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Autore: mariisullivan    26/07/2012    168 recensioni
Erano fatti per stare insieme, ma destinati a non esserlo.
6 Dicembre 2009.
28 Dicembre 2009.
17 Gennaio 2010.
28 Aprile 2010.
20 Maggio 2010.
1 Ottobre 2010.
31 Dicembre 2010.
2 Gennaio 2011.
In un anno e 20 giorni, Liam Payne, era diventata la cosa migliore che Grace Bennet avesse mai avuto.
Ma, il destino volle separarli e riservò qualcosa diverso per loro due, qualcosa ben oltre la loro immaginazione, ben oltre l'immaginazione di chiunque.
ONE-SHOT.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Best Thing I Never Had


 

6 Dicembre 2009.

Grace era seduta come tutte le domeniche pomeriggio d'inverno sul suo comodo divano blu cobalto, nella sala da pranzo.
Le gambe gracili, erano distese, facendo da appoggio per il suo pc portatile mentre la schiena era sostenuta dallo scomodo bracciolo.
Erano circa le 5 del pomeriggio ed il buio fuori le finestre era già fitto. Grace adorava l'inverno, adorava la neve, il Natale, lo stare in famiglia, ma l'unica cosa che la rendeva triste era l'impossibilità di poter uscire con i suoi amici.
A Wolverhampton aveva molti amici, nonostante si fosse trasferita lì da soli 2 anni. Bristol non le mancava affatto, e secondo lei, trasferirsi a Wolverhampton fu la migliore decisione presa dai genitori.
-Che stai facendo?- Chiese curioso suo fratello Tom, proprio dietro le sue spalle.
-Nulla. Ero in cerca di un nuovo libro da leggere.- Rispose lei, aprendo varie pagine web.
-Tra un po' verrà un mio amico. Ha bisogno di ripetizioni per un'interrogazione di biologia. Staremo qui in sala da pranzo.-
-Perchè proprio qui?- Si lamentò lei. -Sai che amo stare sul divano la domenica pomeriggio.-
-Non posso farci niente!- Disse lui scrollando le spalle. -La mia camera è in subbuio e a meno che tu non voglia aggiustarla, dovrai cederci la sala da pranzo!-
-Non pulirei la tua stanza neanche se ci fosse Nick Jonas che sta affogando sotto i tuoi abiti.- Sorrise alzando le mani. -E Nick Jonas, è Nick Jonas!-
-Sorella che lascia morire Nick "il più figo" Jonas.- Scherzò lui.
-Fratello che sembra gay.- Rise lei.
Lui le fece il verso e lei rise ancora di più. Le piaceva la complicità che aveva con suo fratello. Poteva sembrare che non andassero d'accordo, ma solo loro sapevano che si amava immensamente.
-E' carino?- Chiese Grace curiosa.
-Chi? Nick Jonas?- Chiese confuso lui-
-No, idiota! Questo tuo amico è carino?-
-Non sono realmente gay, Grace. Non so se è carino!-
-Se è come tutti gli altri amici che porti qui a casa, sarà proprio un bocconcino.- Ironizzò lei.
-Non devo scoparmeli, non m'importa se sono belli o meno.- 
-E alla tua sorellina non ci pensi?- Chiese lei con fare da cucciolo.
-Mia sorella deve stare buona per ora! Non può mica uscire con i miei amici di classe!- Disse con un fare geloso.
-Tom, ho quasi 17 anni e tu ne hai 18. Non c'è questa grande differenza.-
-Non m'importa.- Disse facendo spallucce prima di ritornare in camera sua.

-Grace, vai tu?- Urlò suo fratello Tom dall'altra parte della casa.
-Posso mai lasciare il tuo amico fuori la porta, aspettando che tu finisca di vestirti?- Ironizzò lei.
-Ti adoro!- Urlò suo fratello.
Grace sorrise e scosse la testa pensando alla stupidità che aveva suo fratello maggiore. 
-Arrivo.- Annunciò attraversando il corridoio che divideva la sala da pranzo dalla porta. Si diede un'occhiata allo specchio che aveva poco prima della porta. Indossava un semplice jeans chiaro con sotto le sue scarpe invernali preferite, le UGG, abbinate ad un maglioncino beige della stessa tonalità.
Si aggiustò con un colpo i lunghi capelli castani, portandoli tutti d'un lato. Non era una di quelle ragazze frivole, ma non amava farsi vedere in disordine da persone che non conosceva.
Aprì la porta con il suo solito sorriso ospitale e non appena vide il soggetto che le si presentò di fronte le sembrò venir meno l'aria.
Un ragazzo apparentemente educato le sorrideva dall'altra parte della porta. Portava un paio di jeans scuri, una camicia a quadri bianca e blu abbinata alla sciarpa della stessa tinta, un giaccone blu e un paio di converse bianche. I capelli castano chiaro erano stati evidentemente tagliati da poco. Erano non molto corti ai lati e accompagnati da una specie di cresta alla Elvis, accentuata di pochissimo.
Grace lo fissò per qualche istante. Quegli occhi color nocciola, contornati da un viso angelico la fecero impazzire, e quella piccola voglia sul collo, le fece venir voglia di scoprire quel ragazzo ancora di più.

-Tom è in casa?- Chiese lui, sorridendo educatamente.
-Oh, s-si, certo! Accomodati.- Balbettò lei, spostandosi al lato della porta, lasciando entrare quel ragazzo, paradisiaco agli occhi suoi.
Grace fece accomodare quel ragazzo, di cui non sapeva ancora il nome, su una sedia attorno alla tavola nella sala da pranzo.
-Vuoi, vuoi bere qualcosa?- Chiese lei torturandosi le punte dei capelli-
-No, grazie.- Sorrise ancora lui. 
-Tom sarà qui tra pochissimo, è il solito ritardatario, scusalo!-
-Non preoccuparti, sono abituato!- Ridacchiò lui. -Comunque io sono Liam, piacere- Disse lui allungando la sua mano-
-Grace.- Rispose lei, riacquistando fiducia. -La sorella del ritardatario.- Scherzò.
-Sei più carina di come ti aveva descritta!- Disse tranquillamente cacciando alcuni libri dalla sua borsa blu.
Grace rimase senza parole, non tanto del fatto che il fratello parlasse di lei, ma che quel ragazzo le avesse appena detto che lei era carina, o almeno era quello che aveva dato a pensare con quella frase.
-Grazie.- Rispose sorridendo imbarazzata.
-Prego.- Rispose Liam con fin troppo entusiasmo.
-Ehy amico!- Tom salutò Liam, sbattendo spalla contro spalla.
-Ehy Tom.- Rispose a tono. -Sbrighiamoci con questa biologia che stasera si va al Sunset.-
-Figo! Dai muoviamoci allora!- Spronò Tom.
-Ma tu non odiavi il Sunset?- Chiese Grace alzando un sopracciglio e ricordandosi di tutte le volte che suo fratello non voleva portarla in quel locale.
-Lo odio se ti ci devo portare!- Disse scrollando le spalle. -Non mi piace che frequenti quel posto.-
-Tu si ed io no?-
-Esatto!- Ammise lui. -Ora dobbiamo studiare, discutiamo dopo su questa cosa.- Tagliò corto lui.
-Non mi sembra normale.- Puntualizzò lei, incrociando le braccia al petto.
-Potrebbe venire con noi.- S'intromise Liam. -Se ci tiene tanto, può venire con noi.- Ripetè.
-Io starò con Emily della classe di matematica. Non potrò guardarla!- S'oppose Tom.
-Non ho 10 anni Tom! Ne ho quasi 17, cazzo!- Sbottò lei.
-Può stare con me.- Disse tutto tranquillo Liam. -Non mi dispiace.-
Grace sorrideva compiaciuta e Tom non sapeva se uccidere sua sorella, o il suo amico che aveva appena detto una cosa stupida, ma che se fosse stata negata, avrebbe causato il putiferio.
-D'accordo!- S'arrese infine! -Ma non ti allontanerai da Liam!-
-Promesso- Gridò lei mentre si avviava già in camera sua.



 

28 Dicembre 2009.

-Devo andare Liam.- Continuava a dire Grace da 2 minuti, tentando di fermare il suo ragazzo che la baciava in auto, sotto casa.
-Altri 5 minuti.- Protestò lui, sulle sue labbra.
-Neanche 1! E' l'una meno 3 e il mio coprifuoco sta per scattare!- Disse lei, stampando un ultimo bacio veloce sulle labbra dolci di Liam per poi aprire lo sportello e catapultarsi fuori dall'auto e correre dentro casa.
-Ti chiamo appena torno.- Urlò lui dal finestrino.
Grace sorrise teneramente e salutò Liam con la mano, dopo che aveva aperto la porta di casa. Entrò velocemente e chiuse la porta alle sue spalle, sentendo le ruote dell'auto di Liam, frecciare lontano.
Con una mano si manteneva il suo giaccone e con l'altra sfilava le scarpe alte, che le stavano uccidendo i piedi. Una volta arrivata in camera sua, gettò le sue scarpe sotto il letto e il giaccone sulla sedia. Scrisse un veloce messaggio di buonanotte a Liam e si addormentò pensando a loro.
Era assolutamente incredibile il modo in cui in 22 giorni, Liam era riuscito a far diventare Grace, la sua ragazza.
Non era mai stata una tipa facile, adorava essere corteggiata e adorava vederli, in un certo senso, soffrire, ma con Liam non c'era riuscita. Gli occhi di lui avevano completamente rapito il suo cuore e i suoi modi la incantavano sempre di più.
Si lasciò cullare ripensando a Liam, a tutte le sere belle che stavano passando e all'amore che piano piano cresceva in loro.



 

17 Gennaio 2010.

"Anno nuovo, vita nuova"..?
Per Grace era così! Non erano passati neanche 30 giorni dal primo bacio con Liam che già avevano litigato.
Erano due tipi duri, uno più testardo dell'altra, uno più orgoglioso dell'altra e nessuno dei due amava "perdere".
Quel sabato sera, Grace era vestita leggermente più sexy rispetto alle altre sere. Era il 18esimo compleanno della sua migliore amica e voleva sembrare bella almeno quanto lei. Indossava un vestito nero, a forma di cuore sul seno, tutto ricoperto di perline nere dalla parte anteriore, corto, forse troppo per i gusti di Liam, che continuava a stargli attaccato, quando poteva.
Kate, la sua migliore amica, l'aveva invitata a ballare al centro della pista e Grace, amante del ballo, non seppe rifiutare. Quando furono abbastanza al centro, le due iniziarono a scatenarsi e una bottiglia di champagne fu stappata dalla festeggiata. La sorseggiarono entrambe, finendola dopo poco. Il rossetto rosso di Grace ormai era totalmente sparito, lasciando solo qualche segno.
Tutti i ragazzi continuavano a fissarle il culo e a Liam, quella situazione, fece innervosire non di poco. 
-Andiamo!- Disse prendendo il braccio di lei e tirandola. -Ti porto a casa!-
-Io questa sera dormo da Kate!- Urlò cercando di sovrastare il volume della musica e liberandosi dalla stretta di Liam. -E poi mi sto divertendo, fallo anche tu.-
-Con tutti quei coglioni che ti guardano il culo?.- Disse lui nervoso. -Lo farei se solo la mia ragazza avesse scelto un vestito più lungo.-
-Perdonami! La prossima volta indosso l'abito monacale, ricordamelo! -Ironizzò lei-
-Ti piace che ti si guardi il culo?.- Chiese sempre più nervoso lui.
-No!- Sbottò lei.
-Lo stanno facendo! Perchè non andiamo via?- Chiese sempre meno paziente.
-Non vado via da una festa solo perchè la gente mi guarda il culo e il mio ragazzo è geloso!- Puntualizzò lei. -Se mi guardano il culo, vuol dire che è bello- Scherzò
-Fa come ti pare. Ma se qualche pervertito ci prova con te, non m'interessa Vado via!- Disse lui poco prima di voltarle le spalle.
-Gelosia del cazzo.- Disse lei irritata, avviandosi dalla parte opposta a quella dove stava andando il suo ragazzo.


 


28 Aprile 2010.
Ore 8:00 am

-Dove andate di bello questa sera?- Chiese Kate, rivolgendosi a Grace e Liam che quel giorno compivano 4 mesi.
-Non vuole dirmelo.- Grace si voltò verso il suo ragazzo, con un'aria da cucciolo, cercando di ricavare qualche informazione.
-Non te lo dico!- Insistì lui. -E' una sorpresa!-
-Ti odio, Liam James Payne.- 
-Ti amo anch'io.- Disse teneramente lui prima di rubarle un bacio.
-Che schifo!- Esclamò Kate, assistendo alla scena. -Sapete che sono delicata su questi argomenti! Non è normale per me!-
-Non è colpa mia se sei lesbica!- Disse Liam ridacchiando.
-Che schifo.- Ripetè lei.
-Ora dobbiamo andare!- Disse Grace trascinandola via, verso l'aula di letteratura. 
-A stasera, ti amo.- Gridò Liam poco prima che la sua voce fosse sovrastata dalla campanella.

 


Ore 8 :00 pm

-Grace, c'è Liam qui fuori! Sbrigati!- Gridò Tom.
-Arrivo.- Disse Grace camminando con calma per il corridoio. -Come sto?- Chiese volteggiando.
-Sei bellissima! E se quel bell'imbusto lì, ti sfiora anche solo con un dito, lo spezzo.- Minacciò Tom.
-Chi ti dice che non l'abbia già fatto?- Scherzò lei. -Ci vediamo all'una esatta. A dopo.- Uscì schioccando un bacio sulla guancia del fratello.
-Ciao amore!- Disse lei con troppo entusiasmo poco prima di baciarlo.
-Sei bellissima.- Enunciò lui.
-Anche tu!- Disse lei poco prima di riattaccare le sue labbra a quelle del bruno.
Ogni volta che le loro labbra si univano sembravano inseparabili. Ci mettevano sempre un po' per staccarsi del tutto. Spesso rimanevano a qualche centimetro di distanza, uniti dalle fronti e spesso rimanevano ad occhi chiusi, sorridendo, al loro amore.
-Dove andiamo?- Chiese lei entuasiasta. -Oh mio Dio!- Urlò lei voltandosi verso di lui. -Ti sanguina il naso! Presto, asciugati! -Si preoccupò lei.-
-Non preoccuparti. Sto bene.- Rassicurò Liam, con la voce tappata, che fece subito ridere Grace. -Sei bella quando ridi- Enunciò.
-Tu sei bello sempre.- Disse sorridendo teneramente.



 

20 Maggio 2010

-Sei sicura?- Chiese lui premuroso.
-Zitto, e fa quello che devi fare.- Disse lei con il fiato corto.
Erano a casa di lui quella mattina. Liam e Grace avevano saltato la scuola per passare una mattinata insieme, una mattinata che Grace non avrebbe dimenticato facilmente. Liam la stava penetrando molto cautamente, cercando di non farla male, dato che era prima volta di lei.
I gemiti e il fiato corto stava facendo letteralmente impazzire Liam, che dopo un po', con un colpo secco, fu dentro di lei.
Il fiato di entrambi era poco e i gemiti li facevano desiderare ancora di più. Lui continuava a baciarle le labbra, per poi passare al collo e per finire poi, giù, nell'incavatura del seno.
Era sopra di lei, facendo leva sulle sue stesse mani per non creare troppo peso su di lei. Mentre facevano per la prima volta l'amore Liam non faceva altro che pensare che fosse troppo bella. Adorava i suoi capelli ricci e biondi, adorava gli occhi perfettamente azzurri di lei e adorava il modo in cui, in quel momento le sue labbra sottili stavano cercando le labbra di lui.
Con una mano, prese a torturarle il seno e la baciava ovunque, muovendosi all'unisco con lei. Quando furono finalmente all'apice, emisero un gemito di soddisfazione e lui si affiancò a lei. Quando il loro battito e il loro fiato si regolarizzò, lei ci tenne a puntualizzare una cosa.
-Sei un asso quando fai l'amore, Payne.-



1 Ottobre 2011.

Era passati ormai 3 mesi e 23 giorni.
Liam e Grace si erano lasciatidal 17 Giugno e le cose non andavano bene per entrambi.
A lei mancava il ragazzo che le aveva fatto perdere la testa e a lui mancava la sua bambina. Questo era Grace per Liam, la sua bambina, quella persona da proteggere e amare perchè fragile e indifesa.
Erano in mensa, Liam e la squadra di rugby al tavolo 5, Grace e le sue amiche al tavolo 7. Erano abbastanza vicini da poter permettere ad entrambi di tenersi d'occhio, alternatamente.
Liam guardava Grace per qualche istante, la guardava mentre rideva, mentre scherzava con le amiche e tutto ciò gli provocava un vuoto dentro, un vuoto che solo la ragazza che, lo guardava non appena lui girava lo sguardo, sapeva colmare.
-Ehy, Payne, ci sei?- Disse Tom, sventolandogli la mano davanti gli occhi.
-Eccomi!- Si riprese, sospirando e poi scuotendo la testa. -Ditemi.-
-Ti dico io una cosa!.- Prese le spalle dell'amico e le voltò verso il tavolo alla sua destra. -Va da lei! Parlale! Sta male quanto te e per quanto mi irriti che stia con te, non sopporto vederla triste!- Continuò Tom, riferendosi alla sorella. -Tu ami lei, lei ama te, che cose inutili! Va!- Lo incitò poco prima di scaraventarlo via dalla sedia.
Liam guardò in malo modo il suo amico, che tutti i torti, però, non aveva. Scrollò le spalle e facendosi coraggio si avvicinò al tavolo di Grace e le ragazze.
-Ehilà.- Disse lui salutando tutte alzando la mano.
In quel momento il cuore di Grace smise di battere. Lui era alle sue spalle e lei non osava per niente al mondo voltarsi. Cercava di respirare anche se la sua voce le fece mancare l'aria e non appena lui le poggiò la mano sulla spalla, si sentì venir meno.
-Possiamo parlare?- Chiese lui cordialmente.
Grace sospirò, era titubante e guardò le amiche per qualche secondi. Poteva leggere sui loro volti che gridavano di andare da lui e così fece. Annuì leggermente e si alzò dal tavolo, prendendo la sua borsa e scusandosi con le sue amiche.
Si avviarono all'uscita della mensa e lui le aprì la porta, lasciandola passare per prima. Lei sentì i suoi occhi pungere e il cuore stava lacerando ogni qual volta lui la guardava. Attraversarono il corridoio della scuola in silenzio e quando furono finalmente in giardino, dove potevano parlare tranquillamente, lei non resse più, scoppiò in lacrime, le lacrime più amare della sua vita.
-Ehy, ehy, non piangere.- Disse teneramente lui, abbracciandola e stringendola forte.
-Non volevo abbadonarti, Liam.- Riuscì a dire lei tra un singhiozzo e l'altro. -Ma ho avuto paura, tanta paura.-
-Anch'io ho avuto paura Grace, ho paura anche ora e ne avrò sempre.- Continuò lui, facendo scendere lungo le guance alcune lacrime. -Ma, voglio almeno che tu sappia che ti amo. Ti amo più di qualunque altra cosa al mondo e ti amo più della mia stessa vita, che ora non vale più niente.-
-Anch'io ti amo Liam.- Disse lei asciugandosi le lacrime. -E voglio che torniamo insieme! Non m'importa quanto tempo staremo insieme, non m'importa quanto tempo hai, o quanto tempo ho io, voglio solo amarti, incondizionatamente. Voglio amarti per quello che sei, per quello che hai, con o senza il tuo tumore.-
Quelle parole fecero sciogliere il cuore di Liam che prese il viso bagnato di Grace tra le mani e lo portò al suo, altrettando bagnato.
-Per sempre?- Sussurrò sulle sue labbra.
-Finchè morte non ci separi.- Confermò lei.



31 Dicembre 2011.

-Trenta, ventinove, vent'otto, ventisette...- Urlavano all'unisco tutti i presenti in casa Bennet. C'erano Liam e Grace, Tom ed Emily, Kate ed il suo nuovo ragazzo, e tutti gli altri amici loro.
Liam e Grace si tenevano la mano e con l'altra mantenevano lo champagne, che avrebbero aperto allo scoccare della mezzanotte! Era già passato un anno da quando si era messa con Liam e nonostante tutti gli alti e bassi, erano ancora insieme, uniti più che mai.
-Tre, due, uno..- Boom. Ecco i tappi dello champagne volare, i baci che le coppie si scambiavano e gli abbracci uniti degli amici.
Liam quella sera aveva promesso a Grace di bere solo un bicchiere di champagne e poi si sarebbe fermato.
Non aveva un rene funzionante e sull'altro aveva un tumore per cui non poteva bere, per niente, ma due dita di champagne a capodanno gli furono concessi. A Liam era stato diagnosticato un forte tumore, un inguaribile tumore e avrebbe avuto, da giugno, più o meno 6-7 mesi.
Quella sera Liam si stava leggermente lasciando andare. Aveva bevuto già 2 bicchieri di vino e un bicchiere di champagne. Grace cercò di fermarlo, cercò di farlo smetttere di bere tutto quello champagne. Quando finalmente Grace riuscì a strappargli lo champagne di mano, Liam le chiese scusa e la baciò così passionalmente che lei si dimenticò di tutto. Con una scusa abbastanza banale, Liam e Grace salirono in camera da letto e fecero l'amore. Liam era uno di quello che credevano nel detto "Se non scopi a capodanno, non scopi tutto l'anno."

 



2 Gennaio 2011.

Grace continuava ad andare avanti e indietro la sala d'attesa, mangiandosi tutte le unghie che accuratamente aveva smaltato quella mattina, poco prima di sapere quella spiacevole notizia. 
Le lacrime le rigavano il viso da due ore ormai e le lasciava scivolare via, senza dare molto peso al trucco che le colava.
In quel momento non gliene fregava nulla che la gente che non conosceva l'avesse vista in disordine.
Continuava a ripetere sottovoce "Fa che sta bene, fa che sta bene." incurante delle persone che passavano.
-Grace, sta calma!- Disse Tom, cercando di rassicurare la sorella minore che piangeva a singhiozzi.
-Come faccio a stare calma?!- Gridò isterica. -Non so come fai a stare calmo tu! E' il tuo migliore amico cazzo!-
Grace era totalmente mangiata dalla rabbia e dalla tristezza. Erano due ore che erano lì, al Central Wolverhampton Hospital e nessun medico si apprestava ancora a dare notizie. La bionda si posizionò con le spalle al muro, di fianco la porta dove avevano portato Liam. Si passò una mano tra i capelli biondi e lasciò che altre lacrime ricadevano sul suo viso. La tristezza le stava lacerando il cuore e una voglia irrefrenabile di sentir dire "Liam sta bene" giaceva in lei. Scivolò contro quel muro freddo e si accovacciò a terra, con la testa tra le gambe. Chiuse gli occhi e iniziò a pregare.
Grace era sempre stata una di quelle ragazze perbene, religiose, obbedienti e rispettose. Aveva un buon rapporto con i genitori, aveva un'ottima media scolastica e veniva amata da tutti e amava Liam proprio perchè era la sua versione al maschile.
Iniziò a fare varie preghiere ma nessuna di queste sembrava stesse funzionando. Un rumore fastidioso si udì al fianco di Grace e un uomo brizzolato con un camice bianco uscì dalla porta.
Grace si alzò velocemente, Tom, gli amici e i genitori di Liam si avvicinarono a quell'uomo, sperando in buone notizie. 
La faccia di quell'uomo non convinceva per niente Grace, che si pietrificò vedendo le labbra del dottore incresparsi. 
-Mi dispiace, ma, non ce l'ha fatta.- Queste furono le parole che fecero bloccare Grace. Era rimasta immobile, senza fiato, senza muoversi di un centimetro e senza una goccia di lacrima che le scendeva. Tom, invece, piangeva tantissimo, forse era la prima volta che piangeva così tanto in tutta la sua vita. Aveva perso il suo migliore amico, aveva perso una persona che l'aveva reso migliore, aveva perso colui che l'aveva portato via dalla droga. I genitori di Liam erano distrutti, la madre non faceva che piangere sulla spalla del marito che, ancora sotto shock,  non proferiva parola. Insieme seguirono il dottore, che svoltato l'angolo entrò in uno studio. Grace continuava a fissare la porta da dove era entrato Liam ed era uscito il dottore. Non riusciva a connettere tutto ciò che le stava accadendo intorno. Non parlava, non piangeva, non si muoveva era totalmente immobile. Kate le prese la mano e le portò la testa sulla sua spalla, abbracciandola forte, ma neanche in quel momento, Grace riusciva ad esprimere emozioni. Kate continuava ad accarezzarla e le diceva che tutto sarebbe andato bene, che lui sarebbe stato in un posto migliore e che non stava più soffrendo, ma Grace già lo sapeva questo. Sorrise all'amica e la scostò da lei. Si avvicinò alla porta e la aprì, incurante della scritta "Vietato l'accesso." Suo fratello Tom la fermò per un braccio e scuoteva la testa, ma lei, delicatamente, spostò la mano del fratello dal suo braccio e  gli accarezzò una guancia, asciugandogli le lacrime.
-Ho solo bisogno di vederlo. Andrà tutto bene.- Disse Grace dolcemente. 
Gli occhi le iniziarono a brillare e non appena vide il corpo di Liam, si sentì morire. Portò una mano alla bocca e una sullo stomaco. Tremava, visibilmente e si avvicinava sempre più al letto dov'era il corpo di Liam.
Quando fu vicina al letto, gli prese la mano e la baciò.
-Sai.- Cominciò lei. -Mi ricordo ancora quando mi dicesti che avevi un tumore, ero distrutta e, impaurita.-
Grace si fermò per cercare di respirare.
-Ricordo che mi dicesti che era meglio se ci lasciassimo, che era meglio se io ti dimenticassi così  non avrei sofferto.-
Non una lacrima sfiorò il viso di Grace.
-Ti giuro che ci sto mettendo una forza immane nel non piangere, Liam.-
Ridacchiò nervosa.
-Ma ricordo che tu mi dicesti, "non voglio vederti piangere, mai." E io così farò. Non piangerò, o almeno non davanti a te.-
Disse dolcemente accarezzando la sua mano fredda.
-Ricordi quella cosa che mi dicesti a Natale? Mani fredde cuore caldo? Bè tu sei così Liam. Hai un cuore caldo, un cuore buono e un cuore puro, di quelli che non ne trovi in giro, e io, ti giuro, ti giuro Liam, che porterò il tuo cuore nel mio, e ti ricorderò con quel bel sorriso, con quegli occhioni lucidi e con quella calda voce che mi faceva impazzire. Ti ricorderò per sempre, lo giuro e tu resterai per sempre, il mio ragazzo.-
Gli occhi di Grace si inumidirono sempre più, ma lei era forte, non piangeva.
-Ti amo mio principe.-
Lo baciò leggermente sulle labbra.
-Per sempre- 






 

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Sullivan's space

Buonsalve! (?)

Spero non abbiate pianto quanto me!
Sembro la fontana di Trevi ogni volta che la leggo!
Si, sono strana!
ahahahhahahahahah
Crede che se siate arrivati fin qui, vi sia piaciuta, quindi vi prego
*faccia da cucciolo *
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