Sakura no hana

Capitolo 1
Una serata come tutte le altre

Era un posto piccolo, con tante finestre e tende colorate in ognuna, un divano bianco, un tavolino dello stesso colore al centro della stanza, un televisore con tanti videogiochi accanto e foto. Tante foto appiccicate o incorniciate in ogni angolo della stanza.
Era questo il salottino della casa di Sakura, ninja medico del villaggio della Foglia, dove il team 7 – Naruto, Sasuke e qualche volta anche Kakashi sensei – si riuniva per cenare e parlare insieme.

Quel sabato sera erano venuti solo Naruto e Sasuke e Sakura, soprannominata “Mani di fata” da Kakashi sensei per la sua abilità innata nel cucinare prelibatezze degne di un re, stava ancora preparando la cena: Okonomiyaki, e per dessert Anmitsu; intanto Sasuke stava leggendo un libro e con la coda dell'occhio guardava Sakura mentre si muoveva per la cucina, quasi fosse uno spettacolo per i suoi occhi, e lo era ogni volta che la guardava per poi ricominciare a leggere rosso in faccia ogni volta che Sakura si girava per vedere che stavano combinando, e Naruto stava giocando ai videogame rotolando come un maiale e urlando 'Temeeeeeee, stacca gli occhi da quel libro e vieni qua a completarmi il livello!' ma come risposta riceveva sempre un misero e secco 'No.'
Insomma, una serata come tutte le altre.

Dopo aver riempito i piatti dei suoi compagni ed il suo, Sakura si sedette in mezzo a loro e Naruto cominciò a raccontare ciò che aveva fatto oggi.
-Dormire, giocare ai videogame, mangiare ramen, dormire – disse Sasuke – Visto? Sono riuscito a raccontare tutto ciò che hai fatto oggi e raccontato mentre cenavamo e mentre guardavamo il film in sole sette parole...come ho sempre detto, sono un mito.-
-Teme! Non osare parlarmi così! Io non dormo, mangio ramen e gioco tutto il giorno! Io dormo...vado da Ichiraku e mangio il ra....me...n....Aaaaaaaah! Sakura-chaaaan, digli qualcosa!- -Sasuke, continua pure. Io vado a lavare i piatti.-
-Eh? Ma così non vale! Siete due contro uno!-
-Naruto, siamo sempre stati due contro uno, e basta.- Con questo Sasuke concluse la discussione, Naruto tornò a rotolare per terra andando a sbattere contro le porte e Sakura a lavare i piatti con il telefono stretto tra la spalla destra e la guancia destra aspettando un 'pronto?' dalla sua amica Ino.

-Allora mi siete messi insieme?-
-No, no, ma come ti viene in mente? Io...Io...vorrei...-
-Lo so che lo vorresti, per questo se vuoi ti posso aiutare a metterti con Shikamaru.-
-Shikamaru....eh...-
Un rumore strano provenì dal telefono, forse per il sospiro pieno di speranza di Ino.
-Comunque, novità?-
-Naruto- Sakura tossì per schiarire la voce e alzare il volume di essa -ha cominciato a rotolare per terra e si è procurato quattro o cinque bernoccoli grandi quanto una palla da calcio, ma questa non è una novità..Tu?-
Si sentì un 'Ehi' e l'eco di esso dal salotto.
-Oltre all'appuntamento tra me e Shikamaru, oggi è successa una cosa stranissima!-
E così Ino cominciò a raccontare una delle sue migliaia di avventure vissute in questi ultimi anni, tanto che voleva anche scrivere un libro su di esse ma non riuscì a scrivere nemmeno una parola perché non sapeva come cominciare e lasciò perdere.

Naruto se ne andò abbastanza presto per via di alcune questioni da sbrigare con Kiba -più che questioni erano sfide “all'ultimo sangue” o, comunemente chiamate, gara a chi mangia di più- salutando Sakura ancora col telefono in mano e correndo per paura di arrivare tardi.

Sakura, notando che Sasuke non aveva né voglia di parlare, né di fare qualcos'altro oltre a leggere il libro che aveva in mano, rientrò in cucina a preparare il caffè e a parlare ancora con Ino.
In realtà Sasuke non aspettava altro che questo momento: lui e Sakura da soli in casa e lei che rideva e sorrideva alle battute di Ino.
Lui amava il suo sorriso.

Sasuke passò l'intera serata seduto in angolino a ridere nascondendo il viso sotto il libro ogni volta che Sakura rideva e lui riusciva a d ascoltare ciò che si dicevano, quando sentì Ino dire:
-E la storia con te e Sasuke come sta andando?-
Sakura divenne rossa come un pomodoro che rotolava giù da una collina come Naruto era solito fare ogni volta che il ninja medico finiva di curargli le ferite, specialmente quelle vicino al viso e alle parti intime che spesso si faceva apposta per poi urlare dal dolore.
-Ino! LUI è qua, a casa mia!....- disse Sakura a bassa voce, ma abbastanza alta per poterla sentire fino in salotto.
-Davvero? Allora perché non ci provi? Ehehehehe.-
-...-

-Non dirmi che non riesci a parlare perché sei tutta rossa! Ahahahaha-
-Che ti ridi Ino!-
-Rido, rido...Ahahaha..Comunque io devo andare, ci sentiamo domani e, mi raccomando, raccontami tutto ciò che succederà sta notte! Ahahahaha-
-Ino preferisci che ti spacco la faccia prendendo Naruto e lanciandotelo addosso oppure vuoi che te la spacchi con le mie mani?-
-Preferisco le tue mani. La testa di Naruto è dura come una cacca di cavallo lasciata ad essiccare al sole...Vado Sakura! Ciaoooooo!-
-Ciao!-

Sakura ricominciò a mettere i piatti lavati e profumati apposto, fino a quando non sentì delle mani circondale la vita sottile e stringerla.
 

Angolo autrice:
Buonasera. Questo è un capitolo semplice con l'aggiunta di qualche scenetta divertente. Se non si è capito è una Sasu/Saku e spero che vi sia piaciuto Se ciò è successo recensite, per favore, così posso sapere se andare avanti così o cambiare un po' le cose o fermarmi del tutto, anche se non mi piacerebbe lasciarlo incompleto...Beh, come ho detto prima spero che vi sia piaciuto. Ci sentiamo!
Jenny

Dattebane!