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Autore: Kotomy    26/07/2012    4 recensioni
Cosa fare quando la persona a cui tieni di più ti dice Ti amo in una piazza della scuola?
Beh, è quello che mi sto chiedendo anche io, Mikan Sakura, alunna dell’Alice Academy.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Cap 7
 
POV MIKAN
 
7.30. Mi alzo dal letto, stanotte è stato difficile dormire, non so perché ma mentre dormivo sognavo ripetutamente la prima volta che ho incontrato Natsume. Quando mi ha tolto la gonna. In quel momento l’ho odiato profondamente, ma adesso è tutto diverso, adesso io lo amo profondamente. Ormai quell’odio da bambini è sparito perché è stato sostituito dall’amore tra noi due.
Guardo l’orologio e mi accorgo di essere in ritardo. Le lezioni incominciamo fra mezz’ora e io devo ancora prepararmi.
Prendo la biancheria in fretta e furia. Apro l’armadio, prendo scarpe e divisa e infine apro  il comodino per prendere i miei fiocchi beige.
Mentre corro in bagno inciampo e vado a sbattere con la testa contro lo stipite della porta. Mannaggia a me. Devo far ingrandire questa porta, è dalle elementari che è così bassa e io puntualmente ci vado a sbattere sempre contro. Mi verrà un bel bernoccolo. Mi rialzo e riprendo tutta la roba che ho fatto cadere.
Regolo l’acqua della vasca e intanto vado in cucina per prepararmi la colazione. Toast, marmellata e succo. Il tutto ingerito nello stomaco in meno di un minuto.
Rivado in bagno e quando mi immergo noto che l’acqua è bollente. Esco saltellando. Faccio svuotare un po’ la vasca e la riempio di nuovo con acqua fredda. Mi butto dentro, mi sciacquo, mi insapono tutto, mi faccio lo shampoo e infine esco. I miei capelli sono ricoperti ancora di schiuma. Mi asciugo velocemente e mentre cerco di  vestirmi con una mano con l’altra mi asciugo i capelli. Odio quando  devo fare tutto di fretta.  Alla fine il risultato è una capigliatura da pazza e un abbigliamento da cretina. Mi aggiusto i capelli ma visto che non cedono, li lego in una coda alta disordinata. Dalle elementari non me li sono voluti più tagliare e quindi adesso sono abbastanza lunghi e la coda alta me la posso permettere. Riguardo ai vestiti cerco di aggiustarmeli passandoci le mani sopra e lisciandoli, sperando di far sparire tutte le pieghe. Alla fine di tutta la lotta, sembro abbastanza presentabile. Prendo lo spazzolino e con lo stesso metodo di prima, con una mano lavo i denti e con l’altra cerco di truccarmi, cerco di prepararmi decentemente.  Questa volta l’obbrobrio non è venuto fuori. Esco dal bagno, prendo lo zaino e le chiavi e infine esco. Sento di essermi dimenticata qualcosa. Ma cosa? Mi guardo e appena arrivo a visionarmi i piedi mi accorgo di quello che manca. Le scarpe! Non ho messo le scarpe. Rientro in camera e inizio a cercarle disperatamente. Eccole! Come ci sono finite sotto il letto?! Le infilo e esco come una pazza dalla camera. “Si prospetta una giornata frenetica” dico. Inizio a correre per uscire dai dormitori, ma appena svolto l’angolo vado a sbattere contro qualcosa, mi correggo, qualcuno. “Mikan!” “Natsume… Scusa ma sono di fretta!” dico iniziando a correre di nuovo. “Aspetta ti do un passaggio io con la moto” mi dice raggiungendomi. “Grazie mille sei la mia salvezza”. Usciamo tutti e due correndo dai dormitori, anzi io corro e lui viene trascinato. Prendo il casco, lo indosso e partiamo a tutta velocità verso l’istituto superiore. “Grazie, ma tu non fai lezione?” chiedo. Non ha la divisa addosso. “No, oggi me la prendo libera la giornata” dice scoccandomi un bacio sulla guancia e andandosene. “CIAO!” urlo. Anche se credo non mi abbia sentita.
Inizio di nuovo a correre verso l’entrata dell’istituto  e successivamente  verso la porta della mia classe. Busso. “Prego”. Cavolo! Mi ero scordata che quest’ora era quella di Jinno. Cavoletti di Bruxelles! “Buongiorno…”. “Alla buon’ora signorina Sakura, si sieda se non vuole che le dia una punizione”. Mentre sto andando verso il mio banco non mi accorgo dello zaino di Sumire e vado ad inciamparci sopra. Vado a finire con la faccia direttamente sul freddo pavimento. “Signorina Sakura…”. “Mi scusi signor Jinno, non avevo visto lo zaino”. “Si muova!”. “Si..”. E correndo (di nuovo, io l’ho detto che oggi sarebbe stata una giornata movimentata) vado a sedermi. “Mikan, ma perché non metti una sveglia la mattina?” dice Ruka. “Ehm.. Io la metto la sveglia, solo che non la sento”. Ruka accenna ad una risata.
 
8.55. Finalmente la prima ora di Jinno è finita, anche se adesso inizia l’altra, ma fortunatamente c’è una pausa. Non ce la facevo più, mi stavo addormentando sui libri praticamente. Rialzo la testa e vedo che Ruka e Hotaru si scambiano sorrisetti a tutto andare, anzi più che altro Ruka ad Hotaru, lei solo qualche volta ricambia. Ma credo che in fondo sia felice anche lei.
Mi alzo ed esco dalla classe. Oggi non so perché ma non mi sento in armonia con me stessa. Esco fuori dall’Istituto; Avrei tanto voluto far compagnia a Natsume nella sua giornata libera. Mi guardo intorno e noto che una figura dietro ad un albero sta guardando da questa parte. Mi giro per vedere se sta guardando qualcuno dietro di me; Non c’è nessuno oltre a me. Mi avvicino sempre più lentamente e di conseguenza lei o lui si allontana. Inizio ad accelerare il passo fino ad arrivare a correre e la stessa cosa fa la figura. Mi inoltro tra i boschi e noto che non c’è più nessuno. Strano…..
Ritorno indietro e rivado in classe. “Signorina Sakura le sembra il modo di presentarsi in classe?!” urla Jinno. “Ehm…. Scusi cosa c’è che non va in me?” chiedo perplessa. “Mi chiede anche cosa c’è che non va?! Si guardi per favore!”. Faccio come mi è stato detto e noto che la mia divisa è tutta piena di fogliame. Oh-oh. Guardo Ruka che sta gesticolando indicandosi la testa; Solo dopo capisco che mi sta dicendo di aggiustarmi i capelli.
Quando ho finito di sistemarmi per bene, Jinno inizia di nuovo a sgridarmi. “Mikan Sakura, lei è in grossi, grossissimi guai. Oggi pomeriggio si fermerà a pulire tutte le aule dell’Istituto superiore, di quello delle medie e infine quello elementare”. Che?! “Ma scusi, sono più di trenta classi!” ribatto. “Visto che insiste pulirà anche l’ospedale e se si azzarda a parlare ancora le faccio pulire direttamente tutta l’accademia”. “Signor Jinno, non crede sia troppo? Perché non l’aiuta a pulire? In fondo, Mikan ripara alle sue colpe e lei alle sue”. Questa voce. La mia salvezza. “Oh, a cosa dobbiamo la sua presenza Hyuuga?”. Mi giro e mi ritrovo Natsume dietro che mi sta mettendo una mano sulla spalla. “Beh, facile… Volevo fare lezione”. “Oh è questa l’ora di presentarsi?” controbatte Jinno. “Sarei venuto prima ma non avevo alcuna intenzione a farlo”. Questa è la goccia che farà traboccare il vaso. Jinno non parla più. “Visto che si diverte a fare battute perché non aiuta anche lei la signorina Sakura a pulire? Così anche lei paga alle sue colpe”. Con questo Jinno spera di far stare zitto Natsume? Hahahah, molto divertente. “Va bene, le farò compagnia”. CHE COSA?! Ehi! Però così mi fai sembrare una stupida. Cerco di capire il perché della rinuncia di Natsume a controbattere; Appena vedo l’occhiolino che mi rivolge capisco tutto. Più stanze da pulire equivale a Più tempo da passare insieme. Io adoro il mio genietto.
Andiamo a risederci ai nostri posti che sono stati messi proprio in fondo all’aula da Jinno per punizione. Siamo in fondo alla stanza, nessuno ci vede. Guardo Natsume che sta prendendo un po’ di libri dallo zaino. Lui ha i libri?! “Da quando in qua tu possiedi i libri per fare lezione?” chiedo. “Da sempre, solo che non mi andava di portare lo zaino e proprio oggi che volevo seguire la lezione mi ritrovo in punizione perché la mia ragazza non riesce a trattenersi dallo stare lontano dai suoi adorati guai”. Sorrido e vedo che Natsume alza il libro in modo da non essere visto. Fa la stessa cosa con i miei; Adesso siamo proprio in una barriera. Natsume avvicina le sue labbra alle mie e inizia a baciarmi. Ecco lo scopo della barriera. Inizio ad approfondire il bacio quando qualcuno, anzi Jinno fa rimbombare il rumore del registro sbattuto sulla cattedra. Smettiamo di baciarmi e abbassiamo i libri. “Siete pregati di seguire la lezione e se non siete interessati uscite”. A quella frase non avrei mai immaginato una reazione del genere da parte di Natsume che si alza, mi prende per mano e mi trascina fuori dalla classe. Prima di chiudere definitivamente la porta riesco a sentire le ultime parole di Natsume: “La ringrazio per averci dato il permesso ci stavamo annoiando a morte ad ascoltarla”. Oltre a quella riesco a vedere anche la faccia piena di odio di Jinno verso Natsume. Il mio corpo sta diventando tutto caldo e la rabbia mi sta salendo.
“Adesso abbiamo superato veramente il limite Natsume!” gli urlo contro. “Ehi, calmati!”. “Calmati un corno, ho già una media di voti schifosa non posso permettermi anche di saltare le lezioni! Per te non c’è nessun problema tanto tu hai una mente che memorizza tutto e sarà facile per te recuperare il pessimo voto preso in questo istante, ma non sarà la stessa cosa per me!”. Adesso lo odio profondamente. I miei sentimenti per lui si spostavano dall’amore all’odio. Alcune volte mi verrebbe la tentazione di dirgli TI AMO altre invece la tentazione si sposta sul TI ODIO.
“Senti Mikan, mi dispiace…”. “Adesso è inutile dire mi dispiace, il voto non lo posso recuperare e stai sicuro che non mi metto a pregare Jinno di annullarmelo!” urlo e con questo me ne vado via correndo. Natsume cerca di raggiugermi ma io mi fermo e mi giro. “E’ inutile che mi segui, adesso non farti vedere per un po’, anzi per almeno un giorno intero”. E con questo chiudo la mia conversazione con lui e me ne vado.
Forse mi sono arrabbiata troppo con lui? Ma non ci posso fare niente, alcune volte quel ragazzo non pensa alle cose e alle conseguenze che posso succedere da una determinata azione.
 
9.55. E’ finita la seconda ora del signor Jinno quindi adesso posso recarmi di nuovo in classe. Vado verso l’Istituto ma durante il tragitto incontro Hotaru, mi sta venendo incontro. “Caio Hotaru.. Come mai mi sei venuta a cercare?” chiedo perplessa. “Primo, la terza ora sta per cominciare e secondo, che cosa è successo tra te e Natsume? Appena siete usciti dall’aula si sono sentite solo urla e quando è finita l’ora io e Ruka siamo venuti a cercarvi e io fortunatamente ti ho trovata”.  “Adesso possiamo andare e comunque stai tranquilla non è successo niente, solo un battibecco per chi deve pulire le stanze più grandi!”. “Tu non me la racconti giusta, ma se vuoi che io creda a questa storia non sperarci”. “NON SONO FATTI CHE TI RIGUARDANO HOTARU! PER UNA VOLTA PER FAVORE FATTI I FATTI TUOI!” urlo andandomene via.
Ok, adesso io ho proprio superato il limite. Oltre ad avere allontanato Natsume ho allontanato anche Hotaru. Non riesco a capire che mi succede. Eppure io non penso veramente quelle cose. E’ come se qualcuno comandasse la mia mente.
 
Sono le 18.00 e sono sola in camera mia. Voglio andare a chiedere scusa a Natsume e Hotaru.
Appena arrivo davanti alla porta di Hotaru busso. “Avanti..”. “Sono io”. “Oh, Mikan…”.
Appena entro noto che Ruka è in camera e ha un’aria abbastanza preoccupata. “Che cosa è successo?” chiedo. “Natsume ha deciso di partire per un viaggio con Persona per un mese”. UN MESE SENZA NATSUME?! No…Non ci posso credere, non ci voglio credere. Esco dalla camera di Hotaru correndo e mi reco a quella di Natsume. Busso ripetutamente, nessuna risposta. Dove può essere andato? Mi reco a Central Town con il bus e lo cerco dappertutto. Nessuna traccia di lui. Oh! Aspetta un attimo quella è la sua moto! Corro verso essa e noto che Natsume è sotto un albero nascosto da un negozio con il suo manga in faccia. “Natsume!” “Mikan! Che ci fai qui?!”. “E’ vero che vuoi partire per un viaggio lungo un mese con Persona?” chiedo arrabbiata. “Che?! E chi ha mai deciso una cosa del genere?!”. “Me l’ha detto Ruk…RUKA! Mi hanno preso in giro per farmi venire a cercarti!”. “Ok... Adesso che mi hai trovato?”. “Beh, possono andarmene”. “Mikan, se io fossi partito tu che cosa avresti fatto?” mi chiede Natsume alzandosi e piazzandosi dietro di me. “Beh…Ti avrei fermato e ti avrei detto che Ti amo e che non riesco a vivere senza di te. E’ già duro stare un giorno senza di te, non voglio immaginare un mese. E se poi saresti voluto partire lo stesso te lo avrei fatto fare, perché io ci tengo a te e voglio che tu faccia le tue scelte senza essere condizionato!”. Natsume mi sorride e mi abbraccia più forte che può. “Ti Amo anche io Mikan e la stessa cosa vale per me, quella settimana senza di te è stata un suicidio sia per me che per il mio cuore, anche per la mia mente. Tutti e tre pensavano e battevano per te”.
Ok , adesso la tentazione era passato di nuovo sul TI AMO. “Natsume sei la mia salvezza in tutto! Volevo chiederti scusa per oggi, non pensavo veramente quelle cose”. “Lo so, la tua mente e il tuo animo puro non avrebbero mai potuto pensare una cosa del genere ed è per questo che ti amo! Tu sei il mio rimedio, tu sei la luce che mi conduce fuori pian piano dall’oscurità” mi dice Natsume baciandomi. Ricambio il bacio e velocemente sulla moto ritorniamo all’Accademia. Andiamo tutti e due in camera mia.
   
 
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