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Autore: Rosie Bongiovi    26/07/2012    3 recensioni
“Cosa vuoi da me?” chiese la ragazza, con voce rabbiosa.
“Volevo vedere.. Se la mia creatura era diventata una cacciatrice degna di questo nome.. E mi fa piacere che sia così”. Quelle parole lasciarono disorientata la ragazza, che si sedette di fianco a lui, guardandolo in maniera confusa.
“Di che cosa stai parlando?” domandò, senza smettere di essere sulla difensiva.
“Oh è vero, che stupido. Non puoi ricordarti di me” rispose, massaggiandosi il petto e facendo un altro colpo di tosse. “Cara la mia Nightmare, sono Jonathan Phoenix, l'uomo che ti ha trasformata in quello che sei una trentina d'anni fa"
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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: - Direi che le cose stanno andando parecchio bene.. Ormai sono passati 5 giorni, durante i quali io e Christie abbiamo cambiato rifugio circa una decina di volte. Siamo vive e vegete e, su quest'isola, iniziano ad esserci veramente pochi altri concorrenti. Ancora non so come faremo, se dovessimo rimanere solo noi due. Sarebbe semplicemente terribile, come caspita faremo a combattere l'una contro l'altra, dopo questa bellissima amicizia che si è creata tra noi? Tra l'altro lei mi ha salvato la vita.. Diciamo svariate volte -. Nightmare decise di smettere di pensare: si girò sul fianco, per poi alzarsi dall'ennesimo letto improvvisato. Era mattina ed era anche parecchio presto, eppure non riusciva a chiudere occhio. Si sciacquò il viso con l'acqua nel laghetto di fronte al loro nascondiglio, poi cominciò a passeggiare. Era così annoiata che avrebbe davvero voluto trovare qualcuno con cui scontrarsi, tanto per fare qualcosa senza attendere che i minuti passassero. 

Calma piatta, dopo ben dieci minuti di passeggiata; credette di stare facendo il giro dell'oca. Tirò fuori il cellulare e compose il numero di Jonathan, che le rispose dopo quattro squilli.
: - Magari ora scopro che stava dormendo e mi manda a quel paese per poi riattaccarmi il telefono in faccia.. -.
"Pronto?".
"Jonathan, sono io" disse, appoggiando la schiena contro un albero e sedendosi.
"Ehilà. Come sta procedendo? Ti avrei chiamata tra poco, giusto il tempo per vedere se di prima mattina sono ancora in grado di parlare" rispose sarcasticamente. Sul visto di Nightmare comparve un sorriso: le faceva terribilmente bene sentire una voce familiare, soprattutto la sua.
"Diciamo che sta andando molto bene.. Anche se mi sto annoiando parecchio, siamo rimasti in quattro gatti..". 
"In effetti siete in.. Un attimo, l'hanno scritto sul giornale" dopo un paio di secondi, nei quali si sentì cadere qualcosa di vetro a terra, il ragazzo parlò. Era un casinista fatto e finito. "Okay, ho l'articolo. Siete in 7". 
"Solo in 7?". 
"Valutando che siete su un'isola nella quale ci si può scontrare a qualsiasi ora e si possono eliminare anche dieci concorrenti a giornata, mi sembra un numero ragionevole dopo quasi una settimana". Non aveva tutti i torti.. 
"Certo, ma oltre a me e Christie, chi è che rim..". Nightmare non poté finire di formulare la domanda: qualcuno le aveva strappato il cellulare di mano, lanciandolo chissà dove tra gli alberi. Si voltò e non riuscì a trattenere un urlo. Davanti a lei c'era un enorme orso bruno con una bandana rossa legata al collo, che stava ruggendole di fronte al viso, mostrando tutta la sua spaventosa e al contempo perfetta dentatura.
: - Canguri e orsi?? Da quando canguri e orsi si iscrivono a tornei del genere?? -.
Rotolò a terra, a sinistra, per evitare una zampata, ma non riuscì a scampare ad una seconda ed una terza, che la fecero cadere sul suolo. 
: - Non solo rischio di essere pestata a sangue, ma anche di essere sbranata. Perfetto, no? -.
La ragazza riuscì a spostarsi appena in tempo, dato che il grosso animale si era già messo a quattro zampe, correndo verso il corpo di Nightmare, che reagì dandogli un calcio sul muso. 
: - Mancano solo cinque concorrenti, non intendo farmi buttare fuori ora da un orso che si spaccia per lottatore di wrestling -.
L'orso rimase immobile, stordito da quel colpo improvviso. Poi ruggì, ancor più forte se possibile, e l'avversaria ebbe la sensazione che le sue orecchie si fossero tappate, tanto quel suono le aveva sconvolto i padiglioni auricolari. L'animale graffiò la schiena di Nightmare, che nel frattempo si era voltata per fuggire - aveva bisogno di tempo per pensare a come salvarsi la pelle, il terrore le stava annebbiando la mente e impedendo di fare mosse che le permettessero di sconfiggere il nemico -. Cadde a terra; quelle unghie erano affilate come coltelli da cucina. Si girò sulla schiena e schivò l'ennesima zampata, che stavolta le avrebbe dovuto tagliare a metà il busto, se l'avesse beccata. Prima che potesse alzarsi, l'orso la prese tra le zampe, infilandole le unghie nella carne e stringendola al petto come se la stesse accogliendo in un abbraccio mortale, e più la stretta si faceva forte, più quelle lame si facevano spazio sotto la sua pelle.
: - Se con Bryan credevo di venire riempita di proiettili e con Jack temevo di morire, stavolta ne ho la certezza -. 
Ma quello che stava pensando era dettato dal suo inconscio: era troppo impegnata a urlare e a contorcersi per il dolore, mentre le sue braccia tentavano invano di raggiungere quelle possenti dell'orso, in modo tale da liberarsi. Niente, era troppo forte anche per lei. 
Le sembrò di percepire il suono di mille goccioline di sangue che stavano raggiungendo il terreno, esattamente come nei migliori film, in cui sparisce la colonna sonora e si possono solo sentire i respiri dei personaggi. 
: - Scusami nonna -.
Tutto sommato poteva ritenersi tranquilla, aveva cercato di fare il possibile e la sua coscienza era pulita.
: - Non sono riuscita nel mio intento.. -.
Non le dispiaceva lasciare quel mondo, saturo di ingiustizie e battaglie perse da collezionare.
: - Però, lo sai, ho fatto di tutto.. -.
Forse.. Forse le sarebbe dispiaciuto non poter più stare accanto a Jonathan. Certo, magari sarebbe diventata una sottospecie di angelo custode per lui o uno spirito che avrebbe continuato a ringraziarlo in eterno per averla aiutata e custodita, ma le cose non sarebbero state più le stesse. 

"Là fuori non ci sono persone che aspetteranno che tu torni in possesso delle tue forze".

Non avrebbe potuto saldare il debito con lui..

"Devi reagire, non devi perdere nemmeno una battaglia. Collezionare sconfitte è come collezionare figurine doppie: è inutile ed insensato".

Non avrebbe potuto dirgli addio..

"Ti ho insegnato a combattere, ad agire sfruttando l'ingegno, a non pensare alla gloria ma solo ed esclusivamente alla soddisfazione che scaturisce da una vittoria, ad abituarti al sapore dolce della lealtà e a disprezzare quello della meschinità".

"Ehi sacco di pulci, non dovresti combattere con qualcuno che sia alla tua altezza?". Una voce raggiunse i timpani di Nightmare. Chiunque fosse, sarebbe stata un'altra persona da aggiungere alla lunga lista di gente che le aveva salvato la vita. La ragazza venne liberata dalla stretta, mentre l'assaliva la sensazione di essersi appena sbarazzata di mille aghi. Si trascinò dietro ad un cespuglio, dal quale tentò di vedere chi le aveva appena risparmiato un biglietto di sola andata per l'aldilà. Vide un alto ragazzo biondo, con dei capelli pettinati a spazzola.. Una spazzola spessa circa dieci centimetri, a dire il vero. Il giovane indossava una giacca di pelle rigorosamente nera, dei pantaloni scuri e degli anfibi dello stesso colore degli abiti. Sulle mani aveva dei guanti borchiati che lasciavano le nocche e le falangi scoperte. Sembrava in tutto e per tutto uno di quei motociclisti duri da sex, drugs and rock n roll. 
L'orso sembrò ridere, ma a Nightmare sembrò troppo assurdo: da quando gli orsi ridono?
: - Da quando si iscrivono a tornei -.
Ci fu un susseguirsi di colpi, incassati e parati, da parte di entrambi. Quello scontro sembrava non concludersi più, finché il ragazzo misterioso non riuscì a dare un calcio perfetto nello stomaco dell'animale, per poi uscirne finalmente vincitore, con tanto di pugno sul naso e bastonata sui denti. Davvero notevole. 
"Era ora. Tra te e tuo padre, non so chi mi abbia rotto maggiormente le scatole". Ci furono altri insulti e commenti sprezzanti diretti all'orso, poi la voce metallica fece interrompere il monologo particolarmente delicato ed educato del biondo.
"Kuma è stato eliminato dal torneo".
"Hallelujah!" esclamò poi, dandogli un sonoro schiaffo sulla schiena e ridendo soddisfatto. "Bravo Paul, hai fatto proprio un bel lavoro". Night arcuò un sopracciglio, poi tossì, attirando l'attenzione del suo ennesimo salvatore. "Ehi, tu" disse quello, avvicinandosi al cespuglio.
: - Ecco, magari ora ne approfitta e mi spedisce fuori dal Tekken.. -.
"Sei ridotta parecchio male.." commentò, togliendosi la giacca di pelle e sfilandosi la maglia grigia che indossava. La strappò, riuscendo a ricavarne una sorta di lunga benda. "Chiedo scusa per il gesto che sto per compiere signorina, ma mi sembra necessario". Detto ciò, alzò leggermente la maglietta di Nightmare, scoprendo numerosi tagli, che coprì avvolgendole il busto con la garza improvvisata, impedendo che morisse dissanguata. "Ecco fatto.." commentò poi, sorridendo. 
"Non so proprio come ringraziarti.." mormorò lei, sorpresa dal gesto.
"Oh figurati. Sono un uomo felice, per oggi ho solo voglia di compiere buone azioni" rispose, ammiccando. La sua interlocutrice non poté fare a meno di sorridere.
"E come mai sei un uomo felice?".
"Perché quel sacco di pulci e suo padre, in ogni santissima edizione del torneo, mi hanno sempre impedito di vincere. Perciò puoi intuire la mia soddisfazione in questo momento".
"E per quale motivo non hai deciso di scontrarti con me, se ci tieni così tanto a vincerlo, questo torneo?" chiese ancora Night. 
"Perché mi hanno insegnato a non barare, per nessuna ragione al mondo. E sconfiggerti mentre sei ridotta in questo stato, significherebbe barare alla grande" disse, con voce saggia, per poi aggiungere. "Ora dobbiamo trovarti un posto dove riposare per oggi. Ci sono in giro persone poco raccomandabili, meglio nasconderti". La prese in braccio, nonostante le lamentele di Nightmare, che insisteva dicendo di riuscire perfettamente a camminare, per poi avviarsi nella vegetazione, alla ricerca del miliardesimo rifugio perfetto.

Nota dell'autrice:

Grazie per aver letto anche questo capitolo :D Grazie mille ai miei recensori di fiducia, alias Lady Phoenix, Angel Texas Ranger e Orsacchiotta Potta Potta.
Al prossimo capitolo, 

Rosie. 

 

  
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