai le valigie e le posai al porta bagaglio diretta a Cheshire, da mia madre e dalla mia migliore amica.
Mentre ero in macchina, mi chiamò Charly.
«Pronto?»
«Mi sono scordata di dirti che potrai scegliere te fino a quando continuare a stare da tua madre. Per ora non abbiamo bisogno di te» riattacca.
Due ore di viaggio ed arrivai con la mia BMW bianca a casa.
Apre mia madre e inizia a piangere.
«Non sono qui per vederti piangere» la abbracciai stretta a me
«Dimmi che non sto sognando» singhiozzava
Quando entrai, vidi dei pacchi e anche Josh, il nostro vicino che li impacchettava.
«Splendore!» mi abbraccia anche lui.
«Ciao, ma che stai facendo?»
Si stacca da me e mia madre mi fa sedere sul divano.
«Oggi ti avrei chiamata, mi trasferisco a Londra e farò affittare questa casa»
«Ero venuta per dirti che sarei rimasta per un po’ di tempo e poi scopro che ti trasferisci a Londra? Ora mi chiedo, se non fossi venuta me lo avresti mai detto che ti trasfererai.» mi alzo.
Lei abbassa lo sguardo e questo significava che io avevo ragione.
«Ciao mamma. Ci risentiamo per telefono»
Esco da casa, raggiungo la macchina e vado a casa di Jennifer.
Mi apre e sviene.
Suo fratello mi aiutò a portarla in camera sua e a stenderla sul letto.
«Che piace rivederti» mi disse Edward.
«Piacere mio, sempre lo stesso» gli do una pacca sulla schiena
«Non posso dire lo stesso» si gratta la nuca
«L‘ultima volta che ci siamo visti è stato a 15 anni? Ovvio che sia cambiata»
«Mi hanno detto che fai la modella, non credevo che fossi così, wow»
La mano di Jennifer si mosse e subito dopo riaprì gli occhi.
«Mi pareva di aver visto Mia» sussurrò.
«Jennifer, sono qui» la accarezzai
«Oh che bello. La sto sognando, è più bella di quanto credessi»
«Dimmi Jennifer, ti stai drogando? Sono qui, toccami» le prendo la mano.
«Merda, sei qui sul serio» si alza urlando e mi abbraccia.
«Che bell’abbraccio, mi sei mancata» la strinsi più forte
«Molte pure tu» si staccò e si alza dal letto, squadra suo fratello «Tu che ci fai in camera mia?» urlò «Esci subito!»
Non era cambiata per niente. Sorrisi.
Il suo carattere era sempre lo stesso, quello di una ragazzina simpatica ma il suo aspetto fisico cambiò.
Era più alta, più bella e si era tinta i capelli, color castano.
«Idea, andiamo a mangiare al Nando‘s» urla fiera di se.
Costringe Edward a prendere le mie valigie dalla macchina e le apre guardando i miei vestiti firmati.
«Sono stupendi» li guardava attentamente uno per uno
«Indossa quel che ti sta bene, te lo regalo» le sorrido.
Ci vestiamo normalmente a parte per i tacchi e con la mia macchina ci direggiamo al Nando’s dove c’era una folla di ragazzine urlanti.
Appena mi vedono entrare, si inzettiscono e mi guardano attentamente.
«Hmm, ho qualcosa nella faccia?» sorrido e mi indico il viso
Silenzio.
Stavo ridendo dentro me stessa, fino a due minuti fa gridavano come delle matte dei nome di qualche ragazzo e appena entro io si inzettiscono. Non me la ricordavo così Londra.
Entro, ordino e mi siedo.
Al lato opposto del mio tavolo c’erano cinque ragazzi che facevano un casino tremendo, ma non è che ci facevo tanto caso.
Mentre mangiavo un ragazzina di circa 13 anni, si avvicinò a me e porse un blocco note.
«Mi potresti fare una dedica?» la ragazzina era timidissima ed era tanto carina.
«Tu mi conosci?» le chiesi avvicinandola più a me
«Si. Tu sei Mia Turner, la modella. Sai sei un idolo per noi ragazze»
«Come ti chiami?» le prendo il blocco note e la penna.
«Gemma»
Quel nome mi colpì.
Quel nome, mi era famigliare.
«A questa bellissima ragazza di nome Gemma. Sei stupenda e non essere timida. Baci Mia xx» mi abbraccia e va al tavolo di sua madre che mi sorride.
Finito di mangiare, ricevo un messaggio da Charly.
«Ho chiamato casa e tua madre mi ha detto che sei scappata. Dove sei?»
«Lontana da lei. Sto bene, non ti preoccupare. Grazie ancora.» gli rispondo in fretta.
Vado al bagno, mi aggiusto il trucco e ritorno al tavolo mio e di Jennifer.
Era rimasta ferma, non mi muoveva.
Agitai la mia mano davanti i suoi occhi e rimase lo stesso ferma.
«Jennifer, mi stai preoccupando»
«Noi abbiamo mangiato qui e non ci siamo accorta di loro» parlava lentamente
«Loro chi?»
Silenzio. «Sto parlando con te. Loro chi?» la agitavo sempre più forte
«One Direction» disse lentamente le due parole
«Tu stai male. Ora noi paghiamo il conto e ce ne ritorniamo a casa»
Pago il conto, dove un cameriere mi porse il suo numero di telefono su un biglietto e trascino via Jennifer.
Ritornata a casa, entro nella camera degli ospiti e mi cambio.
«è la conferma!» urla Jennifer dalla sua stanza.
Sento i suoi passi pensati direggersi nella mia stanza e mi sbatte in faccia il cellulare collegato su Twitter.
«I One Direction sono stati al Nando‘s con noi. Ecco perché quelle ragazzine!» urlava nonostante fossi a pochi centimetri da lei.
«Ma chi sono?» urlo sfinita.
Si impaurisce, corre in camera sua e subito due secondi la ritrovo sul mio letto con un libro: “100% ufficiale 1D IL CORAGGIO DI SOGNARE NOI, GLI ONE DIRECTION”
La copertina era composta da cinque facce di ragazzi.
«Questo è Zayn, Niall, Louis, Liam e Harry» indica le facce di ciascuno.
Il ragazzo in basso a sinistra mi colpì. Credo si chiamasse Harry, moro, riccio, occhi verdi e denti perfetti.
«Stai fissando Harry» mi fulminò, poi sorrise.
«è carino» nascosi il mio sorriso
Sbadigliai, la cacciai dalla stanza, dove era da ore che mi parlava di loro e mi addormentai.
«E tu chi sei?» dissi svegliandomi dal sogno.
Avevo sognato un bambino, riccio, moro con occhi verdi. Sembrava Harry, versione piccolo
Perché sognavo di giocare con lui? Chi era e che ci faceva nei miei sogni?
Jennifer entrò in camera, in costume e si giro su se stessa.
«Ti piace il costume?» mi chiese
«Carino, ma perché sei vestita così?»
«Oggi si va in piscina. Fai colazione e cambiati»
Detto fatto. Presi il mio costume e lo indossai.
Ci dirigemmo in una piscina privata e mentre io e Jennifer stavamo cercando due lettini, un ragazzo mi cadde addosso ed insieme finimmo in piscina.
Aprii gli occhi e vidi …


Ciao BELLEZZE,
spero vi piaccia questo capitolo e che aspettiate il secondo *-*
(anche se non so ancora che scrive)
Per il prossimo capitolo devo sapere che qualcuna lo legge, per questo vorrei qualche recenzione.

Graziiee
  
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