Capitolo 1

Era una mattina come tutte le altre, mi svegliai, mi guardai allo specchio; i capelli dorati mi ricadevano mossi sulle spalle e gli occhi color ghiaccio erano ancora semichiusi.
Il telefono squillò tre volte prima che me ne rendessi completamente conto.
-Pronto?- dissi senza guardare il nome sul display.
-Oddio mi ha invitata ad uscire!- disse una voce ben troppo riconoscibile dall’altro capo del telefono.
-Calmati El – dissi con pazienza alla mia migliore amica che lanciava incontrollabili gridolini di gioia – sai che lui è famoso, è un bravo ragazzo, certo, ma non contarci troppo, ti ha solo invitata ad uscire, non si vuole impegnare troppo.
-Okay- disse con la voce un paio di ottave più alta, come se volesse mascherare la delusione, forse si aspettava che io fossi felice per lei.
-Senti El, oggi ti accompagno a scegliere il vestito per uscire con lui, ma tanto sarai bellissima lo stesso!- dissi per farmi perdonare.
-Perfetto, tra un’ora a casa mia!- rispose allegra prima di attaccare.
Mi dispiaceva essere fredda con lei quando si trattava di Louis, ma non ero mai stata brava a mentire e l’idea che Eleanor uscisse con il ragazzo di cui ero innamorata mi dava fastidio.
Non ci potevo credere quando avevo conosciuto Lou e i ragazzi, e avevo immaginato nella mia testa tante volte quel momento che, come se stessi guardando un film di cui io stessa ero la regista, mi sembravo ovvio come sarebbe andata a finire.
Io e Louis ci saremmo fidanzati, dopo qualche anno sarei diventata la signora Tomlinson e avremmo vissuto per sempre felici e contenti.
Non avevo programmato che la mia migliore amica, come la malvagia antagonista, me lo avrebbe portato via.
Si erano subito piaciuti, d’altronde El mi aveva sempre oscurata, anche se non glielo facevo notare; era sempre la più brava in tutto, aveva una grande capacità di fare amicizia e successo con i ragazzi.
Eravamo gli opposti: io bionda e con gli occhi chiari e lei con una cascata di capelli mori perfettamente ondulati che le incorniciavano il viso pallido ma con gli occhi vivaci e castani.
Sapevo che sarebbe arrivato il momento in cui sarebbero usciti, ma infondo speravo sempre che a lei non piacesse Louis e che rifiutasse.
Eleanor non sapeva che lui mi piaceva, oppure non avrebbe mai accettato, ma era così felice quando parlava di lui, come facevo a dirglielo? Da buona amica sarei rimasta nell’ ombra e avrei fatto finta di
essere molto felice per lei; e sarei rimasta, come lei era sempre rimasta con me quando ne avevo bisogno.
Mi misi la prima cosa che trovai nell’armadio, tanto la casa di El era dietro l’angolo.
Scesi da casa portando con me solo il cellulare e scesi di corsa per arrivare il prima possibile nell’isolato di fronte.
Varcai il cancello della sua casa e bussai al campanello.
Aprii la porta solo qualche minuto dopo avvolta da un asciugamano.
-Scusa Vale ero sotto la doccia- disse con un mezzo sorriso.
Mi fece entrare e andammo in camera sua, dove mi sedetti sul suo letto disfatto.
Si mise una camicetta bianca, il jeans e dei sandali neri. Era molto carina, come sempre d’altronde.
Ne approfittai del grande specchio ovale che occupava grande parte della sua parete e osservai attentamente il modo in cui mi ero vestita.
A parte i capelli un po’ in disordine, ero carina con il pantaloncino di jeans e la canotta rossa a tinta unita.
Uscimmo mezz’ora dopo, quando El finì di asciugarsi i capelli e andammo dritte alla metropolitana per raggiungere il centro di Londra.
Tornammo con tre grandi buste e un sorriso stampato in faccia.
Eleanor aveva comprato un bel vestito non eccessivamente corto, verde acqua che faceva risaltare i suoi colori scuri.
Alle 8.30 il campanello della casa di El suonò.
-Vale, apri tu, io mi sto pettinando!- urlò dal piano di sopra.
Mi alzai dal divano del salotto e aprii la porta.
La prima cosa che notai fu il suo sorriso mozzafiato, poi passai agli occhi azzurro chiaro, in cui mi persi la prima volta che lo vidi.
-Ciao Vale- disse facendo fare al mio cuore una tripla capriola nel petto –El è pronta?
-Non ancora – risposi cercando di non sembrare né troppo distaccata, né troppo confidenziale.
Lo feci accomodare sul divano e salii da Eleanor per avvisarla di scendere, ma mi venne incontro scendendo le scale con grazia.
Quando la vide Lou, sgranò gli occhi e fece uno di quei suoi sorrisi che avrebbero potuto illuminare la città.
-Andiamo?- le disse porgendole il braccio.
Eleanor appoggiò la mano sul braccio di Louis e gli sorrise dolcemente a sua volta.
-Buona serata Vale- disse Lou staccando lo sguardo da El e facendomi un altro sorriso.
-Ciao tesoro, ti chiamo dopo- disse la mia migliore amica facendomi intendere che mi avrebbe raccontato tutto per filo e per segno quando sarebbe tornata.
Salutai con un cenno della mano e li guardai camminare fino alla macchina di Louis con un gran senso di vuoto nel cuore.